lunedì 10 novembre 2014

Jean Claude Juncker, un simbolo

Risulta che il nuovo Presidente della Commissione europea, il vecchio social - cristiano lussemburghese Jean Claude Juncker, nella sua precedente responsabilità di primo ministro del governo (1995 - 2013) del piccolo Lussemburgo, è stato protagonista di accordi segreti con grandi multinazionali che, grazie a queste intese, sono riuscite a sottrarre decine di miliardi di tasse ai Paesi in cui avrebbero dovuto pagarle.

Naturalmente, questa pratica ha portato ricchezza, crescita e forza alle classi dirigenti di alcuni paesi europei che della bassa imposizione fiscale hanno fatto una caratteristica competitiva. Classi dirigenti che, ora, di concerto con le potenti autorità tedesche impongono (o provano di imporre) a tutti i popoli del vecchio continente, politiche di austerità, di ridimensionamento delle condizioni di vita per decine di milioni di cittadini.
La questione è stata sollevata da una inchiesta del Consorzio Internazionale per il Giornalismo Investigativo (Icij). Secondo la quale almeno 340 grandi aziende hanno effettivamente spostato loro sedi legali nel piccolo Granducato. Tra queste Ikea, Amazzon, Pepsi, Fiat, Unicredit, Intesa - San Paolo.
Se si guardano le cifre, sicuramente ha fatto più danni alle finanze pubbliche europee e di molti singoli paesi, tra cui l'Italia, Jean Claude Juncker che qualunque evasore fiscale.
Ora, a chi pone il problema delle sue dimissioni, viene risposto che "non ci sono fatti nuovi", che "era tutto noto".
Già. "Bastava leggere la brochure promozionale del Luxembourg Stock Exchange, la Borsa del Granducato, per vedere che questo ricchissimo staterello non ha pudore nel presentarsi come uno snodo fondamentale per le imprese che devono eludere il fisco" ... Perfino grandi aziende pubbliche o a partecipazione pubblica, come la nostra Finmeccanica, hanno usato il Lussemburgo per pagare meno tasse allo Stato italiano, suo principale azionista.
Dunque, una "giustificazione" che suona, soprattutto, come accusa!
Quando il Partito Popolare e poi il Consiglio e il Parlamento europeo nelle sue principali componenti, Partito Popolare e Partito Socialista, hanno individuato e poi votato Jean Claude Juncker come successore di José Barroso, hanno santificato queste pratiche politiche irresponsabili ("frega il tuo vicino") e queste classi dirigenti.
Chi, a maggio, ha votato per "cambiare verso all'Europa" un bel servito!. 
Forse meglio essere "gufi", nella lunga notte italiana.



4 commenti:

  1. Pessimo simbolo.
    Un'Europa così spegne le speranze.
    Anna

    RispondiElimina
  2. Fatti incredibili.
    Una sola soluzione per ridare autorevolezza e credibilità all'Europa.
    Questo signore si deve dimettere!
    Non può certo rappresentarci.
    BiBi

    RispondiElimina
  3. Dimettersi?
    Lui ha fatto e rispettato le leggi del suo paese.
    Quando lo hanno scelto e votato i capi di governo e i parlamentari europei sapevano perfettamente chi era e cosa aveva fatto.
    Quindi una scelta per nulla casuale. Voluta e condivisa.
    Semmai chi ha dimostrato un basso grado di interesse nazionale sono altri.
    Anche se la maggioranza dei nostri connazionali li votano. E probabilmente continueranno a votarli. Capisco Agnelli, Marchionne e amici vari ... Meno Camusso, compagni e lavoratori che pagano le tasse regolarmente.
    La sveglia è suonata da un pezzo.
    Mario C.

    RispondiElimina
  4. A proposito, da la Repubblica.it
    M.

    BRUXELLES - "Le decisioni fiscali sono prassi consolidata, sono dichiarate legali dalla Commissione purché non discriminatorie, e questo le leggi del Lussemburgo lo prevedono", ha detto il presidente della Commissione Ue, Jean Claude Juncker, intervenendo a sorpresa nella sala stampa della Commissione e sostenendo di contro di lavorare per la trasparenza fiscale in Ue e per un'aliquota comune sulle imprese. "In tutta la mia vita ho lavorato per promuovere l'armonizzazione fiscale in Europa", ha aggiunto Juncker annunciando di aver proposto nella riunione di oggi dell'esecutivo Ue il lancio di una nuova direttiva per lo scambio automatico tra gli stati Ue di informazioni sui trattamenti fiscali anticipati (tax rulings) concordati con le aziende. Il riferimento è una serie di documenti pubblicati dai giornali di tutto il mondo relativi agli accordi tra grandi gruppi e il Fisco lussemburghese (Ata). Questa situazione, che porta ad "una tassazione molto bassa per alcuni, è frutto dell'imposizione fiscale non armonizzata in Ue, e per questo ora sto annunciando che lavoreremo per quello". "Domani al G20 proporrò di allargare il sistema degli scambi automatici di informazioni sui tax ruling". E su queste tematiche "incaricherà il commissario (agli affari economici) Pierre Moscovici di elaborare una direttiva".

    RispondiElimina