domenica 19 febbraio 2023

"Il futuro di noi tutti" dimenticato e offeso ...

Chiusa la Fascia Boscata realizzata nel 1989 ... "Facciamo largo al Passante di Mezzo"!?



















Chissà se Stefano Bonaccini ha mai letto il primo Rapporto della Commissione Mondiale per l'Ambiente e lo Sviluppo dell'ONU presieduta dalla signora Gro Harlem Brundtland, primo Ministro della Norvegia, redatto nel 1987 e pubblicato (in lingua italiana) nel marzo di 35 (trentacinque!) anni fa con una sintetica quanto forte prefazione dell'allora Ministro all'Ambiente della Repubblica Italiana, Giorgio Ruffolo, morto 96enne questa settimana.

Il consiglio, naturalmente non richiesto e del tutto gratuito, di un vecchio amministratore del Comune di Bologna che ha avuto responsabilità a Palazzo d'Accursio proprio in quegli anni è di farlo. Quanto prima. Magari sottraendo qualche minuto ad una delle tante interviste giornalistiche in cui è impegnato in queste ore di campagna per le Primarie del suo partito. Forse si renderebbe conto che anche Lui può accettare "lezioni" di storia e di modestia. Quantomeno da Giorgio Ruffolo: economista, socialista critico, autorevole uomo di Governo e poi, molti anni dopo, tra i 45 fondatori del PD. Ai tempi di Craxi, Andreotti e Forlani sostenitore di tesi ardite e impegnative, di fatto alternative, che facevano cultura e "scuola" anche qui, in terre "rosse", governate dai comunisti (e spesso dai socialisti) in opposizione alla DC e al centro-sinistra nazionale. Il Sindaco di allora, Renzo Imbeni, i consiglieri e gli assessori studiavano, discutevano con la Città e lavoravano per realizzare nella quotidianità quelle strategie ... Tutt'altro che semplici e scontate. Frutto di lotta politica e di classe: nel 1984 un contrastato e divisivo referendum a cui partecipò il 90% degli aventi diritto scelse (al 70%) di "liberare progressivamente il centro storico" da auto e autocarri. E un confronto duro e coinvolgente, durato anni, si concluse con l'adozione da parte del Comune di un Piano Regolatore Generale in cui emergevano due scelte di fondo. Primo: un trasporto pubblico di massa capace di offrire ai cittadini una alternativa concreta alla "dipendenza dai mezzi privati" di mobilità ed aree periferiche per parcheggi scambiatori (auto + bus o bici o metrò leggero). Secondo: una Fascia Boscata di 211 ettari da realizzarsi negli spazi pubblici e privati attorno al grande Asse viario Tangenziale - A14 (allora a 10 corsie complessive): la cui prima attuazione (del 1989) è al Navile, per poco più di 2 ettari compresi tra l'omonimo canale e via dell'Arcoveggio.  

"Non di rado nella storia avviene questo: che cecità mentale e sordità morale durino secoli" ...  inizia così la Prefazione di Giorgio Ruffolo al primo Rapporto della Commissione G.H. Brundtland (Bompiani, marzo 1988). Un testo imperdibile!


L'allora Ministro all'Ambiente ricostruisce il contesto internazionale ed il lungo percorso che ha determinato la stesura definitiva ...
 

"Occorre in primo luogo una nuova contabilità nazionale che, accanto al al reddito e al benessere materiale, consideri e calcoli i costi del degrado ambientale e i costi del risanamento, che tabuli accanto al "valore aggiunto" oggi, il "valore sottratto" domani" ... (marzo 1988)


"Il danno ambientale perpetrato oggi non colpisce i soli viventi di oggi, ma soprattutto quelli che vivranno domani" ...


Occorre "calare nella realtà quel calcolo ambientale che non è semplice calcolo economico con sublimazione e rettifica, ma calcolo economico utilitario su base più larga e con visione di fondo più razionale" ...


"Occorre in sostanza una forte volontà politica capace di vincere pigrizie mentali, incrostazioni di
interessi, miopie istituzionali e in grado di avviare ... la fase della progettualità" ... e delle coerenti realizzazioni.


La copertina del volume pubblicato da Bompiani nel marzo 1988


I componenti della Commissione ONU per l'Ambiente e lo Sviluppo degli anni '80. Per l'Italia era presente l'on. Susanna Agnelli.


































































































































































Quella "stagione" importante di pensiero "ecologista", di "buone pratiche" nei governi locali, di lotta politica e sociale per la giustizia si è interrotta bruscamente agli inizi degli anni '90 con il prevalere di culture neo liberiste, mercantili, che hanno eretto il Prodotto Interno Lordo come metro e misura della "ricchezza" del Paese.

