domenica 26 aprile 2020

Si riparte? C'è chi non si è mai fermato


Bologna, Fossolo 2. Il muro e la struttura della ex Caserma Perotti (febbraio 2020)

















Dopo 9 settimane e 1/2. Lo stesso muro, ma l'edificio non c'è più ... (aprile 2020)

















Hanno continuato a lavorare. A Bologna, nel Quartiere Savena, in zona Fossolo 2, nell'area di 90mila metri quadri che fino a qualche anno fa ha ospitato il 37°battaglione di fanteria meccanizzata, anche nelle settimane di "lockdown" il cantiere è rimasto attivo. Attività "essenziale"?
Evidentemente qualcuno lo pensa. Forse si doveva recuperare il "tempo perso" precedentemente. Negli anni in cui l'area è rimasta abbandonata a frequentazioni di senzatetto, abusive, illegali, anche criminali.
Qui, degli spazi verdi e degli edifici della caserma Perotti, se ne era parlato fin dal 2016, poi nel 2017 e nel 2019. Per richiedere la bonifica dell'area, rigenerazione ambientale ed la valorizzazione sociale di quel patrimonio della collettività. Quando, ad esempio, tutti denunciavano il fenomeno migratorio e nessuno agiva con politiche serie di accoglienza e di inserimento nella comunità locale di persone di altri paesi e continenti in cerca di lavoro, di formazione e di dignità.
Argomenti inascoltati da classi dirigenti locali e nazionali in altre faccende affaccendati.

Così quelle strutture, per anni, sono state lasciate al degrado. E solo nell'autunno scorso la Società impegnata nella "valorizzazione" delle aree del Demanio, l'INVIMIT, ed il Comune di Bologna hanno definito una intesa ed avviato un concorso.
Una corsa contro il tempo per realizzare quanto già concordato con l'Agenzia delle Entrate per circa 1/3 della superficie che insiste su via Carlo Marx e, poi, un altro insediamento immobiliare nei 2/3 che arrivano fino alla linea ferroviaria Bologna - Ancona.
Dopo un incontro istituzionale nel Quartiere i cittadini della zona si sono auto organizzati in un Comitato che ha sollecitato incontri, avanzato richieste e proposto una "visione". Partendo dall'esigenza di contribuire a rendere migliore la vivibilità del territorio e la qualità dell'aria che si respira in Città. Nell'intento di salvaguardare e consolidare conquiste realizzate: come la "zona 30" nell'insediamento tra le via Legnani, Marx e Barbacci.
La risposta è stata il procedere del cantiere, con lavori di demolizione e riassetto anche in tempo di blocco totale delle attività salvo quelle considerate "essenziali" della sanità, dell'assistenza e della filiera agro alimentare.

L'entrata della "Perotti", su via Carlo Marx, alcuni anni dopo la chiusura della Caserma.
Il tetto e le finestre sono ancora in buono stato e renderebbero possibile un recupero ... (agosto 2015)



Il lungo abbandono ha determinato uno stato evidente di degrado (a partire dai tetti) ...
(febbraio 2020)
















Dietro le transenne, le macerie dello storico edificio. Oltre, gli alberi ed una rigogliosa vegetazione.
Il progetto di Comune ed INVIMIT prevede una nuova Agenzia delle Entrate, 50mila mc
(quelli della sede che oggi sono in via Larga)























L'importante spazio (90mila m2) dell'ex Caserma ripreso da via Alberto Legnani.
Dietro gli alberi la palazzina che fu Comando Militare ... (febbraio 2020)
















Dopo l'intervento delle ruspe ... dietro gli alberi restano le macerie ...
e si intravedono i palazzi sull'altro lato di via Marx (aprile 2020)






















Da via Marx (lato Due Madonne). All'avvio del cantiere ...
(febbraio 2020)

















... e dopo le demolizioni. Sullo sfondo gli insediamenti di via Legnani.
Nell'area si prevede la costruzione di una sede dell'Agenzia delle Entrate con un grande parcheggio
(aprile 2020)






















L'inizio lavori, con la prima demolizione: l'ex I° Compagnia della Perotti ...
(febbraio 2020)
















