venerdì 3 giugno 2022

La Città di Alessandro Bergonzoni ed Elisabetta Franchi, Caterina Razza e Gianluca Vacchi ...

L'attore-autore bolognese alla Festa della Repubblica che ripudia la guerra il 2 giugno ...











Delle imprese reali e virtuali di Elisabetta Franchi e di Gianluca Vacchi scrivono, quasi quotidianamente, le cronache locali e nazionali dei principali quotidiani, delle TV private e pubbliche, dei media e dei social. Lo hanno fatto anche autorevoli firme del giornalismo nazionale. Dunque, è forse inutile insistere.


La pagina di la Repubblica che riprende le dichiarazioni della imprenditrice bolognese Elisabetta Franchi, prima della condanna della sua società di moda Betty Blue per "condotta antisindacale" ...
(8 maggio 2022)


Il Corriere di Bologna dedica una intera pagina alle imprese di Gianluca Vacchi e di Elisabetta Franchi ...
(1 giugno 2022)
 

"Vacchi è un azionista che vive di rendita" ... scrive Massimo Gramellini in prima pagina del Corriere della Sera (27 maggio 2022)

Per Michele Serra su L'amaca di la Repubblica "Chi lo ama lo segua" ... (31 maggio 2022)







































Semmai una osservazione è opportuna: sulle performance della "Signora bolognese della Moda" e di "Mister Enjoy" è quasi impossibile sentire punti di vista e riflessioni critiche di dirigenti di partito e delle Istituzioni. Evidentemente per la gran parte degli esponenti politici e di governo in carica l'indipendenza da vip e da importanti famiglie del mondo economico e di potere è caratteristica rara, da ricercare e ritrovare.

Al contrario di quella che ripetutamente e quasi sistematicamente si manifesta nei confronti delle classi sociali subalterne: lavoratori dipendenti e precari, residenti delle periferie, utenti fragili delle case popolari, carcerati e indagati in attesa di giudizio.

Sono le contraddizioni del presente, che segnano la crisi della nostra democrazia, che reclamano scelte politiche nuove, partecipate, forti e coerenti. Oltre ogni dannosa e insopportabile ambiguità. 
Riflettiamo su due esperienze concrete e di attualità, che in questi giorni hanno riguardato Bologna, l'Emilia Romagna ed il Paese. E che, entrambi, riconducono a progetti, strategie e alleanze per l'immediato futuro.

Al Pilastro, alcuni giorni fa, la neo consigliera del Quartiere San Donato - San Vitale Francesca Fortuzzi ed altri esponenti di Potere al Popolo hanno proposto all'attenzione pubblica una vicenda sociale che merita un adeguato approfondimento e dibattito.
I giornali con cronaca bolognese ne hanno scritto. 
In sintesi: Caterina Razza è la mamma di Yassin Labidi, il giovane che nel gennaio 2020 rispose al citofono al leader della Lega Matteo Salvini (allora impegnato in campagna elettorale in tenuta da "giustiziere") e che una settimana fa è stato coinvolto nella retata anti spaccio di Magistratura e forze dell'ordine che ha portato ad una ventina di misure cautelari. La signora, presente alla conferenza stampa, ha affermato: "dopo la citofonata la nostra vita è massacrata. Mio marito ha perso improvvisamente il lavoro e nessuno lo assume più, si è ammalato ed io ho avuto un infarto pesante ... La povertà in cui ci hanno ridotto ci ha costretto a sbagliare e questo è il motivo per cui siamo diventati bersaglio anche dell'ACER, che per la prima volta dal 2012 ha applicato solo per noi l'annullamento del contratto di locazione" ... Per parte sua, il Presidente dell'Azienda Casa della Regione, Marco Bertuzzi, ha risposto: "un atto dovuto, in base alla legge regionale che prevede questa misura qualora il nucleo familiare abbia adibito l'alloggio a scopi illeciti o immorali ovvero abbia gravemente contravvenuto al regolamento d'uso degli alloggi".


La ricostruzione del Carlino Bologna della vicenda del Pilastro ... (31 maggio 2022)
 




L'articolo del Corriere di Bologna ... (31 maggio 2022) 



Capitolo chiuso? 
Se la Città vuole essere (o, meglio, divenire) la "più progressista d'Italia", forse no.
Per capire e discutere seriamente è il caso di avere ulteriori elementi di informazione: sul caso specifico oggetto dello sfratto denunciato; sulla concreta gestione di situazioni analoghe o da considerare in un contesto assai problematico e sicuramente in evoluzione del problema casa, con la povertà in crescita, con la morosità da conoscere, con le liste d'attesa evase e no ... con i progetti complessivi per assicurare alla comunità ed alle persone, tutte, a partire da quelle più fragili ed esposte alla dipendenza ed ai ricatti delle organizzazioni criminali e mafiose, Diritti e Doveri universali.
Bologna - se vuole essere Città aperta ed accogliente - come può e deve rigenerare il patrimonio edilizio abitativo pubblico che possiede? Come può tutelare consapevolmente e responsabilmente il suo territorio negli anni dell'emergenza climatica ed ecologica? Quali sono le priorità, gli investimenti che davvero meritano di concentrare le risorse locali e nazionali? Pubbliche e private. Sapendo che, oggi, risorse e priorità sono diverse da quelle pensate e/o decise dieci, cinque, anche solo due anni fa, ante pandemia e guerra.

