sabato 23 maggio 2020

Conte, Draghi o Bonaccini?

Bologna nella Fase 2. Tornano traffico e congestione ... (22 maggio 2020)

















La scorsa settimana, alla originale domanda di Corrado Formigli (Piazza Pulita, 14 maggio, minuto 32') su chi ha più possibilità di guidare prossimamente l'Italia Stefano Bonaccini risponde: "chi ha un progetto per il Paese".
Il Presidente della Regione Emilia Romagna, dunque, nonostante il recentissimo rinnovo del suo mandato, non si defila dalla competizione per Palazzo Chigi ed avvalora la sfida nazionale abbozzata dal conduttore de La7.
Il contesto.
Erano i giorni della massima pressione delle lobby economiche e politiche contro la presunta debolezza del Governo verso "i tecnici" che hanno il compito di tutelare la salute pubblica; in gioco erano i contenuti della Fase 2 e i decreti, miliardari, destinati a segnare la "ripresa" delle attività dopo il lungo lockdown imposto dal CoronaVirus; con Matteo Renzi che minacciava di votare una mozione di sfiducia al Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, "capo delegazione" del M5S al Governo.
Nel vivo di questa complessa lotta politica è difficile trarre, ora, conclusioni definitive della vicenda ed appare non solo lecito ma pure opportuno evitare giudizi definitivi.
Ma è certo che chi si era inizialmente proposto come Avvocato "del popolo" ha mostrato una capacità di trattare e di mediare che molti interlocutori, simpatizzanti o avversari, non erano disposti a riconoscergli.
Tuttavia, il punto interessante e da approfondire è proprio quello indicato dalla risposta di Bonaccini, politico di lungo corso, a Formigli.
Al di là della tattica, della ricomposizione momentanea dei contrasti, delle tregue in armi, c'è un contenuto significativo che differenzia questi protagonisti? E che merita di essere colto e discusso?

In altri termini, quali Progetti di medio - lungo periodo si misurano e differenziano Conte, Draghi e Bonaccini? Quale "visione" prospettano per l'Italia, per l'Europa e per il mondo?

"Conquista la libertà ... Goditi la sicurezza" è lo slogan indicativo e paradossale
di questa Scuola Guida ... (Bologna, via Massarenti, 22 maggio 2020)



















E' evidente che una larga parte delle attuali classi dirigenti, dei manager e degli alti dirigenti pubblici e privati, del composito ed articolato blocco sociale che ha governato il Paese e la UE negli ultimi decenni tende alla conservazione. O, meglio, punta a rappresentare gli interessi prevalenti; a difendere le posizioni di potere, di privilegio e di sopravvivenza acquisite. Introducendo, semmai, le innovazioni tecnologiche ed organizzative necessarie a rassicurare famiglie e ceti che temono mutamenti politici e culturali significativi e interessate a scaricare su altri le conseguenze ed i costi della crisi dei sistemi sociali, economici e produttivi attuali.
Tra questi, ci sono tutti quelli che negano la profondità e la interconnessione delle emergenze in corso: sanitaria, ambientale, climatica, demografica, oltreché economica e sociale. E quelli che, a febbraio e marzo, hanno contrastato con determinazione ogni misura di cautela e di tutela della salute pubblica; poi, da aprile, hanno premuto incessantemente per "riaprire" subito tutte le attività, senza premurarsi di proporre e predisporre le necessarie minime precauzioni. Quelli che, ora, intendono "ripartire" con tutte le "infrastrutture" e tutti "i cantieri" pensati, progettati e sostenuti in passato, alcuni dei quali risalgono addirittura al secolo scorso: altre strade ed autostrade, nuove corsie di asfalto, ulteriori gettate di cemento; proroghe degli impianti estrattivi ed energetici tradizionali, di materiali preziosi limitati o fossili, distruttivi di habitat naturali e di ecosistemi essenziali alla vita delle persone.
Come se COVID-19, altre epidemie e pandemie, eventi meteo, inquinamento, dissesti idrogeologici, siccità, impoverimento progressivo di risorse e di intere comunità, potessero essere archiviati semplicemente e in assenza di cambiamenti sostanziali nella organizzazione delle nostre comunità.
Queste tesi o questi approcci, largamente diffusi tra l'establishment, sono "il problema".
Perché non fronteggiano le varie "emergenze" e "la crisi" ed, anzi, aggravano progressivamente le contraddizioni aperte fino a renderle esplosive, probabilmente irrisolvibili.

Alla parrocchia di Santa Rita si benedicono (con mascherina) auto e conducenti ...
(Bologna, 22 maggio 2020)
La Chiesa di Papa Francesco tra tradizione, presente e futuro? 



















