martedì 18 febbraio 2020

Con Patrick Zaki, in carcere in Egitto

Bologna, il corteo in via Rizzoli in solidarietà con Patrick Zaki (17 febbraio 2020)

















Patrick Zaky deve avere la cittadinanza italiana. Il nostro passaporto potrebbe salvargli la vita e difenderlo da ulteriori torture. Faccio appello alla profonda e umana sensibilità del Presidente della Repubblica e all’attenzione del Governo Italiano perché possano proteggere con la cittadinanza un ragazzo finito nelle carceri egiziane per la sola colpa di essere un ricercatore nel campo dei diritti umani.
Il regime egiziano sta vivendo un lunghissimo inverno di paranoia come accade a ogni regime in crisi quando inizia a vedere intorno a sé soltanto nemici.
Al Sisi sa che il suo governo non ha nessun consenso popolare, che verso l’esercito e la polizia egiziani c’è un’enorme diffidenza e in qualsiasi luogo non controllato dalle sue spie viene biasimato quotidianamente per la corruzione del suo apparato. Questa paranoia rende qualsiasi intellettuale una minaccia per l’immagine dell’Egitto. Il sistema giudiziario egiziano prova con arresti di fotografi, ricercatori, semplici critici a terrorizzare chiunque osi raccontare cosa sia oggi l’Egitto, ma non solo, anche il solo decidere di intraprendere l’attività di ricercatore, giornalista e reporter è in sé comportamento criminogeno. Patrick Zaky ha impegnato i suoi studi nella ricerca sociale sui diritti delle donne e sulle tematiche Lgbt. Per l’automatismo del regime è un dissidente, un nemico. Lo hanno accusato di violare l’immagine del Paese.

Merita la cittadinanza italiana? Sì! Senza dubbio. L’ha conquistata studiando in una nostra Università e diventando con i suoi studi pericoloso per il regime egiziano. Bisogna renderlo cittadino perché ha subito torture in nome della sua libertà di ricerca su temi considerati pericolosi dal regime.
Perché la libera di ricerca è reato per Al Sisi e il suo regime poliziesco. Questa libertà è tutelata dalla nostra Costituzione e difesa dall’Università come il rettore dell’ateneo bolognese Francesco Ubertini ha ricordato esponendosi come l’accademia inglese non ha mai fatto (o meglio non ha tempestivamente fatto) per Giulio Regeni. Mi appello al presidente Mattarella e al capo del Governo Conte perché la cittadinanza a Zaky sia data il prima possibile. Non abbiamo tempo purtroppo.
Essere cittadino italiano non servì a Giulio Regeni per avere salva la vita perché fu sequestrato e ucciso in segreto, ma il miglior modo per onorare la sua cittadinanza in questo momento è estenderla a chi rischia la vita in nome della libera ricerca. Giulio è caduto per questo: perché era un intellettuale, un ricercatore. A chi può sembrare impropria questa cittadinanza propongo di ragionare che è italiano chi nelle scuole e nelle università italiane studia e fa ricerca in nome della libertà e, in nome della libertà da noi difesa, viene perseguitato. Zaky è italiano.


Roberto Saviano, la Repubblica, 18 febbraio 2020

Ore 18. Piazza Verdi si riempie di studenti, professori, autorità e cittadini
















Una mobilitazione vasta, internazionale: "stop business delle armi" ...
















"Patrick Zaki libero ora"! 
















Ore 18.30. La manifestazione riempie via Rizzoli ... (17 febbraio 2020) 
















Ore 18.35. Donne in nero chiedono il "ritiro dell'ambasciatore italiano"
















Ore 18.50. Il Rettore Francesco Ubertini parla in piazza Maggiore, sotto Palazzo d'Accursio
















Ore 19.05. In piazza durante l'intervento del Sindaco Merola ...
migliaia di fotografi e cineoperatori  
















Ore 19.06. Per "Patrick libero" una sardina nera (17 febbraio 2020)

























Ore 19,15. Sul palco le compagne e i compagni di corso di Patrick annunciano altri appuntamenti


















Il Carlino Bologna sulla manifestazione e sugli interventi in piazza Maggiore (18 febbraio)






































I rappresentanti degli studenti, le compagne ed i compagni di corso su Patrick Zaki ... (Carlino Bologna, 18 febbraio 2020)

3 commenti:

  1. tuttinpiazza bianchieneri, giovanievecchi, nullatenentiericchi, sinistriedestri, studiosieno, belliebrutti
    freePATRICKnow

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    1. ... ed i Rossoblu (sabato prossimo allo Stadio Dall'Ara in occasione di Bologna - Udinese).
      Gianni

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  2. Ok, tanti protestano per il ragazzo egiziano.
    Ma se lo scarcerassero? Tutto finirebbe?
    E gli altri che restano nelle galere?
    Amnesty International ha un elenco lunghissimo di vittime. Di loro quando ci interesseremo?

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