mercoledì 20 maggio 2015

Coalizione sociale. Se non ora, quando?

Insegnanti, studenti, genitori sono in lotta contro la "Buona Scuola", che propone di risolvere i problemi dell'istruzione e della formazione con pochi euro ed insegnanti in più, azzerando e mortificando l'apporto di tanto altro personale a lungo impiegato in modo precario, istituzionalizzando donazioni private (disinteressate?) alle scuole pubbliche e finanziando con risorse pubbliche le private "parificate" e, soprattutto, affidando ai presidi poteri (responsabilità?) discrezionali nella scelta e nella selezione del personale alle proprie dipendenze.
Ma la qualificazione - valorizzazione della scuola pubblica e la crescita di cittadini consapevoli - competenti - critici non è questione da delegare solo al confronto dei diretti interessati e del Governo.
Scuola e formazione sono cosa nostra, un bene comune dalla cui qualità e gestione dipende il futuro della società.


Analogamente.
Pensionati e cittadini senza reddito ("esodati" e licenziati non salvaguardati) sono in campo per fare valere diritti, negati e offesi.
In passato, da decenni di regime e di clientelismo democristiano, che hanno creato troppe ingiustizie e disparità di trattamento.
Di recente, dalla Legge Monti - Fornero e da un insieme di scelte di austerità e di ristrutturazione che, invece di affrontare le vere contraddizioni, hanno sistematicamente scaricato su lavoratori dipendenti in età matura gran parte del peso del pareggio dei bilanci, del contenimento dei debiti contratti con avidi creditori e di un presunto rilancio della economia.
Oggi, quando, di fronte alla sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato illegittimo il blocco della rivalutazione delle pensioni superiori a 1.405 euro lordi, il Governo Renzi ha deciso di restituire (con il "bonus Poletti") agli interessati solo una piccola parte (2 miliardi su 18) del "non dato", per un massimo individuale di neppure un terzo del legittimo.
Ma, attenzione, riconoscere i diritti di chi ha sempre lavorato e rispettato le leggi o battersi per non mettere solo "pezze" una tantum e aggredire le cause principali della crisi (corruzione, mafie, clientele, evasioni ed elusioni fiscali, sperpero di risorse pubbliche con vitalizi, pensioni e stipendi d'oro, grandi opere immotivate e produzioni inutili) è interesse generale. Non solo delle parti colpite e di tanta parte di una generazione di "nonne/i" che vengono irrispettosamente presentati come "privilegiati" rispetto a coloro (soprattutto giovani) che sono totalmente (e irresponsabilmente) "privi di futuro".

E ancora.
Giovani, donne, mamme e cittadini del sud e del nord si battono per la legalità, per la salute, per la prevenzione ambientale, contro insediamenti militari e civili pericolosi, per un lavoro sicuro e sano, per una cooperazione solidale, contro le eco mafie, i grandi inquinatori, gli industriali arricchiti da profitti facili e criminali (emblematici i casi, irrisolti, Eternit, Tyssen, e Ilva).
Ma anche queste battaglie non sono episodi angusti e locali, "indice di egoismo" come stancamente ripetono "politici", "imprenditori", "giornalisti", conduttori radio televisivi spesso in malafede, corrotti o corruttori. Al contrario, parlano di futuro, di uno sviluppo diverso (sostenibile ed umano) delle relazioni tra le persone, della organizzazione della società e della economia.
Anche queste lotte coraggiose e ancora troppo isolate (dalla Val Susa, a Taranto, da Casale Monferrato e Rubiera alla Terra dei Fuochi, da Niscemi al Salento e alla Puglia, dalla Liguria e dall'Emilia alla Campania), ci riguardano. Sono decisive per costruire un futuro migliore per tutti.

Si potrebbe continuare.
La sintesi è che occorre unire tutti questi progetti, queste forze e questi movimenti.
Per costruire una alternativa di saperi, di conoscenze, di intelligenze, di volontà di trasformazione.
Una alternativa di società e di governo.
Rompendo la subalternità culturale e politica alle ricette devastanti delle classi dominanti in Italia e in Europa, alle "riforme" autoritarie e antipopolari di Renzi e di Alfano, di Berlusconi e di Salvini, di Juncker e di Schulz, della Merkel, di Hollande e di Cameron.
Facendo incontrare e unendo in un impegno comune e convergente persone sfruttate, umiliate ed offese, ma anche libere e pensanti, creative e determinate.
Che chiedono di partecipare alla costruzione di un mondo migliore e possibile.


