venerdì 31 dicembre 2021

Un voto "antistorico" che richiede riflessioni e risposte

 

Le 12 corsie urbane di A14 e Tangenziale durante queste feste ...  Un "vuoto" da considerare?










Il Consiglio Comunale di Bologna ha votato nella notte tra il 27 e il 28 dicembre la delibera di conformità urbanistica per procedere nella realizzazione del Passante di Mezzo. In nessuna altra Città italiana è mai stato costruito un Asse viario di asfalto e cemento a 18 corsie. Il PD e la maggioranza di Centrosinistra (Verdi contro) procedono senza remore nel vivo della quarta ondata della pandemia e in un contesto di "emergenza sanitaria, ecologica e climatica" che non ha precedenti. Il voto avvalla una volontà coltivata da decenni da manager e proprietà di Autostrade. Certo, con qualche aggiustamento e impegno per il futuro (tutti da verificare).
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La pagina del Corriere di Bologna che annuncia il voto favorevole del Consiglio Comunale di Bologna. Dall'euforico "voto storico" del neo Sindaco al mesto "ottenere soldi" del giovane consigliere di Coalizione Civica.
Con una versione ridotta del "come sarà": mancano, infatti, rispetto alla realtà la corsia di emergenza sulla Tangenziale e la quarta corsia per il tratto compreso tra le uscite 6 e 8 ... Meglio non spaventare?
(29 dicembre 2021)
 









































Dunque si può correttamente definire questo un voto "storico". Mai in passato un Primo Cittadino di Bologna aveva avuto la spregiudicatezza di accedere alle pretese di una parte importante delle industrie dell'auto e dei combustibili. Ovvero alle pulsioni primarie di cittadini che, nelle ore di punta e in assenza di efficienti alternative di trasporto pubblico, sono costretti in Tangenziale a lunghe code. Lì, come su altre importanti strade dell'area metropolitana, per i troppi veicoli contemporaneamente in circolazione. 

Negli anni '80 del secolo scorso - vale la pena ricordarlo per non lasciare chi ancora non era nato a ricostruzioni parziali, come quelle ascoltate recentemente in Consiglio Comunale - le Amministrazioni di Sinistra di Renzo Imbeni avevano respinto le "offerte" convergenti di uomini d'affari, di Confindustria e del Pentapartito DC - PSI - PSDI - PRI - PLI di allargare il grande asse viario A14 - Tangenziale e avviato progetti alternativi e conseguenti azioni positive. Nel PRG della Città venne inserito un vincolo urbanistico su tutte le aree ancora libere che fiancheggiavano la Tangenziale a Fascia Boscata (CVT): per complessivi 211 ettari e, nel 1989, si partì con il primo tratto di questo progetto tra via dell'Archeggio e il canale Navile. Nel contempo: si pianificò e si avviò a realizzazione un Sistema Automatico di Rilevamento Ambientale (SARA) che prevedeva l'installazione, il monitoraggio e lo studio dell'inquinamento in 10 punti strategici dell'area urbana, tra cui una centralina fissa era prevista a San Donnino, come richiesto da un combattivo Comitato di cittadini che - già allora - si batteva per la salute pubblica. Si intrapresero ragionamenti e studi per il superamento delle corsie urbane della Autostrada, lavorando alla cosiddetta "banalizzazione" che prevedeva un uso più razionale e flessibile di tutte le corsie esistenti. 

