martedì 18 febbraio 2014

Voto sardo e riflessioni urgenti

Questa volta non parliamo dell'ennesimo "sondaggio" elettorale, condotto per accompagnare, definire e supportare tesi di parte. Pubblicizzato nell'interesse di un partito, di un gruppo di pressione, imprenditoriale e/o editoriale.
Sondaggi, come noto e dichiarato, "corretti" dalla "esperienza" e dalla "professionalità" degli uomini e delle aziende costruite e strutturate allo scopo.
Il voto dei sardi è reale e dunque merita particolare attenzione e riflessioni.
1. Hanno votato il 52,4% degli aventi diritto. Sostanzialmente, come fu, nella primavera del 2013, alle elezioni regionali del Friuli Venezia Giulia vinte da Debora Serracchiani (allora il 50.2%).
Un dato politico rilevante. La metà dei cittadini non vota. Non ci crede più, protesta, diffida!
Sono tanta parte dei disoccupati, dei cassaintegrati, degli inoccupati, degli alluvionali ...
La crisi industriale e produttiva, il dissesto idrogeologico, gli investimenti irresponsabili e lo sperpero di risorse pubbliche (vogliamo ricordare il G20 a la Maddalena, prima ancora delle spese dei consiglieri regionali ...) hanno portato profondissima sfiducia e fortissima critica nelle istituzioni e nel sistema "democratico" esistente, incapace di dire e fare.
2. Il candidato di Forza Italia e del Centrodestra, Presidente della Giunta Regionale nel quinquennio 2009 - 2014, è stato sconfitto! Cappellacci è passato da oltre 500 mila voti raccolti cinque anni fa, ai circa 295 mila (dati non ancora definitivi) di domenica scorsa.
Il "ritorno" di Silvio Berlusconi, fortemente impegnato nel confronto elettorale sardo (non solo in video conferenza), è una operazione essenzialmente propagandistica, mediatica e politica. Certo, il Grande Condannato conferma un potere reale, dato essenzialmente dalla grande e permanente forza economica, sociale e culturale che conserva (ed ha sviluppato anche negli anni della crisi e dei governi "tecnici"). L'esercito di Silvio esiste e unisce un piccolo, motivato e determinato mondo. Ma il grande consenso e le illusioni del passato sono irrimediabilmente in crisi: nell'isola "il partito" dei fedelissimi è passato da quasi 250 mila sostenitori del 2009, a quasi 190 mila delle politiche 2013, a meno di 130 mila di due giorni fa.
È il caso di continuare a considerarlo un interlocutore politico essenziale della vita politica nazionale? Padre fondatore di una nuova Costituzione? Non è giunto il momento di smettere di scegliere gli "avversari" preferiti e gli oppositori "di comodo"?
3. La vittoria del candidato del Centrosinistra (PD più SEL, più Comunisti vari, più Socialisti, Verdi e Italia dei Valori) è frutto della scelta di una personalità "indipendente". Diversa da quella fatta dalle primarie (!) solo alcune settimane fa e prontamente abbandonata per il coinvolgimento della vincitrice nelle spese irresponsabili dei Gruppi consiliari regionali uscenti.
Pigliaru ha conquistato 313 mila voti, contro i 415 mila (perdenti) di Soru, cinque anni fa. I suoi voti sono maggiori di quelli della coalizione (ferma a 290 mila, sotto ai 300 mila del Centro-Centrodestra, che invece va oltre i consensi del proprio candidato). In particolare il PD continua a perdere consensi: 204 mila voti nel 2009 contro gli attuali 151 mila. Alle politiche di un anno fa (altra competizione, altro contesto) il partito di Bersani ne aveva 233 mila.
Come esordio del nuovo PD di Renzi e della sua personalità dinamica, propulsiva e coinvolgente forse ci sarebbe da approfondire e discutere ...
4. La terza forza, quella della scrittrice indipendentista Michela Murgia, con quasi 80 mila voti ed oltre il 10% non entra nella Assemblea Regionale.
Frutto di una legge elettorale pesantemente bipolare ed escludente delle forze minoritarie alternative e probabile, triste anticipazione di una idea della democrazia monca ed autoritaria, che continua a privilegiare una presunta governabilità ad un bisogno (forte, eluso e crescente!) di rappresentanza.
Così in Regione Sardegna sarà esclusa una coalizione significativa che ha raccolto molte decine di migliaia di consensi, ma avremo comunisti, socialisti, verdi e dipietristi (all'1%!), decisivi (si ricordi bene!) per fare vincere il nuovo Governatore.
Come dice un grande saggio, siamo davvero sicuri che una Rappresentanza reale contraddice il buon Governo di una Regione, come di un Paese e di un Continente?
Forse per l'Italia, l'Europa, un mondo nuovo sono necessari più verità, più democrazia sostanziale e partecipata. No?

