giovedì 5 maggio 2022

C'è una Bologna che esige democrazia e conversione ecologica

 

Cittadini auto organizzati rivendicano Diritti e Doveri universali: salute e democrazia 










Dai Colli alla Bolognina, dal Savena a San Donato - San Vitale: il consumo di suolo per costruire ex novo o per trasformare vecchi siti dismessi in palazzi residenziali, altri supermercati o distributori di carburanti fossili procede senza pause. Con alcune sicure conseguenze sociali ed ambientali: si arricchiscono poche grandi proprietà, si impoveriscono residenti e ceti popolari, si aggrava "l'emergenza climatica ed ecologica" già dichiarata da Comune e Regione nel (lontano) 2019. Bologna tra le 100 città dell'Unione Europea a impatto zero? Come sollecitato dalle Amministrazioni locali e concesso dalle Autorità che selezionano? Di questo passo gli obiettivi di "impatto zero per il 2030" e di "Città carbon neutral" resteranno una promessa mancata. Come diverse altre.

Per avere consapevolezza della sfida aperta è il caso di mettere insieme alcuni dei tasselli emersi nelle ultime settimane dal confronto pubblico. 

Sulle colline bolognesi. Ambientalisti ed architetti hanno denunciato "lo scempio" delle villette di via Sabbiuno, ben visibili dal Monumento che Ricorda le vittime dell'eccidio nazi-fascista del 1944 (1). A Monte Paderno un'area ex militare ricoperta da alberi è stata disboscata ed "è in corso di costruzione una villa" (2). A fianco di Villa Guastavillani "in un'area vincolata paesaggisticamente, almeno tre edifici vengono demoliti per un nuovo insediamento universitario progettato da un'archistar" (3). Al Parco Cavaioni "20mila metri quadrati di verde pubblico sono stati dati in concessione per un Parco avventura" alla Società privata già proprietaria di analoghe "imprese" e "per entrare nell'area attrezzata bisognerà pagare il biglietto" che secondo il titolare della SpA sarà di "almeno 20 euro a testa, al netto di sconti per gruppi o scuole" (4)

Repubblica Bologna ha dedicato alcune pagine a questi fatti (come da allegati). Notizie utili ed interviste da approfondire. A Piergiorgio Rocchi, del Comitato Rigenerazione No Speculazione che argomenta nel merito, che rileva "sembra che sia finita la stagione della difesa ad oltranza dei colli bolognesi" e che sostiene "oggi non saprei a chi ci si possa rivolgere in Consiglio Comunale per farsi ascoltare" replica l'Assessore all'Urbanistica Raffaele Laudani. Per Lui, le responsabilità dei lavori in corso sono attribuibili ai predecessori, come se tutti gli uomini e le donne di Palazzo d'Accursio (Matteo Lepore e Valentina Orioli in testa) o della Regione (Stefano Bonaccini, Raffaele Donini e Irene Priolo) fossero neofiti, non appartenessero ad un Partito e ad una maggioranza che si intreccia con la storia e (da alcuni decenni) il controverso (mal)governo della crescita urbana della Città Metropolitana. Poi, prospettando le priorità, affronta due questioni assai delicate. La prima: il futuro delle "aree ferroviarie e militari", tema strategico, su cui sono noti gli appetiti speculativi ed affaristici di grandi gruppi economici e finanziari. La seconda: la "capacità di governo e indirizzo delle grandi e piccole trasformazioni. La legge nazionale e regionale - dice - tende a non dare questi elementi di indirizzo", da cui - per il "Tecnico" di Palazzo (che evidentemente non riconosce la funzione "Politica" del Governo della Città) - discende la presa d'atto conseguente: "se non vogliamo consumare suolo bisogna accettare di andare in verticale". Tema che ritorna (ossessivamente) nei quartieri popolari. Sempre a difesa di scelte che anziché "innescare la trasformazione" e "scommettere su progetti di qualità" (come pure l'Assessore Laudani o la collega Anna Lisa Boni ripetono spesso) aggravano via - via la pressione antropica, la congestione e l'inquinamento della Città e della Regione.

