martedì 4 aprile 2023

Dal Friuli un messaggio politico per tutti: primo il PD ...

Controtendenza: 20 alberi piantati a Bologna! A fronte di migliaia di abbattimenti ... 











Chi (ancora una volta) non studia con la dovuta modestia i risultati elettorali (questa volta legati ad una sola Regione del Nord Est) non saprà dare o trarre lezione e consolidare o correggere scelte politiche e culturali necessarie per il futuro. La trappola delle percentuali caratterizza da tempo i principali organi di comunicazione del Bel Paese (TV, radio e giornali). Ed anche i partiti. Meglio non seguirli. E provare a ragionare sui numeri reali (assoluti) e sulle tendenze in atto (sempre da interpretare).

Chi come la Repubblica (in prima pagina) scrive "exploit di Fedriga" continua nella sua interessata narrazione.

In realtà dopo 5 anni di governo il Presidente Massim(ilian)o passa da 307mila voti a 314mila. Conquistando (dato da considerare naturalmente) tra i 7 e gli 8mila voti in più rispetto al 2018: una espansione elettorale del 2,5% rispetto ai sostenitori che lo portarono alla guida della Regione. Clamoroso? Sicuramente indice di una sostanziale conferma dell'elettorato che lo ha già votato o di un bilanciamento positivo tra apprezzamenti e delusioni. Con significativi movimenti interni alla coalizione di DestraCentro tra i diversi partiti: a favore dei Fratelli di Giorgia Meloni e a svantaggio della Lega di Salvini e di Forza Italia di Berlusconi. Anche se riequilibri attutiti nei confronti delle politiche di settembre 2022. Che videro la Coalizione delle Destre raccogliere 295mila voti con altre liste di area raccogliere attorno ai 20mila suffragi.

Ancora la Repubblica scrive: "i Democratici non risentono dell'effetto Schlein". E' ancora "un messaggio" interessato del giornale di Molinari, Exor e famiglia Agnelli. In realtà il candidato della coalizione PD, M5S, Sinistre varie perde in assoluto oltre 5mila votanti rispetto al solo CentroSinistra del 2018. Molto di più considerando che 5 anni fa il candidato del M5S (allora terza forza "alternativa") ottenne oltre 62mila voti. A comporre questo dato un arretramento di oltre 11mila voti dei Democratici, di meno 6mila voti della Sinistra Open, di 800 voti della Lista Slovena, solo parzialmente recuperati da Sinistra e Verdi (8mila, non presente nel 2018) e Civica per il candidato Presidente (più 7mila voti). Un dato assai peggiore di quanto raccolto il 25 settembre scorso nelle Politiche: dove il PD ha contato oltre 108mila voti, Sinistra e Verdi 21mila, il CentroSinistra complessivamente 152mila e il M5S di Conte oltre 42mila. Si deve tuttavia notare che il PD non cede granché al suo vecchio parlamentare presentatosi candidato Presidente con Azione di Calenda e Italia Viva di Renzi: "quarta forza" (con 13mila voti) dietro la lista di "Insieme Liberi" di attivisti critici su vaccini e altro (che sfiora i 23mila suffragi). Nelle Politiche 2022 quello che molti si ostinano a chiamare "terzo polo" raggiunse oltre 51mila preferenze.

Chiaro dunque che il cambio al vertice nazionale del PD con la nuova Segreteria non comporta di per se una fiducia in crisi politica da tempo. Nè la credibilità di una alleanza che ancora non si fonda su contenuti evidenti, forti e qualificanti, nonostante i segnali di fumo tra Elly Schlein e Giuseppe Conte. Riconquistare il consenso perso a sinistra e in chi ha votato un M5S soggetto protagonista di una alternativa politica, sociale e culturale deve vedere fatti e coerenze sul merito: disarmo e primato della trattativa politica sulla guerra e le sanzioni; cooperazione internazionale per la conversione ecologica e la giustizia sociale nel mondo; avanzamento dei Diritti e dei Doveri universali da rispettare tutti e per tutti.

Fin qui i segnali nazionali e locali non sono stati nulla di particolarmente rilevante. Tutt'altro. 

Solo un esempio di giornata. Significativo perché riferito ad una Regione strategica per il PD e per i contenuti affrontati.