Le Giunte successive di CentroSinistra di Vitali, Cofferati, Delbono e quella di CentroDestra di Guazzaloca che pure abbandonarono repentinamente quella "visione" complessiva e gli obiettivi più qualificanti di quella elaborazione strategica e partecipata, coinvolgente competenze scientifiche e tutti i 18 Quartieri, avanzarono anche propositi (più o meno credibili e compiuti) di nuovo trasporto pubblico sostenibile. Il più importante dei quali incentrato sulla storica e preziosa rete FS fu il Servizio Ferroviario Metropolitano (SFM), che superava opportunamente precedenti ipotesi di Metropolitana, sicuramente più costosa e prevalentemente orientata a soddisfare i movimenti interni alla Città, con una sottovalutazione della dimensione provinciale ed interprovinciale dei traffici quotidiani da e per Bologna: un impegno solenne di Governo assunto da Regione, Enti Locali e Ferrovie Italiane in occasione del Si delle comunità locali alle infrastrutture necessarie per i Treni ad Alta Capacità (di fatto Velocità) ma, in realtà, mai portato a termine.

Indubbiamente, una scelta "storica"!

Obbligata? Utile? O, addirittura, come il neo Sindaco sostiene (e qualche giovane amministratore con lui) "responsabile" per chiunque intende "difendere la salute dei cittadini e non limitarsi alla testimonianza"? Perché, dicono, "Regione e Governo sarebbero andati avanti comunque, anche senza il consenso del Comune e della sua rappresentanza istituzionale più diretta". E "avremmo perso ogni possibilità di contrattazione", di sedere con autorevolezza "al tavolo della Conferenza dei servizi". Mentre così, sottolinea Lepore, "portiamo a casa un miliardo di risorse per varie opere di mitigazione e di compensazione" che "altrimenti, non sarebbero arrivate". Secondo Assessori e consiglieri di maggioranza sarebbe stato l'addio alle innovazioni "green" o "di ultima generazione" contrattate in questi mesi. 

Argomenti delicati e controproducenti per chi lo propone. 

Si vuole forse dire che su un'opera così importante e condizionante Bonaccini e Corsini, Schlein e Donini, Draghi e Giovannini, Cingolani e Franceschini avrebbero "proceduto a prescindere" o "contro" il Comune di Bologna? Conta così poco Bologna in Regione e nel Paese? E' davvero questo il modo con cui il PD, la Sinistra, le/i Coraggiose/i, i "Migliori" considerano, rispettano ed intendono valorizzare le Autonomie Locali e le Assemblee Elettive? E, peggio, lo avrebbero fatto anche senza "mitigazioni" e "compensazioni". 

Tutti interrogativi legittimi. Anche perché il passato va considerato. E le promesse fatte oggi, come "contropartite" mai rispettate fin qui, sono credibili solo per chi non ha conoscenza e memoria delle esperienze vissute. 

Ma nel 2021, con una pandemia che non cenna a dare tregua (dopo due anni siamo al record dei contagi quotidiani con la gran parte dei cittadini vaccinati) ed una emergenza ambientale e climatica riconosciuta anche dagli Amministratori di Comune e Regione e da Ministri autorevoli c'è un punto politico su cui discutere apertamente. Lo pone in un suo articolo la stimata neo Consigliera della Città Metropolitana, Simona Larghetti, delegata da Lepore ad occuparsi di "Mobilità ciclistica, sicurezza stradale e Servizio Ferroviario Metropolitano".

Piazza Maggiore di Carlino Bologna dà spazio a voci ironiche (Gennasi e Stanzani), a critiche e consensi. Per la Verde Silvia Zamboni "è ignorata la legge europea sul clima", per Simona Larghetti "chi inquina paga" ...  (29 dicembre 2021) 






















Possiamo permetterci ancora di governare in base al "chi inquina paghi" del passato? O è tempo di passare a progetti ed atti coerenti per cui la priorità è investire in scelte di conversione ecologica delle produzioni, dei consumi e dell'organizzazione delle comunità che "riducano l'inquinamento" e non lo consentano più, neppure per i ricchi e i potenti che sono disposti a pagare mitigazioni pur di continuare con pratiche nocive e redditizie?