Nei quartieri popolari. Al Savena altri cittadini residenti ed urbanisti di chiara fama sono in campo per contrastare fino all'ultimo decisioni che a livello amministrativo si vorrebbero considerare acquisite. Al Fossolo l'abbattimento dello storico Nido Roselle, per dare spazio ad un supermercato, e trasferire struttura e servizio educativo in via Spina, oggi "giardino Emilio Bassi, con due campi sportivi" (5). Alle Due Madonne tre torri (di 11 piani e alte 37 metri) dovrebbero ombreggiare il villaggio INA e la scuole delle San Domenico Savio dove sorgeva una attività artigiana (la ex Persici) demolita (6). All'ex Caserma Perotti c'è il proposito di trasferire una sede dell'Agenzia delle Entrate (nel terzo dell'area prospiciente via Carlo Marx) e l'ipotesi di edificare un nuovo consistente insediamento abitativo (sui due terzi retrostanti, che confinano con la linea ferroviaria Bologna - Rimini) in un contesto attualmente riconosciuto "Zona 30" (7)

A sostenere "giù le mani dal Nido Roselle" voluto dal Comune negli anni '70 "in base alle indicazioni dei "febbrai pedagogici" si sono attivati, tra gli altri, Pietro Maria Alemagna, Jadranka Bentini, Pier Luigi Cervellati, Carlo De Angelis, Fioretta Gualdi, Eugenio Riccomini ... Ma l'Assessore alla Scuola della Giunta Lepore, Daniele Ara, giustifica la scelta con il fatto che "il PNRR favorisce i progetti di demolizione e ricostruzione" e, dunque, per Lui è bene "non perdere le opportunità di finanziamento" (Repubblica Bologna, 29 aprile). Ecco le ragioni delle tensioni e dello scontro nella "affollata assemblea al Cinema Fossolo", organizzata dopo la raccolta di migliaia di firme di protesta dei residenti. Sono in campo diversi bisogni ed aspettative, priorità alternative di spesa pubblica e di governo del territorio. Per "assopire" e gestire questo conflitto latente di interessi e di volontà le Amministrazioni e le forze politiche non promuovono (o, peggio, negano) occasioni di informazione, di riflessione collettiva, di dibattito pubblico. E' il caso dei lavori partiti nell'area tra la ciclabile Carlo Piazzi e via Ettore Nadalini: dove gli scavi hanno fatto emergere amianto, denuncia il Comitato No Palazzoni Due Madonne e molti interrogativi restano senza risposte. 

Al San Donato - San Vitale i problemi sono gli stessi. In via Rivani, a fianco del grande Asse viario a 12 corsie A14-Tangenziale su cui sono previsti cantieri per i prossimi 4-5 anni con l'obiettivo di portare a 16 le corsie "per fluidificare il traffico cittadino e nazionale" sono presenti da tempo alte gru: si stanno ultimando e realizzando nuovi edifici residenziali e si ristruttura ad uso abitativo quella che fino a pochi anni fa era la sede della federazione del PD bolognese (8). Ma, soprattutto, si costruisce tra via Scandellara e la linea ferroviaria suburbana Bologna - Portomaggiore. Si tratta di una importante area, in parte coltivate e in parte lasciata a libera evoluzione naturale con residui di ferrivecchi. Si intende edificarla con 10 (dieci) palazzi di 14 (quattordici) piani. Su "Cantiere Bologna" ne ha scritto un giornalista, Achille Scalabrin: "Il Muro di gomma" e, prima, "Quella piccola foresta di maxi torri" (9). Sottotitolo proposto della Redazione di "cB": "il caso della piccola Manhattan nel quartiere San Vitale. Gli abitanti chiedono di correggere una riqualificazione della zona che produrrà più inquinamento e più cemento. La Consulta della bicicletta avverte: il progetto è già vecchio, per i ciclisti è un non senso. Ma il Comune si schiera a testuggine romana: i lavori vanno avanti". 

I riferimenti potrebbero continuare. Con i diversi terreni agricoli previsti per nuovi impianti di distribuzione di combustibili fossili che compromettono definitivamente terreni agricoli di vicinato: dal Pilastro a via Mattei (10). E l'osservazione potrebbe estendersi e riguardare i territori di Navile e Reno - Borgo Panigale. 

Ma il senso di ciò che ci attende e che interessa in particolare le generazioni dei prossimi decenni è già abbastanza chiaro e mette in discussione molti annunci e promesse di "transizione ecologica", di "sostenibilità ambientale e sociale" e di "democrazia partecipativa".

Del resto sull'asse Draghi - Letta, Stefano Bonaccini e Roberto Cingolani pare abbiano stretto un Patto per il Rigasificatore di Ravenna e per nuove trivellazioni. Michele De Pascale, Sindaco di Ravenna, Vincenzo Colla, Assessore allo Sviluppo Economico della Regione Emilia Romagna e Roberto Bozzi, Presidente di Confindustria Romagna, sono contenti: "per vederlo in funzione ci vorrà almeno un anno".  

