giovedì 13 novembre 2014

Rosario Genovese, Regione Emilia Romagna

Prima d'oggi Rosario Genovese, 41 anni, era solo un consigliere comunale di Scandiano, provincia di Reggio Emilia. La sua esperienza politica nata con la Sinistra Giovanile, si è sviluppata nel PDS, nei DS e nei socialisti di Boselli e Nencini, di cui è stato anche segretario provinciale.
Ora, si parla molto di lui.

Dalla Regione Emilia Romagna, in pochi mesi, ha avuto 77 mila euro per regolari contratti di collaborazione, co.co.pro.
Della sua professionalità si è avvalso il Gruppo consigliare PD, dove il Genovese assisteva ed affiancava la consigliera Rita Moriconi, indagata (come altri 41 colleghi su 50) dai magistrati bolognesi per le spese private sostenute con risorse pubbliche.
"Si il vibratore l'ho acquistato io, in un negozio di Reggio. Un regalo per un mio amico, uno scherzo. L'ho pagato col mio bancomat" ha confessato "e l'ho messo, per sbaglio (imperdonabile, madornale), in nota alla Moriconi".
Genovese afferma "ho dovuto bloccare la polemica che era nata e stava divampando".
Questo signore pare non rendersi conto che anziché chiudere la vicenda, le sue dichiarazioni pongono un problema ancora più grande.
Come può un co.co.pro disporre per uso personale di un bancomat che attinge a risorse pubbliche?
Che norme, regole, controlli esistono in una Regione che ancora viene presentata e ritenuta tra le più efficienti e meglio amministrate?
"Uno sbaglio" di questa natura, può emergere per intervento della Magistratura?
Mancano totalmente strumenti di verifica dell'Ente interessato? Che fanno i dirigenti degli uffici preposti, premiati ancora di recente per il raggiungimento dei progetti obiettivo loro assegnati? E i revisori dei conti, svolgono la parte che gli compete?
Tra l'altro risulta che proprio quel vibratore sexy sia stato rimborsato due volte. Direttamente con il bancomat, poi con lo scontrino.
Dunque, ammesso "lo sbaglio" doppio (prima uso del bancomat, poi rimborso con lo scontrino) di Genovese, non ci sono stati altri controlli di gestione e delle spese?
L'irresponsabilità, in questo caso, non è un fatto individuale, ma di sistema.
E allora si ripropone un punto di attualità e di prospettiva.
Il candidato Stefano Bonaccini non è un marziano.
È un consigliere uscente del Gruppo PD. Soprattutto è da 5 anni il segretario regionale del partito di Bersani e di Renzi e, in quanto tale, ha responsabilità politica (se non amministrativa e penale) nel Governo della Regione e degli Enti Locali emiliani romagnoli.
Resta una sola conclusione.
C'è bisogno di aria nuova, di democrazia partecipata.
Altro che uomini della provvidenza e cortigiani di vario genere e colore.

8 commenti:

  1. Impeccabile. Non siamo di fronte a fatti isolati e casuali. Questi sono incapaci di tutelare le risorse pubbliche.
    Leggo su Repubblica che in loro difesa interviene anche l'industriale Marchesini.
    Bonaccini? No, grazie!
    Cambiamo verso, davvero.
    Ciao!

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  2. Bonaccini però vuole anche ridurre le spese di rappresentanza.
    Sono risparmi per oltre 2 milioni.
    Anche questo è cambiare verso. No?
    Poi, non tutti sono d'accordo. Anche a sinistra.
    Antonio

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  3. Vi rendete conto che si usano parole prive di contenuto e interpretabili a piacimento?
    Cambiare verso o Riforme le usano indistintamente Renzi e Camusso, Salvini e Landini.
    Pensando naturalmente a cose diverse.
    Basta con le ambiguità e i giochi di potere.
    Primo farsi capire.
    I 40 consiglieri regionali hanno lucrato denaro pubblico senza neppure rendersi conto. Sono impresentabili. Loro è i partiti che li candidano.
    Per dare lavoro occorre investire risorse pubbliche su progetti industriali e sociali utili.
    Per accrescere le disponibilità occorre combattere evasione fiscale, corruzione, mafie e lavoro nero.
    Chi lo fa?
    Nik

