giovedì 16 maggio 2013

Centrosinistra, larghe intese e alternativa


1. L'esperienza di Centrosinistra proposta nell'autunno 2012 con la carta di intenti sottoscritta da Partito Democratico, Sinistra Ecologia e Libertà, Partito Socialista e, poi, da alcuni milioni di cittadini, partecipanti alle primarie, non ha retto alla prova del voto ed ai primi importanti appuntamenti della nuova legislazione. Si basava su troppe contraddizioni ed ambiguità. Era una operazione prevalentemente elettorale, non un punto di incontro e di intesa di idee, progetti, pratiche di impegno politico quotidiano, per costruire un paese ed una Europa migliori e più giusti. Quel Centrosinistra si è rotto ed una sua riproposizione non è più credibile.
2. Siamo in una fase nuova. Il Governo LettAlfano è il tentativo di andare oltre l'alternanza classica della seconda repubblica, Centrosinistra contro Centrodestra. Propone ancora la maggioranza che ha sostenuto il Governo Monti, superando i "tecnici" e impegnando direttamente i "politici". In più, unisce un ceto politico più giovane, formato negli anni del pentapartito DC-PSI-PSDI-PRI-PLI diretto da Craxi, Andreotti e Forlani e cresciuto nel ventennio berlusconiano, dell'Europa dei tecnocrati, dell'euro e della politica debole, subalterna ai grandi gruppi imprenditoriali e finanziari, nazionali e multinazionali. Un nuovo ceto politico il cui orizzonte non va oltre l'assetto economico e sociale esistente, le logiche e la cultura dominanti. Entro questo orizzonte non si costruiscono una nuova Europa e un'Italia più giusta e sicura. Si resta nel pantano, ci si agita senza costrutto e vie di uscita, aggrappati a difesa di un potere logoro, incapace di dare risposte e prospettive, indotto ad assumere toni arroganti ed autoritari, ad accettare quello che viene visto come il male minore.
Appare questo l'esito della Assemblea Nazionale del PD che ha eletto segretario (con il 49% degli aventi diritto) Guglielmo Epifani, senza alcuna riflessione strategica su quanto successo e, soprattuto, su quanto necessario per il futuro.
Quasi il problema del "cambiamento" proposto nei mesi scorsi per interpretare il voto non fosse, innanzitutto, una grande questione politica nazionale ed internazionale e potesse essere affidato alla Magistratura di Milano o Napoli per liberare l'alleato PdL, quanto prima, dall'imputato Silvio Berlusconi.
3. "Roma" a Bologna. Anche qui, scadenze e scelte locali, muovono verso "larghe intese". Casuali? Di fronte ai tagli pesanti e ripetuti, non si concentrano gli investimenti nella scuola pubblica ma si continua a difendere il sistema integrato con i finanziamenti alle private. L'iniziativa di genitori, insegnanti e cittadini di sottoporre a referendum la questione e di fare vivere la democrazia partecipata viene attaccata e considerata inutile e ininfluente dal Sindaco Merola e dal segretario Democratico Donini ... Amministratori e dirigenti PD si mostrano conservatori e vivono solo di certezze! Approccio analogo nella difesa ad oltranza delle SpA multiservizi e dei manager di Hera, contro il voto referendario per l'acqua pubblica e i beni comuni ... Come su tante scelte urbanistiche, edilizie, di "grandi opere" che non considerano la sostenibilità ambientale, la salute delle persone e l'equilibrio idrogeologico (nonostante i disastri provocati, di recente, da normali eventi naturali), mentre andrebbero privilegiati e finanziati piani ordinari e straordinari di recupero, manutenzione e messa in sicurezza del territorio e degli immobili pubblici e privati (a partire da scuole ed ospedali). 
4. "Bologna" a Roma. Con la FIOM e Stefano Rodotà, con gli operai e gli impiegati metalmeccanici, i cassaintegrati, i precari, gli esodati, gli studenti, gli insegnanti, i ricercatori, ... con chi pensa che un altro mondo è necessario e possibile e si mobilita, sabato 18 maggio, ancora una volta, "per il diritto al e nel lavoro, per l'istruzione e la scuola pubblica, per la salute, per la riconversione ecologica delle produzioni e dell'economia, per la giustizia sociale e la democrazia". Una buona piattaforma (vedi sito FIOM nazionale), costruita attraverso un ampio confronto con intellettuali e realtà associative ...
Un appuntamento per tutti, per ripartire e unire persone su un progetto alternativo per l'Italia e per l'Europa!

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