Il che ci porta a quanto l'attore e autore bolognese Alessandro Bergonzoni ha detto alla Festa della Repubblica che ripudia la guerra in Piazza Maggiore, mercoledì sera, interpretando, da par suo, la volontà dei partecipanti e di tantissimi altri cittadini del mondo: "poter destinare i finanziamenti in crescita previsti per il comparto bellico alla scuola, alla cultura, al mondo dei poveri, a chi ha fame"
"Pane e non armi" ha titolato in prima pagina il quotidiano di ispirazione cattolica l'Avvenire, il cui direttore ha partecipato alla manifestazione con parole nette: "il riarmo prepara guerre sempre più cruenti e distruttive, solo il dialogo ed il disarmo costruiscono la pace". 
Sostengono gli organizzatori del Portico della Pace: "siamo immersi nell'esaltazione dell'ideale bellico della lotta armata che non vede alternative tra la vittoria e la sconfitta, tra l'aggiunta di armi alle armi e l'essere inerti". Invece, "in ottemperanza alla Costituzione italiana" serve "una Repubblica che anziché aumentare armi e spese militari imposti coerenti politiche attive di pace come perno di una nuova politica nazionale e internazionale".
Dunque, non è sufficiente attraversare, ascoltare o "benedire" la Piazza come ha fatto il Sindaco Matteo Lepore se, contemporaneamente, si eludono le risposte pressanti dei manifestanti che chiedono lo stop al riarmo e l'impegno, immediato ed esplicito, a non volere usare ed, anzi, ad essere pronti a smantellare l'arsenale atomico esistente anche sul territorio nazionale, con le dotazioni in essere nelle basi americane e NATO. Come ha ribadito Lisa Clark che, al riguardo, ha ricordato le passate iniziative del Sindaco Renzo Imbeni e quelle che possono e debbono essere assunte nel contesto attuale di guerra, a cento giorni dall'escalation della guerra in Ucraina determinata dall'aggressione russa del 24 febbraio.

Bologna, Piazza Maggiore, 1 giugno 2022, ore 19: puntuali le Donne in nero di Bologna ...


Striscioni con la Colomba e l'ulivo della pace ...
  

Diversi gazebo con gli attivisti delle associazioni che diffondono materiali informativi ,,,


Dal Movimento dei focolari a Legambiente ...


Dove si raccolgono le firme per 4 proposte di legge di iniziativa popolare su Acqua, Energia, Rifiuti e Suolo per una svolta eco-compatibile in Regione e nel Paese ...

Prima di salire sul palco, Alessandro Bergonzoni motiva al TGR le ragioni di associazioni e cittadini ...
 

Alle 20.40 l'attore - autore parla ai partecipanti ...







Interviene Marco Tarquinio, direttore de l'Avvenire ...



Tra le bandiere, quella di Banca Etica: "l'interesse più alto è quello di tutti" ...
Accrescere l'attenzione dei cittadini alla gestione responsabile dei risparmi è un diritto - dovere da non sottovalutare.
  

Tante le iniziative per costruire una cultura di pace ...


Sul palco anche musica e canzoni: da Mirco Menna Trio a Cico & Mama Africa ...
Dal tardo pomeriggio alla sera si alternano, più volte, anche le presenze sul crescentone di Piazza Maggiore
 

Attivisti e militanti insieme a molti giovani e cittadini coinvolti occasionalmente ...


Una sosta partecipe anche per un ciclo-fattorino al lavoro ...


Al gazebo di Legambiente e della Rete Ecologista dei Conflitti Ambientali dell'Emilia Romagna si contano decine di firme ... 


Martina Pignatti, direttrice dei progetti di Un Ponte Per..., e Alberto Zucchero, animatore del Portico della Pace, conversano ...
 

Alle 22.30 la Piazza continua ad alternare attivisti, artisti e partecipanti ...


Dal palco vengono esposte varie concrete esperienze di costruzione della pace: da una famiglia - comunità multietnica al Pilastro alla Carovana #Stopthewarnow, dalla Comunità Papa Giovanni XXIII a Mediterranea Saving Humans ...
 