Oggi ne paghiamo tutte le conseguenze. Con la crisi climatica ed ecologica, economica e sociale.

Purtroppo dobbiamo constatare che i fatti e le esperienze che si susseguono non aiutano le classi dominanti e questi politici presuntuosi a riflettere, ad ammettere errori, a riconoscere alternative mature, a cambiare pratiche e indirizzi.

Resta quando non a parole, nei fatti una testarda arroganza, che mangia conquiste e diritti storici.

Sono continui gli esempi.

Dall'Appennino alla bassa bolognese: dal nuovo impattante impianto sciistico al Corno alle Scale (vedi sotto alcune foto dell'ultima iniziativa all'Università di Bologna) alla "colata" di asfalto e cemento "di Lavino", per insediare un altro grande ipermercato su un terreno ancora oggi agricolo (vedi "I ragazzi della via Emilia" e, sotto, un recente articolo del Carlino). Oppure le ferite arrecate al Parco del Paleotto per fare strada alla nuova strade "Fondovalle del Savena" (vedi foto qui) mentre ferrovia e Servizio Ferroviario Metropolitano restano quelli di sempre. E, ancora, le centinaia di milioni destinati ad interrare la linea TPER Bologna - Portomaggiore nel tratto urbano, ma non a potenziarla e a rendere competitivo il SFM (vedi "Binario morto").

Ma uno resta l'esempio più concreto, costoso e trainante di tutti.

Renzi, Bonaccini e Merola quando nella primavera del 2016 hanno scelto di sottoscrivere con Autostrade per l'Italia della famiglia Benetton e con i manager di ASPI dell'AD Giovanni Castellucci (indagato e rimosso per il disastro di Ponte Morandi) il Passante di Mezzo non solo hanno rimosso e offeso una lunga e nobile storia Politica e Amministrativa (di Ruffolo, Imbeni e tanti altri) ma, insieme, primari bisogni e richieste di un popolo che rivendica - oggi e per il domani - visione, progetti e pratiche adeguate ai tempi nuovi. Non a caso sono intervenute competenze specifiche e interdisciplinari dell'Università e della ricerca, le componenti più avanzate degli ordini professionali e dei sindacati dei lavoratori, tanti cittadini per una mobilità alternativa, le associazioni ambientaliste, i comitati NoGassante, AMO Bologna, i Fridays for Future, Extinction Rebellion, Bologna for Climate Justice. Si è aperta una crepa grave, gravissima nella credibilità stessa dei Partiti e della vita democratica sancita dalla Costituzione.

In questi giorni anche tra coloro che sono rimasti fin qui ai margini delle contese politiche, che non hanno partecipato alle mobilitazioni ecologiste e alla riuscitissima manifestazione "convergere per insorgere" che il 22 ottobre scorso ("venti", "trentamila" persone hanno scritto i giornali) ha "violato" e attraversato la Tangenziale, molti sono costretti a impattare la realtà: si chiedono e chiedono "cosa sta succedendo" dove si aprono "cantieri zero" per opere "fuori dal tempo" e dal contesto nazionale e internazionale e dove si chiudono spazi di vita civile e si abbattono natura e biodiversità (vedi le foto scattate ieri nei Quartieri Navile e San Donato - San Vitale). 

Così, mentre gli Amministratori di 9 città italiane (Annalisa Boni per Bologna, capofila nazionale) ribadiscono l'obiettivo di de-carbonizzazione e di volersi avvalere del protagonismo attivo dei cittadini e delle rappresentanze del mondo economico, produttivo e sindacale per raggiungere una difficile "neutralità climatica al 2030", attraverso un "Climate City Contract" (vedi sotto le foto dell'incontro di Legambiente Emilia Romagna e CleanCities) ... succedono cose che contraddicono apertamente quello che, di fronte ai fatti, appare solo un insopportabile "bla, bla, bla".

Solo una sensazione?  Il segnale che arriva da Roma (nella Capitale d'Italia, domenica scorsa, hanno votato per il Presidente ed il Consiglio Regionale 1 elettore su 3) e da Milano, dal Lazio e dalla Lombardia (il 60% di astensione dal voto) è lo stesso: disillusione e critica verso un Governo nazionale delle Destre che "nega" la crisi globale, sociale e climatica e verso partiti di Centro e di Sinistra, moderati o espressione di piccoli gruppi auto-referenziali che razzolano male.

