Concretezza.
Valutando a distanza di 32 anni quella cultura politica,
quei progetti urbanistici e quegli investimenti prioritari non avevano nulla di "ideologico", di fumoso e di astratto.
Proponevano un Progetto di Città e di comunità assai più vivibile e
diverso da quelli perseguiti dalle Amministrazioni locali e dai Governi nazionali nei decenni successivi. Quando l'ambientalismo e la sinistra hanno subito - anche a Bologna e in Emilia Romagna - pesantissime sconfitte. Purtroppo insieme alla qualità della vita delle persone e alla biodiversità del mondo.
Si, le centraline SARA sono state bloccate, dismesse, rimosse. In trenta anni del nuovo Bosco Urbano di 211 ettari (CVT) è stato realizzato meno del 5% di quanto previsto. All'opposto hanno proceduto bel oltre il pianificato le edificazioni, il consumo di suolo vergine o agricolo, gli ipermercati ed i centri commerciali. Si è anche scavato: si sono sotterrati grandi parcheggi nel centro storico, rendendo deserti e superflui quelli "scambiatori" in periferia (voluti da Imbeni e C. per non aumentare il traffico urbano). L'ultimo mandato si è caratterizzato per realizzazioni insensate e già in crisi: come F.I.CO., People Mover, nuova Segafredo Arena (da 10mila posti) alla Fiera di Bologna, padiglione 30 (mentre il Pala Dozza è vuoto e all'Unipol Arena - già Pala Malaguti - di Casalecchio si fanno vaccini). O in predicato e insostenibili: come il Passante di Mezzo, le nuove Autostrade regionali, il potenziamento di A13 ed A14, i Poli logistici su gomma di Altedo e Castel San Pietro, i nuovi insediamenti in aree già demaniali (dai Prati di Caprara alle ex caserme Mazzoni, Perotti, Sani, Staveco, Stamoto) che si vorrebbero vendere per "fare cassa", un secondo stadio da 18mila posti oltre il Pilastro (nell'ambito della ristrutturazione del Dall'Ara).
Costruire futuro.
Senza memoria storica e senza cittadini liberi e pensanti, critici e costruttivi, auto-organizzati e strutturati in "reti" di coordinamento, che città e che Paese avremmo oggi? Se Bonaccini e Merola, Renzi e Castellucci (l'AD di ASPI indagato e infine rimosso dopo il crollo di Ponte Morandi a Genova) avessero avviato subito i cantieri per il Passante di Mezzo (come avrebbero voluto fare dal 2016 per inaugurare l'opera in questo mandato) in quale contesto ci muoveremmo? Ma, ancora: se ascoltassimo le sirene del Presidente della Regione e dei suoi solerti Assessori per "chiudere subito la Conferenza dei servizi" sull'ennesima versione del Passante (stimato ora in 2miliardi) "che futuro regaleremmo ai nostri bimbi"?
Possiamo certamente dire che lasciare discutere Conti e Lepore di Bologna futura senza avere realizzato una adeguata rete di monitoraggio ambientale (SARA o altro), il Bosco urbano di 211 ettari previsto dal PRG degli anni '80, il SFM elaborato e sottoscritto negli anni '90 ... è una responsabilità precisa e pesante delle vecchie (mature?) generazioni, dei partiti, delle coalizioni e degli Amministratori che si sono succeduti in questi ultimi tre decenni.
Ma ora di fronte alle emergenze conclamate è incomprensibile continuare così, da conservatori.
E' questo il tempo di scelte nette e coraggiose, coerenti con una strategia lungimirante e di valore Europeo e internazionale.
Per sostenere a ottobre la Coalizione di Conti e Lepore e il 20 giugno le Primarie tra Isabella o Matteo c'è bisogno di una svolta radicale in direzione della eco-compatibilità degli investimenti e della organizzazione delle comunità e dei territori.
Nei prossimi dieci giorni tra i due contendenti e le forze politiche della Coalizione deve essere trovato e sottoposto alla Città ed al Paese un impegno condiviso, un Progetto per Bologna: un minimo comune denominatore che qualifichi Programma, candidato Sindaco ed eletti delle liste a sostegno (chiunque siano).
Tra i punti qualificanti:
1. Dalla salvaguardia del verde esistente, alla ripresa di progetti abbandonati di nuovi boschi urbani. Dunque, più alberi, più arbusti, più lavori di piantumazione e di manutenzione di parchi e giardini. Con censimenti, dati e verifiche pubbliche annuali.