22 commenti:

  1. Osservazione.
    Più che coalizione sociale manca una Coalizione Politica.
    Cosa aspettano le Opposizioni Democratiche a unire le forze?
    Io direi: 5 Stelle, Sinistra e Libertà, Sinistra Dem, se non ora, quando?
    Franca


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    1. Ho dimenticato Gli Altri, per Tsipras, Comunisti vari, Verdi ed Ecologisti.
      Non era voluto.
      Franca

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    2. Cara Franca, condivido.
      Molti segnali politici, sociali e culturali dicono che questa è l'ora di unire le forze popolari per una alternativa democratica nel governo del paese.
      Esempi?
      Uno di contenuto. L' iniziativa convergente di deputati SEL, M5S e PD: la legge approvata per introdurre (finalmente!) i reati ambientali (purtroppo pesantemente condizionata da emendamenti delle lobby imprenditoriali conservatrici).
      Uno di alleanze. Anche a Merano (Alto Adige) ieri ha vinto il ballottaggio il candidato Verde su quello della SVP (governativo).
      Resta il fatto che nelle elezioni regionali e locali del prossimo 31 maggio si va in ordine sparso e spesso immotivatamente contraddittorio (vedi SEL, alternativo al PD in diversi casi, alleato in molte realtà) con l'effetto di dare forza a minoranze consistenti (del PD e anche della Lega).
      Pare che qui in troppi lavorino ancora e sempre per il loro partito, gruppo o cordata. Mentre Grecia e Spagna dovrebbero suggerire percorsi nuovi.
      Gianni

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  2. Pare anche che Renzi voglia rivedere la riforma Monti - Fornero.
    Non per risolvere definitivamente la questione irrisolta degli esodati, ma per rendere possibile un anticipo di qualche anno della pensione in cambio di una significativa riduzione del suo valore.
    Insomma, rispetto alle norme vigenti ancora 5 anni fa, andremo in pensione dopo e, se siamo impazienti e lasciamo il posto ai nipoti, prenderemo anche il 20-25% in meno per tutta la vita.
    Dunque, ora e sempre, lavoratori e studenti, uniti nella lotta!
    Sic


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    1. È così, mio caro.
      Il passare dei mesi ha reso evidente che il potenziale di rinnovamento che si poteva apprezzare nel Renzi rottamatore e critico verso il sistema e le logiche del potere è naufragato in una deriva decisamente liberista e di destra, solo parzialmente contraddetta da pressioni di donne e uomini intelligenti e di buona volontà presenti naturalmente anche nel PD e nel blocco sociale che lo sostiene.
      La cosa più odiosa ed insidiosa di questa classe dirigente è il disegno di dividere e contrapporre continuamente persone, categorie e gruppi sociali.
      Colto puntualmente da un acutissimo Maurizio Crozza nel suo ultimo show della stagione. Straordinario!
      Gianni

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  3. Ma Landini, chi l'ha visto?
    Lancia la Coalizione Sociale. Tutti a Roma.
    Poi, mentre il paese è in subbuglio in ogni città, della Coalizione Sociale non risulta nulla.
    Sono io disinformata oppure siamo alla ennesima disillusione?
    Anna

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    1. Cara Anna, credo che l'iniziativa di Landini sia importante e positiva.
      Ma lui è e resta segretario FIOM.
      E nessuno può pensare di affidarsi solo ad un leader illuminato ed unificante che risolve i problemi.
      Certo aiuterebbe. Ma non scegliamo improbabili scorciatoie.
      Il processo deve essere collettivo e partecipato.
      Gianni

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  4. Che dite della nuova legge che dispone dei reati ambientali?
    Non ci ho capito granché.
    E' buona o no?
    s.

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    1. Ottima direi!
      L'hanno votata quasi il 100% dei senatori.
      Sono soddisfatti gli ambientalisti. Finalmente esistono i reati ambientali!
      Sono soddisfatti molti imprenditori inquinatori. Non erano abusivi, ma legali!
      Mario C.

