domenica 10 marzo 2024

Duecento o 500? Facciamo duemila o 3000?

In tanti a Bologna per imprimere una svolta ecologica alle scelte di Comune e Regione 










Lasciamo ad altri la "guerra dei numeri" sui partecipanti alla manifestazione di ieri. Per chi ama Bologna e la sua composita, variegata comunità è chiaro che si è aperto un conflitto sociale e politico sulle strategie di fondo e sugli investimenti necessari al governo del territorio, del Paese e del Pianeta. Il popolo che si è mobilitato nelle ultime settimane attorno al Parco Don Bosco pone a tutte le forze politiche, sindacali ed imprenditoriali il tema concreto della conversione ecologica e della rigenerazione urbana; la questione della coerenza, da dimostrare ogni giorno e su ogni scelta, piccola o grande, tra pensiero globale ed azioni locali.

I cronisti ed i commentatori degli avvenimenti bolognesi - al di là dei numeri al ribasso - hanno registrato correttamente un dato. Tutte le associazioni ambientaliste, storiche o di recente costituzione, sono concordi nel proporre una svolta radicale sulle scelte di fondo. Legambiente, Salvaciclisti ed altre associazioni sono favorevoli alla Città 30 ma sottolineano che non bastano affatto limiti e divieti per gli automobilisti ed urgono politiche nuove e sostanziali per potenziare e rendere competitivo il trasporto pubblico su ferro e la mobilità sicura in bicicletta, così come decisivo è intervenire su strade, piazze e spazi pubblici per riorganizzali in modo funzionale alla vita delle persone e dei bambini. Extinction Rebellion ha proposto e rivendicato le Assemblee Cittadine, ma ha dissentito e contestato il No della Giunta ad un punto qualificante delle conclusioni dei "100 sorteggiati che hanno approfondito, discusso ed elaborato proposte e raccomandazioni al Consiglio Comunale": anteporre ai lavori del Passante di Mezzo una Valutazione di Impatto Sanitario. Decisamente altro è "accompagnare i lavori per la realizzazione di 16-18 corsie attraverso la Città con una sorveglianza sull'inquinamento prodotto dall'opera". Il Comitato Besta per parte sua non discute affatto la volontà del Comune di procedere con un Piano per l'Edilizia Scolastica e del Patrimonio pubblico degli immobili che si misuri con le esigenze di risparmio energetico, di transizione accelerata alle fonti rinnovabili, di messa in sicurezza dai rischi (sismici o di materiali nocivi, come l'amianto), ovvero con le modifiche demografiche in corso, con nuove esigenze didattiche e formative. Semmai è vero il contrario: la tesi di insegnanti e genitori dell'I.C.10 e di residenti e attivisti nel Comitato Besta è che non si può continuare a ragionare "solo su 100 milioni da dividere tra una manciata di plessi scolastici" decisi da alcuni Assessori e su tempi imposti dal PNRR quando i fondi europei risultano solo una parte minima dei finanziamenti necessari (2 milioni su 16-18 nel caso delle nuove Besta). Se qualcuno gioca a contrapporre diritti primari che (tutti!) vanno difesi e tutelati ha sbagliato decisamente interlocutori o "avversari". Qui si contesta duramente la mancanza di cultura con cui partiti, attuali amministratori, classi dominanti considerano le risorse ed il patrimonio naturale in essere: gli alberi, gli arbusti, il suolo vergine e il suo humus, la biodiversità che si raccoglie nella flora e nella fauna. Come ci hanno insegnato molti decenni fa valenti uomini di cultura, scienziati, politici, ministri e sindaci, anche di diverso orientamento. Del resto se, oggi, tutte le associazioni ambientaliste si sono raccolte attorno al Comitato Besta e lo stesso hanno fatto uomini di cultura e scienza, medici e professionisti di varia competenza, sindacalisti e politici di diversa formazione un problema il Sindaco, la ViceSindaca e la maggioranza dovrebbero porselo. Evitando di "espellere" consiglieri e gruppi politici "ribelli" (come Celli e i Verdi). Ma forse i più intelligenti ed avvertiti politici già sono in movimento. Avere cercato personalità di rilievo e dotate di credibilità internazionale per ripensare il centro storico di Bologna ed elaborare nuovi progetti è indicativo: tra questi, Stefano Mancuso, che sostiene tesi che sono alla base della cultura e delle lotte degli ecologisti bolognesi (due suoi libri - sui 25 complessivi - sono già stati recapitati al Sindaco, nell'ambito di Biblioteca in Comune); nonché l'ex Ministro all'Università del Governo spagnolo di Pedro Sanchez, Joan Subirats, che proprio a Bologna, in autunno, aprì il suo intervento al Dumbo in occasione della presentazione delle linee generali della Variante della Giunta Lepore al Piano Urbanistico Generale ricordando l'obiettivo di "ridurre l'asfalto" in tutte le nostre città e ricordando "l'esempio di Parigi" che si propone di "de-impermeabilizzare addirittura un 40% del suolo occupato". Noi siamo certi che il loro contributo sarà di ottimo livello. Mentre a Matteo Lepore e C. diciamo che ogni eventuale operazione di opporre giusti pensieri globali a cattive pratiche locali, ovvero "teste pensanti" della cultura europea a "violenti oppositori" locali non produrrà nulla di buono e di utile per il futuro.