In altri termini. Occorre porre fine ad una prassi, ad un "sistema" per cui le Rappresentanze Istituzionali dei cittadini per soddisfare i bisogni più elementari delle persone e delle comunità (come la salute, l'ambiente, il lavoro, ma non solo ...) debbono chiedere a grandi Gruppi privati, contrattare con loro e foraggiarli senza controlli. Nel caso in questione i maggiori investimenti promessi (convenuti?) per "le opere di mitigazione e compensazione dei danni prodotti dal Passante di Mezzo" saranno infatti bilanciati dal prolungamento dei tempi delle concessioni autostradali che garantiscono, con le entrate dai pedaggi, di produrre utili di bilancio annuali più che sufficienti alle Società private e quotate in Borsa per restituire i mutui bancari ottenuti. Un sistema perverso che, da decenni, arricchisce pochi a scapito di cittadini inquinati, condizionati e dipendenti da una "crescita" continua che produce ingiustizie, disservizi e insicurezza. Da Ponte Morandi al People Mover (che - tra l'altro - con le clausole sottoscritte dalle passate Amministrazioni Pubbliche ha già minato l'originale SFM) gli esempi non mancano.


Sulle pagine nazionali de il manifesto Giovanni Stinco propone le voci critiche dell'ambientalismo bolognese, di Fridays for Future e del mondo scientifico ...
Mentre il Sindaco di Bologna ridimensiona drasticamente le ambizioni di una Città che da simbolo nazionale del progressismo "non può" neppure decidere "in casa sua" sulle scelte urbanistiche e "per la mobilità" sostenibile (28 dicembre 2021)















Ha ragione il saggio e competente professor Vincenzo Balzani, bolognese di fama internazionale, che ribadisce: "il Passante di Mezzo sarà un'opera rovinosa e le mitigazioni non cambieranno la follia di fondo dell'opera".

La sinistra, il piccolo grande mondo 5 Stelle, il popolo Democratico farebbero bene a riflettere e a non dare nulla per scontato. Tutto è in movimento, la crisi della "crescita economica" senza qualità (e felicità) è conclamata, gli imprevisti sono dietro l'angolo, servono innovazioni strutturali profonde, combinando visione globale ed azione locale, saldando protagonismo di cittadini e degli "eletti".
Altro che scomuniche, prediche o richiami all'ordine verso le critiche ed il dissenso argomentato di compagni ed amici di lotta di tante battaglie; magari con l'illusione di ricevere "applausi" falsi e "spazi" gratuiti da alleati momentanei sempre pronti a usare il "cartellino rosso" al primo "fallo". Meglio, molto meglio, ricostruire dialogo nel rispetto degli interlocutori, approfondire le ragioni del dissenso e delle opposizioni motivate e prive di strumentalità. 

Nessuno dimentichi che in Città alle Amministrative di ottobre il 49% degli aventi diritto non ha votato ed ora, anche una parte di chi si è battuto per il successo della larga coalizione vincente si dice disorientato, critico e/o pentito.

Anche in Regione si respira "mal aria". Il recente voto in Assemblea legislativa sul PRIT è un fatto privo di conseguenze? Il rifiuto di Bonaccini di accogliere le istanze di conversione ecologica sollecitate da RECA ER e la scelta di squassare la sua stessa maggioranza (Silvia Zamboni contro, Taruffi e C. astenuti come la Lega) è un caso chiuso? Fino a quando Verdi, Coraggiosa/i, sinistra e forze innovatrici del PD potranno negare o considerare occasionali le convergenze di fatto e di contenuti che avvicinano sempre più gli "eletti" di PD, della Lega e del magma neoliberista che muove vari gruppi auto centrati e di potere? Da tempo si manifesta apertamente un approccio conservatore, che del resto una parte importante del PD emiliano romagnolo non nasconde. Con il Presidente della Regione e molti suoi collaboratori che si caratterizzano con ripetute richieste ed atti legislativi: dalle proroghe dei tempi fissati dall'Europa e dai Ministeri in materia di conversione dei motori auto a quelle relative alle plastiche non riciclabili, alle estrazioni di idrocarburi, alla gestione di Multiutility del ciclo dell'acqua. E, ancora, l'intesa con le Regioni "ricche" del Nord per procedere sull'autonomia differenziata