2. Dal "consumo di suolo zero" alla rigenerazione urbana, con progetti di smaterializzazione (o restituzione alla natura) del costruito in disuso ed abbandonato e di recupero di edifici sfitti e lasciati al degrado per edilizia popolare, servizi sociali e sanitari di base, attività produttive artigianali e di terziario creativo.
3. Dal risparmio dei tempi per la mobilità al diritto ad una mobilità sostenibile e sicura. Dalla "fluidità" del traffico sulle strade urbane alla riduzione della dipendenza dei cittadini da auto ed autocarri. Privilegiando investimenti su infrastrutture, mezzi e personale delle Ferrovie e del trasporto collettivo o non inquinante rispetto a risorse destinate a potenziare nuove autostrade, corsie, complanari di asfalto e cemento, con il portato di petrolio, combustibili fossili, gas clima alteranti.
Ora sul nodo controverso del Passante di Mezzo i due candidati alle Primarie del Centrosinistra chiedono tempo.
Matteo Lepore ed i suoi sostenitori prima di procedere chiedono certezze - "scritte" ripete l'Assessore alla Cultura - sul risparmio di emissioni tossiche e nocive (mentre gli studi presentati parlano di contenimento, di mitigazioni e di compensazioni necessarie a fronteggiare un incremento di mezzi e smog).
Isabella Conti vuole che il nuovo Sindaco che dovrà gestire per i prossimi anni il nodo della salute pubblica, della mobilità urbana e dei lavori delle opere sicuramente necessarie possa valutare il contesto e le opere da fare liberamente, senza decisioni prese.
Esigenze condivisibili e sintetizzabili in un accordo impegnativo per entrambi, se si attua una "moratoria". E si risponde con indipendenza ed autonomia a padri e padrini, a imprenditori e lobby.
Senza dimenticare - come ricorda ancora oggi Lepore - che certe sfide possono essere anche orientate dai cittadini.
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Il Corriere di Bologna sintetizza l'approccio pragmatico di Matteo Lepore sul ruolo dei cittadini rispetto a scelte urbanistiche strategiche controverse ... |
Di cui solo i poveri di idee e di argomenti non hanno fiducia.
E sarebbe davvero interessante verificare la consistenza del sondaggio che oggi il Carlino propone sulle sue pagine di Bologna. Secondo Nomisma i sostenitori del Passante di Mezzo non dovrebbero avere problemi ad accettare la sfida di una consultazione popolare sull'opera.
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Il Carlino Bologna propone, oggi, un sondaggio Nomisma - Ixè su Passante, Tram e Stadio ... Una bella sfida! Da verificare in campo aperto, passando dai 1001 intervistati ai 300mila elettori bolognesi o ai 750mila della provincia
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Anche se non specificano quale Passante: quello iniziale da 650 milioni o quello recente da 2 miliardi? O uno qualsiasi, a prescindere?
Peccato che agli autorevoli promotori del sondaggio non sia venuto in mente di verificare anche i SI e i NO al completamento del SFM ed alla realizzazione di ferrovie regionali efficienti (da Bologna a Ravenna e da Bologna a Porretta e Pistoia). Solo per fare un esempio di opere ferme ed inadeguate da decenni (come tutti hanno visto in tempi di Covid-19 e di scuole in DAD causa l'insufficienza di trasporti sicuri).
Si, un bel confronto. Non solo tra 1010 soggetti selezionati da Ixè, sicuramente rappresentativi. Bensì da portare tra i 390mila bolognesi ovvero il milione di residenti nella Città Metropolitana (bambini, adolescenti, adulti e anziani, automobilisti, pedoni e ciclisti, residenti autoctoni e immigranti). Si un bel confronto democratico e partecipato. Come nel 1984, al Referendum sulla progressiva riduzione del traffico sotto le Due Torri.
Una decisione che venisse solennemente presa dal Centrosinistra e dai suoi candidati suonerebbe come un fatto nuovo ed apprezzabile.
Per tanti parlare di ambiente pare un vezzo. Mentre Chomsky e tanti altri studiosi (a Bologna abbiamo il gruppo di Balzani) ci avvertono che i mutamenti climatici combinati all'aumento demografico minacciano la vita umana sul Pianeta. E non parliamo di un futuro indefinito, ma di questo secolo. Cioè il mondo che vivranno i bimbi di oggi.
RispondiEliminaEcco perché tassare i grandi patrimoni per costruire infrastrutture e servizi utili nel 2050 ha un senso.