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  4. E' evidente che il tema della credibilità della politica/ dei politici e sicuramente un problema Italiano, ma non solo , la politica e i politici attualmente sono poco credibili in tutta Europa , nelle Americhe e in Asia, di fatto nell'intero Mondo. Se si osservano le dinamiche sociali nei vari continenti ci accorgiamo di quanto la Politica ,nel senso alto del termine, sia sempre meno momento di crescita sociale e sempre più portatrice di interessi particolari , infatti sono sempre meno i cittadini di ogni parte del mondo libero che partecipano attivamente alla vita politica.
    Resta comunque il fatto che chi viene eletto rappresenta ,nel bene e nel male una parte della , cosidetta siocietà civile , ora ,basta guardare le ultime elezioni Europee e ci si accorge che le forze che hanno di fatto "Vinto " rappresentano le istanze e le voglie peggiori dell'Europa , ma nel contempo di ogni paese , vincono e avanzano forze scioviniste , xenofobe se non addirittura neonaziste .
    Di fatto i vari parlamenti , da quello Europeo a quelli nazionali rappresentano le " Voglie " dei cittadini , della " Società Civile"
    Rappresentano i rigurgiti razzisti conservatori e reazionari che percorrono l' Europa.
    Penso sia ora di terminare la litania di loro , i Politici , sono ladri e noi ,i cittadini , siamo onesti , non è così , ogni piccolo nucleo sociale ,dalla fabbrica al Parlamento è un insieme di interessi particolari , spesso in contraddizione e molte volte individualisti .
    Che fare , cercare di rimettere insieme una socialità che questa civiltà ha distrutto , rimettere in un unico interesse sociale e collettivo i vari interessi , che molte volte , non per colpa loro , vengono lasciati a battaglie singole e disperate destinate conseguentemente alla sconfitta.
    O si capisce che bisogna ricostruire una connettività e una solidarietà di classe o i Lavoratori ,tutti , e un'idea di società umana sara semprte sconfitta .
    Usciamo dai particolarismi e dagli autossolvimenti , ricostruimamo insieme lotte e percorsi , forse avremo , così una prospettiva .
    Altrimenti vinceranno i Serra i Renzi e i Berlusconi .
    G.

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  5. La pubblicazione dei verbali delle riunioni dei capigruppo alla Regione E.R. sono una palese dimostrazione della arroganza dei partiti e delle classi dirigenti.
    Costoro rappresentano certo una parte della società. Ma secondo me, la parte peggiore e più individualista.
    È vero che alternative non sembrano essere presenti o in competizione e però concordo che chi paga le tasse e vuole una società migliore per tutti non può restare a casa o disertare le urne.
    Questi si meritano almeno un sonoro NO.
    Chi vuole migliori servizi sanitari, trasporti pubblici efficienti, aria pulita, territorio sicuro, verde in Appennino, nelle pianure e nelle città, edilizia di maggiore qualità e di recupero, istruzione e formazione pubblica deve puntare su un cambio di classi dirigenti e su un sistema di controlli decisamente più strutturato ed efficiente.
    Votare il 23 novembre si deve! Da donne e uomini liberi e con obiettivi comuni di beni da difendere e da ritrovare.
    Carlo

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  6. Concordo sul fatto che abbiamo troppi cortigiani di vario genere e colore.
    Si cortigiani. Che plaudono e ripetono ossessivamente le tesi del Re Sole del momento. Oppure giornalisti e comunicatori che stanno all'agenda del momento.
    Concordo sul fatto che il nodo è l'esistenza di un sistema di potere con interessi convergenti. Si sommano affari, carriere e corruzione.
    Questo personaggio, Rosario Genovese, mi determina tristezza.
    A 40 anni è co.co.pro. alla Regione Emilia, è consigliere comunale, regala ad un amico un vibratore, lo fa con un portafoglio pubblico, pensa di chiudere la vicenda dicendo l'ho fatto io, non la Consigliera indagata.
    Che testa ha questo quarantenne?
    E il capogruppo Marco Monari? E il candidato Stefano Bonaccini?

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    1. Saranno anche quarantenni poveri e tristi.
      Ma sono quelli che vanno per la maggiore (o così pare) e ci governano.
      Un altro mondo è possibile? Vorrei crederci ancora.
      Franca
      Proviamoci!

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  7. Non credo potremmo costruircelo in casa. In Emilia.
    Oramai dipendiamo dall'Europa.
    Qui, al massimo, possiamo chiedere ...
    Il voto è un modo gentile.
    Utilizziamolo, per quel che conta.
    Sapendo dei suoi limiti.
    Ciao!
    Vale

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