martedì 26 aprile 2022

Dopo Assisi i pacifisti a Kiev (e a Mosca)

La lunga Marcia da Perugia: perché le guerre non siano più neppure "l'ultima opzione" ...

 










Il giorno dopo la Marcia straordinaria Perugia Assisi si può trarre un primo bilancio della vitalità di un movimento che non crede alla logica della guerra. Ma se quel movimento si limitasse a marciare, per quanto significativa sia stata la giornata di domenica con decine di migliaia di marciatori di ogni età ed estrazione, sarebbe facile per i detrattori dire che qualche chilometro a piedi non serve a nulla.  

Bisognerebbe dunque spiegare a chi deride coloro che si danno da fare per uscire dalla logica che impone di rispondere guerra a guerra che quel movimento continua muoversi.

Andrà oltre una marcia – che è stato dopo anni di difficoltà anche un forte momento di unità del movimento per la pace – proprio perché l’anima di quei marciatori non si ferma ad Assisi, solo uno dei tanti momenti che cercano di costruire un’altra logica.

StoptheWarNow è una sigla conosciuta dalla marcia di Leopoli di un mese fa, quando un convoglio di oltre 60 mezzi si è recato nella città più occidentale dell’Ucraina con un messaggio di pace, aiuti umanitari e la capacità di raccogliere e portare in Italia 300 persone in grave difficoltà che non avevano altri mezzi per mettersi al sicuro. Una marcia a cui non è stata dedicata molta attenzione.

Questa sigla, che raccoglie circa 150 diverse associazioni religiose e laiche, e che si deve soprattutto all’iniziativa dell’Associazione cattolica papa Giovanni XXIIIesimo, è però andata avanti e nei giorni scorsi si è incontrata per formulare un nuovo piano di iniziative.

Il programma lo spiega Gianpiero Cofano di APG23 al telefono da Zagabria: “Abbiamo scritto all’ambasciata russa a Roma offrendoci di aprire un corridoio umanitario a Mariupol anche con mezzi nostri. Ma non sarebbe questo un caso unico: abbiamo intenzione di aprire in Ucraina tre presenza fisse – a Leopoli, Kiev ed Odessa – e organizzare tre carovane umanitarie come accaduto per Leopoli. Le necessità sono in aumento e, se è pur vero che c’è un fenomeno di rientro di alcuni, i tanti in seria difficoltà – perché non hanno soldi o parenti all’estero – continuano ad aver bisogno di un’evacuazione. Inoltre riteniamo che sia importante esserci: con una presenza fisica che gli ucraini ci stanno dimostrando di apprezzare”.

E ancora. Il movimento attorno a StoptheWarNow ha preparato un testo anche in cirillico, che sarà diffuso oggi, che si rivolge direttamente alla popolazione russa perché faccia il possibile per fermare la guerra. Un testo che sarà diffuso su tutte le piattaforme ma anche appeso ai balconi dei municipi di molti Comuni che già si son resi disponibili.

Mentre si raccolgono i nomi per le missioni umanitarie a Kiev, Leopoli e Odessa – ciascuna di circa 50 volontari – StoptheWarNow non ha inoltre abbandonato l’idea di recarsi a Mosca con una missione che cerchi di incontrare i vertici del Cremlino mentre si va allargando una rete a livello europeo di quella che per ora è stata soprattutto un’iniziativa italiana.

A chi è convinto che si possa costruire un altro percorso che non quello, assai meno faticoso, dell’invio di armi, tutto ciò suona come l’indicazione non solo di una capacità di iniziativa del movimento per la pace ma la spiegazione più che evidente della forza delle iniziative dal basso cui ognuno può contribuire anche con un piccolo gesto.

A chi invece ritiene inutili e addirittura dannose le azioni dei pacifisti sembrerà tutt’al più una pezza sui disastri della guerra.