Molti cittadini, d'altro canto, in questi mesi hanno riflettuto, pensato, agito. Da casa o sul lavoro. Con grande senso di responsabilità.
E' complessivamente cresciuta la convinzione che sono urgenti misure forti, radicali per un governo alternativo e al passo con i pericoli vissuti dall'intera umanità e che hanno colpito, in particolare, zone da tempo considerate (e spesso stoltamente propagandate) come le più ricche e sicure. Territori spesso portati come esempio e "modello" di virtù, a prescindere da contraddizioni manifeste e da fenomeni diffusi (e non sempre nascosti) di illegalità, arroganza, corruzione, malaffare, criminalità mafiosa. A voler guardare i fatti, in Lombardia come in Emilia Romagna e in ogni altra regione.
Voci critiche storiche (e da tempo silenziate, perché dissonanti e scomode) si sono intrecciate a nuovi protagonisti, a donne e uomini emergenti, spesso giovani e giovanissimi, volontari, lavoratori e professionisti "liberi e pensanti", creativi, propositivi, in molti casi auto organizzati.
Rivendicano verde, boschi urbani e selvaggi, a "libera evoluzione".
Chiedono di assicurare alla bonifica e quindi al recupero e/o alla s-materializzazione aree edificate abbandonate.
Si battono nelle piccole e nelle grandi città per maggiore socialità, per conquistare cultura, per rapporti di vicinato, per lo stop a grandi centri commerciali, a iper e supermercati, a speculazioni immobiliari e ricatti.
Vogliono ridurre la congestione delle città, il degrado delle periferie, il traffico urbano. Esigono monitoraggi adeguati dei beni comuni, l'abbandono di nuove "grandi" opere in cemento ed asfalto insensate soprattutto se rapportate alle mancate manutenzioni ordinarie e straordinarie delle infrastrutture esistenti o alle mancate realizzazioni degli impegni (tante volte promessi) del potenziamento di treni, trasporti collettivi e non inquinanti per pendolari e per merci.
Propongono verifiche, sperimentazioni, consolidamento del lavoro e della formazione "a distanza", senza cioè dovere necessariamente e quotidianamente trasferirsi di quartiere e città, con lunghi e gravosi percorsi.
Sollecitano una razionale programmazione ed integrazione degli investimenti, contro uno spreco diffuso ed insopportabile delle risorse ed una competizione assurda tra sistemi da integrare, quasi sempre finanziata da soldi pubblici e/o debiti intergenerazionali: è sempre più evidente che i TAV sono alternativi rispetto ad alcune tradizionali linee aeree; che non è logico e razionale insistere su più scali aeroportuali a medie o brevi distanze; che il trasporto pubblico deve basarsi innanzitutto sulle reti ferroviarie ed essere connesso a percorsi protetti di tram, bus e bici; che l'offerta di trasporto merci su binari è assolutamente inadeguata, non perseguita e valorizzata; che una priorità assolutamente disattesa restano le (vere) grandi opere di messa in sicurezza del territorio e degli edifici dai rischi idrogeologici e sismici.

A Bologna, in un importante Parco urbano si abbattono alberi secolari, un patrimonio prezioso
per gli eco-sistemi e la biodiversità ... (Lungo Navile, 9 maggio 2020)
















A Bologna, in un quartiere residenziale sui terrazzi di cemento si alzano preziosi "boschi verticali" ...
(via Massarenti, 22 maggio 2020)




















Sono questi alcuni alcuni degli elementi fondanti per uno sviluppo sostenibile ed eco-compatibile dell'Italia. Per indicare all'Europa (intera) la volontà di perseguire una "nuova via" di riscatto; capace anche di rassicurare i critici onesti e diffidenti della maturata consapevolezza nazionale degli atavici vizi da rimuovere.

Chi si candida a raccogliere queste istanze culturali, sociali e politiche tra Conte, Draghi, Bonaccini?
Chi è pronto a rappresentare questi fermenti innovativi e proiettati nel futuro: verso gli anni 2030, 2040, 2050?
Ci sono forze e (altre) personalità disponibili ad anteporre, con coraggio e coerenza, un grande Progetto di conversione ecologica delle produzioni e della società, di giustizia sociale e di democrazia partecipata?
Il tempo per assumere iniziative è questo!
Per chi crede della Costituzione e vuole onorarla, promuoverla e qualificarla. Rimuovendo le resistenze alla conservazione.
Non è l'ora di partite a scacchi tra professionisti solitari.
Debbono tenerlo bene a mente, tutti.
A partire da chi siede oggi a Palazzo Chigi e nella Torre di viale Aldo Moro; da chiunque aspira ad arrivare li o, almeno, ad avvicinarsi alle più alte responsabilità istituzionali e di governo attraverso il consenso e idee positive per il futuro.