Su Corriere Bologna uno storico medico e professore, Giovanni De Plato, già dirigente bolognese Democratico e di Sinistra scrive l'editoriale "La nostra salute. Il prezzo dell'aria inquinata". Una critica imperdibile, colta e argomentata, al Governo della Regione Emilia Romagna che si conclude così: "oltre ai 60mila morti ogni anno bisogna aggiungere le migliaia di malattie indotte ai danni dell'apparato respiratorio e cardiovascolare. A fronte di questa estesa e grave condizione insalubre del territorio locale e dei suoi effetti sulla salute, assistiamo all'incapacità degli enti locali ad adottare misure minime di contenimento della nocività o dello smog. Come la riduzione o il blocco della circolazione delle auto private o il divieto di circolazione dei mezzi con emissioni fuorilegge. Ai problemi della salute la Regione Emilia Romagna non può rispondere con l'autonomia differenziata e con liberi tutti a circolare con mezzi altamente inquinanti".

Coraggio! Sono le stesse tesi che l'ambientalismo scientifico e saggio avanzano da anni e ancora in questi giorni di fronte alle azioni di deforestazione selvaggia e irresponsabile per costruire a Bologna altro asfalto e cemento in un'area già interessata da smog e surriscaldamento climatico. Nell'interesse esclusivo di pochi rapaci ed avidi "prenditori" e nell'illusione di una parte di cittadini resi nei decenni dipendenti dalle auto private e dai commerci su autocarri. 

E' tempo di ripensare insieme e di agire per costruire una alternativa sociale e politica basata sul protagonismo di tanti cittadini liberi e pensanti e di movimenti organizzati di massa.


Dal Savena una bella notizia. Così rara, da segnalare ... In via Marx 20 alberelli piantati! Tra 30 anni saranno forse come quelli in abbattimento nei Parchi e Giardini attorno alla Tangenziale, nuove strade e supermercati, distributori di carburanti fossili o edifici in costruzione ... (4 aprile 2023)


L'imperdibile editoriale di Giovanni De Plato, oggi su Corriere Bologna ... (4 aprile 2023)
 

La continuazione di "La nostra salute. Il prezzo dell'aria inquinata" del medico e professore bolognese. A fianco dell'imperante Stefano Bonaccini ... (4 aprile 2023)











Un volantino di protesta di cittadini autorganizzati per la difesa del verde urbano contro il Passante di Mezzo. Con l'annuncio dell'edizione primaverile del No Passante Trek ... Il bosco sull'autostrada, con Wu Ming 2, 16 aprile 2023, ore 14.30 ritrovo alle Caserme Rosse di Bologna ...


8 commenti:

  1. Finiti a terra, pronti a scavare. Pare evidente che si confrontano una destra che aggrega i suoi e una sinistra che ha perso il bandolo da tempo. E Schlein ha da rimuovere non solo cacicchi vari che vorrebbero il terzo mandato (non solo in Campania) ma logiche neo liberali e liberiste che hanno messo radici profondissime. Come dice giustamente De Plato a proposito di sanità e di prevenzione.
    Ciao!

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    1. gtugnoli16@libero.it5 aprile 2023 alle ore 11:44

      E già, il rapporto tra partiti ed elettori non si risolve solo attraverso il cambio di segretari (come noto il PD non sarebbe secondo a nessuno!), un rinnovo generazionale o di genere di attivisti e dirigenti (sicuramente opportuni!).
      Il problema è misurarsi con i bisogni sociali, di giustizia, di democrazia e di liberazione delle persone e delle comunità di questo tempo.
      Fare politica significa costruire soluzioni migliori per la vita del presente e del futuro, per gli ecosistemi di cui siamo parte come genere umano. Ridimensionando ogni illusoria pretesa di potere e di dominio di pochi esseri privilegiati e/o superdotati.
      Gianni

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  2. Bel colpo!
    Gli alberi piantati come l'uomo che morsica il cane. Ovvero il prato salvaguardato in ragione del suo prezioso ecosistema.
    Meditiamo su come riconquistare alla politica la maggioranza degli elettori che si astiene!?!?
    L.