Come avrebbe avuto un senso negli ultimi 30 anni realizzare il bosco urbano di separazione tra tangenziale di Bologna e quartieri residenziali e monitorare sistematicamente la qualità dell'aria nel tempo. Purtroppo abbiamo avuto amministratori e politici miopi.
Oggi potenziare il passante autostradale ha senso solo per chi non vuole transizione ecologica e ritiene che potremo continuare a vivere bene con le abitudini del presente.
I giovani genitori invece non possono accettare per i loro figli questo andazzo di continue emergenze e l'assenza di prospettive.
E' e sarà sempre più anche un conflitto generazionale.
m.m.
La generazione di Greta Thunberg si è giustamente ribellata e mobilitata. Ma come dicono e scrivono riprendono dati, analisi, previsioni, progetti, obiettivi di una parte importante del mondo scientifico e dei movimenti ambientalisti internazionali che da decenni sostengono l'esigenza di conversione ecologica e di eco-compatibilità delle società.
EliminaDel resto, da ultimo la pandemia, evidenzia che i mutamenti degli habitat naturali per effetto delle produzioni e dei consumi mondiali, sono una minaccia grave anche o soprattutto per la "terza" e la "quarta età".
Sarebbe dunque sbagliato affrontare i conflitti aperti e da ingaggiare come "generazionali".
La lotta prioritaria per la sicurezza, la salute e la salvaguardia della biodiversità del Pianeta è semmai da ingaggiare contro gli interessi conservatori di sempre più ristrette lobby economiche e di potere che fondano il loro successo (di breve periodo) sull'impoverimento sistematico e diffuso di parti crescenti dell'umanità.
Gianni
Frammenti di cronaca, grazie.
RispondiEliminaSul presente penso che sarebbe bene cambiare. Se le cose stessero come dice il sondaggio pubblicato dal carlino non capirei cinque anni di rinvii ed ora le riserve di Lepore e Conti a procedere speditamente. Per me non ce la raccontano giusta e non dimentichiamo che i bolognesi che usano la tangenziale sono comunque una minoranza.
r.t.
Penso anch'io che "non ce la raccontano giusta" e per Nomisma non sarebbe la prima volta. Abbiamo dimenticato le tesi per il No di Davide Tabarelli al referendum sulle trivelle di qualche anno fa?
EliminaComunque sia, le battaglie culturali e politiche vanno condotte a prescindere da sondaggi e consensi. Del resto solo argomenti forti e confronto aperto possono fare maturare situazioni date ed abitudini fossilizzate.
Gianni
La documentazione esposta dimostra quanto è cambiata la cultura degli amministratori pubblici e dei partiti.
RispondiEliminaMerola e Orioli potrebbero mai sottoscrivere quel testo del maggio 1989 a firma Imbeni e Tugnoli?
E le interviste dell'assessora Valentina Orioli quanto divergono dai contenuti proposti dall'assessora Manuela Verardi?
Eppure la transizione ecologica pare oggi più attuale di allora. E i temi ambientali sono una emergenza globale. Greta è un simbolo mondiale.
Avanzo una ipotesi. Allora il sindaco e gli assessori rispondevano a partiti organizzati e ancora autorevoli, a consigli comunali eletti col proporzionale e più rappresentativi. Poi il sistema è cambiato, i sindaci dal '95 vengono eletti direttamente e sono saltate molte intermediazioni.
Anna
"L'ipotesi" ha sicuramente un fondamento. Tuttavia l'impoverimento della democrazia organizzata si accompagna ad altri processi politici, culturali ed economici che scuotono il mondo d'oggi.
EliminaGianni
Le Primarie sono questione di una "coalizione" che è ancora priva di un Progetto di Città per Bologna e per l'Ambiente.
RispondiEliminaHo invertito l'ordine dei termini ed aggiunto alcune parole di raccordo..... ma così ho anche espresso il mio giudizio sull'appuntamento politico di parte (!!!) più pubblicizzato e meno caratterizzato di contenuti (condivisi dai promotori) dell'ultimo decennio.
Ciao!
Rivisitazione efficace e sintesi che sostanzialmente condivido.
EliminaResta la contraddizione: in assenza di un "Progetto" condiviso "di Città" si può parlare di "coalizione"?
Gianni
E in assenza di "un fatto nuovo ed apprezzabile" quale potrebbe essere l'impegno del centro-sinistra per un referendum consultivo sul Passante (l'opera più costosa e caratterizzate mai vista a Bo e programmata per i prossimi 5 anni) che si fa?
RispondiEliminaC.