Il tempo per imprimere una svolta democratica, netta e radicale di contenuti si riduce sempre più!


"La fascia boccata" intitolata a Chico Mendes, per chi l'ha realizzata (e per chi l'ha frequentata per oltre 30 anni) ed oggi "Giardino Virginia Wolf" (per volontà di Amministratori "revisionisti") è chiusa al pubblico! "Cantiere Zero" del Passante di Mezzo progettato a 18 corsie, tempo previsto 5 anni ... (17 febbraio 2023)


Sulla carta della Città in "verde scuro" le aree del PRG85 vincolate a Fascia Boscata urbana (CVT) ... In alto al centro, cerchiato, il comparto del primo intervento: "il Parco Chico Mendes" ... (da un manifesto informativo del Comune del 1989)

La Fascia Boscata "Chico Mendes" (con gli alberi cresciuti in 35 anni) recintata per il cantiere del "lotto 0" del Passante di Mezzo ... (17 febbraio 2023)
 

Le "autorizzazioni" del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile (sic!) esposte all'ingresso di via dell'Arcoveggio ... (dopo il passaggio di #Nopassantedimezzo)


Dietro la chiusura, tecnici al lavoro ...


Tra gli alberi e le panchine, picchetti "colorati" ...


L'area prospiciente la Tangenziale ... 


Su un palo di via dell'Arcoveggio un (inascoltato!) volantino: "Passante di Mezzo? No, grazie" ...


Il lato B della fascia boscata Chico Mendes: dal canale Navile, tutto ugualmente chiuso ...


Tutto chiuso, salvo i tubi di scarico ... Se ne contano un centinaio nel tratto tra il Parco Angeletti e Corticella (17 febbraio 2023)


Passanti, sorpresi, si informano ...


Sotto il ponte del Grande Asse viario urbano Tangenziale - A14 (portato da 10 a 12 corsie a inizio millennio) ...

Anonimi artisti si esprimono sul cemento ... (17 febbraio 2023)


Attraversato il sottopasso il "Giardino Virginia Wolf" è inaccessibile ...
 

Ma anche qui tornano i picchetti "rossi" ...








Dal Navile al Quartiere San Donato - San Vitale: via dello Spiraglio evidenzia note contraddizioni. A fianco della Tangenziale sono sorti nuovi palazzi su via Scandellara, con decine di appartamenti ... (18 febbraio 2023)


Sul lato opposto di via dello Spiraglio, un Parco con alberi di alto fusto ... anche qui già "chiuso" (18 febbraio 2023)


Dietro i campi sportivi della AS Cagliari, la Biblioteca e le scuole medie ed elementari una importante area di verde dove le persone vivono e fanno sport ... (18 febbraio 2023)


Ma l'accesso al Giardino Eugenio Montale è chiuso ...


Uno sguardo sull'interno rende evidente che il Passante di Mezzo, se realizzato, sacrificherà un patrimonio naturale e di verde che ci vorranno decenni per recuperarlo con nuove piantumazioni ...


Verso San Donnino si apre il Giardino Salvatore Quasimodo, anche questo transennato ... sullo sfondo crescono i nuovi palazzi a 9 piani in costruzione su via Scandellara ...


Passanti attraversano il percorso ancora possibile ... Sullo sfondo il grattacielo di via Cellini (18 febbraio 2023)


Con un teleobiettivo si possono fotografare i primi tagli di alberi ...  


... ed altri ancora, di varia dimensione ...


... di alto fusto ...


Decenni per crescere e svolgere una funzione rigenerante per le comunità, pochi minuti per morire ...


Colpiti da moderne macchine e un sistema vecchio e disumano ...


Attività sempre avviate in nome del "lavoro" e della "crescita" ... (senza progettare e realizzare qualità!)


Attività che triturano vita ... (sullo sfondo la Torre Unipol di via Larga)


... e la riducono a truciolato e cenere (18 febbraio 2023)











Non solo Passante di Mezzo. Nel Comune di Anzola cresce la protesta de "i ragazzi della via Emilia" contro il nuovo ipermercato ... (16 febbraio 2023)


... e all'Università si discute di sviluppo dell'Appennino e di alternative al nuovo impianto sciistico progettato al Corno alle Scale. Organizzazione di Bologna for Climate Justice (15 febbraio 2023)
 

Giovanni Cattabriga (in arte Wu Ming2), Marta Ginanneschi (antropologa) e Vinicio Ruggeri (del CAI) argomentano le ragioni per destinare le risorse a progetti eco-compatibili ...


