domenica 6 giugno 2021

Ambiente, Bologna, Progetto di Città, Primarie

"Insieme possiamo donare nuovi boschi alle città" ... sostiene Legambiente nazionale 

 








Nella giornata internazionale per l'ambiente piccoli gesti e grandi pensieri. I volontari di Legambiente operano di vanga e ramazza (memori che "occorre pensare globale ed agire locale") e Noam Chomsky diffonde saggezza: "la pandemia è la meno grave delle crisi che viviamo. La minaccia della catastrofe ambientale fa diventare tutte le altre marginali". Diversi giornali propongono edizioni speciali. Si distingue il Corriere della Sera che esce di colore "verde" e con il Ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, che sostiene "basta ideologie, pensiamo ai nostri bimbi". Come dargli torto, almeno su questo?


Il Corriere della Sera, "verde" per l'ambiente. Pianeta 2021 intervista il Ministro Roberto Cingolani 























Un invito alla memoria, alla concretezza. Una sfida a costruire futuro. 

Memoria.

Nella primavera del 1989 il Sindaco e l'Assessore all'Ambiente del Comune di Bologna scrivono: "è un diritto dei cittadini conoscere la qualità dell'ambiente in cui si vive. Solo così si può partecipare consapevolmente alle decisioni per governare una città" ... "valutare, con più elementi a disposizione, i programmi adatti per ridurre il degrado urbano e i danni alla salute". 

L'occasione era la presentazione di SARA, il Sistema Automatico di Rilevamento Ambientale predisposto 32 anni fa con 10 centraline per monitorare lo smog in città. 


L'opuscolo diffuso in decine di migliaia di copie dal Comune di Bologna per SARA, le prime centraline di monitoraggio installate in Città ...
(maggio 1989)
 

La localizzazione delle 10 centraline che rilevavano anidride solforosa, biossido di azoto, ossido di carbonio, polveri, ozono, idrocarburi ... ne contemplava in centro, nella prima e nella seconda periferia. Tra queste, due a ridosso dell'Asse viario A14-Tangenziale ...
(maggio 1989)































In una recente intervista l'attuale Assessore alla Cultura, Matteo Lepore, ha detto di volere ispirarsi come prossimo Sindaco a Renzo Imbeni. Importante. C'è solo da aggiungere ed auspicare che studi l'approccio e la visione di quel Sindaco: prima i dati della realtà, la conoscenza epidemiologica, le valutazioni sulle possibili alternative e sugli impatti conseguenti alle diverse opere, successivamente le decisioni definitive. 

Vale per il Passante di Mezzo. E non solo.

Il Sindaco Imbeni non ha mai avvallato il progetto di Autostrade di potenziare (già negli anni '80) l'infrastruttura che attraversava la Città. Anzi, con l'installazione delle centraline di monitoraggio (anche a San Donnino e a Croce Coperta) volle assumere e perseguire il "principio di cautela". E infatti la terza corsia dinamica della A14 si fece solo nel nuovo millennio, dopo la sua morte.

Ma il Partito di Imbeni andò anche oltre. Il PRG di Bologna discusso, adottato ed approvato negli anni '80 prevedeva un Bosco Urbano di 211 ettari distribuiti lungo tutta la Tangenziale di Bologna. Ecco la documentazione dell'epoca.


L'opuscolo distribuito nell'autunno 1989 definiva obiettivi, impegni e prime realizzazioni del Bosco urbano discusso ed approvato con il PRG dal Consiglio Comunale. 
(novembre 1989)


Ecco sulla piantina della Città (in verde scuro) le aree vincolate a Bosco urbano (CVT) collegate ai parchi lungofiume (tratteggiati Reno, Navile e Savena) ... 211 ettari di alberi ed arbusti da piantare. Cerchiato il primo intervento realizzato in via dell'Arcoveggio e dedicato a Chico Mendes ...




