lunedì 16 maggio 2022

Di Maio: Ministro o Ambasciatore? Letta: politico o ...

Le bandiere dell'Europa e della Pace esposte insieme alla finestra di una casa di Bologna 










Tempi duri, decisivi, impegnativi. Tutti dobbiamo decidere che "parte" avere nel confronto politico e culturale, nella guerra che da 80 giorni è esplosa anche in Europa e minaccia l'umanità. Domenica scorsa sulla prima pagina del Corriere della Sera, Aldo Grasso, nella sua rubrica "Padiglione Italia" ha "deciso di impartire una bella strigliata ai 5 Stelle che hanno avuto la faccia tosta di promuovere una scuola di formazione politica" (Gad Lerner, il Fatto Quotidiano).

E non solo al M5S, naturalmente. Ma anche "ai docenti che si sono prestati alla bisogna" (ancora Gad Lerner): lo farebbero per "sordo rancore verso il Governo dei Migliori da cui si sentono esclusi" (Aldo Grasso). Il tutto (molto breve) merita una lettura integrale.

Aldo Grasso su il Corriere dalla Sera ... (8 maggio 2022)










... e il commento di Gad Lerner su il Fatto Quotidiano (9 maggio 2022)

























Quanto al merito: la Repubblica, in settimana, ci ha proposto "la prima" delle "dieci lezioni tenutasi 

alla scuola di formazione politica del M5S", giovedì 5 maggio scorso: "Europa, svegliati e ritrova te stessa attraverso la politica" di Gustavo Zagrebelsky.

Anche questa analisi merita una lettura integrale.

Affronta "una questione preliminare": la distinzione tra "buona o cattiva politica". Il Costituzionalista torinese sostiene: "il politico è colui che si pone dei fini (buoni o cattivi, è altro discorso), è al servizio di essi, e weberianamente, si prepara e agisce consapevolmente, competentemente e tenacemente per cercare di realizzarli ... Il politico degno di questo nome è una testa dura; è pragmatico solo quanto a mezzi ... Cambiare opinione è possibile, qualche volta giusto e necessario, sempre, però, pagando un costo ... La testa dura del politico deve essere anche una testa umile, capace di riconoscere i suoi limiti e, se del caso, di ritirarsi dalla politica". Al contrario, "non è politico un soggetto che si lascia portare dagli eventi, come un bastoncino di legno trasportato dalla corrente, e non opera per determinarli".

Insomma, per Zagrebelsky, "quali siano i fini politici spetta alla politica determinare. Spetta cioè alla libertà e ai suoi usi, senza di che non c'è politica, ma solo soggezione: per esempio ai centri finanziari, alle lobby militari e industriali, alle potenze soverchianti d'ogni genere. In questi casi, la politica retrocede di fronte alla esecuzione e i politici sono sostituiti dai funzionari, dai tecnici, dagli esecutori". 

Poi una questione di contenuto e di sostanza: "l'Europa". E afferma: "l'intenzione più profonda degli spiriti lungimiranti fu la creazione di uno spazio di libertà politica in un mondo spaccato in due, in cui la guerra fredda tra le due superpotenze obbligava gli stati europei a schierarsi schiacciandosi o di qua o di là. Si sarebbe potuto trattare di un terzo polo sufficientemente forte per sviluppare una politica propria. In politica, il numero due, nella specie USA e URSS, è il numero della prossima probabile catastrofe, è il numero dei due lottatori avvinghiati tra loro fino alla fine di uno o di entrambi ... Il numero tre è, invece il numero dell'equilibrio dinamico in cui tutti possono essere terzi e il confronto politico può svolgersi non come lotta per distruggersi ma come confronto per accreditarsi gli uni rispetto agli altri. L'Europa come terzo era la generosa speranza, alternativa all'equilibrio del terrore e alla strategia della tensione sempre a rischio di sfuggire dal controllo e di degenerare in guerra aperta".

Conclude Zagrebelsky: "l'Europa che non sa di essere se stessa e nemmeno ha l'orgoglio di cercare di esserlo non sarà mai un soggetto politico. E, meno che mai, lo saranno gli stati che la compongono. La sua etica sarà quella dell'esecutore fedele, per non dire del servo, inutile per la pace"

Una interessante pagina di cultura e di politica.


La pagina (15) di la Repubblica che pubblica un testo di Gustavo Zagrebelsky tratto dalla prima delle dieci lezioni tenute alla scuola di formazione politica del M5S ... (11 maggio 2022)  























Una Pagina (con la P maiuscola) purtroppo isolata, nella quotidiana, continua "cucina" delle notizie, della propaganda, degli interessi particolari di redazioni, editori e media di grandi gruppi del potere economico e finanziario italiano. 

