venerdì 15 aprile 2022

In Marcia: pace, disarmo, conversione ecologica. Fermiamo oligarchi, "gigacapitalisti" e "prenditori"

Attivisti eco-pacifisti bolognesi raccolgono firme per una svolta nelle politiche di Governo ... 










Ieri sera, l'Ing. Carlo De Benedetti sollecitato a valutare le affermazioni di Joe Biden sul "genocidio" in atto ad opera dei Russi contro gli Ucraini ha risposto da par suo: "è il solo modo per cui un Presidente Americano può armare Zelensky senza ricorrere alle autorizzazioni del Congresso". Nessuno ha replicato nello studio di Piazza Pulita, La7, del Gruppo di Urbano Cairo. Eppure l'affermazione è davvero notevole.

Perché, per evitare l'esercizio delle procedure democratiche (cioè il bilanciamento dei poteri tra più organi istituzionali) richieste dalla Costituzione del suo Paese, il Comandante in Capo della più grande potenza militare del Pianeta può forzare oltre ogni limite i fatti e gli eventi in corso (non a caso Macron e gli europei, gli ebrei e il Governo di Israele hanno prontamente obiettato). In altri termini: anche in Occidente - e non solo in Oriente - quando la più alta Autorità politica e militare ritiene discrezionalmente ve ne siano "le ragioni" può dire "una bugia", che prima o poi potrebbe essere ritrattata o ammessa (come nel caso delle false "prove" contro Saddam Hussain che scatenarono - nel 2003 - l'aggressione USA all'Iraq). Salvo una continua escalation militare ed ulteriori drammatici sviluppi nelle azioni reciproche, che - infine - avvalorano "la profezia". 

E infatti. "Caso" vuole che nel 50esimo giorno di guerra viene "colpita e affondata" la nave ammiraglia della flotta Russa sul Mar Nero, la Moskva. Un passo ulteriore. Frutto del riarmo NATO? Di azioni dirette di uomini e di truppe Atlantiche di mare o di terra? Come risponderà "il macellaio" Putin? Ci si consegna alla sua "follia", alla spregiudicatezza di quel regime? O a qualche "amico" oligarca che organizzi - prima o poi - la sua caduta, per salvare la "categoria" e continuare con gli affari di sempre e quelli della "ricostruzione"? No, forse è ancora troppo presto, questa guerra deve continuare, fare altre vittime, distruzioni, danni ... 

In Ucraina, alla Russia, in Europa.

Quel che è evidente è che le politiche di riarmo stanno cambiando le Agende della UE e dei suoi singoli Paesi. L'incremento fino al 2% del PIL sta passando alla unanimità in molti Parlamenti senza alcuna seria discussione, semmai con qualche dilazione nei tempi di attuazione. In Italia Conte e il M5S hanno "ottenuto" che anziché avvenire entro il 2024 sia raggiunto nel 2028. E tutto in ambito NATO, come sollecitato da anni da Repubblicani o Democratici al Governo a Washington. L'opzione Esercito Comunitario e politica Estera Europea? Si va in tutt'altra direzione. Magari con la "promessa" che ai vertici della Alleanza sarà un italiano: Draghi, Gentiloni o Letta. Forse.

Mutano anche le priorità del PNRR, in Italia nel complesso e nello specifico mai discusse, chiarite, votate con pubblica assunzione di responsabilità: altri miliardi di risorse, che trascineranno l'intera economia e l'industria nazionale. 

Così nelle ultime settimane esce confermata la denuncia dei mesi scorsi: la "transizione ecologica" si trasforma in "finzione". E piovono nuove critiche. Tra cui, di rilievo, quella dell'ex Presidente della Regione Toscana.