Interviene Lisa Clark referente della Rete Italiana per il Disarmo e protagonista della Campagna per la messa al bando delle atomiche, insignita del premio Nobel per la Pace, che incalza il Sindaco ed il Comune di Bologna: si possono e debbono fare passi ulteriori (come in passato fecero Renzo Imbeni e la sua Amministrazione) ...

Sono le 23.45: la musica e le canzoni del gruppo Icentopassi coinvolge centinaia di ragazze e giovani ...


Ore 24: per concludere in ricordo di Carlo Smuraglia, Presidente onorario ANPI, Bella Ciao!


Per Angela e Bruno, storici pacifisti bolognesi, una foto ricordo ... (2 giugno 2022, ore 0.01)




L'articolo di Corriere Bologna sulla iniziativa di Piazza Maggiore ... (2 giugno 2022)
 

La mobilitazione secondo Repubblica Bologna: nel titolo "Lepore benedice il raduno" ... (2 giugno 2022)


Il titolo di prima pagina del quotidiano di Marco Tarquinio e l'articolo di pagina 10: "A Bologna la voce della Repubblica che ripudia la guerra" ... (2 giugno 2022)

4 commenti:

  1. La mia impressione è che abbiamo a che fare con una rappresentanza politica sempre più distante dalle donne e dagli uomini che vivono del loro lavoro. Purtroppo un dato non solo italiano. Ma forse qui lo avvertiamo maggiormente per la storia vissuta con la lotta di Liberazione nazionale e grazie ad una Costituzione antifascista che ha portato decenni di intensa vita democratica e di importanti conquiste per le lavoratrici ed i lavoratori. Storia di partiti, sindacati ed associazioni del '900.
    Oggi viviamo un'altra realtà. Anche a Bologna.
    Condivido. Se una famiglia ai limiti della legalità, con componenti responsabili di reati acclarati o in fase di indagine / processo viene espulsa dalle case popolari pubbliche a chi si può rivolgere per un contratto di locazione? Questa domanda merita risposte riflettute e discusse. Per evitare applicazioni burocratiche di leggi e per valutare se mantengono valore nella società che cambia. Per evitare guerre tra poveri: chi si rompe la schiena per pagare tutte canone e imposte e chi nasconde il misero gruzzolo accantonato. Mentre ai grandi evasori (Gianluca Vacchi forse non lo è, ma Gramellini e Serra dicono cose interessanti) si aggiungono le multinazionali che operano qua ma scelgono sedi e tasse di altri paesi.
    Concordo. Il Comune di Bologna può impegnarsi di più per la pace e il disarmo. Politicamente intendo. PD, M5s e sinistra sono parte decisiva del Governo nazionale e il Sindaco di Bologna al pari di quelli delle grandi città dovrebbero avere un peso nei rispettivi partiti. E piuttosto che finanziare nuovi armamenti sarebbe il caso di crescere le risorse a disposizione di asili, servizi, sanità, consultori. Per le ragazze e le donne sono la condizione per affermare emancipazione e libertà sostanziali. A meno che non si pensi che l'Italia del futuro debba essere quella di persone dipendenti H24 dai padroni di turno.
    Anna

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  2. Bologna, una città che vive i contrasti sociali e le ingiustizie del mondo. Oggi con una crisi climatica ed ecologica che aggrava ulteriormente i problemi sanitari.
    Ciao!

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  3. Ricchi e famosi Vs Poveri e invisibili. Purtroppo anche Bologna ha perso quel ceto medio indipendente che è stata la spina dorsale di una stagione democratica ricca di risultati. Con istituzioni "collanti" tra bisogni e realizzazioni: i Quartieri. E partiti radicati sul territorio con visione politica nazionale: il PCI, ma non solo.
    Ridotti i Quartieri partecipativi a presidio gestionale di Palazzo D'Accursio (erano 18, ora 6) e svuotate le principali organizzazioni di idee e rappresentanza esplodono i problemi e i conflitti diventano insanabili.
    Così la scena può essere occupata troppo a lungo da personaggi improbabili e disonorevoli.
    Carlo

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  4. A questa città manca una direzione di marcia. La politica galleggia su un conflitto sociale che vede concentrare la ricchezza in poche mani. Qualche storica famiglia bolognese, nuovi gruppi internazionali, organizzazioni criminali. Prima o poi qualcuno comunicherà le modifiche sociali delle proprietà e dei patrimoni avvenuti negli ultimi decenni. Prima o poi si studieranno gli effetti dei progetti in corso. Ne scopriremo di belle. Anche se forse molto sarà compromesso. A meno che......
    Zorro

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