Concretezza.
Valutando a distanza di 32 anni quella cultura politica, quei progetti urbanistici e quegli investimenti prioritari non avevano nulla di "ideologico", di fumoso e di astratto. Proponevano un Progetto di Città e di comunità assai più vivibile e diverso da quelli perseguiti dalle Amministrazioni locali e dai Governi nazionali nei decenni successivi. Quando l'ambientalismo e la sinistra hanno subito - anche a Bologna e in Emilia Romagna - pesantissime sconfitte. Purtroppo insieme alla qualità della vita delle persone e alla biodiversità del mondo. 
Si, le centraline SARA sono state bloccate, dismesse, rimosse. In trenta anni del nuovo Bosco Urbano di 211 ettari (CVT) è stato realizzato meno del 5% di quanto previsto. All'opposto hanno proceduto bel oltre il pianificato le edificazioni, il consumo di suolo vergine o agricolo, gli ipermercati ed i centri commerciali. Si è anche scavato: si sono sotterrati grandi parcheggi nel centro storico, rendendo deserti e superflui quelli "scambiatori" in periferia (voluti da Imbeni e C. per non aumentare il traffico urbano). L'ultimo mandato si è caratterizzato per realizzazioni insensate e già in crisi: come F.I.CO., People Mover, nuova Segafredo Arena (da 10mila posti) alla Fiera di Bologna, padiglione 30 (mentre il Pala Dozza è vuoto e all'Unipol Arena - già Pala Malaguti - di Casalecchio si fanno vaccini). O in predicato e insostenibili: come il Passante di Mezzo, le nuove Autostrade regionali, il potenziamento di A13 ed A14, i Poli logistici su gomma di Altedo e Castel San Pietro, i nuovi insediamenti in aree già demaniali (dai Prati di Caprara alle ex caserme Mazzoni, Perotti, Sani, Staveco, Stamoto) che si vorrebbero vendere per "fare cassa", un secondo stadio da 18mila posti oltre il Pilastro (nell'ambito della ristrutturazione del Dall'Ara). 

Costruire futuro.
Senza memoria storica e senza cittadini liberi e pensanti, critici e costruttivi, auto-organizzati e strutturati in "reti" di coordinamento, che città e che Paese avremmo oggi? Se Bonaccini e Merola, Renzi e Castellucci (l'AD di ASPI indagato e infine rimosso dopo il crollo di Ponte Morandi a Genova) avessero avviato subito i cantieri per il Passante di Mezzo (come avrebbero voluto fare dal 2016 per inaugurare l'opera in questo mandato) in quale contesto ci muoveremmo? Ma, ancora: se ascoltassimo le sirene del Presidente della Regione e dei suoi solerti Assessori per "chiudere subito la Conferenza dei servizi" sull'ennesima versione del Passante (stimato ora in 2miliardi) "che futuro regaleremmo ai nostri bimbi"?

Possiamo certamente dire che lasciare discutere Conti e Lepore di Bologna futura senza avere realizzato una adeguata rete di monitoraggio ambientale (SARA o altro), il Bosco urbano di 211 ettari previsto dal PRG degli anni '80, il SFM elaborato e sottoscritto negli anni '90 ... è una responsabilità precisa e pesante delle vecchie (mature?) generazioni, dei partiti, delle coalizioni e degli Amministratori che si sono succeduti in questi ultimi tre decenni
Ma ora di fronte alle emergenze conclamate è incomprensibile continuare così, da conservatori.
E' questo il tempo di scelte nette e coraggiose, coerenti con una strategia lungimirante e di valore Europeo e internazionale.

Per sostenere a ottobre la Coalizione di Conti e Lepore e il 20 giugno le Primarie tra Isabella o Matteo c'è bisogno di una svolta radicale in direzione della eco-compatibilità degli investimenti e della organizzazione delle comunità e dei territori.
Nei prossimi dieci giorni tra i due contendenti e le forze politiche della Coalizione deve essere trovato e sottoposto alla Città ed al Paese un impegno condiviso, un Progetto per Bologna: un minimo comune denominatore che qualifichi Programma, candidato Sindaco ed eletti delle liste a sostegno (chiunque siano).
Tra i punti qualificanti:
1. Dalla salvaguardia del verde esistente, alla ripresa di progetti abbandonati di nuovi boschi urbani. Dunque, più alberi, più arbusti, più lavori di piantumazione e di manutenzione di parchi e giardini. Con censimenti, dati e verifiche pubbliche annuali.
2. Dal "consumo di suolo zero" alla rigenerazione urbana, con progetti di smaterializzazione (o restituzione alla natura) del costruito in disuso ed abbandonato e di recupero di edifici sfitti e lasciati al degrado per edilizia popolare, servizi sociali e sanitari di base, attività produttive artigianali e di terziario creativo.
3. Dal risparmio dei tempi per la mobilità al diritto ad una mobilità sostenibile e sicura. Dalla "fluidità" del traffico sulle strade urbane alla riduzione della dipendenza dei cittadini da auto ed autocarri. Privilegiando investimenti su infrastrutture, mezzi e personale delle Ferrovie e del trasporto collettivo o non inquinante rispetto a risorse destinate a potenziare nuove autostrade, corsie, complanari di asfalto e cemento, con il portato di petrolio, combustibili fossili, gas clima alteranti.

