mercoledì 27 marzo 2024

Scuola nuova si, scuola nuova no, e il parco?

I libri di Stefano Mancuso sull'importanza degli alberi alimentano Biblioteca in Comune











Il dibattito serve per arricchire le conoscenze e facilitare lo scambio di opinioni, giungendo infine a decisioni che possano essere condivise e soddisfare il più possibile i bisogni espressi dalle parti in gioco. In questo caso il Comune e i cittadini. 

Rispetto alla questione delle scuole Besta e del parco Don Bosco invece, nonostante il dibattito sia piuttosto vivo sin da dicembre scorso, da parte dei titolari del progetto – l’amministrazione comunale – non sembra esserci stato finora nessuno sforzo né per ascoltare le posizioni diverse né tantomeno per provare a confrontarsi sulle specifiche  proposte alternative.

In questo senso è importante l’intervento di Manuela Faustini (qui), direttrice dell’Edilizia pubblica del Comune di Bologna, che ha il pregio di accettare il confronto con la progettista delle attuali Besta (qui) e soprattutto fornisce delle informazioni che i cittadini hanno sempre richiesto al Comune. Faustini infatti comincia a rispondere, per la prima volta, con delle cifre, alla domanda centrale che migliaia di cittadini hanno da sempre fatto senza ricevere risposta: perché non si possono ristrutturare le Besta?

Domanda che proprio perché senza risposta ha portato i cittadini del neonato comitato favorevole al nuovo progetto ad affermare: «È impossibile ristrutturare le Besta» (TgR Emilia-Romagna del 22/3). Faustini invece smentisce quel comitato e scrive che il progetto di ristrutturazione «avrebbe comportato una spesa pari a 11 milioni di euro». Bene, fermiamoci qui e riflettiamo sulle alternative: nuove scuole o ristrutturazione?

Da un lato ci sono una nuova scuola, la Quattrofoglie, che costa 18 milioni di euro, a emissioni quasi zero, che prevede la cementificazione di una gran fetta di parco e la rigenerazione del suolo delle attuali scuole che, secondo agronomi e geologi, si avrà dopo almeno 40 anni. In linea con l’affermazione dell’assessore alla scuola Ara secondo cui i benefici del progetto si avranno tra 40-50-60 anni.

Dall’altro c’è una proposta che prevede una spesa di 11 milioni per una scuola in classe energetica A seppur meno virtuosa della Quattrofoglie, che ha il  grande vantaggio di salvare un parco, la biodiversità, le sue specie protette, gli alberi ad alto fusto e grande chioma che consentono un maggior assorbimento di CO2 (a compensazione delle maggiori emissioni dell’edificio) e di mitigare le ondate di calore che in città sono sempre più frequenti. È quello che chiedono i residenti contrari: in quartiere hanno bisogno di verde, ora, e non vogliono rinunciarvi per 40 anni, ritrovandosi  una colata di cemento al posto del parco.

Se poi proviamo a guardare gli edifici scolastici inseriti nell’ambiente, a non pensarli come separate dal contesto, vediamo che le attuali Besta sono completamente immerse nel parco. Le Quattrofoglie sarebbero affacciate su via Fani a sud, su via Aldo Moro a nord e via Serena ad ovest, dove oltretutto passeranno i tram. Non mi sembra un miglioramento sul piano della posizione nel verde.

Riflettiamo allora su queste due alternative e valutiamo quale davvero può essere più vantaggiosa.

Si dice che il progetto della ristrutturazione pone il problema di dove mettere gli allievi durante i lavori, ma Gualdi nel suo contributo ci informa  che alle scuole gemelle Guercino la ristrutturazione è stata possibile senza spostare gli allievi in altri edifici ma utilizzando le due parti della scuola, separate dalla palestra, alternatamente. Perché alle Besta non è possibile?

Così come si continua a non fare chiarezza sulla questione della vulnerabilità sismica. Non vi pare ci sia qualcosa di strano se il Comune afferma che le Besta sono a norma ma poi dice che per aumentarne al massimo la sicurezza sarebbe necessario un intervento molto invasivo, come risulta da una  relazione  commissionata però allo stesso Studio che in precedenza aveva già  progettato la Quattrofoglie? Resta il fatto che anche su questo piano l’ipotesi ristrutturazione resta valida e praticabile.

Per valutare in modo complessivo le alternative non possiamo non considerare l’aspetto centrale, quello che per i residenti contrari è ritenuto di maggior importanza e che invece l’amministrazione sottovaluta: il parco, la sua importanza come polmone verde per la salute dei cittadini e il valore che ha per centinaia di cittadini.

Non ci pare una contraddizione da poco affermare, come fa spesso il Sindaco, che la città ha bisogno di alberi e verde e poi distruggerlo dove è già presente. Questo parco va salvato, come affermano Wwf, Legambiente, Lipu e come sostenuto negli appelli di climatologi come Luca Mercalli, di fisici come Vincenzo Balzani e di architetti e urbanisti come Pierluigi Cervellati: «Sacrificare una porzione così ampia di parco pubblico e abbattere oltre 40 alberi di alto fusto per costruire un nuovo edificio scolastico è una scelta incomprensibile alla luce dell’accelerazione del cambiamento climatico».

