giovedì 27 aprile 2023

Il 25 Aprile di Giorgia, quello di Luciana e il nostro ...

Nel giorno della Liberazione un rinnovato impegno per un "mondo nuovo" ...

 









Ancora una volta "la festa d'Aprile" è motivo di lotta politica. Nessuno può sorprendersi per le diverse interpretazioni delle vicende storiche e delle prospettive verso cui indirizzare le azioni del presente. Giorgia Meloni, nell'articolo pubblicato dal Corriere della Sera, propone una lettura del passato e del futuro che merita qualche considerazione di merito. Suo dichiarato obiettivo è una "ritrovata concordia nazionale nel quale la celebrazione della nostra ritrovata libertà ci aiuti a comprendere e rafforzare il ruolo dell'Italia nel mondo come imprescindibile baluardo di democrazia". Testuale (vedi il testo integrale).

Evidentemente per questa Presidente del Consiglio dei Ministri e i suoi Fratelli parlare di "ritrovata libertà" anziché di conquistata libertà significa non riconoscere il valore della Lotta di Liberazione nazionale e della Alleanza Antifascista internazionale che hanno vinto il nazi-fascismo e che hanno portato, in Italia, alla Costituzione Repubblicana. Dunque certi ringraziamenti, apprezzamenti e/o "applausi" andrebbero meglio meditati (sulla piazza di Bologna). Anche perché la ricostruzione di Meloni e delle Destre mantiene livelli di parzialità e di revisionismo tutt'altro che trascurabili e casuali sulla seconda metà del '900: tanto sui comunisti italiani quanto sul neofascismo delle stragi, dei tentati golpe e delle relazioni con centri di potere dello Stato e della NATO. E, soprattutto, declina una auspicata "ritrovata concordia nazionale" entro un "nuovo bipolarismo" internazionale che colloca l'Italia "dalla parte della libertà e della democrazia, senza se e senza ma" per fronteggiare "le autocrazie che in tutto il mondo cercano di guadagnare campo e si fanno sempre più aggressive e minacciose", con "il rischio di una saldatura che porti a sovvertire l'ordine internazionale che le democrazie liberali hanno indirizzato e costruito dopo la fine del secondo conflitto mondiale e la dissoluzione dell'Unione Sovietica". Preciso il riferimento "all'invasione russa dell'Ucraina" con "la nostra libertà tornata concretamente in pericolo" e l'opzione di una "concordia nazionale" nel segno di un Atlantismo acritico e della conservazione sociale, culturale e politica.

Di segno opposto le riflessioni e l'indirizzo di Luciana Castellina in "La Liberazione. Partigiani, il coraggio del mondo nuovo". Sotto il testo integrale pubblicato su il manifesto. 

Per la storica attivista della sinistra europea e dei movimenti per la pace "richiamare gli orrori del passato, di cui occorre parlare perché conoscere la storia è necessario e utile, non è però sufficiente, se non denunciamo con analoga forza le brutture dell’oggi". 

E puntualizza: "possiamo forse parlare di valori occidentali con tutto quello che l’occidente sta facendo e ha fatto? Possiamo continuare a risolvere i problemi internazionali ricorrendo alle guerre? Possiamo subire la prepotenza di chi le produce e di chi si arroga diritti che ad altri vengono negati? Possiamo evitare che al calo della natalità si risponda cancellando il diritto al lavoro così faticosamente conquistato dalle donne, se non denunciamo un sistema, quello attuale, che non si è mai impegnato seriamente a liberare le madri dalla schiavitù del doppio lavoro, così obbligandole alla tristissima scelta di dover rinunciare a fare una cosa così bella come scegliere, se lo si vuole, di mettere al mondo bambini?

Dunque, continua Castellina, "le democrazie occidentali sono certo meglio dei sistemi che reggono tanta parte del mondo, ma possiamo non renderci conto che questo è accaduto grazie a lotte e rivoluzioni che invece abbiamo proibito al resto del mondo con il nostro colonialismo? Io credo che l’aspetto più straordinario della Resistenza opposta dai giovani partigiani, in particolare in Italia, non sia stata solo di “resistere”, come la parola potrebbe far pensare, ma, piuttosto, il coraggio di andare in montagna senza la copertura di un legittimo governo spodestato dai nazisti come quasi ovunque altrove, e però di aver rischiato la vita per una democrazia di cui intuivano i valori ma nemmeno avevano avuto modo di conoscere. Il coraggio di inventarsi come obiettivo un mondo nuovo". 

Ecco l'inconciliabilità di prospettiva e di obiettivi politici.

Giorgia Meloni e le Destre di questo secolo che propongono la conservazione di vecchi privilegi e di posizioni di potere acquisite, in un misto di "neo-nazionalismi" e "neo-atlantismo" che vuole riarmo ed espansione della potenza militare del mondo occidentale. Luciana Castellina e i Partigiani del nuovo millennio che vogliono essere, insieme, protagoniste/i di un diverso (plurale e riorganizzato) ordine mondiale, di uno sviluppo eco-compatibile del Pianeta fondato sulla conversione ecologica e sulla giustizia sociale, sul disarmo progressivo, sulla cooperazione e sulla solidarietà, su Diritti e Doveri universali ugualmente riconosciuti a Stati, popoli, persone, speci viventi. Nella consapevolezza che biodiversità e rispetto reciproco sono fonti essenziali di vita e di futuro.


