mercoledì 15 luglio 2020

Dalle parole ai fatti?

Un cartellone pubblicitario di ASPI sulla A13 ... (settembre 2018)

















Solo un gioco di parole? Lo slogan del cartellone pubblicitario che nel settembre 2018 campeggiava in un'area di servizio della A13 è interessante. Trasmette un messaggio chiaro e forte, programmatico: "tutte le strade portano a noi". Firmato Autostrade // per l'Italia.

Domenica scorsa il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha pronunciato parole nette, che lo collocano tra chi si propone di cambiare un sistema di potere radicato, onnivoro e immorale: "lo Stato non può essere socio di chi prende in giro le famiglie delle vittime e gli italiani"!
Non a caso Egle Possetti, che nel crollo di Ponte Morandi ha perso sorella, cognato, due nipotini ed è Presidente del Comitato famigliari delle vittime del 14 agosto 2018, ha apprezzato le parole del Capo del Governo e "spera di potersi fidare".
Come tanti italiani.
Perché negli anni si è diffusa la consapevolezza del grumo di interessi, relazioni, affari, "cultura" che sottende all'operato di ASPI, Atlantia e famiglia Benetton. E, contemporaneamente, di Partiti (di Centrosinistra e di Centrodestra) ed alti funzionari statali che per decenni hanno "governato" il Paese e condizionato / determinato le politiche, gli atti e le azioni delle Istituzioni, dei Ministeri e degli Enti pubblici. Del resto i Contratti di Concessione in essere sono stati prodotti al tempo di Prodi e di Berlusconi, nel silenzio - assenso di tanti.
Se ne è parlato e scritto in questi giorni.

Si capiranno meglio nei prossimi giorni i termini e la portata del compromesso raggiunto questa notte nel Consiglio dei Ministri tra istanze e spinte contrastanti.
L'impressione è che il peso della conservazione sia ancora grande e che la transizione verso nuovi orizzonti ancora debole e confusa. Tutta da costruire.
I responsabili delle sciagurate politiche economiche, sociali ed ambientali che hanno portato ai danni ed alle emergenze del presente restano in campo. Attivi e determinati.
Per chiunque vuole assicurare sicurezza, salute, progresso a cittadini e comunità si pone il problema e la capacità di mobilitare e unire popolo inquinato, mondo del lavoro e della produzione, competenze intellettuali verso obiettivi unificanti e progetti concreti e coerenti di conversione ecologica, di giustizia sociale, di democrazia partecipativa.
Solo così, spostando i rapporti di forza, si potranno raggiungere risultati: passando dalle parole ai fatti.

Il quotidiano diretto da Maurizio Molinari titola sullo scontro politico nel Governo
(domenica, 12 luglio 2020)
















L'intervista di Giuseppe Conte a il Fatto Quotidiano e la Stampa ... (lunedì 13 luglio 2020)































... "questo Governo non accetterà di sacrificare il bene pubblico sull'altare degli interessi privati" (lunedì 13 luglio 2020)





L'intervista ad Egle Possetti, pubblicata su il Fatto Quotidiano
(martedì 14 luglio 2020)







































Il dossier "una storia italiana" sui rapporti tra famiglia Benetton e politica (il Fatto Quotidiano, martedì 14 luglio 2020)
















Il titolo de il Resto del Carlino sul braccio di ferro all'interno del Governo ... (martedì 14 luglio 2020)

14 commenti:

  1. La prima impressione è che alle parole non siano seguiti i fatti, semmai una tregua armata.
    Con una parte ben dotata di professionisti, irregolari e tecnologie e l'altra con penuria di mezzi e truppe sparse.
    Per Conte vedo solo un punto di forza. Lo dice nell'intervista: "io occupo una poltrona per risolvere questioni cruciali... non per tirare a campare o regalare privilegi ai privati".
    Ecco sia fermo almeno su questa affermazione.
    Ciao!

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    1. Certo, la "revoca" non c'è stata. Le decisioni del CdM non sono quelle che Conte lasciava intendere nell'intervista (che molti auspicavano ed altri avversavano).
      Tuttavia un indirizzo è emerso.
      L'accordo prevede: che Cassa Depositi e Prestiti entri in ASPI con un aumento di capitale ed il controllo della Società, mentre i Benetton dovrebbero uscire; che le Concessioni siano riscritte.
      Sarà realizzato?
      Molto dipenderà dai rapporti di forza che si determineranno nel Paese e nelle Istituzioni.
      Intanto quelle affermazioni del Presidente del Consiglio dei Ministri restano. Sono una pietra. E anche Luciano Benetton non le dimentica, come altri ... e si dice "ancora deciso a combattere".
      Dunque la vicenda è tutt'altro che chiusa.
      E sarebbe un guaio delegarla.
      Gianni

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  2. Il titolo Atlantia oggi vola in borsa (qualcosa starà a significare), niente revoca delle concessioni, ma una "revisione", uscita soft dei Benetton, si parla fra un anno (e se magari nel frattempo cambia governo o solo l' assetto di alcuni giochi di potere, chissà che succede), la rete autostradale rimessa in sesto coi soldi pubblici....la perplessità è un obbligo.
    Intanto nel Governo tutti esultano per la vittoria (di Pirro?).
    E festeggiano anche il sindaco Merola e il Governatore Bonaccini, che con la loro esperienza credo avessero percepito come andava a finire, perché a breve potranno vedere partire i cantieri del Passante di Mezzo di Bologna.
    Per il bene della città, come ha solennizzato ieri il primo cittadino.