Il movimento ed una nuova coscienza ecologista stanno maturando e alla "Giunta più progressista" d'Italia conviene prenderne atto, prima possibile. 

Al Parco Don Bosco, come nell'area demaniale dell'ex Caserma Perotti, ai Prati di Caprara Ovest e per il Passante di Mezzo. Il tempo delle mega e delle pessime realizzazioni nel silenzio di troppi è finito: F.I.CO. e il People Mover sono ancora nelle memoria collettiva. Come l'alluvione.

Più alberi e boschi urbani. Parchi aperti ai cittadini. Meno asfalto e cemento. Priorità di risorse, mezzi, infrastrutture e personale ai trasporti pubblici su ferro e integrati. 

In Regione 4 Proposte di Legge sottoscritte da oltre 7 mila emiliano romagnoli su acqua, energia, rifiuti e suolo sono senza risposte da oltre un anno. 

Ne va del comune futuro!


Fotocronaca di una manifestazione popolare (sabato 9 marzo) e promemoria di prossimi appuntamenti ...

Sabato 9 marzo, ore 14. Tra Piazza Maggiore e Piazza del Nettuno "cercasi albero" ...   


Lo spostamento del ritrovo dal cuore della Città a Piazza XX Settembre motiva alcun3 attivist3 ad un presidio informativo ...
 

Sotto il Nettuno il gruppo cresce ...


Ore 15, in Piazza XX Settembre si alzano striscioni ...


Cartelli critici ...


C'è chi si prepara a manifestare e chi per lo stadio Dall'Ara (Bologna - Inter) ...










C'è chi denuncia ("4 foglie ... quel che resterà dei nostri parchi") e chi invita a ad abbandonare la sfida alla natura ...
 

In corteo Denny Labriola ed altri Verdi di Bologna: le loro critiche alla Giunta e il voto "contro" ha determinato la reazione stizzita del Sindaco che li ha estromessi dalla maggioranza. Un recente intervento di Silvia Zamboni ...


Gianni De Giuli informa sui motivi della protesta e della proposta ...


Si parte, piccol3 protagonist3 in testa al corteo con bandiere del Comitato Besta Don Bosco ...


Seguono papà e mamme ribelli, tante ragazze e giovani con striscioni e bandiere ...



La sfida: "Per la natura, per la cultura una Biblioteca in Comune" ...


"Per la tutela della salute e del territorio", contro il consumo di suolo e l'inquinamento "No autostrade in città, No Passante di Mezzo" ...


Si mischiano sindacalisti, pacifisti ed ecologisti con bandiere e maschere ... 








Ragazz3 di Extinction Rebellion Bologna ...



"Tu non puoi Passante" ... 



Due mamme: "scendiamo in strada e chiediamo un'aria migliore" e stop al taglio di alberi ...


La critica al sistema dei Cobas ...

Donne ed Ecoresistenze per Cambiare Rotta ...


Piergiorgio Rocchi ed altri attivisti di Rigenerazione No Speculazione ...


Ristrutturare le scuole Besta, "il Parco Don Bosco va salvato e nessun albero sarà tagliato" ...


Generazioni diverse ...


La protesta in Piazza de l'Unità ...


Sfilano insegnanti e maestri pro natura e cultura ...


Un originale incontro tra critica e creatività ...


In via Ferrarese dove il progetto esecutivo del tram prevede di abbattere filari di alberi un Comitato di residenti scrive: "non ci serve un sottopasso, ma più gente a spasso" ...


Ancora manifestanti con la bandiera della pace e alberi in fiore in via Ferrarese ...


Attivisti di Ultima Generazione chiedono un "Fondo riparazione" di "20 miliardi per riparare ai danni delle catastrofi climatiche" ...


Un ecologista integrale ...


Uno studente naturale ...  

Una "corona" naturale ...

 













La testa del corteo tra gli alberi di via Donato Creti e il cemento della P Tower ...