"Caro direttore" ... scrive Giorgia Meloni sul Corriere della Sera ... (25 Aprile 2023)


Il testo integrale del Presidente del Consiglio dei Ministri pubblicato sul più diffuso quotidiano del Paese ... (25 Aprile 2023)









"La Liberazione. Partigiani il coraggio del mondo nuovo" scrive Luciana Castellina su il manifesto ... (25 Aprile 2023)


Il testo integrale dell'articolo di Luciana Castellina su "Passato e presente" ... (25 Aprile 2023)
 


Carlino Bologna titola in prima pagina "prove di riconciliazione" ... Sottotitolo: "il viceministro Bignami applaudito in piazza con la ministra Bernini" ... (26 aprile 2023)


Su Repubblica Bologna la foto con Prodi, Bignami e Bernini sul palco e il titolo sul Sindaco Lepore: "li ringrazio per esserci" ... (26 aprile 2023)


Corriere Bologna titola "Bignami in piazza, Lepore ringrazia" ... (26 aprile 2023)










In contemporanea alle celebrazioni in Piazza Nettuno, da Piazza dell'Unità parte il corteo "Partigian3 di domani" ... (25 Aprile 2023)


Un grande striscione "Partigiani di pace. Bologna antifascista dice No all'invio di armi" ... 


Studenti antifascisti: "Soldi alla scuola non alla guerra" ...


In via Donato Creti altri "Partigiani della pace" ...


Sfilano giovani e ragazze de La Murga ...


La Rete dei Comunisti sostiene "Fuori l'Italia dalla guerra, fuori l'Italia dalla NATO" e l'USB: "Abbassare le armi e alzare i salari" ...



Nel mondo di oggi, tra le Torri di Kenzo Tange e la Porta di Unipol, sfilano i Partigian3 di domani ...


Sul ponte di via Stalingrado ... a destra Borgo Masini e sullo sfondo le Due Torri
 






Tra i "Partigiani di doman3" diverse associazioni e attivisti ecologisti ...


Con mezzi di trasporto ... che ricordano le staffette Partigiane della Lotta di Liberazione 


Chi non dimentica i Partigiani curdi ...

Il corteo dal Pincio ...


Striscioni e bandiere del movimento ecologista ...


Parziale dalla Montagnola su via dell'Indipendenza ...


"Liberiamoci dalla guerra, liberiamoci dal Governo Meloni" ...


Panoramica della manifestazione verso Piazza Maggiore ...


Tanti giovani e ragazze ...


Volantinaggio per l'Assemblea No Passante ...


"Bologna è Resistente, viva la pace" ...


Una partecipante con la bandiera di Legambiente ... 


Tante ragazze ...


All'angolo con via Rizzoli ...


Un cartello: "Essere neutrale nell'ingiustizia significa stare con l'oppressore" ...
















Lo striscione No Passante di Mezzo, per la tutela della salute e del territorio ...


Una bandiera antifascista ...


Un altro cartello: "Aumentano pane, gas, benzina ... Economia di guerra = rapina" ...


Verso le Due Torri: una bandiera in solidarietà con il popolo palestinese ...


Tra i Partigian3 di domani viene portata una lapide ...


Cittadine/i a ricordo la posero de "le ribelli gesta" ...


"No autostrade in Città" in via Ugo Bassi ...


Ragazze con i colori della pace ...


Da Piazza Malpighi lungo via Sant'Isaia verso la Festa del Pratello ... (25 Aprile 2023)

6 commenti:

  1. Tra Fascismo e Antifascismo la scelta è scontata. Tuttavia nel mondo d'oggi questa contesa infinita mi sembra un'arma di distrazione di massa. Vorrei infatti confrontare le scelte su riarmo o disarmo, energia nucleare o rinnovabili, infrastrutture stradali o ferroviarie.
    Carlo

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    1. gtugnoli16@libero.it29 aprile 2023 alle ore 11:04

      Io, invece, un nesso tra movimenti culturali, organizzazioni politiche e scelte concrete di governo lo considero.
      Penso che una ideologia ed una politica di estrema destra o neo fascista contempli programmi di riarmo, nucleare, primato di infrastrutture stradali ...
      Al contrario ritengo che l'Antifascismo e i "Partigiani di questo secolo" (in coerenza con la Costituzione Italiana e con la Carta dei Diritti e dei Doveri Universali dell'ONU) debbano essere portatori di disarmo, di rinnovabili, di infrastrutture eco-compatibili come le reti ferroviarie locali, nazionali e continentali ... per realizzare progetti armonici di vita tra natura e comunità (di oggi e di domani).
      Gianni

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  2. Se ben capisco concordi con Luciana Castellina che sostiene che la Liberazione fu lotta di popolo contro il fascismo e per un mondo nuovo ancora tutto da conquistare. L'opposto di Giorgia Meloni che rappresenta nel contesto attuale le forze della conservazione e della reazione ai movimenti di liberazione e sollecita una concordia a sostegno dell'Ucraina e del mondo libero contro la Russia, la Cina e i regimi autoritari.
    Poi critichi il PD di Bonaccini e di Lepore che a Bologna ringrazia e plaude in piazza i rappresentanti del governo Meloni.
    Bene. Sottoscrivo.
    Mi resta solo un dubbio. Se togliamo pure i Democratici a fare Antifascismo attivo chi rimane?

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  3. Capisco Meloni, condivido Castellina, non capisco e non condivido i vecchi e i nuovi pd.
    L.

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    1. gtugnoli16@libero.it29 aprile 2023 alle ore 12:40

      Insieme a Castellina e C. per cambiare un mondo insostenibile, di privilegi e ingiustizie.
      Contro la conservazione di vecchie e nuove classi dominanti o dirigenti.
      Gianni

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  4. Trovo giusto rinnovare l'antifascismo negli anni 2020 con un proposito di nuovo ordine internazionale che responsabilizzi tutti verso l'intera umanità. Poi, considerando che domani è il primo maggio sarà bene concordare anche un uso più equo di risorse, produzioni e lavoro. Cioè la vera prevenzione di nuovi inevitabili conflitti.
    Ciao!

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