    Ryan

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    1. Le perplessità ci stanno, eccome. Come i rialzi e i ribassi in borsa.
      E tuttavia non darei assolutamente nulla per scontato.
      Neppure "la partenza a breve dei cantieri del Passante di Mezzo" sostenuta da Bonaccini e Merola.
      Intanto perché la loro pressione qualcosa vorrà dire ...
      Ma, soprattutto, perché le ragioni per un ripensamento strategico, locale e globale, del vecchio "modello" di crescita sono ogni giorno più motivate: per via dell'emergenza sanitaria che si intreccia a quella ambientale e climatica, a quella sociale, produttiva e finanziaria ...
      E con un movimento ambientalista, critico e propositivo che, pure tra mille difficoltà, prende parola, avanza proposte e si mobilita per la transizione e la conversione ecologica ... in tanti quartieri della Città e in tante metropoli e periferie del mondo.
      No, non è questo il momento della resa. Tutt'altro.
      Gianni

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  3. In pratica il governo ha fatto in modo che Cassa Depositi e Prestiti (le pensioni dei nostri nonni tenute alla Posta) compri le azioni dai Benetton, che quindi incasseranno miliardi.
    La manutenzione, inesistente negli ultimi anni, sarà sulle spalle dei cittadini Italiani.
    I Benetton non avranno conseguenze legali e continueranno a guadagnare su Autostrade.
    I 5 stelle dicono aver ottenuto un successo pensando di aver fatto un danno ai poverini dei Benetton?

    Le azioni Atlantia hanno fatto un +20 %
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    1. Non ho analoghe informazioni e certezze.
      I Benetton si sono sicuramente arricchiti dalla mala gestione delle autostrade italiane negli ultimi due decenni. Risultato di un composito ed articolato sistema di potere che si è consolidato ai tempi dei governi Prodi, D'Alema, Amato, Berlusconi, Monti, Letta, Renzi e Gentiloni.
      Conte ed il M5S, ultimi arrivati (tre mesi prima del crollo di Ponte Morandi) anche per le cattive prove altrui, hanno preso impegni di cambiamento ancora tutti da verificare e sempre nella diffidenza - quando non contrarietà - dei colleghi e partiti di maggioranza: prima la Lega di Salvini, poi il PD di Zingaretti e Italia Viva di Renzi.
      Dunque, ora è giusto incalzarli e pretendere coerenza e giustizia (sociale e penale).
      Senza deleghe o sconti, con mobilitazione e proposte del più ampio fronte possibile.
      Ben sapendo, tuttavia, che gli amici fidati di Benetton & soci sono altri. E che Toninelli ed eventuali altri personaggi penta-stellati in cerca di fortuna (portatori di mediazioni simil "Passantino" di Bologna) resteranno sempre e solo sbiadite comparse.
      Gianni

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  4. Anche io mi domando chi si accollerà le spese per i mancati controlli e le manutenzioni sulla rete, e non solo per ciò che riguarda le tratte gestite da Aspi. I soldi dei pedaggi, incrementati da tempo in vista di interventi strategici, in tasca di chi resteranno? Non che fosse diverso prima ma, in caso di inadempienze, d'ora in poi potremmo prendercela solo con il governo in carica? Avremo autoassoluzioni come nel caso del mancato controllo sull'opera delle concessionarie? Per quanto riguarda il mio punto di vista avrei tenuto per la collottola responsabili e tecnici di Autostrade a lavorare a tutto ciò che è stato inevaso a livello di sicurezza a spese di Atlantia e mi sarei fatta restituire il mucchio accumulato per le nuove opere per investirlo in strade ferrate intelligenti.

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    1. Peccato che tu non abbia "pieni poteri".
      Sic

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    2. Legittimi, irrisolti e giusti interrogativi (vedi anche Taia22) per trovare risposte convincenti e soluzioni lungimiranti, nonché di interesse generale, richiedono confronto critico, ampia partecipazione e democrazia sostanziale (per nulla Sic).
      Gianni

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  5. Italia sventurata.
    Pochi privati continuano ad incassare lauti dividendi e profitti scaricando sullo Stato e su tutti noi i pesanti costi della svalutazione del patrimonio pubblico che hanno impoverito.
    Sono impressionata da due argomenti usati dai sostenitori ad oltranza di un accordo.
    Il primo.
    La "revoca" avrebbe comportato "penali" previste dai contratti in vigore.
    Bene, allora questi contratti (sottoscritti da ministri dei governi di Prodi e di Berlusconi) come dobbiamo considerarli? Un buon lascito? Questi nostri vecchi leader vogliamo continuare a considerarli padri nobili della Repubblica e intervistarli con rispetto e reverenza ogni santa settimana o addirittura premiarli con la Presidenza della Repubblica ed il Senato a vita?
    Il secondo.
    Solo garantendo "continuità" nella gestione possono procedere gli "investimenti" programmati e le politiche di crescita.
    Dunque, rimosso l'incidente (crollo del ponte di Genova e mancate manutenzioni alla rete) restano le politiche di sempre? Il modello del '900? Altre migliaia di km in nuove autostrade? Si contrastano così smog e cambiamenti climatici? Sono indifferenti i processi in atto di riduzione e di invecchiamento della popolazione italiana e di impoverimento e precarietà crescente del lavoro denunciati da ISTAT anche in questi giorni?
    pl.

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    1. Per me la situazione italiana richiede maggiore discontinuità di pratiche politiche e di classi dirigenti.
      Gianni

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  6. Fossi in Conte non dormirei sonni tranquilli. Scommetto che tornerà a fare l'avvocato prima che i Benetton lascino autostrade.
    Dispiace per la signora Egle e per tutti quelli che sono per la giustizia. Al suo fianco ha troppe quinte colonne.
    O no?

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    1. Spero che tu non sia un "indovino".
      Sic

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    2. Le pressioni per la restaurazione sono forti.
      Non altrettanto la mobilitazione per costruire il necessario cambiamento.
      Gianni

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