Negare la ricerca di nuovi scenari politici sarebbe da ciechi e da sciocchi. Almeno per chi si interessa alle dinamiche della politica locale e nazionale e vuole vedere oltre l'elezione della Presidenza della Repubblica e le prossime elezioni di Camera e Senato; per chi intende promuovere nelle città e nel Paese un cambiamento sociale, culturale e dei poteri che parta della crisi profonda che viviamo e dalla esigenza vitale di partecipazione democratica, di giustizia sociale e di conversione ecologica.

I movimenti ambientalisti per primi debbono sapere che si apre una fase nuova. Una sfida inedita. Al pari di quella che il voto del Consiglio Comunale di Bologna apre per tutte le forze politiche.

Il primo passo è stato pronto e convincente: il 16 gennaio una giornata di protesta e di proposta con la "biciclettata rumorosa" che partirà da Piazza dell'Unità alle 14.

L'appuntamento di protesta e proposta promosso da AMO Bologna, Aria Pesa, Bologna for Climate Justice, Camilla, Campi Aperti, Extinction Rebellion, Fridays for Future, Labàs, Legambiente ...   






















Altro si prospetta all'orizzonte: le Assemblee cittadine, inserite recentemente nello Statuto del Comune di Bologna per volontà di forze politiche della maggioranza e di movimenti ambientalisti, come possono essere strumento effettivo ed efficace di democrazia e di protagonismo dei cittadini sulla "visione" strategica e sulle priorità negli investimenti? Ed i Referendum popolari (evocati anche nel Consiglio Comunale che ha deliberato sul Passante di Mezzo) sono uno strumento morto, da lasciare a opposizioni strumentali o possono avere una funzione positiva ed attuale? Chi crede nella democrazia partecipata, nella saggezza del popolo "comunità", nella "Città più progressista d'Italia" può accontentarsi del confronto istituzionale percorso o della "volontà" attribuita ai bolognesi da un sondaggio commissionato da "media" ed imprenditoriali interessati? 

Nonché un riordino di priorità, interlocutori, pratiche di lotta ... Soprattutto coprire spazi che la politica ha abbandonato, costruire relazioni e rappresentanza popolare che vecchie organizzazioni portatrici di interessi ed istanze hanno dismesso; coordinare direttamente storici e nuovi bisogni sociali, aspirazioni e protagonismi. Infine, verificare se della conversione ecologica non resta che il bla, bla, bla delle classi dominanti e delle Autorità preposte ... e una (ultima) risposta di disobbedienza civile.

Insomma c'è tanto da pensare e da fare ... se pure l'Assessora alla Transizione Ecologica della Giunta Lepore, Anna Lisa Boni, dal suo ufficio europeo di Bruxelles, ha parlato del Passante di Mezzo come di una scelta "antistorica".


Le 12 corsie della grande arteria che attraversa Bologna durante le festività ... (26 dicembre 2021)
Si può governare un problema considerando solo i momenti di punta della del traffico? Perché allargare a 18 corsie il Passante di Mezzo anziché progettare e razionalizzare l'uso di quelle esistenti? Se le previsioni sono di ridurre i mezzi contemporaneamente in circolazione, potenziare non è un illogico spreco di risorse?






Repubblica Bologna affronta il delicatissimo tema degli espropri ...  (30 dicembre 2021)
Fin qui, quasi nessuna Autorità ha analizzato e ragionato sul cambio del patrimonio immobiliare di tantissime persone e famiglie ... Questione irrilevante? Che si valuterà a opera fatta?
Colpisce infine la (casuale?) "pigrizia" del quotidiano edito dal Gruppo GEDI (FCA?): solo foto di repertorio, forse estive, quando le corsie della A14 sono più cariche della Tangenziale ...