L'avanzamento lavori ... sullo sfondo restano le vecchie palazzine delle altre Compagnie.
In quella parte INVIMIT ed Amministrazione comunale prevedono altri insediamenti ...
(aprile 2020)

9 commenti:

  1. Si sono messi avanti con i lavori. Complimenti!
    Dopo avere lasciato per anni anche questa area in stato di totale abbandono, terra di spaccio e rifugio di illegali, ora debbono procedere a busso, nonostante il fermo di tutte le attività.
    Tanto nessuno può controllare. Né manifestare.
    Così si discuterà a fatti compiuti. Siamo in emergenza economica del resto.... Quella che ha già portato anche la Vice di Merola a chiedere un iter accelerato sul Passante, volano per la ripresa e l'occupazione.
    Mi sa che il virus non ha colpito solo i polmoni degli anziani.
    Titti

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    1. In effetti, abbiamo a che fare con vari virus, diversamente contagiosi ... ugualmente pericolosi e mortali.
      Gianni

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  2. Fantastico!
    Una attività chiaramente essenziale. Che fa il paio con le industrie delle armi, ovviamente considerate decisive per gli equilibri militari.
    Non conosco questo cantiere ma sono tristemente note le scarse garanzie per la sicurezza garantite dalle aziende edili e delle costruzioni per i loro operai.
    Ciò che comunque più mi colpisce è che gli imprenditori parlano sempre e solo della loro realtà aziendale, fingendo che un dipendente viva direttamente sul luogo di lavoro e non ci sia mai un pensiero sulla complessità dei problemi familiari e sociali sulla strada di una lavoratrice o di un lavoratore (figli, scuola, trasporti).
    L.

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    1. Diciamo che risulta comprensibile (forse naturale) che ogni singolo componente della complessa comunità a cui apparteniamo parta dal vissuto quotidiano.
      Non altrettanto dovrebbero fare i rappresentanti delle Istituzioni su cui ricade la responsabilità pubblica di governare con lungimiranza e sobrietà. Reperendo le risorse necessarie secondo giustizia e indirizzando tutte le attività verso interessi comuni e traguardi condivisi.
      Gianni

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  3. Tutti vorremmo ripartire. Ma sia chiaro ripartire in sicurezza. Che significa fare. Fare cose nuove. Ed anche pensarle. Molti hanno capito. Altri invece no, si muovono come se bastasse archiviare un brutta storia. Tutta colpa dei cinesi, o di qualche laboratorio a cui è sfuggita una provetta....
    Si fatica a capire che il problema è la pretesa di uomini presuntuosi di dominare su altri uomini e sulla terra.
    Ecco il tema: Come ripartiamo? Ci sono variabili possibili. Valutiamo per il meglio come investire le risorse e l'ingegno delle comunità.
    Rossi

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    1. Ripartire è una volontà diffusa.
      Come farlo, per dimostrare di avere capito la lezione, è il problema aperto ed ancora irrisolto.
      Non si tratta solo di più mascherine, di rispetto delle distanze minime e di altri ventilatori e posti letti negli ospedali.
      Si tratta di conversione ecologica e della organizzazione della vita delle comunità, di rispetto della natura e della biodiversità del Pianeta, di pensare globale ed agire locale.
      Progetti per la Fase 2 e 3 entro una visione ed una prospettiva per i prossimi decenni. Capace di rendere protagonisti milioni di persone in Italia, in Europa e in ogni parte del mondo.
      Gianni

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  4. Ma quale ripartenza???
    Qui voli e arrivi sono azzerati.
    E chissà quando riconquisteremo i numeri del passato.
    Al punto che in questa situazione potrebbe tornare interessante anche la prossima apertura e l'ennesima inaugurazione del People Mover.
    Sic

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    1. Rivalutiamo forse la decrescita felice?
      Gianni

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    2. Per il momento conosco solo la decrescita infelice. Per cui sarei decisamente propenso alla crescita.
      Però so che pure la crescita può risultare per troppi, infelice.
      Quindi pensiamo bene quali ri-partenze sono consigliabili e quali meno. Nel caso in oggetto può essere alterata una zona 30 oggi relativamente tranquilla per i residenti.
      M.B.

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