Ora sul nodo controverso del Passante di Mezzo i due candidati alle Primarie del Centrosinistra chiedono tempo.
Matteo Lepore ed i suoi sostenitori prima di procedere chiedono certezze - "scritte" ripete l'Assessore alla Cultura - sul risparmio di emissioni tossiche e nocive (mentre gli studi presentati parlano di contenimento, di mitigazioni e di compensazioni necessarie a fronteggiare un incremento di mezzi e smog).
Isabella Conti vuole che il nuovo Sindaco che dovrà gestire per i prossimi anni il nodo della salute pubblica, della mobilità urbana e dei lavori delle opere sicuramente necessarie possa valutare il contesto e le opere da fare liberamente, senza decisioni prese.
Esigenze condivisibili e sintetizzabili in un accordo impegnativo per entrambi, se si attua una "moratoria". E si risponde con indipendenza ed autonomia a padri e padrini, a imprenditori e lobby.
Senza dimenticare - come ricorda ancora oggi Lepore - che certe sfide possono essere anche orientate dai cittadini. 

Il Corriere di Bologna sintetizza l'approccio pragmatico di Matteo Lepore sul ruolo dei cittadini rispetto a scelte urbanistiche strategiche controverse ... 



















Di cui solo i poveri di idee e di argomenti non hanno fiducia.
E sarebbe davvero interessante verificare la consistenza del sondaggio che oggi il Carlino propone sulle sue pagine di Bologna. Secondo Nomisma i sostenitori del Passante di Mezzo non dovrebbero avere problemi ad accettare la sfida di una consultazione popolare sull'opera. 


Il Carlino Bologna propone, oggi, un sondaggio Nomisma - Ixè su Passante, Tram e Stadio ... Una bella sfida! Da verificare in campo aperto, passando dai 1001 intervistati ai 300mila elettori bolognesi o ai 750mila della provincia










































Anche se non specificano quale Passante: quello iniziale da 650 milioni o quello recente da 2 miliardi? O uno qualsiasi, a prescindere? 
Peccato che agli autorevoli promotori del sondaggio non sia venuto in mente di verificare anche i SI e i NO al completamento del SFM ed alla realizzazione di ferrovie regionali efficienti (da Bologna a Ravenna e da Bologna a Porretta e Pistoia). Solo per fare un esempio di opere ferme ed inadeguate da decenni (come tutti hanno visto in tempi di Covid-19 e di scuole in DAD causa l'insufficienza di trasporti sicuri).
Si, un bel confronto. Non solo tra 1010 soggetti selezionati da Ixè, sicuramente rappresentativi. Bensì da portare tra i 390mila bolognesi ovvero il milione di residenti nella Città Metropolitana (bambini, adolescenti, adulti e anziani, automobilisti, pedoni e ciclisti, residenti autoctoni e immigranti). Si un bel confronto democratico e partecipato. Come nel 1984, al Referendum sulla progressiva riduzione del traffico sotto le Due Torri.  
Una decisione che venisse solennemente presa dal Centrosinistra e dai suoi candidati suonerebbe come un fatto nuovo ed apprezzabile.


Dalla collaborazione tra Legambiente Bologna e Amgen nella giornata internazionale per l'ambiente è stato ripulito di rifiuti ingombranti il Parco Nichoas Green di via della Certosa
(5 giugno 2021)



Bologna in strada. Il flash mob di via Azzurra per la sicurezza di pedoni e ciclisti, dopo che una ragazzina di 10 anni è stata investita sul percorso ciclo-pedonale tra casa e scuola ...
(giugno 2021)


Ragazze/i, genitori, insegnanti e cittadine/i insieme chiedono misure ordinarie e straordinarie a garanzia della vita di tutti ...
(1 giugno 2021)


Una Città su misura dei più deboli, bambini ed anziani. "Togliere il piede dall'acceleratore" e "Zona 30, anche meno" ovunque, con il limite di 50 km/h consentito su poche arterie ... 


Autocontrollo e controlli più efficaci nell'interesse della intera comunità ...
(1 giugno 2021)



"La nostra vita non può dipendere dalla frenesia di persone in corsa continua contro il tempo per rispettare ritmi frenetici, imposti da logiche prive di rispetto per gli altri" 
(1 giugno 2021)


9 commenti:

  1. Per tanti parlare di ambiente pare un vezzo. Mentre Chomsky e tanti altri studiosi (a Bologna abbiamo il gruppo di Balzani) ci avvertono che i mutamenti climatici combinati all'aumento demografico minacciano la vita umana sul Pianeta. E non parliamo di un futuro indefinito, ma di questo secolo. Cioè il mondo che vivranno i bimbi di oggi.
    Ecco perché tassare i grandi patrimoni per costruire infrastrutture e servizi utili nel 2050 ha un senso.
    Come avrebbe avuto un senso negli ultimi 30 anni realizzare il bosco urbano di separazione tra tangenziale di Bologna e quartieri residenziali e monitorare sistematicamente la qualità dell'aria nel tempo. Purtroppo abbiamo avuto amministratori e politici miopi.
    Oggi potenziare il passante autostradale ha senso solo per chi non vuole transizione ecologica e ritiene che potremo continuare a vivere bene con le abitudini del presente.
    I giovani genitori invece non possono accettare per i loro figli questo andazzo di continue emergenze e l'assenza di prospettive.
    E' e sarà sempre più anche un conflitto generazionale.
    m.m.

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    1. La generazione di Greta Thunberg si è giustamente ribellata e mobilitata. Ma come dicono e scrivono riprendono dati, analisi, previsioni, progetti, obiettivi di una parte importante del mondo scientifico e dei movimenti ambientalisti internazionali che da decenni sostengono l'esigenza di conversione ecologica e di eco-compatibilità delle società.
      Del resto, da ultimo la pandemia, evidenzia che i mutamenti degli habitat naturali per effetto delle produzioni e dei consumi mondiali, sono una minaccia grave anche o soprattutto per la "terza" e la "quarta età".
      Sarebbe dunque sbagliato affrontare i conflitti aperti e da ingaggiare come "generazionali".
      La lotta prioritaria per la sicurezza, la salute e la salvaguardia della biodiversità del Pianeta è semmai da ingaggiare contro gli interessi conservatori di sempre più ristrette lobby economiche e di potere che fondano il loro successo (di breve periodo) sull'impoverimento sistematico e diffuso di parti crescenti dell'umanità.
      Gianni

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  2. Frammenti di cronaca, grazie.
    Sul presente penso che sarebbe bene cambiare. Se le cose stessero come dice il sondaggio pubblicato dal carlino non capirei cinque anni di rinvii ed ora le riserve di Lepore e Conti a procedere speditamente. Per me non ce la raccontano giusta e non dimentichiamo che i bolognesi che usano la tangenziale sono comunque una minoranza.
    r.t.

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    1. Penso anch'io che "non ce la raccontano giusta" e per Nomisma non sarebbe la prima volta. Abbiamo dimenticato le tesi per il No di Davide Tabarelli al referendum sulle trivelle di qualche anno fa?
      Comunque sia, le battaglie culturali e politiche vanno condotte a prescindere da sondaggi e consensi. Del resto solo argomenti forti e confronto aperto possono fare maturare situazioni date ed abitudini fossilizzate.
      Gianni

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  3. La documentazione esposta dimostra quanto è cambiata la cultura degli amministratori pubblici e dei partiti.
    Merola e Orioli potrebbero mai sottoscrivere quel testo del maggio 1989 a firma Imbeni e Tugnoli?
    E le interviste dell'assessora Valentina Orioli quanto divergono dai contenuti proposti dall'assessora Manuela Verardi?
    Eppure la transizione ecologica pare oggi più attuale di allora. E i temi ambientali sono una emergenza globale. Greta è un simbolo mondiale.
    Avanzo una ipotesi. Allora il sindaco e gli assessori rispondevano a partiti organizzati e ancora autorevoli, a consigli comunali eletti col proporzionale e più rappresentativi. Poi il sistema è cambiato, i sindaci dal '95 vengono eletti direttamente e sono saltate molte intermediazioni.
    Anna

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    1. "L'ipotesi" ha sicuramente un fondamento. Tuttavia l'impoverimento della democrazia organizzata si accompagna ad altri processi politici, culturali ed economici che scuotono il mondo d'oggi.
      Gianni

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  4. Le Primarie sono questione di una "coalizione" che è ancora priva di un Progetto di Città per Bologna e per l'Ambiente.
    Ho invertito l'ordine dei termini ed aggiunto alcune parole di raccordo..... ma così ho anche espresso il mio giudizio sull'appuntamento politico di parte (!!!) più pubblicizzato e meno caratterizzato di contenuti (condivisi dai promotori) dell'ultimo decennio.
    Ciao!

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    1. Rivisitazione efficace e sintesi che sostanzialmente condivido.
      Resta la contraddizione: in assenza di un "Progetto" condiviso "di Città" si può parlare di "coalizione"?
      Gianni

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  5. E in assenza di "un fatto nuovo ed apprezzabile" quale potrebbe essere l'impegno del centro-sinistra per un referendum consultivo sul Passante (l'opera più costosa e caratterizzate mai vista a Bo e programmata per i prossimi 5 anni) che si fa?
    C.

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