mercoledì 1 febbraio 2023

Mal'Aria, Legambiente, Emilia Romagna

Lo smog continua a gravare e mietere vittime in Emilia Romagna. I dati di oggi  ...











L'emergenza smog nelle città italiane è un problema sempre più pressante. Secondo il nuovo report di Legambiente "Mal Aria di città. Cambio di passo cercasi", redatto e pubblicato nell'ambito della Clean Cities Campaign, i livelli di inquinamento atmosferico in molte città sono ancora troppo alti e lontani dai limiti normativi, più stringenti, previsti per il 2030.

Il report ha messo in evidenza i dati del 2022 nei capoluoghi di provincia, sia per quanto riguarda i livelli delle polveri sottili (PM10, PM2.5) che del biossido di azoto (NO2). Per quanto riguarda il PM107 capoluoghi sui 9 della regione Emilia-Romagna hanno superato il limite di 35 giornate di sforamento del valore limite giornaliero. Tra queste Modena, che è quarta a livello nazionale con 75 giornate di sforamento, a cui seguono Reggio Emilia (65) e Ferrara (62).

 

Sempre per il PM10, l'analisi delle medie annuali ha mostrato come nessuna di esse abbia superato il limite previsto dalla normativa vigente, ma ciò non è sufficiente per garantire la salute dei cittadini, in considerazione delle raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e dei limiti previsti dalla nuova Direttiva europea sulla qualità dell'aria, che entreranno in vigore dal 1° gennaio 2030Per il PM10, nessuna città capoluogo dell’Emilia-Romagna avrebbe rispettato la soglia di 20 µg/mc annuale. Lo stesso discorso vale per il PM2.5, tutte le città avrebbero superato la soglia di 10ug/m3 di media annuale che entrerà in vigore nel 2030, con Piacenza che doppia il valore soglia con una media di 22µg/m3 nel 2022

 

Da questi dati emerge un forte ritardo delle città Emiliano-Romagnole rispetto a quelli che saranno i parametri in vigore in Europa dal 2030. Piacenza, per esempio, dovrà ridurre il 55% delle concentrazioni di PM2.5 in soli 7 anni. Queste concentrazioni si fanno ancora più gravi considerando il tasso di riduzione degli inquinanti nell’ultimo decennio. Secondo l’associazione, la tendenza di decrescita dell’inquinamento è troppo lenta, esponendo le città a nuovi rischi sanitari e sanzioni. Il tasso medio annuale di riduzione delle concentrazioni a livello nazionale è, infatti, del solo 2% per il PM10 e del 3% per l'NO2. Città come Modena, per esempio, considerando il tasso di decrescita potrebbero impiegarci oltre 30 anni ad adeguarsi alle nuove normative!

 

L'inquinamento atmosferico non è solo un problema ambientale, ma anche un problema sanitario di grande importanza. In Europa, è la prima causa di morte prematura dovuta a fattori ambientali e l'Italia registra un triste primato con più di 52.000 decessi annui da PM2.5, pari a 1/5 di quelli rilevate in tutto il continente. “Eppure, sembra che questa consapevolezza sul fronte scientifico non informi affatto le decisioni politiche in Emilia-Romagna” – commenta Legambiente Emilia-Romagna – “il via libera a opere come il Passante di Mezzo a Bologna o la Cispadana a Modena tradiscono una visione ancora troppo ancorata al passato, quando è evidente che serve una sterzata in direzione opposta: investire su infrastrutture per il trasporto pubblico di massa, spostare il trasporto merci su ferro, rafforzare il sistema di controlli in campo agricolo per contenere l’inquinamento da ammoniaca.”

 

L’appuntamento di CleanCities a Bologna il 18 febbraio

 

Sabato 18 febbraio la campagna itinerante CleanCities farà tappa a Bologna. Al centro della mattinata il CityClimateContract, patto europeo sulla neutralità climatica al quale hanno aderito Bologna e Parma e in cui l’amministrazione bolognese gioca un ruolo capofila. L’iniziativa sarà un’occasione per riflettere su governance e democratizzazione dei processi di transizione ecologica a livello urbano. L’evento si terrà dalle 10 alle 12:30 presso Scuderia - Future Food Living Lab in Piazza Verdi 2 – Bologna.