Musica ribelle ...


Soci di Camilla, emporio di comunità ...


Dal cuore della Bolognina ...


Lungo via Stalingrado, sottobraccio Angela Iacopetta (di Legambiente e Presidente della Consulta del Verde del Comune) con Marina Conti (di RECA) ...


Una panoramica del lungo corteo che riempie via Stalingrado ...


"Non vogliamo un pezzo più grande della torta, ma cambiare la ricetta" scrivono i Sollevamenti della Terra ...
 

Donna in bici con mimosa in via del Lavoro ...


Un videoreporter RAI filma i manifestanti ...


Donne e natura ...

Tra vero e falso ...


Il vero e il falso ...


In via San Donato il videoperatore RAI si concentra sul portavoce del Comitato Besta Don Bosco ...


Panoramica del corteo lungo via San Donato ...
















Un invito a riconnettere impegni e fatti ...


Stop consumo di suolo ...


Il corteo verso Piazza Spadolini, sede del Quartiere San Donato San Vitale ... (sullo sfondo la torre Asinelli)



In via Garavaglia una bandiera No Passante ...














Ed un cigno di Legambiente ...


Sotto il cemento delle torri del Fiera District ...


Sul lato opposto di Viale Aldo Moro, il Parco Don Bosco ...


Un polmone verde ...


Un Parco permeabile all'acqua, che genera biodiversità e ossigena l'aria ...


Una bandiera del Comitato Besta Don Bosco ...


Una fila di manifestanti lungo via Caduti della via Fani ...


La dottoressa Lidia La Marca, ginecologa ed oncologa ... 


Gabriella Bravi, storica attivista No Passante di Mezzo ...


AbbracciAMO il Parco Don Bosco: sullo sfondo le attuali scuole Besta ...



AbbracciAMO il Parco: la catena umana verso Viale Aldo Moro ... 


AbbracciAMO il Parco Don Bosco: verso le case popolari di via Serena ...


AbbracciAMO il Parco Don Bosco: verso la parte di via Serena che si immette in via Caduti della via Fani ...

AbbracciAMO il Parco Don Bosco: sul versante di via Caduti della via Fani ...
















AbbracciAMO il Parco Don Bosco: si completa con i partecipanti che alzano striscioni e si riconnettono con quelli esposti alle finestre dei palazzi che insistono sul Parco ...


Al centro, sotto le casette in legno costruite sugli alberi intrattiene la Banda Roncati ...


Un circolo di suonatori che raccoglie presto decine di persone ...


Sotto un cielo grigio (come il cemento e l'asfalto) la mobilitazione continua! Riuscirà nell'obiettivo di difendere alberi e parchi e migliorare la qualità della vita nelle città?














Per il Corriere "in 500 sfilano" e "cresce il fronte del No" ... (10 marzo 2024)


Anche per la Repubblica Bologna: "dalle Besta al Passante cresce il fronte del No" ... (10 marzo 2024)
 

Per il Carlino "in 200 sfilano per dire No" ... (10 marzo 2024)














Secondo il Carlino Bologna "decolla il progetto Perotti: case e studentati all'ex caserma. Lepore esulta: investimento importante" ... (28 febbraio 2024)
Ancora Speculazione e No Rigenerazione?


Repubblica Bologna intervista "il botanico Mancuso" ... (7 marzo 2024)


Martedì 12 marzo, ore 9.30 Presidio sotto la sede della Regione: Le 4 leggi d'iniziativa popolare (su acqua, energia, rifiuti e suolo) vanno discusse e approvate!
 

Giovedì 21 marzo, ore 18, sala Tassinari di Palazzo d'Accursio lezione su la crisi della biodiversità, scenari per l'intropocene" ...
 

Venerdì 15 marzo, ore 17.15, sala Falcone Borsellino di via Battindarno 123, Assemblea pubblica: Prati di Caprara 2024. Prevenire è meglio che curare, prevenire è meglio che subire ...


8 commenti:

  1. Credo tu abbia ragione. La vicenda nuove Besta - sacrificio degli alberi al parco Don Bosco è emblematica di una diversa visione dello sviluppo. Sulla questione ambientale e climatica l'alternativa ai "negazionisti" non produce una sintesi comune ma forti contraddizioni e conflitti. In tutta l'Emilia Romagna il PD e i suoi satelliti sostengono rigassificatori, infrastrutture del metano, impianti per il commercio di carburanti fossili, autostrade, hub della logistica, catene dei supermercati, Motor Valley, autodromi ed aeroporti, fiere, palasport e stadi, nuovi quartieri residenziali, industrie del packaging e del tabacco. Continuare ad investire in questa direzione è una prospettiva vincente? Accettabile per chi vuole transizione ecologica?
    L'Abruzzo insegna che occorre scegliere e sommare sostenitori di Calenda, Renzi e Bonaccini a elettori ecopacifisti e settici non è possibile.
    Ciao!

