mercoledì 27 maggio 2020

Bologna, cambiare si può!

La facciata di Palazzo dei Notai per la libertà di Patrick Zaky

















Finalmente una buona novità dalla Piazza.
Questa volta nel "salotto" buono della Città, pedonalizzato da decenni, non irrompe la potenza comunicativa di una grande multinazionale dell'auto, bensì un messaggio di Amnesty International per la libertà delle persone e dei popoli.
L'opera di Gianluca Costantini rivendica la "liberazione di Patrick Zaky", lo studente incarcerato dal regime militare di Al Sisi al suo rientro in Egitto dall'Università degli Studi di Bologna.

sabato 23 maggio 2020

Conte, Draghi o Bonaccini?

Bologna nella Fase 2. Tornano traffico e congestione ... (22 maggio 2020)

















La scorsa settimana, alla originale domanda di Corrado Formigli (Piazza Pulita, 14 maggio, minuto 32') su chi ha più possibilità di guidare prossimamente l'Italia Stefano Bonaccini risponde: "chi ha un progetto per il Paese".
Il Presidente della Regione Emilia Romagna, dunque, nonostante il recentissimo rinnovo del suo mandato, non si defila dalla competizione per Palazzo Chigi ed avvalora la sfida nazionale abbozzata dal conduttore de La7.

mercoledì 20 maggio 2020

Post Covid. Un patto urgente tra lavoro e ambiente


25 anni fa: da Legambiente, una occasione per discutere del futuro di Bologna ... 
Venticinque anni fa – allora ero nella segreteria nazionale dell’associazione e per questo seguii personalmente l’iniziativa – Legambiente stabilì un accordo con la Cgil per proporre un Piano del lavoro. Purtroppo produsse pochi risultati, così come la sua riproposizione nel 2008, quando scoppiò la crisi finanziaria.
Adesso, in occasione della crisi epidemica, la Legambiente, e molte altre organizzazioni ambientaliste, hanno avanzato sacrosante proposte intese a uscire dalla crisi economica prodotta dal virus senza riavviare lo stesso modello di sviluppo che è all’origine dell’attuale catastrofe.

lunedì 18 maggio 2020

Democratizing Work. Un appello globale ...

Chi lavora è molto di più che una semplice risorsa. Questa è una delle lezioni principali che dobbiamo imparare dalla crisi in corso.
Curare i malati; fare consegne di cibo, medicine e altri beni essenziali; smaltire i rifiuti; riempire gli scaffali e far funzionare le casse dei supermercati: le persone che hanno reso possibile continuare con la vita durante la pandemia di Covid-19 sono la prova vivente che il lavoro non può essere ridotto a una mera merce.
La salute delle persone e la cura di chi è più vulnerabile non possono essere governati unicamente dalle leggi di mercato.

sabato 16 maggio 2020

Quel filare di alberi che divide la vita e la paura


Venezia. Dal Campanile di San Marco, la zona industriale di Porto Marghera ...

















Stavo prendendo un caffè, guardando dalla finestra verso Porto Marghera – veduta che vale sempre la pena, assicuro – quando una nera nube si è alzata d’improvviso, inseguita da lampi e lingue di fuoco alte decine di metri, impossessandosi del cielo sopra Venezia.

giovedì 14 maggio 2020

Sbilanciamoci (5) Per i servizi pubblici universali

Bologna. La Casa di Riposo Sant'Anna e Santa Caterina, focolaio COVID-19

















Il welfare state è una componente essenziale del “modello sociale” europeo costruito nel dopoguerra: sanità, scuola, università, previdenza, assistenza e altre attività essenziali sono servizi forniti in misura prevalente dall’intervento pubblico nella forma di servizi pubblici universali, pensati per soddisfare i bisogni e garantire i diritti dei cittadini.
Negli ultimi decenni il welfare state è stato molto ridimensionato: le privatizzazioni e i tagli di spesa hanno limitato universalità, efficacia e qualità dei servizi. In molti casi i diritti sociali non sono più stati garantiti, alcune attività del welfare sono tornate a essere merci vendute sul mercato.

martedì 12 maggio 2020

Sbilanciamoci (4) Per il lavoro (non precario) e un reddito minimo

Bologna, Piazza del Nettuno. Ciclo-fattorini in attesa di lavoro ... (ottobre 2019)


