 

I dati in Emilia-Romagna in sintesi

 

 

Medie annuali 2022 (µg/mc)

Riduzione delle
concentrazioni necessaria (%)

Variazione media
annuale (%)
Periodo 2011-2021

Città

PM10

PM2.5

NO
2

PM10

PM2.5

NO2

PM10

NO2

BOLOGNA

25

16

23

-20%

-35%

-12%

-2%

-2%

CESENA

25

-

18

-20%

-

11%

nd

nd

FERRARA

29

16

22

-30%

-38%

-8%

-2%

-4%

FORLÌ

25

14

20

-18%

-29%

2%

-3%

-3%

MODENA

33

18

27

-39%

-44%

-27%

-1%

-4%

PARMA

30

16

23

-32%

-38%

-13%

-3%

-4%

PIACENZA

31

22

22

-34%

-55%

-9%

-2%

-4%

RAVENNA

27

16

16

-26%

-38%

24%

0%

-3%

REGGIO EMILIA

32

18

25

-38%

-44%

-21%

-2%

-4%

RIMINI

29

16

25

-30%

-38%

-20%

-2%

-1%

 

 

Superamenti annuali valore limite giornaliero di PM10

 

N. giornate dello sforamento soglia >50µg/mc

Stazione di rilevamento

Modena

75

Giardni

Reggio Emilia

65

Timavo

Ferrara

62

Isonzo

Ravenna

59

Porto San Vitale

Piacenza

47

Giordani farnese

Parma

46

Montebello

Rimini

43

Flaminia

Bologna

33

Porta San Felice

Forlì Cesena

28

Roma

 

(testo ed elaborazioni a cura di Legambiente Emilia Romagna)

6 commenti:

  1. Qual è la ragione per cui Modena 75 vs Bologna 33?
    DG

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    1. Uno dei motivi è che Bologna ha la fortuna di trovarsi allo sbocco della valle del Reno. Questo porta un ricambio d'aria maggiore rispetto a situazioni come quelle di Modena, Reggio e Ferrara. E' anche leggermente più virtuosa per quanto riguarda il parco macchine in circolazione sui viali (la centralina di riferimento dei 33 sforamenti è a porta San Felice).
      Ciao,
      Taia 22

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    2. gtugnoli16@libero.it2 febbraio 2023 alle ore 09:43

      Bella domanda. Che torna regolarmente e che meriterebbe un serio e non superficiale approfondimento. Ricordando che i dati - qui portati a sintesi da Legambiente - sono prodotti da ARPAE Emilia Romagna in base ai punti di rilevamento esistenti e funzionanti.
      Sul Sito dell'Agenzia della Regione si possono anche consultare Report annuali, caratterizzati da valutazioni rassicuranti che mal si conciliano con il vissuto quotidiano delle comunità e con i dati forniti da competenti autorità sui danni e le morti premature a causa dell'inquinamento atmosferico.
      Gianni

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    3. Prendiamo i dati di oggi di Arpae:
      bollino rosso per Fe e Ra a quota 78,
      bollini arancio per Mo (a quota 61), per RE (61), per FC e RN (entrambe 55),
      bollino giallo per Bo (36).
      Da ignorante in materia mi chiedo: possibile che la Valle del Reno incida tanto rispetto a quelle del Panaro e del Secchia?
      Ho consultato i report annuali di Arpae: mi sembrano decisamente formali e per nulla approfonditi.
      Non è possibile per Legambiente o Greenpeace chiedere un approfondimento tra tutte le professionalità e le competenze in materia?
      DG

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  2. Di certo il contrasto allo smog non è un vanto per gli amministratori emiliani.
    s.

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    1. gtugnoli16@libero.it2 febbraio 2023 alle ore 09:58

      Forse giova ricordare che in quanto a clima ed ecologia, nell'estate 2019 la Giunta di Stefano Bonaccini ha riconosciuto lo "stato di emergenza". E dopo il voto del gennaio 2020 è stato redatto un Patto per il lavoro e - prima volta - per il clima. Tra le troppe contraddizioni conteneva anche obiettivi sfidanti, come la riduzione del traffico veicolare. Le politiche e gli investimenti perseguiti continuano tuttavia a procedere in tutt'altra direzione.
      Gianni

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