Ma la storia sembra insegnarci che senza un’attività dal basso, senza la gente nelle strade, senza la pressione di migliaia di giovani e meno giovani con le bandiere arcobaleno, i vertici non si muovono. Dovrebbe avercelo insegnato le piazze che ci levarono dal pantano iracheno o la spinta, ancora dal basso, che ha fatto finalmente battere un colpo alle Nazioni Unite, praticamente assenti in due mesi di conflitto.

La “neutralità attiva” dei pacifisti non è l’osservazione asettica di un conflitto ma la coscienza della bestialità della guerra da qualunque parte la si guardi. E chi critica il movimento per la pace, sostenendo che si ammanta di un’equidistanza pelosa, avrebbe dovuto andare domenica alla Perugia Assisi.

Tra le bandiere arcobaleno, quelle rosse dell’Anpi, i gonfaloni dei Comuni, gli striscioni delle singole associazioni, campeggiava una lunga bandiera ucraina a significare che è ben chiaro chi sono gli aggressori e chi è l’aggredito. Ma il punto resta un altro.

Lottare per affermare un principio di pace significa continuare a lavorarci per costruire una cultura della pace. E una cultura della pace guarda in faccia soprattutto le vittime e il loro dolore, ripromettendosi che tutto questo non accada mai più.

Perché la guerra non sia più l’ultima opzione ma un’opzione da non prendere mai più in considerazione. Un’opzione da ripudiare, come scrissero i padri costituenti dopo la Seconda guerra mondiale quando il mondo sembrava aver capito che quell’olocausto non si sarebbe mai più dovuto ripetere.

Emanuele Giordana, il manifesto, 26 aprile 2022


24 aprile 2022, ore 9.40, una splendida giornata di sole: da Perugia "Fermatevi! La guerra è una follia"


A Ponte San Giovanni: apre il corteo la bandiera arcobaleno, simbolo internazionale di pace ...


"Fermiamoci. Basta con le armi" ... 


Passa l'Istituto di Ricerche Internazionali Archivio Disarmo è un'associazione di promozione sociale e di ricerca scientifica per il disarmo, la sicurezza, l'inter-cultura e la risoluzione non violenta dei conflitti ...
  

Passa l'ONG Bambini nel deserto ONLUS, una associazione umanitaria attiva da oltre 20 anni che opera nei territori del terzo mondo: "bisogna avere il coraggio d'inventare l'avvenire" ...


Padre Alex Zanotelli, 83enne, missionario combinano dal 1964, operatore di pace, disarmo e giustizia sociale ...


Ragazze 20enni sorridenti e determinate, pugno chiuso e colori ucraini sul volto ...


Dall'Associazione per la pace e la non violenza: Addio alle armi!


Una ragazza con la bandiera di Coop Lombardia ...












Un signore con la bandiera di Banca Etica ...


Un ciclista: "Assange libero, No all'estradizione negli USA"


Dagli Scout laici di Bologna: "Cambiamo il mondo una persona alla volta" ...
 

Mamme e piccoli in cammino: tra il verde umbro e giochi di pace, senza armi e violenze ...


Spira il vento e sventola la bandiera del movimento della Non violenza ...


Un popolo ... allo specchio


In Marcia tra le migliaia Vauro Senesi e Michele Santoro ...
 

Un punto ristoro: pace per Palestina, Libia, Etiopia, Somalia, Afganistan, Iraq, Ucraina, Yemen, Siria!


Gli eco-pacifisti di Legambiente Bologna, un passo avanti ...

Vento, nuvole, natura ... ed Emergency

Sui prati in fiore, sotto gli alberi e a fianco di campi coltivati: è l'ora dello spuntino ...


Cammina e sorride una Consigliera comunale del Nord Italiana


"Il genio in movimento" ... (sostiene una azienda di escavatori, frantumatori, macchine per la terra, e in effetti ... meglio che produrre armi)


Procedono sulla strada per Bastia e Assisi i "Partigiani della pace" con fazzoletti dell'ANPI e una grande bandiera arcobaleno ...
 

Ragazze, ragazzi ed accompagnatori dell'Associazione Scout laici Italiani ...


Studentesse e studenti della Rete Studenti Medi e dell'Unione degli Universitari ...


Anche la mascherina ha i colori della pace ...

