domenica 29 dicembre 2019

In marcia, per la pace ...

Il volantino dell'iniziativa del Portico della Pace di Bologna






















Perché la 5^ edizione della Marcia della Pace e dell’Accoglienza della Città di Bologna, il 1 gennaio 2020? Perché in certi casi bisogna esserci, insieme, per dire basta alle parole e ai gesti di odio, che feriscono i più deboli ma fanno male a tutti. Perché in una comunità in cui ci si guarda in cagnesco non vive bene nessuno, e far la voce grossa non aiuta a risolvere i problemi.
Perché ci si salva soltanto insieme, sempre: dai pericoli del mare, dalla condizione di bisogno, dai rischi per la democrazia, che è un bene superiore che appartiene a tutti. Lo abbiamo sempre fatto, in questa Città, in questo territorio. E’ la nostra ricetta: tirarsi su le maniche e lavorare insieme, per costruire lavoro, per dare diritti, per aiutare chi resta indietro. Rispettandosi a vicenda. Con semplicità, intelligenza, gioia di vivere.
Questo vuol dire essere bolognesi, appartenere a questa terra, a prescindere dal luogo in cui si è nati. Orgogliosi insieme, vecchi e nuovi cittadini, di ciò che abbiamo alle spalle.
Ci hanno insegnato che non si sta in pace da soli ma si fa la pace, tra due o più persone. E la pace non piove dal cielo, ma la si costruisce insieme, dal rapporto con i familiari e il vicino di casa, al rapporto tra stati e popoli. E fare pace significa, ad esempio, spendere i soldi di tutti non per comprare armi ed aerei F35, ma per tener su un Paese che crolla e costruire scuole. Significa dare casa e lavoro a chi non ce l’ha, dare una mano a chi non ce la fa, ridare dignità a chi sembra averla perduta. Riportare parole e gesti gentili, bellezza, allegria nel territorio in cui viviamo. Camminare insieme in questa direzione, insieme nelle piazze. Dove da quest’anno -finalmente!- ci sentiamo in buona compagnia, da 5 anni ci stavamo un po’... come sardine!
Si è data la stura, irresponsabilmente, a tanti cattivi spiriti che hanno già fatto malissimo a questo Paese e non sarà semplice rimetterli nel vaso. Ma insieme possiamo farlo. Possiamo costruire “Città aperte e solidali. Possiamo ritornare ad avere e a dare fiducia.
Possiamo tornare a stare bene insieme, anche con la Marcia della Pace e dell’Accoglienza, per il 5^ anno consecutivo a Bologna, l1 gennaio 2020 ore 15.00

Il Portico della Pace di Bologna


La camminata per la pace in via dell'Indipendenza ... (1 gennaio 2019)

















Con il Portico della Pace tra Palazzo Re Enzo e l'albero di Natale ... (1 gennaio 2019)

















Le bandiere sventolano in Piazza del Nettuno ... (1 gennaio 2019)

5 commenti:

  1. 43 minuti di volo di un F35 valgono quanto lo stipendio di un italiano medio: quindi non solo folli costi di acquisto ma ancora più insostenibili costi per le casse dello stato e per l'ambiente.
    Tutto questo poi a che pro? Riempite i granai e svuotate gli arsenali, diceva il grande Sandro Pertini. E di fronte agli svolgimenti climatici che causano migrazioni non frenabili, fame e carestie, il messaggio di pace deve diventare ancora più forte.
    CD

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  2. Se il buon giorno si vede dal mattino, dovrebbe essere un ottimo anno.
    Ne abbiamo bisogno.
    s.

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    1. Persone di buona volontà ed associazioni che operano fuori dai riflettori della comunicazione ufficiale.
      La quale si occupa di Salvini, Conte, Di Maio, Zingaretti, Meloni, Sala, Bonaccini, Borgonzoni, etc. senza che le cose cambino.
      Parlo delle scelte importanti: le spese militari prima di tutto.
      Costruire la pace significa investire sulle persone e non produrre strumenti di morte, di attacco, di deterrenza di presunti "nemici": come sono gli F35. Ma ridurre queste spese è - oggi, come ieri - una impresa ed anche chi lo sostiene (la sinistra-sinistra e i "grillini" delle prima ora) non la spunta nel pantano istituzionale - industriale - finanziario dei mercati e delle alleanze internazionali.
      Altrettanto vale per le missioni in territori di "conquista" militare, politica e/o commerciale: Iraq, Siria, Libia, Medio Oriente, Africa, Asia. Con l'aggressività di alcuni stati che si incaricano di sostituire gli "agenti Usa"o NATO del passato: francesi, turchi, sauditi, israeliani su tutti, perché i militari privati a "contratto" non sempre bastano a fronteggiare i soldati russi e gli "investimenti" cinesi.
      Analoga è la questione "migranti": gran parte dell'attenzione sta nel fermare i "viaggi della speranza" e nello sfidarsi sui "rimpatri".... Ma pochissimi operano nei comuni e nei territori per accogliere, integrare, organizzare la convivenza e la reciproca "convenienza". Anche in Emilia Romagna (dove ci si rende conto che per svolgere attività produttive, turistiche e di cura essenziali servono neri, asiatici ed europei dell'est) non brillano di certo esperienze originali.... Piuttosto si diffondono nuove forme di sfruttamento del lavoro (sempre più precario) e di rendita immobiliare (case e affitti).
      Tutto questo, giusto per vedere i problemi che in pochi hanno il coraggio di discutere e di affrontare (a sinistra come a destra). E che, senza risposte mature di governo, porteranno altra acqua solo al mulino di approfittatori di professione e di organizzazioni criminali.
      Ciao!

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  3. Buon 2020!
    ...... e andiamo in pace. Non sarà una marcia trionfale, né una passeggiata.
    Carlo

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    1. In effetti se non vuoi guerre, non produrre armi.
      E invece in Italia (paese in pace da 75 anni) questa industria è parte importante del PIL.
      Ma nessuno osa mettere in discussione questa realtà.
      Né imprenditori, né sindacati, né politici.
      Buon anno!!!
      Raffa

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