Così, ieri, il quotidiano diretto da Maurizio Molinari è tornato ai soliti "retroscena", alla politica ed alle pagine (con le p minuscole), che anziché affrontare le grandi questioni del nostro tempo enfatizzano false contrapposizioni,  dispute sul nulla e vuote alleanze ... Mentre Aldo Grasso individua addirittura un'altra lingua "nemica". 


Giovanna Vitale firma un articolo contro i "veleni del M5S e di Conte" ... che metterebbero in discussione "l'alleanza alle prossime elezioni" ... (15 maggio 2022)


"Il retroscena" di la Repubblica a firma Matteo Pucciarelli ipotizza un "nuovo partito progressista, oltre il Movimento" tra Conte e Articolo Uno di Bersani ... (15 maggio 2022)

Aldo Grasso nel settimanale "Padiglione Italia" dopo il M5S ed i "docenti" prestatisi alla bisogna, individua nella Professoressa Donatella Di Cesare il nuovo obiettivo ... (15 maggio 2022)  
















Forse è sempre più impegnativo pensare per Gigino Di Maio un futuro da Ministro (oltre che da Ambasciatore fedele dell'Esecutivo Draghi) e per Enrico Letta  un ruolo Politico da Segretario di un grande Partito popolare (piuttosto che da segretario esecutivo della NATO).

Certo che, in parte, dipende da noi. Non solo da loro.


Le bandiere dell'Europa e della pace esposte ad una finestra di un insediamento popolare a Casteldebole, nel Quartiere Borgo Panigale di Bologna ... (13 maggio 2022)
 

Ancora a Casteldebole, una bandiera appesa ad un balcone ... (13 febbraio 2022)


Altre bandiere della pace e dell'Italia a Casteldebole ... (13 maggio 2022)











A Borgo Panigale, in via della Pietra ... (13 maggio 2022)
 

E ancora a Borgo Panigale (13 maggio 2022)


4 commenti:

  1. Questa guerra è una orrenda sconfitta per tutti. Migliaia di morti civili e combattenti, decine di migliaia di feriti sui vari fronti, centinaia di migliaia di migranti ucraini, milioni di affamati per lo stop al commercio di prodotti alimentari, miliardi di dollari destinati al riarmo......
    Incredibile ogni discorso di vittoria.
    Chi li propone è padrone o peggio, servo.
    DG

    RispondiElimina
  2. Anch'io sto con Gustavo .agrebelsky (e tolgo l'iniziale del cognome per non risultare nella lista dei pro Putin).
    Mario C.

    RispondiElimina
  3. Il rimprovero che farei ai 5 Stelle è che una scuola di formazione politica con questi ed altri personaggi di tal caratura andava organizzata anni fa. Avrebbero ascoltato utili lezioni e probabilmente evitato alcuni errori commessi. Zagrebelsky ne ha sicuramente colti più di uno.
    Personalmente non ritengo buona politica per un partito, soprattutto se giovane, governare in una legislatura con 3 diverse alleanze: prima Lega, poi PD e LEU, infine tutti compreso il cav. Berlusconi. Ne va inevitabilmente dei progetti sociali di cambiamento. Ed infatti con Draghi siamo alla conservazione.
    Anche sulla collocazione in Europa la ricerca grillina di alleanze mi è parsa confusa e priva di bussola.
    Ora le scelte atlantiste delle varie forze politiche di maggioranza e di opposizione offrono a Conte uno spazio per un recupero di credibilità. Ma serve dimostrare ben più coerenza. Di Maio faccia il Ministro (non l'Ambasciatore) o si dimetta. E induca anche altri (non solo nei 5 Stelle) a ridurre la buona dose di trasformismo dimostrata in questi anni. Almeno una parte degli impegni presi nel 2018 vanno rispettati (e questo vale per tutti).
    Ciao!

    RispondiElimina
  4. 1. Un appunto che penso condiviso, qui, ma non chiaro, nel post, e non scontato affatto, nella comunicazione ufficiale: la guerra in Ucraina non è al giorno 83. Anche se in Italia ne parliamo ossessivamente solo da febbraio.
    2. Un apprezzamento per un punto controverso proposto nella lezione di Zagrebelsky: in democrazia il numero dell'equilibrio dinamico non è 2 ma 3. Vale nel mondo per uscire dai due blocchi politico - militari contrapposti: ieri Usa - URSS, oggi Russia - Nato, domani Autocrazie - Democrazie. Il effetti Brasile, Sud Africa, India, Cina, Turchia, Nigeria.... ????? Ecco va riconosciuto pluralismo, multilateralismo, un mondo unico ma complesso.
    Però 3 meglio di 2 vale anche in Italia. Possiamo restare ancora a lungo intruppati a eleggere ieri Berlusconi o Prodi, Bonaccini o Salvini, Lepore o Battistini, Sala o Parisi, Centrodestra o Centrosinistra? Domani Meloni o Letta, nuova Destra o Campo largo?
    Possiamo pretendere una democrazia più partecipata????

    RispondiElimina