"Bonaccini al Governo: abbiate buon senso" titola Repubblica Bologna (venerdì 15 maggio)
















"Renzi: non voglio poltrone ma cantieri ..." La Repubblica (giovedì 21 maggio 2020)





































L'industriale delle armi bresciano, Berretta, resta fiducioso e ottimista ...
(Corriere Economia, 18 maggio)
















L'ex Ministro Galletti è un passo avanti: "verso la Fase 3" e Bologna 2021: "e ora aiutiamo le imprese" ...
(Repubblica Bologna, maggio 2020)





































Il Presidente di Confindustra Emilia, Valter Caiumi, chiede "cambiamenti" e interviene su Bologna 2021 ...
(Corriere Bologna, 19 maggio 2020)





































Cittadini e WWF "per la riserva di natura selvaggia" al Parco dei Cedri
(Repubblica Bologna, maggio 2020)
















Cittadini e Comitati chiedono "verde, non appartamenti" ...
(Carlino Bologna, giovedì 21 maggio 2020)
















"Palazzi e palestra ... E il quartiere dice no" titola Repubblica Bologna (sabato 23 maggio)
















Dopo il caso CRIF, il Sindaco di Castel San Pietro Terme parla della "rotonda al casello A14" ...
(Sabato Sera, venerdì 14 maggio 2020)
















... "la condizione" è realizzare un grande insediamento di aziende della logistica su terreno vergine
(Sabato Sera, venerdì 14 maggio)
















"Logistica, un lubrificante per le aziende manifatturiere" titola Sabato Sera (venerdì 14 maggio)
















"Un polmone perfetto per le aziende che vogliono crescere" dichiara un imprenditore ...
(Sabato Sera, venerdì 14 maggio 2020)

11 commenti:

  1. Proprio al minuto 32' Bonaccini chiede di sbloccare le concessioni autostradali ad Aspi perché solo nella nostra Regione sono in ballo investimenti in nuove opere per 3-4 miliardi.
    Ma è possibile ragionare così?
    Ovvero, certo che si può, ma che c'entra questo con i principi ai quali attenersi per rendere giustizia alle vittime delle mancate manutenzioni (vedi Genova, ma non solo) e per cambiare quelle logiche di crescita economica che oltre ad accrescere la ricchezza (male distribuita, si pensi agli utili di Atlantia e di Benetton) ci ha dato anche tanti malanni e morte? Di virus e smog.... leucemie, tumori, sofferenze polmonari e cardiache......
    Insomma, selezioniamo gli investimenti da fare e le concessioni da rinnovare o interrompere!
    BiBi

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    1. Si.
      Dobbiamo aggiornare le priorità e cambiare cultura politica. O, se preferiamo, innovare l'approccio ai problemi ...
      Gianni

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  2. Sono contenuti tanti utili spunti che mi piacerebbe approfondire, forse lo farò prossimamente.
    Ma intanto vorrei dire a Formigli che l'Italia è un paese a maggioranza femminile, perciò...... possibili che i candidati alla presidenza del consiglio dei ministri per "sconfiggere la destra" debbano sempre essere maschietti?
    Con le scarsissime sensibilità che mostrano alla salute, all'ambiente, alla cura per le persone e alle bio diversità?
    Eppure in questi mesi quante donne sono state in prima fila ? E nel mondo al top della popolarità si inseriscono la giovanissima Greta e Ursula von der Leyen?
    Anna

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    1. Occorre rimuovere molte incrostazioni conservatrici.
      Tra queste, c'è sicuramente quella di genere. Qui e nel mondo intero.
      Senza valorizzare e unire conoscenze, diversità, vissuto, sensibilità, determinazione ... difficile ottenere giustizia sociale ed ambientale.
      Per fortuna non mancano protagoniste, motivazione, esperienze.
      Gianni

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  3. Trai B.C. o D.?
    Vedo un ribaltone. Si ri-partirà dal fondo.
    E dal V. arriverà Z.
    Mario C.

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    1. B e C come Beni Comuni.
      D come Diritti e Doveri.
      V come Valori (universali).
      Z come Zero protagonismi astratti.
      Parliamo di fatti, di contenuti, di progetti, di azioni positive. Stop tifo.
      Gianni