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    2. Credo dobbiamo vedere e condividere entrambe le letture.
      Per la prima volta sono stati introdotti nella legislatura italiana i reati ambientali. È positivo.
      Un successo per tutti quelli che si sono battuti in questa direzione per decenni. Ambientalisti, cittadini liberi e organizzati in comitati, sindacalisti, politici, amministratori, magistrati e giornalisti. Ricordo una straordinaria e istruttiva conversazione (anni '80, a Bologna, in piazza Santo Stefano, in via di pedonalizzazione) con il grande Antonio Cederna, un maestro, che si è battuto tutta la vita per la prevenzione ambientale contro l'inquinamento.
      Tuttavia Gianfranco Amendola, Angelo Bonelli, Raffaele Guariniello hanno evidenziato contraddizioni innegabili (come quel "cagionato abusivamente") introdotte da chi voleva svuotare il significato della nuova normativa e offrire appigli agli avvocati degli imputati che verranno portati in giudizio.
      Dunque, un applauso a Realacci, ECODEM, parlamentari di SEL e del M5S che hanno unito le forze e portato a casa un risultato concreto. Peccato che mediazioni e maggioranze opposte abbiano ottenuto emendamenti condizionanti.
      Sicuramente, la lotta continua.
      Gianni

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  5. Si. Se non ora, quando?
    Per moltissimi giovani, adulti, anziani le cose non vanno.
    Studenti, precari, lavoratori dipendenti, piccoli imprenditori, impiegati pubblici, insegnanti, ricercatori, disoccupati, esodati, pensionati: in tanti sono incazzati.
    Andreotti, De Mita, Craxi, Amato, Prodi, Berlusconi, D'Alema, Monti, Letta, Renzi.
    Democristiani, Socialisti, ex Comunisti, Cattolici, Laici, Politici, Imprenditori, Tecnici, Professori, Grandi Vecchi, Finti Giovani.
    Li abbiamo provati.
    Senza risultati.
    E allora proviamo a cambiare.
    Dagli Uomini e dai Poteri Forti, alle Persone oneste, libere e organizzate.
    Una Democrazia Partecipata e una Responsabilità Diffusa.
    Chi dice che è utopia?
    Ciao!

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    1. Nessuno.
      Insisto. Come dice l'ottimo Maurizio Landini, occorre una coalizione sociale. Occorre unire quelli che un potere irresponsabile cerca di dividere e contrapporre.
      Anche in politica occorre unire per una alternativa di governo chiara e percepibile dai cittadini.
      A livello locale nazionale (come in Grecia e in Spagna, ad esempio) e a livello locale (da Bologna 2016, per esempio). Ragionando su che fare, innanzitutto: contenuti, progetti, priorità. Altro che candidati, riciclaggio di vecchio personale di ogni risma (sinistra compresa). È ora di aria nuova e anche di giovani privi di vecchie esperienze e rancori.
      Un passo indietro di alcuni, per farne tutti insieme due avanti!
      Gianni

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    2. Mi piace "un passo indietro di alcuni, per farne tutti insieme due avanti"!
      Ma questo pare impossibile qui, in Italia. O no?
      L.

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    3. Certo non è semplice il che fare oggi per costruire il domani .
      Rompere le ambiguità che percorrono tutti i Partiti e i cosidetti Movimenti è un passo ,primo , per poter iniziare a discutere , rompere la cappa di ipocrisia che incrosta la nostra società " pure quella che si dichiara" Civile ".
      Troppi sono ancora gli egoismi e le difese di rendite di posizione ,sciogliersi , schierarsi , pronunciarsi e confrontarsi , sinistra destra alto basso ,non importa necessario è stare dalla parte degli ultimi dei più deboli ,automaticamente ti schieri e capisci chi sono i tuoi nemici , si nemici ,perchè ora è in atto una guerra diversamente guerreggiata , il potere lo hanno i mercati la finanza i grandi gruppi Finanziari e Multinazionali .
      Prendere consapevolezza che non bastano poche riforme ,occorre ribaltare il tavolo rimettere in discussione un mondo ragionare su un Europa che non sia solo Altra , ma che ridiventi fucina di rinnovamento culturale ed ideale , non più sottomessa.
      Temi grandi per un domani su cui in ogni caso sarebbe indispensabile iniziare a confrontarsi .
      Bologna ,piccolo mondo ,ipocrita e borghesuccio , da sempre culla del Riformismo più avanzato .
      Bologna oggi gretta ,individualista ,cupa e chiusa .
      Bologna che sta coi poveri con gli ultimi alle manifestazioni e poi li scaccia da palazzi abbandonati e deserti per accontentare lo stomaco , la pancia dei bravi Bolognesi .
      Legalità è la nuova parola magica ma cosa è legale, ciò che decidono i potenti è legale,sommergere la città di cemento è legale ,lasciare impunemente che aziende importanti chiudano per trasferire la produzione dove meno costa licenziando i lavoratori è legale , legale è lasciare che spazi enormi rimangano abbandonati al degrado invece di essere assegnati a chi li potrebbe dargli nuova vita.
      Bologna , ecco, mettiamo insieme o proviamo a farlo tutte quelle forze , umane , sociali ,politiche tutti che vogliono una città dei Diritti e delle Uguaglianze senza esclusioni e preconcetti chi ci stà è ben accetto .
      Bologna deve essere una citta Arcobaleno e non una citta Grigia.
      Ciao
      G.