"Con le armi non si fa la pace. No al riarmo"


Bici-pacifiste ...


"L'esperienza di due guerre mondiali" ... renda saggia l'Europa















Anche Nicola Fratoianni in Marcia ...


Due giovani ...


Tre ragazzi ... (e una bici)


Quattro "antifa"...


Un vento forte piega anche le cime dei cipressi: "No alle spese militari. Più risorse per scuola, sanità e salari" ... (dai COBAS di Perugia)


Al centro del gruppo, Libera ... Non manca don Ciotti


Un ragazzo a posto ... (rigorosamente oltre il ciglio della strada)




















Partecipazione, dialogo e riflessione ... 


Il serpentone multicolore attraversa Bastia Umbra ...


"Siamo tutti sulla stessa barca" ... Mehala nasce con un sogno: offrire le stesse opportunità a tutte le creature del mondo


Sotto il cupolone di Santa Maria degli Angeli un cartello ... in rima (di cattivi maestri?)
 

... parole, balli e canti al ritmo dei tamburi 


Si sale, verso Assisi ...


Da Firenze ...



Enrico Rossi, PD, già Presidente della Regione Toscana, ha denunciato il proposito del Governo Draghi destinare a base militare parte significativa del Parco di San Rossore ...















Ancora donne e uomini: "Disarmo"

Il Circolo Lardato Si' di Perugia ...


Ore 15.10, il popolo della pace in vista di Assisi, le nubi grigie si addensano e arriva la pioggia, un coetaneo (col suo cartello) si rivolge al Presidente Mattarella: "l'Italia ripudia la guerra. Cos'è che non capisci in queste parole"? ... (24 aprile 2022)






I giornali nazionali il giorno dopo:
"L'evento. Perugia - Assisi: 25mila in marcia contro le bombe" scrive il più diffuso quotidiano a pag.17, 19 righe e una grande a centro pagina ... (25 aprile 2022)


I giornali nazionali il giorno dopo:
"Il reportage. Per 24 km ... migliaia in marcia per la pace ..." Articolo di Corrado Zunino con foto della grande bandiera ucraina davanti a San Francesco: seconda notizia a pag.19 (25 aprile 2022)


I giornali nazionali il giorno dopo:
"In 25mila alla Marcia ... fermate la guerra. Tanta gente con la benedizione di Papa Francesco: interrompete l'escalation" scrive il Quotidiano Nazionale Il Resto del Carlino a pag.7, una cinquantina di righe a fondo pagina (25 aprile 2022)


"CONTRO IL RIARMO. Decine di migliaia benedetti dal Papa. Gran folla di pacifisti ignorati dai partiti" titola il Fatto Quotidiano in Prima pagina, sotto il titolo, con servizi a pag. 2 e 3 (25 aprile 2022)
 













La vignetta di Maramotti, su il manifesto di oggi, nella pagina che pubblica lo scritto di Emanuele Giordana (26 aprile 2022)






La vignetta di Vauro, su il Fatto Quotidiano di oggi, in prima pagina (26 aprile 2022)


L'intervista a Carlin Petrini, oggi a il Fatto Quotidiano: "Sento sparire parole come sovranità alimentare, biodiversità, lotta allo spreco del cibo, energie alternative" ...
(26 aprile 2022)

4 commenti:

  1. Bello, belli. Eppure c'è chi vorrebbe vincere i russi con la guerra.
    s.

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  2. Son tornati i catto-comunisti?!
    Sic

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  3. Inascoltati. Putin e Biden, Inglesi e Polacchi praticano la guerra in armi o economica. Disinteressati alle trattative spingono al riarmo strategico. Ideologici e imperialisti su entrambi i fronti.
    La strada per Kiev (e Mosca) mi pare in salita.
    Viva Francesco!

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  4. Nel mondo di oggi possiamo continuare a ragionare con la vecchissima categoria degli imperi?
    Russia Vs Anglo Americani, liberal-democratici Vs regimi autoritari, bene Vs male ...
    O un altro mondo è possibile?
    Titti

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