martedì 5 maggio 2015

334 Si

La maggioranza della maggioranza ha votato la nuova legge elettorale per la Camera dei Deputati.
Entrerà in vigore fra oltre un anno: il 1 luglio 2016.

Il tempo necessario, dicono gli estensori, per portare a conclusione "le riforme Costituzionali": il Senato di nominati e le modifiche al Capitolo V, su competenze e poteri.
Con questa legge, la lista vincente otterrà 340 deputati (su 630).
Per conquistarli, occorre raggiungere il 40%.
Se nessuno ci arriva, si va al ballottaggio tra le prime due liste, senza alcun apparentamento.
Le altre forze politiche, per entrare alla Camera, debbono superare il 3% dei voti.
I parlamentari si eleggono sulla base di 100 collegi. I capilista sono indicati direttamente dai partiti e le preferenze (massimo due, un uomo ed una donna) servono unicamente per chi elegge più candidati, a completamento dei gruppi parlamentari maggiori.

Una legge pessima.
Perché antepone, senza contrappesi adeguati, la "governabilità" alla "rappresentanza".
Perché premia il potere di un solo partito, di una sola lista, di un solo movimento, di un solo leader, ancorché espressione di una minoranza (anche netta!) di votanti e, soprattutto, di elettori.
Perché rompe l'equilibrio istituzionale proposto dalla Costituzione senza un progetto democratico partecipato.

Hanno votato a favore il PD di Renzi, Area Popolare (il Nuovo Centrodestra di Alfano e l'UdC di Casini), Scelta Civica (i vecchi amici di Monti).
Contrari le minoranze del PD (da Civati a Letta, da Bindi a Bersani, da Fassina a Speranza).
Fuori dall'Aula, in segno di critica radicale e di protesta, tutte le minoranze: di sinistra, di destra e di "movimento". Dai 5 Stelle ad Alternativa Libera (dei "grillini" espulsi e dissidenti), da SEL a FdI, dalla Lega Nord a Forza Italia (che pure aveva votato la legge al Senato, prima della elezione di Sergio Mattarella alla Presidenza della Repubblica e alla "fine del Patto del Nazareno" denunciata da Berlusconi).

"Impegno mantenuto" scrive, pronto, Matteo Renzi.
Con chi?
Non con gli elettori italiani. Come del resto testimonia il candidato premier del Centrosinistra alle ultime elezioni, Bersani, che non solo ha votato no, ma che negli ultimi giorni ha anche affermato "è in gioco la democrazia".
Neppure con chi aveva creduto alle parole del Segretario - Presidente: "le riforme si fanno insieme agli altri, oltre la maggioranza politica di governo".
Forse "impegno mantenuto" con Berlusconi (il leader con cui il Segretario - Sindaco si è dichiarato, solo poco più di un anno fa, "in profonda sintonia"), forse con la maggioranza della direzione del suo partito (messa di fronte al Patto del Nazareno a cose fatte), forse con i suoi generici annunci ("noi facciamo", "o le riforme o tutti a casa").

Gli fa eco Maria Elena Boschi, con "missione compiuta".
Lei è molto soddisfatta, ha persino "brindato ... con Migliore, Giacchetti ed i più stretti collaboratori". Chissà se c'era anche l'amico Verdini, con cui ha istruito, discusso ed elaborato questa legge.

Noi, che pensiamo diversamente, dovremo adeguarci rapidamente e prendere le necessarie contromisure.
Si apre una fase decisamente nuova nella vita politica italiana.


7 commenti:

  1. Rispondiamo ai 334 si con un grande NO.
    E prepariamoci ad un referendum contro l'idea che un uomo solo al comando è meglio. Nelle aziende, nelle istituzioni, nelle scuole.
    Anna

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  2. No?
    In fondo il sistema elettorale impedirà nuove larghe intese.
    Quindi Partito Democratico e Forza Italia non governeranno più insieme.
    Saranno alternativi.
    Io lo preferisco.
    Antonio

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    1. Antonio, sei rimasto indietro.
      Renzi e Berlusconi non sono alternativi nei progetti per uscire dalla crisi. Vedi Sblocca Italia, Jobs Act, riforme istituzionali, Buona Scuola.
      Con questo PD, Forza Italia è destinata a scomparire. Molti uomini e donne trasmigreranno, dal centrodestra al centro. Dopo Alfano e Formigoni, Cicchitto e Giovanardi, Lupi e Sacconi, Lorenzin e Schifani ... è arrivata l'ora di Bondi e signora, poi se necessario Verdini e amici. Intanto in Veneto, in Liguria, in Puglia la destra si divide e presentano più candidati, favorendo di fatto il PDR ...
      Lo scontro vero sarà di questi politici con strati sociali in sofferenza. I precari, i disoccupati, i pensionati, gli insegnanti, i lavoratori pubblici, gli studenti ... Oggi molti si riconoscono nel Movimento fondato da Grillo, che con i tanti limiti ed errori resta un riferimento e cresce. Molto dipende poi da Landini e dalla coalizione sociale. Che farà?
      Insomma, io vedo più una partita tra Renzi e una formazione politica e sociale radicale. Vedi Grecia e Spagna.
      L.

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  3. Il Presidenzialismo!
    Da Craxi a Berlusconi a Renzi.
    Il progetto, tanto contrastato in passato a sinistra, è in via di realizzazione.
    Con il contributo determinante della Sinistra ... Tutta. Perché questo parlamento ha questa maggioranza grazie alla coalizione di Centrosinistra. Capo Bersani, decisivo Vendola.
    Perché il potere al Centrosinistra viene anche da Comuni, Provincie e Regioni amministrate dal Centrosinistra. Tutto. Comprese le varie anime comuniste. Comunisti opportunisti. Povero Berlinguer e la sua questione morale - questione politica - questione democratica.
    Ma stiamo sereni.
    Come dice il finale del post.
    Adattiamoci alle nuove leggi.
    Noi italiani siamo fatti così.
    Si potrebbe anche scoprire che un ballottaggio tra Renzusconi e tutti gli Altri finisca 49 a 51. No?
    Sic

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  4. Le cose peggiori le fanno quelli che nessun elettore sceglie. Perché?
    Monti. Le pensioni.
    Renzi. Articolo 18, legge truffa e Buona sola.
    ... e il Parlamento approva.
    Ma prima o poi si tornerà al voto! O no?
    Fiorella

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  5. ... e un NO di Civati, che saluta la cattiva compagnia e finalmente si prende la sua libertà!
    Presto vedremo se sarà un passo utile per contribuire a ricostruire un soggetto politico di sinistra e di governo credibile, oppure no.
    Robby2.0

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  6. Così se si ripetesse paro paro il voto del 2013 (passatemelo!) andrebbero al ballottaggio il PD e i Grillini.
    Ho capito bene?
    A quel punto si dovrebbe scegliere tra Renzi e Di Maio (passatemelo!).
    Fantastico!
    Se invece si sta ai sondaggi di oggi, pure.
    Fantastico!
    Ma secondo voi come finirebbe?
    m.m.

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