Sui banchi dell'aula 2 di via Zamboni 38 un pubblico partecipe di studenti e di cittadini di ogni età ...
 

Ancora in zona universitaria Legambiente Emilia Romagna e CleanCities riflettono su "Il cambiamento è nell'aria. Climate City Contract, la partecipazione per la Neutralità climatica" ... (18 febbraio 2023)
  





Claudio Magliulo insiste su "poco tempo" e "responsabilità" per la crisi climatica che viviamo ed indica "obiettivi" sfidanti e niente affatto scontati ...


"Il PUMS di Bologna" pur rappresentando istanze innovative "è insufficiente" ... Rudi Lewanski indica la urgenza democratica di praticare forme di partecipazione deliberante ... 


Più voci di Legambiente Emilia Romagna e dei circoli di Bologna sostengono la necessità di bloccare opere inutili e dannose (dal Passante a nuove strade, dai rigassificatori ai poli logistici) ... Annalisa Boni descrive il lavoro avviato dalle Amministrazione e chiede confronto ... Altri Amministratori da Padova a Parma presentano rendiconti più dettagliati ... (18 febbraio 2023)


La sensazione è che di donne e uomini che "sanno sognare" (Corrado Augias, la Repubblica, 17 febbraio 2023) e fanno sognare intere generazioni, come Giorgio Ruffolo, nella politica italiana ce ne sono, oggi, troppo pochi ...


" Per Giorgio Ruffolo le parole socialismo e riformismo non erano mai divenute etichette vuote" ... scrive il Corriere della Sera (17 dicembre 2023) 
Eppure "Il futuro di noi tutti" è quotidianamente dimenticato e offeso!


5 commenti:

  1. Per 5 anni parchi (ops, giardini) chiusi con alberi abbattuti, poi 18 corsie su cui viaggiare tutti più velocemente in auto....
    Però dal 2030 per essere carbon free meno auto e più costose....
    Ma siccome nel frattempo non abbiamo investito su alternative competitive saremo fuorilegge e pagheremo dazio....
    Della serie: affidiamoci agli amministratori di condominio!
    ***

    RispondiElimina
  2. Grazie, per la memoria storica che nessun altro ci trasmette.
    Se parole e fatti del racconto pubblico si contraddicono così tanto cos'altro possiamo fare dopo le proteste di piazza e le proposte di informazioni sanitarie e di investimenti alternativi?
    M.

    RispondiElimina
  3. Bonaccini è un cinquantenne che non ha vissuto il PCI con tutti i suoi pregi e difetti. Né giorgio Ruffolo e i socialisti libertari.
    Bonaccini è arrivato alla politica negli anni del crollo dell'Urss, del passaggio d'epoca dai paesi socialisti al capitalismo selvaggio, con la omologazione della sinistra alle socialdemocrazie europee.
    Viene da una provincia ricca, cooperativa, strutturata. Certe durezza dei conflitti di classe non le ha mai vissute direttamente.
    Ora mi pare di capire che frequenti molto più gli imprenditori che i loro dipendenti. Le sue politiche sono conseguenti.
    Elly è trentenne ed espressione di un'altra epoca politica ma in primis culturale.
    Quanto a transizione ecologica 2-0 per Schlein. Fermo restando che il PD è un elefante, dal corpo grande.
    tp

    RispondiElimina
  4. Il Bonaccini che promette politiche ambientali se diventerà segretario PD è lo stesso presidente dellaregione emilia romagna che sostiene un impianto rigassificatore a Ravenna e il potenziamento di tutte le autostrade?
    Quello che vuole azzerare il vecchio gruppo dirigente del partito è il vecchio braccio destro di Renzi?
    Va mo là
    Ps È tempo di cambiare aria (inquinata)!

    RispondiElimina
  5. Non ho conosciuto Ruffolo e Imbeni, né Berlinguer e Pertini che i miei amavano tanto. Spendo qualche riga in più del solito per dire che ora non vedo politici lungimiranti. Spendono i soldi dei contribuenti nel riarmo e non per la sicurezza dei cittadini (vedi Turchia e Siria, ma anche Amatrice e Ischia o, altro tema, i naufragi nel Mediterraneo). Mettono miliardi in opere devastanti per gli ecosistemi (come il Passante di Bologna) e non nella prevenzione ambientale (aria, acqua, suolo) e sanitaria (dove mancano presidi territoriali e personale qualificato, mentre nelle facoltà di medicina è confermato il numero chiuso anche nella Regione di Bonaccini ed Elly).
    s.

    RispondiElimina