Il lavoro non è una merce. Dev’essere questo il punto di partenza per ricostruire le politiche del lavoro, in quattro dimensioni essenziali.
La prima è la tutela dell’occupazione durante la crisi e la creazione di nuovi lavori in attività come quelle descritte nei due punti precedenti. Molti dei posti di lavoro attuali andranno persi e per questo è necessaria un’Agenzia per l’industria e il lavoro che intervenga per far ripartire le imprese messe in ginocchio dalla crisi, ne rilanci le produzioni, operi come datore di lavoro di ultima istanza (punto 1).

domenica 10 maggio 2020

Sbilanciamoci (3) Per un'economia sostenibile sul piano ambientale

Un treno in una Stazione del SFM. Su rotaia viaggia solo il 17% delle merci 

















L’economia del dopo-emergenza dovrà essere basata su prodotti, servizi, processi e modelli organizzativi capaci di utilizzare meno energia, risorse naturali e territorio e di avere effetti minori sugli ecosistemi e sul clima. Il blocco della produzione legata alla pandemia ha portato a ridurre le emissioni di CO2; la ripresa dell’economia deve mantenere le emissioni sotto le soglie necessarie per evitare il cambiamento climatico.
La prospettiva del Green New Deal, aperta anche dalla Commissione europea, deve diventare un aspetto chiave delle politiche di cambiamento, con una visione d’insieme e grandi risorse.

sabato 9 maggio 2020

Sbilanciamoci (2) Per un sistema produttivo di qualità

L'appello di medici, ricercatori, cittadini per un'Italia diversa




Taranto. Il grande complesso industriale Arcelor Mittal, già ILVA (settembre 2016))


















L’emergenza ci ha fatto pensare alle attività “essenziali” e a quelle di cui si può fare a meno. I beni alimentari, le produzioni sanitarie e i servizi pubblici da un lato; le grandi navi al centro del contagio, la produzione di armi, il calcio in tv tutte le sere dall’altro. È una riflessione da cui partire nel progettare la ricostruzione dell’economia del paese. Non può essere “il mercato” – com’è stato in passato – a stabilire che cosa produrre sulla base dei profitti ottenibili. Il che cosa e come produrre deve emergere da una visione del bene comune, da scelte sociali e politiche che definiscano un modello di sviluppo di qualità, con attività ad alto contenuto di conoscenza e tecnologia, alta qualità del lavoro, e piena sostenibilità ambientale. 

giovedì 7 maggio 2020

Sbilanciamoci! Per un'Italia in salute, giusta, sostenibile.

La testata di Sbilanciamoci! Un sito di informazione economica e sociale




Da Sbilanciamoci! un appello da sottoscrivere per ricostruire il Paese ...







Dopo la pandemia di coronavirus l’Italia non sarà più come prima. L’economia arretra, la società si frammenta, la politica fatica a pensare al futuro. Tocca a noi tutti progettare la ricostruzione di un paese migliore, di un’Italia in salute, giusta e sostenibile.

sabato 2 maggio 2020

Meno autostrade e più rigenerazione urbana!

Senza polveri! Da settimane aria respirabile in tutta l'Emilia Romagna ...

















Gli spazi sul grande asse viario A14-Tangenziale al tempo di COVID-19 e dell'aria sana

















Sono giorni in cui si discute come il Paese può riconquistare vita e speranza.
Per la verità solo una cosa vorremmo confermare di questa esperienza, nel futuro prossimo e lontano: la qualità dell'aria.
Il che ci fa capire quanto dobbiamo cambiare nella organizzazione delle nostre comunità, nella cultura nazionale e nei processi produttivi globali. A partire dalla elaborazione e dalle pratiche previste per la Fase 2 e successive. Ma soprattutto negli investimenti strategici che debbono caratterizzare tutto il decennio 2020-2030. Perché per avvicinarsi a questo obiettivo occorre invertire molte delle priorità che sono oggi nelle Agende di Governo e delle Amministrazioni di Comuni e Regioni.
Battaglie disperate? Il muro di gomma appare ancora solido. Eppure ...

venerdì 1 maggio 2020

Pandemia. Le scoperte di questo Primo Maggio

Per ciascuno di noi l'importanza del lavoro e della vita degli altri ...














Qualcuno mi ha accusato di esser amica del corona virus. Non è vero e spero mi crediate sulla parola. E però è chiaro che la sua comparsa, in sé drammatica, è anche una grande occasione. Innanzitutto per ripensare il lavoro. Questo 1° Maggio ha le sue piazze per la prima volta da 30 anni vuote.