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  4. Nessuno dei tre mi convince come candidato vincente.
    Draghi per ciò che ha rappresentato e per l'età avanzata.
    Conte perché si è caratterizzato come personalità di mediazione tra parti in conflitto (prima M5s - Lega, poi M5s -PD) e non come portatore di un chiaro progetto politico.
    Bonaccini perché interpreta più gli interessi dei gruppi imprenditoriali che i bisogni delle comunità che amministra.
    Per fortuna però ora non si pone il problema. E probabilmente non si porrà mai, considerando che il sistema politico - istituzionale italiano non prevede una scelta diretta del Capo del Governo.
    Infatti anche nel 2018 abbiamo votato le forze politiche: M5s di Di Maio, PD di Renzi, Lega di Salvini, Forza Italia di Berlusconi, Fratelli d'Italia di Meloni, LEU di Bersani..................... E Conte è arrivato come soluzione di mediazione.
    Per cui trattasi di una domanda davvero originale.
    Piuttosto avrei gradito ascoltare domande di Formigli e risposte di Bonaccini sui principali impegni per il paese: la destinazione delle aree ex militari va bene come ipotizzata dall'apposito Ente di valorizzazione che punta a fare cassa per lo Stato? le infrastrutture progettate prima della pandemia vanno confermate nonostante le emergenze sanitarie ed ambientali del presente? la gestione di Autostrade è adeguata nonostante tutte le mancate manutenzioni e la tendenza a prorogare il business con nuove opere e proroghe delle concessioni? le spiagge della Romagna si può pensare di continuare a riempirle in futuro come in passato? Insomma come dobbiamo reagire ai problemi?
    VR

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    1. Sono anch'io curioso di verificare gli sviluppi della vicenda relativa alla gestione delle autostrade: revoca delle concessioni, riformulazione o prolungamento. Intanto lo Stato dovrebbe garantire prestiti per i mancati incassi?
      Bonaccini pare favorevole ad Aspi perché garantirebbe gli impegni presi. Poi si è battuto per sospendere la plastic tax ... E il green deal? In che si traduce in Emilia?
      Draghi non pervenuto.
      Conte? Vedremo se è l'avvocato del popolo o dei concessionari.
      Ale

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    2. Pare anche a me che sia opportuno rifuggire dal tifo nei confronti di personaggi che, soprattutto se presi in contesti statici, risultano alquanto modesti (a sinistra come a destra).
      Meglio è confrontarsi sulle dinamiche in atto, sulle aspettative alimentate dall'evolversi delle vicende e sui progetti per costruire un futuro socialmente ed ambientalmente sostenibile. In questo processo dinamico e creativo tutti possono superare limiti e inadeguatezze profonde e contribuire ad affrontare i problemi del presente.
      Gianni

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  5. A est della città metropolitana bolognese nulla di nuovo:
    -Il Comune di Castel S.Pietro Terme continua nella sua logica di sviluppo cementificatoria;
    - a Medicina si tentano tutte le strade per ravvivare un'area industriale morta fin dalla nascita: ora provano con la logistica per tutti quei capannoni vuoti;
    - a Imola Regione ed Hera tentano di prevaricare le sentenze di chiusura del TAR e del Consiglio di Stato pur di ripristinare la oramai cinquantenaria discarica Tre Monti;
    - sempre a Imola si continua ad inseguire un passato che non esiste più per quanto riguarda l'Autodromo: nonostante i bilanci in rosso della partecipata Formula Imola, ad esclusione di alcuni eventi motoristici, si continua ad investire su di una attività che interessa solo a pochi ricconi, per lo più stranieri, che amano emulare i piloti di formula 1 con prototipi rumorosi ed inquinanti per oltre 150 gg l'anno;
    - a Mordano, nella frazione Chiavica, i cittadini devono convivere h.24 con le vibrazioni nelle loro abitazioni, causate dal raddoppio dell'attività della vicina ceramica;
    - la tanto decantata agricoltura emiliano-romagnola, continua a produrre con il glifosato e presidi sanitari inquinanti.
    - l'amianto continua a resistere nella copertura di migliaia di tetti di capannoni industriali, artigianali ed agricoli.
    Se questa doveva essere la "riconversione ecologica bonacciniana", siamo ancora ancorati ad obsoleti criteri produttivi!

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    1. Mi pare significativo che nel volume "La destra si può battere. Dall'Emilia Romagna all'Italia, idee per un Paese migliore" edizioni Piemme, del Gruppo Mondadori (Presidente Marina Berlusconi) Stefano Bonaccini ripercorra le tappe della sua vincente campagna elettorale facendo continuamente leva su un orgoglio locale sostanzialmente conservatore e privo di rilevanti progetti di "conversione ecologica", di contrasto alle ingiustizie sociali e di sviluppo di democrazia partecipata.
      Istruttiva pagina 39: capitolo 3, L'autodromo di Imola. Occasione per la presentazione del suo Programma elettorale e dei suoi candidati, "ospite d'onore" il Sindaco di Milano, Beppe Sala. Con molti riferimenti ad un "civismo" interclassista e subalterno alla cultura dominante che individua indistintamente gli avversari nelle forze del cambiamento: che si qualifichino di destra, di sinistra o post ideologiche.
      Gianni

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