6 commenti:

  1. Mai contenti.
    Berlusconi battuto.
    Festeggiamo!
    Antonio

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  2. Antonio, per me è il primo colpo dell'era Renzi.
    Più voti al candidato che ai partiti di riferimento.
    Mentre Cappellacci ne ha presi meno di quelli delle forze del Centrodestra.
    Con Matteo possiamo sconfiggere i Berlusconi, Silvio o Marina che sia ...
    Basta non dividersi e trovare un minimo comune denominatore tra chi è alternativo ...
    Barbara

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  3. Antonio, Barbara, ma Voi avete problemi?
    Che so, studiate o insegnate? Lavorate? Siete artigiani? Vivete in una città o in campagna? Che aria respirate, che acqua bevete, di che alimenti vi nutrite? Avete genitori, stanno bene? Utilizzate servizi?
    Vi faccio queste domande perché a me non frega un c...o chi vince e chi perde se questo non incide sulla nostra vita in modo concreto.
    Dovrei festeggiare perché vince uno del PD o uno del PdL? Ma dove vivo io sono 70 anni che vincono gli stessi e la situazione non va. Terremoto, alluvione, criminalità mafiosa, problemi nella ricostruzione, nella tutela dell'ambiente, nella ripresa delle produzioni e del lavoro ...
    Cosa c'è da festeggiare?
    Cosa ci cambia Renzi?

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  4. Antonio, Barbara, X,
    La giornata di ieri ha un po' disorientato.
    Chiedo.
    Si può festeggiare per il una vittoria contro Berlusconi in Sardegna, quando vota 1 elettore su due? Che democrazia abbiamo in testa?
    Renzi contro chi sta affermandosi? Ascolto più paternalistici apprezzamenti dal Cavaliere Condannato che dai suoi compagni di partito e dagli alleati dei prossimi quattro anni.
    Che fare per risolvere i problemi sociali e morali che viviamo? Anche nel PD, nel suo corpo vivo, ci sono personaggi sempre più squalificati. Hanno arrestato un vicesindaco di un comune del comprensorio imolese per estorsione ad un imprenditore e un vicesindaco di un comune lombardo per corruzione nella gestione dei rifiuti. Così siam messi.
    Che fare?
    L.

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  5. La situazione descritta è effettivamente questa: dati di cui fare tesoro per cambiare passo, non per nuovismo e generico cambiamento ma per riportare al centro e dare soluzioni alle priorità che reclamano gli elettori (anche una gran parte di quelli che non votano): lavoro dignitoso e diffuso a partire dai più giovani, investimenti per il ripristino idrogeologico del territorio, movimentazione dell'economia attraverso per la riqualificazione energetica degli edifici, opere realmente utili alla collettività e non agli affaristi....e l'elenco potrebbe continuare.
    A livello nazionale il Comitato per la difesa della Costituizone batta un colpo per chiamare a raccolta contro questa legge elettorale distruttiva delle rappresentanze.

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  6. Incredibile!
    La vincitrice alle Primarie Sarde del Centrosinistra (poi ritirata per le indagini alla Regione sulle spese indecenti) è stata nominata Sottosegretario del Governo Renzi.
    Della serie. Al voto si rischia, con Matteo no?
    Così, non si è credibili!
    M.

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