Infine, anche se il paragone tra pubblico e privato non sempre funziona, un piccolo esempio: chi mai, avendo una casa costruita negli anni ‘80 con un giardino sul retro ricco di piante e animali e dovendo intervenire per problemi di manutenzione e di consumi energetici, deciderebbe di abbatterla e costruire una nuova casa sacrificando il proprio giardino? Razionalmente deciderebbe di ristrutturarla.

Si trattasse semplicemente di dover compiere una scelta senza alternative, basata solo sul sì o no alla nuova scuola, avremmo un serio dilemma. In questo caso  possiamo trovare una soluzione alternativa in grado di soddisfare i bisogni e desideri dell’amministrazione e dei genitori schierati con il Comune, che vogliono scuole più moderne ed ecologiche, e allo stesso tempo soddisfare i bisogni e desideri dei cittadini che vogliono salvare il parco e vivere in una una città più verde. La soluzione, intelligente e ragionevole, verde e progressista, è ristrutturare le Besta.

Gianni De Giuli, Cantiere Bologna, 26 marzo

Il 31° libro consegnato da attivisti e sostenitori del Comitato Besta Don Bosco per Biblioteca in Comune è Botanica. Viaggio nell'universo vegetale di Stefano Mancuso ...
 

Sabato 16 marzo. A portarlo in Municipio è Manuela Scardovi, kefia in solidarietà con le donne, i bambini e il popolo palestinese ...


La sua dedica: "senza gli alberi ci togliete il respiro"!


All'interno dl Palazzo d'Accursio ...


Assente il Sindaco, ritirano i dipendenti comunali di servizio in anticamera ...







Lunedì 18 marzo. Verso Palazzo d'Accursio Luigi Battistini. Con Nicoletta Di Salvo portano un volume del 1996 ...


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Nella "presentazione" il Sindaco Valter Vitali e l'Assessora all'Ambiente e Sviluppo Sostenibile Silvia Zamboni scrivono: "con la fascia boscata, con la valorizzazione dei cunei agricoli possiamo circondare l'abitato di un fantastico salvagente verde, per la nostra salute, per il godimento estetico, per la gioia dei nostri bimbi" ...


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La dedica di Luigi e Nicoletta: "Se ogni cm2 cementificato fosse un filo d'erba, Bologna sarebbe l'Amazzonia. Pensaci Matteo".


La consegna al personale dell'anticamera ...


Martedì 19 marzo. Attraversa le aiuole di terra e piante sui lastroni del cortile Biancamaria Cattabriga ...


Porta scritti di Baptiste Morizot proposte con il titolo "Tracciare le creature favolose" ...
  

La dedica: "lasciaci vivere" è firmata da "Gli alberi del Parco Don Bosco, lo scoiattolo, le lucertole, i passeri, i merli, gli insetti, i tarassachi, le erbe spontanee, gli arbusti ... e il picchio che fa il nido sull'ultimo ramo del pioppo più alto" 


La salita dallo scalone dei cavalli ...


La consegna al personale dell'anticamera ...


Mercoledì 20 marzo. Libro e penna entra in Comune Pasquale Faraco ...


















Pasquale è educatore, insegnante, artista di teatro e scrittore ... 


Per Biblioteca in Comune porta il suo libro Zena. rivolte dal crepuscolo ...


Con questa dedica: "al Sindaco Matteo Lepore, buona lettura e sperando che cambi la storia del romanzo"


La consegna al personale di servizio ...

Venerdì 22 marzo. Dopo il triste primo giorno di primavera e la consegna al Sindaco dei rami in fiore degli alberi tagliati al Parco Don Bosco per dare spazio al progetto esecutivo del tram, riprende Biblioteca in Comune: da Piazza del Nettuno Claudio Dellucca, Presidente di Legambiente Bologna ...
 

Claudio porta in Municipio "La biodiversità. Senza la varietà delle forme viventi la vita scompare" di Marcello Buiatti ...
 

Nel cortile di Palazzo d'Accursio, la dedica ...


"Al Sindaco della mia città, questo semplice contributo per comprendere ragioni in più per l'affermazione della biodiversità in tutti gli ambiti urbani in cui clima ed ambiente ci "indicano" di preservarle e valorizzarle" ... 


La consegna al personale dell'anticamera ...
(Biblioteca in Comune prosegue)









4 commenti:

  1. Scuola nel parco si.
    Scuola Vs parco no.
    Istruzione, ambiente e salute!
    L.

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  2. Sento dire che a destra si fa fronte comune anche quando si hanno posizioni diverse mentre a sinistra no.
    L'esempio è proprio qui. Il dissenso dei Verdi sul parco Don Bosco ed altre operazioni di taglio alberi e consumo suola ha determinato Lepore alla loro espulsione dalla maggioranza. Tra dire e fare può continuare a esserci il mare?
    A.M.
    Ps. In una dida di foto nel cortile, direi terra e piante piuttosto che "terra e verde"

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  3. Pare proprio che alberi e parchi possano essere sacrificati per costruire nuove scuole, nuove strade, nuovi centri commerciali, nuove case. Oppure parcheggi, piste ciclabili, linee di tram, piste da sci o da bob.
    E per le ondate di calore o l'ossigeno? Tutti in ospedale!
    Roba da matti.
    Vale

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