Un momento della manifestazione di protesta e di proposta della Rete delle Lotte Ambientali Bolognesi del 18 dicembre scorso.
I giovani e i cittadini, tutti, debbono essere protagonisti della società futura.
E, in tanti, non vogliono discutere più solo di "come"costruire infrastrutture "decise" da pochi, ma anche "quali" sono le priorità sociali ed ambientali, produttive e di consumo ...

 Prossimo appuntamento di ReLoAB il 16 gennaio 2022.




8 commenti:

  1. E' chiaro che nella società che ha come parametro principe il PIL non si tiene conto dei flussi delle foto scattate durante le feste di dicembre ma piuttosto di quelli delle code della mattina e della sera che pubblicano Repubblica e il Carlino.
    La cosa peggiore è che anche i nostri amministratori abbiano ormai aderito a questa ideologia. Tale è. E il sindaco farebbe bene a non considerare scontato che il "fatto storico" aumenti i consensi. Non solo per le cose dette dalla sua assessora Annalisa Boni. Molte donne pensano che le priorità per Bologna siano verde, trasporti pubblici, scuola, sanità, manutenzioni..... Nei primi mesi della pandemia abbiamo detto che andavano fatte scelte per assicurare servizi territoriali efficienti e oggi, 31 dicembre, per fare un tampone una amica ha fatto una fila di 45' in Stalingrado.... E gli operatori sanitari sono in grande affanno negli Ospedali pubblici.
    Mentre i bus restano quelli di sempre, sovraffollati e senza i controlli previsti.
    Come dice la madre del piano paesaggistico della Regione Emilia Felicia Bottino su Rep di oggi alle Amministrazioni locali manca un progetto forte e il PD deve definire meglio dove vuole andare.
    Sono d'accordo anche con lei.
    Anna

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  2. Auguri!
    A chi protesta e propone.
    Anche a chi ha fatto scelte storiche antistoriche.
    Il 2022 è l'anno giusto per riflettere e correggere errori.
    Ciao!

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  3. E' chiaro che non si può continuare a inquinare. E se lo fanno i ricchi è tanto più grave perché loro hanno le risorse che possono mancare ai poveri. Purtroppo però viviamo in società dove il capitale determina tutto.
    Prenderne atto non è di sinistra ma realistico.
    E di realismo in realismo si governa tranquillamente fianco a fianco della Destra senza neppure accorgersene. Così Simona Larghetti e Barbara Panzacchi concorderanno le politiche della Città Metropolitana per i prossimi cinque anni.
    Bologna città più progressista d'Italia?
    L'importante è crederci e lasciare fare ai Letta & Letta. Enrico e Gianni sono persone a modo.

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  4. Buon anno! Ne avremo bisogno. Salvini annuncia la raccolta di firme per riproporre il nucleare e Bonaccini vede la crescita come soluzione ai problemi dell'Emilia Romagna. Di cambiare produzioni e consumi nessuno si preoccupa.
    Auguri!
    L.

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  5. La cosa che non va è la mancanza di reazione al binomio terribile che viviamo da 22 mesi con la crisi pandemica e sanitaria che si innesta su quella ambientale e climatica.
    Si dice di volere più sanità territoriale, scuole in presenza, trasporti sicuri, boschi urbani, invasi d'acqua e quando è il momento di decidere si difendono le industrie della motor valley, si privilegiano le infrastrutture per il commercio dei fossili, si costruiscono strade, si saccheggiato i territori.
    Sinistre e sindacati sveglia!
    Il 16 gennaio è una occasione. Se non piace se ne organizzino altre.
    DG

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  6. Non pensiamo di essere originali. Il Governo con il Mille proroghe ha cambiato l'utilizzo di 600 milioni già destinati al risanamento ambientale e da ora diretti alla produzione.
    Possibile?

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    1. Dal risanamento ambientale di Taranto alle produzioni industriali dell'ex Ilva e Arcelor Mittal.
      Possibile?

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