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    4. Giusto G., c'è bisogno di moralità e di cultura, di lavoro e di ideali.
      Bologna. Vero. Tu la chiami Arcobaleno, io vorrei una città a cinque Stelle. Perché no? Parliamone.
      Fiorella

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    5. Parliamone.
      Nella consapevolezza che siamo di fronte ad una crisi profonda e "di civiltà".
      Che la questione è di portata internazionale.
      Che l'Europa c'è. Con tutte le contraddizioni, i problemi e le opportunità che propone.
      Che il conflitto è sociale, culturale e politico.
      Che occorre pensare globalmente e agire localmente.
      Se tutte queste considerazioni sono valide la conclusione è: non è tempo di testimonianze isolate, nessuno può farcela da solo, c'è bisogno di grande partecipazione, di protagonismo di tanti.
      Hanno visto giusto Landini e la FIOM. Senza una vasta coalizione non si va da nessuna parte.
      Ma il punto è che occorre una nuova soggettività politico istituzionale radicale e unitaria.
      Ancora non ci siamo. Troppa incomunicabilità e presunzione. Dalla Liguria alla Campania. Da Roma a Bologna.
      Per dirla con G. e con Fiorella, Arcobaleno e Cinque Stelle sono velleitari e improduttivi se in competizione e divisi, possono essere dirompenti se uniti e radicati, nella società e in un quotidiano intelligente operare solidarietà e buone pratiche inclusive e di cooperazione.
      Gianni

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    6. Nel cielo può vedere l'arcobaleno ,ma anche le stelle , dipende dalla volontà politica.
      G

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  6. Si. Noi italiani dobbiamo accelerare.
    Mentre in Spagna Podemos, in Italia Cincischiamos.
    A Barcellona eleggono Ada Colau, giovane impegnata a sostegno dei cittadini con la casa ipotecata, a Torino eleggiamo Piero Fassino, estimatore di Craxi più che di Berlinguer e di Marchionne più che di Landini.
    Con umiltà, studiamo.
    Un primo appuntamento sarà tra dieci giorni.
    Speriamo in una buona lezione!
    In quel di Berlino.
    Una lezione che potrebbe avere un valore Europeo anche per la Germania.
    Mario Cinico

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    1. Caro Mario, tu giochi su più piani ... Politico e sportivo.
      Da vero GlobaLocal Inter(nazional)ista.
      Capisco, distinguere è sempre più difficile. La vicenda FIFA e Blatter o, volendo, l'operazione FBI, Giustizia e Amministrazione USA, lo confermano.
      Rifletterò ancora, invece, sul nesso Podemos - Barca ... e sulle possibili lezioni (sportive e politiche) berlinesi.
      Gianni

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  7. Per la Coalizione Sociale appuntamento a Roma sabato 6 e domenica 7 giugno!
    Intanto Possibile … con Pippo Civati.
    E domenica il voto!

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    1. Ok. Al voto. Ma per uscire dagli schemi e dalle false contrapposizioni. Che poi finiscono a seggi chiusi, per riprendere insieme con i soliti affari. Leggi grandi opere o servizi di emergenza e corruzione.
      Si, se puede. Como Espana!
      Fiorella

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    2. Si, al voto!
      Un voto utile. Contro De Luca e amici (di ieri, di oggi e di domani).
      Naturalmente, per chi può.
      Consapevoli dei limiti di questo appuntamento elettorale e soprattutto del percorso nuovo e unitario, tutto da costruire, per determinare una vera alternativa sociale, culturale e di governo.
      Tra gli appuntamenti di interesse, metterei anche quello del 18 giugno a Firenze, con Michele Santoro e c.
      Gianni

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