Per Enrico Rossi, PD, "costruire una nuova base militare - con i fondi del PNRR - nel parco naturale di San Rossore è degno di Attila" ... (il Fatto Quotidiano, 15 aprile 2022)















Ma le pressioni dei poteri confindustriali e politici consolidati sono diffuse. E coinvolgono direttamente le realtà locali e le sue classi dirigenti. In Emilia Romagna si rilanciano le trivellazioni per estrarre idrocarburi in Adriatico, si scommette sulla Motor Valley, si favoriscono nuove strade ed autostrade, ulteriori corsie di asfalto e cemento, automezzi tradizionali. Emblematico l'investimento delle Istituzioni locali nel GP di Formula1 a Imola, occasione per promuovere il più tradizionale Made in Italy, caratteristico della crescita insostenibile del passato e causa delle contraddizioni ecologiche e sociali del presente. E nessuna seria riflessione è stata avviata di fronte alla pandemia ed al contesto internazionale in repentina evoluzione. Quasi che i cambiamenti geopolitici, dei mercati, dei commerci, delle economie non impongano, comunque la si veda, nuove strategie. Ed anche opportunità di conversione e rigenerazione.  Così il blocco imprenditoriale e sociale conservatore si sente rassicurato e tira, per il momento, un irresponsabile sospiro di sollievo. 


La prima pagina del Corriere rileva le tendenze: le "svolta" per il "gas liquido", per ulteriori "estrazioni e stoccaggi", per il "pieno regime" dell'impianto di Minerbio e "l'offerta del Porto di Ravenna", per procedere con "il Passante e le opere complementari" di trasporto su gomma ... (14 aprile 2022)



In seconda pagina il Corriere titola sul protagonismo dell'Assessore Colla e sulla disponibilità a ricevere il Gas Naturale Liquido degli USA: "a 1.300 metri di profondità" nel sottosuolo della "bassa" bolognese ... (14 aprile 2022)
 

Ancora su il Corriere: ENI, imprenditori, sindaci "premono" per sfruttare il momento e il territorio ... Gli impegni alla transizione ecologica? L'ennesima promessa mancata (15 aprile 2022)

 


Dunque, la crisi presente anziché proporsi come occasione per un cambiamento della società in direzione eco-compatibile è lasciata "a tempi migliori". Ancora una volta una guerra ed una "economia di guerra" vengono usate per imporre scelte che in piena democrazia non passerebbero o genererebbero conflitti e cambiamenti politici e di classi dirigenti. 

Ai cittadini del mondo si pone, perciò, un interrogativo che declina diversamente la proposizione "mainstream" che circola nella comunicazione pubblica e privata che fa capo alle élite dominanti: "Democrazie contro Autocrazie". 

Il vero conflitto che emerge dalla gestione della pandemia alla nuova guerra nel cuore dell'Europa è tra la minoranza di oligarchi d'Oriente, di "gigacapitalisti" d'Occidente, di "prenditori" che ovunque sfruttano sistemi economici e sociali malati, corrotti, insostenibili e la grande maggioranza dei cittadini del mondo interessati a vivere in pace, secondo giustizia ed uguaglianza di Diritti e Doveri, cooperando per garantire un futuro migliore alle generazioni prossime ed alla biodiversità del Pianeta.

La copertina del libro di Riccardo Staglianò, "inviato di Repubblica" edito da Einaudi (pag.136, 12 euro)





















Alternative alla guerra, alla escalation militare, alle sfide economiche e produttive permanenti che le attuali classi dominanti considerano inevitabili e necessarie ci sono, possono essere percorse, sperimentate, aggiustate progressivamente. Attraverso la conoscenza, la cultura, la ricerca scientifica e tecnologica, la creatività delle comunità e l'esercizio costante della democrazia.

Ragioniamoci insieme, passo dopo passo, rispettando le Costituzioni, alimentando la partecipazione, il confronto e la piena libertà di pensiero. 