Intanto, la pandemia non passa e la sanità pubblica si ridimensiona.

Per cittadini, associazioni e "Reti" ambientaliste o civiche non resta che ribellarsi con intelligenza e lungimiranza e rivendicare una svolta culturale, politica e progettuale che questi uomini, partiti e alleanze sociali rifiutano o non sanno praticare.


Bologna, cittadini del Quartiere Savena in presidio in via Faenza: "Presidente perché non ci risponde"?
(3 maggio 2022)


Ragione della mobilitazione "le 3 torri e l'aumento di traffico nel villaggio" Due Madonne (6) ... Tocca ai saggi informare la comunità? 
 

"Fermiamo lo scempio! No palazzoni" sostiene un portavoce (6) ...


"No all'inquinamento"! 


"Grattacieli + supermercati = Degrado urbano"


"Troveremo altro amianto in via Dozza"?


Il medico del lavoro Vito Totire, animatore dell'Associazione Esposti all'Amianto informa sui rischi del materiale e sull'esigenza di procedere sistematicamente da parte delle Amministrazioni locali e della Regione con azioni di risanamento e di tutela dei cittadini ...


Un volantino del comitato.no.palazzoni@gmail.com nelle mani di un partecipante (6) ...
 



Il testo integrale del volantino del Comitato No Palazzoni Due Madonne con le domande ancora senza risposta (6) ...


Foto al fotografo al lavoro ...


La notizia proposta su il Carlino Bologna ... (4 maggio 2022)
 








Documentazione dai quotidiani

Il titolo di Repubblica Bologna ... (29 aprile 2022)


Una storia che risale al "2009 con Virginio Merola all'Urbanistica" (1) ... (Repubblica Bologna, 29 aprile)


La denuncia (1, 2, 3, 4) dell'architetto Piergiorgio Rocchi ... (Repubblica Bologna, 29 aprile 2022)


Ancora un titolo di la Repubblica Bologna: "il bosco sparito" (2) ... e "al Parco Cavaioni concessione di 20mila metri quadrati per un parco avventure" (4) ... (30 aprile 2022)



Le preoccupanti risposte dell'Assessore all'Urbanistica Raffaele Laudani ... (30 aprile 2022)
 

Repubblica Bologna sulla mobilitazione al Savena "contro la demolizione e il trasferimento in area verde dello storico Nido Roselle (5) ... (29 aprile 2022)


Il Carlino Bologna: "Due Madonne, bagarre sui palazzi" (6) ... 









Il titolo di oggi su Repubblica Bologna (5 maggio 2022)
I danni della guerra: con le vittime dirette e indirette ... Una politica che arretra e procede nella restaurazione.
  

Il "coraggio" secondo il Sindaco di Ravenna, PD: gas e trivellazioni in Adriatico ... (Il Corriere, 4 maggio 2022)


Il rigassificatore di Ravenna: per l'Assessore Regionale "un hub di valenza internazionale"! Che impegna risorse, competenze, lavoro ... (5 maggio 2022)
Per Colla conversione ecologica addio?


Il Numero Uno degli industriali di Romagna: "abbiamo lavorato con gli amministratori" ... (il Corriere, 4 maggio 2022)


Il Corriere: "Per Legambiente un grave passo indietro: Così fallisce la transizione".
(5 maggio 2022)


Dalla Soprintendente Alessandra Quarta: "cittadini e associazioni sono le nostre sentinelle nel territorio e questo rapporto è davvero prezioso ... (Repubblica Bologna, 1 maggio 2022)


4 commenti:

  1. Dieci brutte storie che confermano un indirizzo di conservazione.
    s.

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    1. Conservare può essere un bene o un male. Un bosco non è un rudere. Un mezzo inquinante non è un monumento. Per cui nessuna ideologia. Solo merito e fatti.
      L.

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  2. Senza democrazia non ci sarà alcuna conversione ecologica. Solo finzione, come dicono i nuovi movimenti ambientalisti.
    I conflitti ambientali di questi mesi per imprimere una svolta a Bo e in E.R. sono conferma del bla - bla di partiti politici sempre più ridotti a comitati d'affari di gruppi di potere economici & finanziari. Poco s'è parlato della sentenza MPS.
    M.

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  3. Sviluppi sul nido Roselle (5): la Giunta si è impegnata a mantenere in loco un nuovo plesso scolastico realizzato in project financing costruendo un nuovo nido in area pubblica ex Hera. Un passo avanti.
    M.

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