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    1. gtugnoli16@libero.it5 aprile 2023 alle ore 11:58

      Si, meditiamo. Il problema non può essere solo come conquistare la maggioranza dei (sempre meno) partecipanti. O come ci associamo alla maggioranza "disinteressata".
      Anche in Friuli Venezia Giulia a votare (questa volta) sono andati appena il 45% degli aventi diritto. Il 55% si è astenuto!
      Forse a chi trae vantaggi e potere da questa situazione di progressivo abbandono delle Istituzioni va bene così ...
      Deve invece pensare e reagire chi vuole cambiare il mondo!
      Gianni

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  3. Sul voto in FVG: esce confermato che gli elettori M5s non sono riconducibili ad alleanze con PD e CS anche quando i vertici (Serracchiani e Patuanelli) concordano per un candidato unico in Regione.
    Sul messaggio politico: ai Conservatori (Meloni, Salvini e Berlusconi) basta amministrare l'esistente, ai Progressisti servono prospettive di trasformazione e comportamenti conseguenti (che non si trovano in occasione delle elezioni e si dimenticano un mese dopo).
    Sulle pratiche del centrosinistra emiliano: bene raccogliere ora le firme per i fondi alla sanità pubblica (come promosso da Bonaccini ed Errani) ma se mancano medici ed infermieri professionisti e l'organizzazione sanitaria è a rischio non è solo un problema di finanze. E loro dal governo della Regione perché non se ne sono accorti prima? E non sono intervenuti? Con scelte conseguenti di riorganizzazione della sanità e di programmazione - prevenzione dalle malattie come dice il medico De Plato?
    DG

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    1. gtugnoli16@libero.it5 aprile 2023 alle ore 12:30

      Le opposizioni a Fedriga e Meloni non hanno strategie e progetti definiti. Nè, tantomeno, comuni.
      Basti ricordare che nel voto di questo fine settimana PD e M5S sostenevano lo stesso candidato Presidente in Regione ma due candidati Sindaco al Comune di Udine. Dove il Partito di Schlein e Serracchiani si è presentato con Azione e Italia Viva (che in Regione era per conto proprio) ... Insomma piuttosto che confrontare politiche che impattano sui Diritti e sui Doveri universali dei cittadini e della vita della natura pare si alzino bandierine di parte, di cordate o di gruppi di amici ...
      Quanto alla sanità in Emilia Romagna concordo pienamente. Il COVID ha evidenziato ed esasperato una crisi di strutture pubbliche e di società maturata nei decenni. Dove la cura per il territorio, la biodiversità, la prevenzione è mancata clamorosamente. Questa è la svolta (la rivoluzione?!) urgente. Chi la percepisce deve rimboccarsi le maniche, pensare ed agire. "Convergere per insorgere" associandosi a quanto altri hanno già coniato.
      Gianni

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  4. Difficile essere fiduciosi. Le scoppole ai Democratici, ai più o meno democratici sono arrivate forti e dirette: votanti complessivi in Friuli il 45%, alle Politiche 2022 il 64%, alle Amministrative 2021 per Bologna il 51%.
    Eppure tutto procede con un semplice lifting. Pace o guerra? Next Generation tradotto in PNRR all'italiana: pioggia di realizzazioni senza priorità definite pubblicamente e con responsabilità chiare dei diversi protagonisti.... Continuo consumo di suolo o stregua tutela delle residue biodiversità e rinaturalizzazione degli habitat naturali? Da Draghi a Meloni cosa cambia? E da Guazzaloca a Cofferati a Del Bono a Merola a Lepore? O da Errani a Bonaccini? E da Letta a Schlein?
    Una classe di politici e di amministratori che fa quadrato a difesa di classi sociali predatorie e prenditrici. Quale alternativa?
    A Bologna si discute di aree demaniali: a destra vogliono rassicurare i cittadini che temono degrado, spaccio, mancanza di parcheggi e di appartamenti su cui investire i risparmi accumulati. A sinistra promettono riservatezza assoluta fin quando non si sottoscrivono accordi tra istituzioni locali e centrali, dunque blindati dai partiti di sinistra, di centro e di destra. Evviva! Come nel caso del passante, delle nuove autostrade emiliane, dei rigassificatori, dei balneari, della difesa statica della Motor Valley, delle grandi infrastrutture..... Nessuna vera occasione per partecipare, nessuna opposizione tra vecchi e nuovi partiti e neppure dal 4° potere, quello dei media.
    Berlusconi sta male ma il berlusconismo vivrà comunque, a prescindere, ancora a lungo in questo paese sventurato!
    O contiamo su un uomo mascherato come oltre Oceano oltre un secolo fa....
    Zorro

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    1. Capisco certo pessimismo di politici atei, ma domenica sarà Pasqua di resurrezione.
      Mario C.

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