martedì 7 maggio 2013

Scegliere ora


Qual'è la sostanza delle critiche alle scelte del PD (e di Giorgio Napolitano) di dare vita ad una maggioranza politica e ad un Governo con il PdL di Silvio Berlusconi?
La convinzione che la crisi profonda e strutturale che viviamo in Italia, in Europa e a livello internazionale possa essere risolta con una alleanza politica e sociale con le forze (ancora significative, ma molto ridimensionate negli ultimi anni!) che si aggregano e che si riconoscono nell'attuale leader del centrodestra, una variante populista (e potenzialmente eversiva) del liberismo capitalista.
Nella sua essenza si tratta di un misto di politica, affari, interessi costituiti e prosperati nella società italiana sempre a discapito di altri, con pratiche clientelari, "furbe", truffaldine, illegali.
Un mondo reale, quanto contraddittorio, inquinato ed inquinante, ereditato al momento del crollo della Democrazia Cristiana di Andreotti e Forlani e dei Socialisti di Craxi.
Per costruire un futuro su basi nuove e diverse (capace di affermare, in pace e in democrazia, un cambiamento di cultura e di organizzazione delle produzioni, dei consumi, dei rapporti sociali, dei diritti e della partecipazione dei lavoratori e dei cittadini) occorre innanzitutto mettere in collegamento, fare incontrare, dialogare ed unire quel vasto e diversificato mondo sociale, culturale e politico che ha confinato Berlusconi e i suoi alleati sotto il 30% e Monti attorno al 10%. Strategia non scontata e semplice, ma obbligata ed utile (questa si!).
Occorre farlo ora!
Ribaltando, prima possibile e con tutti gli strumenti a disposizione, una operazione politica pericolosa e dagli esiti imprevedibili: iniziata con le votazioni per il rinnovo del Presidente della Repubblica, proseguita con il costituirsi del Governo LettAlfano e con la crescente ed imbarazzante tendenza alla subalternità del PD sui contenuti proposti da destra: dalla priorità del blocco dell'IMU, con ricadute pesanti sui Comuni, sui servizi e/o sulle tassazioni locali (a proposito che dire del "falso in bilancio" praticato ieri dalla Giunta Merola?) alla rinuncia a scegliere la priorità costituzionale per la scuola e l'istruzione pubblica (come nel caso del referendum sui finanziamenti alle private del 26 maggio).

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