Cecilia Strada, 40enne, già Presidente di Emergency, intervistata da il Fatto Quotidiano ... (13 aprile 2022)


Luciana Castellina, 90enne, giornalista, politica, scrittrice e Presidente onoraria dell'ARCI, intervistata da il Fatto Quotidiano ... (12 aprile 2022)



Don Luigi Ciotti, 70enne, fondatore del Gruppo Abele e dell'Associazione Libera contro i soprusi delle mafie in tutta Italia, intervistato da il Fatto Quotidiano ... (14 aprile 2022)
 



Domenica 24 aprile 2022

vigilia della Festa della Liberazione

Marcia PerugiAssisi della pace e della fraternità

EDIZIONE STRAORDINARIA

FERMATEVI!

La guerra è una follia

Dal 24 febbraio, la guerra in Ucraina avanza facendo strage di vite innocenti, riducendo le città in cimiteri, minacciando la guerra mondiale e la catastrofe atomica. Per questo diciamo che va fermata!

Ogni giorno che passa, lo scontro s’innalza e la guerra diventa più disumana e cieca distruggendo ogni residuo spazio di pace. Per questo ripetiamo che va fermata subito!!!

Fermare la guerra vuol dire negoziare subito, con determinazione, su tutto: il cessate il fuoco, i corridoi umanitari, la fine della guerra, la sicurezza per tutti, il disarmo, il rispetto dei diritti umani di tutti, comprese le minoranze. Tutte le strade vanno percorse. Bisogna dialogare con tutti.

E’ urgente l’apertura di un negoziato multilaterale serio, strutturato, concreto, onesto e coraggioso, sotto l’autorità delle Nazioni Unite. Il Segretario Generale dell’Onu, i responsabili dell’Unione Europea e della politica internazionale lo devono fare ora! Guardando al presente ma anche al futuro. Per salvare la povera gente che è rimasta sotto le bombe. Per scongiurare la catastrofe atomica. Per impedire l’esplosione di una nuova devastante crisi sociale e ambientale. Non c’è obiettivo più importante!

Moltiplichiamo le iniziative di pace e domenica 24 aprile, vigilia della Festa della Liberazione, partecipa alla Marcia straordinaria PerugiAssisi della pace e della fraternità.

Insieme con Papa Francesco, diciamo tutti, ma proprio tutti: Fermatevi! La guerra è una follia.

Nessuno si rassegni alla guerra e alla corsa al riarmo! Nessuno si pieghi alle leggi della violenza. Nessuno ceda alla logica amico-nemico. Risolviamo i problemi che non abbiamo ancora voluto affrontare nel rispetto del diritto internazionale. Basta con la propaganda di guerra! Fermiamo la circolazione dell’odio e dell’inimicizia. Facciamo pace. Prendiamoci cura delle vite degli altri, sempre, comunque e dovunque senza distinzioni di alcun genere.

Siamo solidali con gli ucraini e con tutte le vittime di tutte le guerre dimenticate che continuano a insanguinare il mondo. Con i russi che si oppongono alla guerra, con chi è costretto a farla e con le vittime della persecuzione anti-russa. Con tutti i bambini e le bambine, le donne e gli uomini di ogni età che pagheranno le dure conseguenze della guerra, in Italia e nel resto del mondo.

Chi ama la pace, come recita la Costituzione Italiana, «ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali».

Invia la tua adesione, le tue idee e proposte al Comitato promotore Marcia PerugiAssisi, via della viola 1 (06122) Perugia - Tel. 075/5737266 - 335.6590356 - fax 075/5721234 - email adesioni@perlapace.it www.perlapace.it www.perugiassisi.org

2 commenti:

  1. So chi sono gli "oligarchi", ho letto a chi ci si riferisce scrivendo "gigacapitalisti", ma i "prenditori"? È sfuggito un iniziale "im" o mi sono perso qualcosa?
    Sic

    RispondiElimina
  2. Che Democrazia è quella che necessita di emergenze per imporre politiche di lungo periodo? Perché la giusta solidarietà con il popolo dell'Ucraina comporta una automatica generale corsa al riarmo?
    Che bisogno c'è di trasformare massacri di guerra in genocidio di un popolo? Cosa cambia ad un ragazzo se anziché essere bocciato con un 3 in pagella gli si da un 2?
    DG

    RispondiElimina