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    1. gtugnoli16@libero.it14 marzo 2024 alle ore 08:45

      Si, questo è il tempo di decisioni politiche forti, coraggiose, radicali. A livello internazionale e locale. Contro la corsa al riarmo e lo strumento "guerre" occorre unire ogni coscienza eco-pacifista e democratica. I grandi investimenti pubblici e privati vanno orientati alla conversione ecologica ed alla giustizia sociale. Promuovere cultura e natura è la priorità per ogni comunità e luogo che vuole rispetto e riconoscimento.
      Chi contrappone diritti (lavoro a sicurezza, istruzione a salute solo per fare due esempi) alimenta le contraddizioni e l'ingovernabilità. Urgono sintesi e progetti validi universalmente: produrre cose per scopi sociali, organizzare il territorio per valorizzare i beni comuni (scuole adeguate e moderne in ambienti naturali salvaguardati nel presente e non solo fra 40 anni, trasporti pubblici migliorati oggi anziché investimenti di miliardi per continuare con mezzi privati su gomma).
      Gianni

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  2. Comunque i numeri non sono indifferenti. Indicano sempre rapporti di forza. A volte traggono in inganno e propongono minoranze rumorose e "maggioranze silenziose". Ma non so se oggi viviamo questi tempi. Segnalo in ogni caso che sui giornali e in tv hanno trovato più spazio i 60 cittadini favorevoli alla nuova scuola Quattrofoglie. Evidentemente 60 è maggiore di 200 (Carlino) o 500 (Rep e Corriere). O quei 60 hanno qualche sponsor particolare?
    Nik

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    1. gtugnoli16@libero.it14 marzo 2024 alle ore 09:08

      Segnalo solo un dato. Quei "60 cittadini" che hanno manifestato perché si faccia la nuova Scuola Besta (alcuni li conosco da 50 anni) vanno rispettati (ci mettono la faccia e, almeno in qualche caso sarebbero anche disponibili al confronto). Questo richiederebbe la democrazia partecipativa!
      Tuttavia "60" firmatari dicono probabilmente che neppure tutti gli "iscritti al PD dei circoli di San Donato San Vitale" sono d'accordo con quel "disinvestimento" che propone la Giunta. Attenzione! Non siamo in presenza di un Piano per l'edilizia scolastica cittadina: qui si è ragionato solo su una manciata di scuole e non sull'insieme dei plessi della Città. Inoltre, l'intervento anziché valorizzare risparmio energetico ed energie rinnovabili - come condiviso da tutti noi - insieme alla difesa degli alberi, dei parchi e del suolo - come necessario e possibile con altri progetti che potrebbero trovare un vastissimo accordo - li contrappone e sacrifica i secondi. Per decenni il suolo "consumato" sarà maggiore rispetto ad oggi e la "massa di verde" non sarà la stessa anche piantando più alberi resistenti (dove e quando?). Lo sanno tutti coloro che parlano con conoscenze adeguate.
      Gianni

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  3. Le persone che ho contato in queste foto sono 1298. Impossibile siano entrati tutti nell'obiettivo. Il Carlino e gli altri barano clamorosamente!
    Sic

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    1. gtugnoli16@libero.it14 marzo 2024 alle ore 09:13

      Diciamo, semplicemente, che i quotidiani hanno capi redattori e proprietari. Troppi bravi giornalisti non concorrono alle scelte (ai conteggi dei manifestanti) e/o sono retribuiti a "pezzo", senza garanzie e diritti.
      Gianni

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  4. Perché tanti no?!?!
    A nord c'è un progetto di raddoppio del parco oltre la tangenziale, verso la località Dozza di Corticella. Inclusa area balneare.
    Mario C.

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    1. gtugnoli16@libero.it14 marzo 2024 alle ore 09:23

      Si, progetti (di piccole e medie aree) su progetti e cantieri & cantieri.
      Vorrei discutere la (le) Città dei prossimi 20 - 40 anni. Nel suo insieme. Quale società e quale ambiente? La qualità dell'aria e delle acque. La natura e la biodiversità!
      Una stima demografica, delle residenze, delle produzioni, dei servizi, della mobilità (su strada e su ferro), della assistenza e della sanità pubblica, del commercio.
      Si può? Si deve.
      Gianni

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