lunedì 29 luglio 2013

Quei treni per ...


1. Quel treno per … Cesenatico
Da Bologna per Cesenatico (e Cervia, Bellaria, ...) ci sono anche treni diretti.
Quello delle 18,06 (binario 9) dovrebbe arrivare alle alle 20.04. 
Venerdì 26 luglio. Gli altoparlanti annunciano un ritardo di 40 minuti per un guasto al locomotore.
Il tempo passa. Al binario, affollato, arriva un treno. L'indicazione è Rimini e il ritardo aumenta a 50 minuti. Ma intanto si sale e il treno si riempie di passeggeri (diversi bambini ed anziani) e valigie.
Poi qualcuno si alza, altri scendono. Contrordine. Viene annunciato che la partenza è dal binario 8, non più il 9.
In realtà un treno si è posizionato sul vicino binario. Si sale con concitazione. Sono quasi le 19. Molti restano in piedi. Il ritardo aumenta.

"Avrebbe dovuto partire cinque minuti fa" lamenta una mamma al bambino ed alla nonna insofferenti, anche per il caldo afoso. "Il condizionamento non funziona ..." del signore di fronte, viene interrotto da un nuovo esilarante annuncio: "il treno per Rimini, via Ravenna, è soppresso. I signori passeggeri possono salire sul treno per Ravenna, in partenza dalle 19,06 sul binario 9".
Arrabbiatura, confusione e protesta si sommano. Il capotreno del binario 9 viene assediato da decine di persone: "per Milano Marittima?", "per Viserba?, "... e chi deve andare oltre Ravenna?" Si consultano orari, si aprono tablet, il capotreno prova ad avere notizie col cellulare. "Comunque si arriva a Ravenna. Da li, prima o poi, ci sarà un locale ..." In serata? Forse. Qualcuno si arrende e se ne va. I più salgono. "In fondo, si tratta di rompere con la noia della quotidianità e di trascorrere un fine settimana al mare" ... sostiene un burlone. "Veramente io ho finito di lavorare alle 17.30 e dovrei 
passare da mia madre, prima di rientrare a casa" sostiene una distinta signora. 
Con altri 12 minuti di ritardo, sul treno delle 19.06, si parte. Finalmente un buon viaggio, climatizzazione giusta. La prima coincidenza per Rimini, da Ravenna parte alle 21.05. Arrivo a Cesenatico alle ore 21.28. 
In Stazione un'altra mamma con bambina chiede: "il bus per Valverde?". "Chieda alla biglietteria FS" suggerisce una anziana donna. Chiusa da anni. E, visto l'ora, chiusa anche l'agenzia turistica privata che l'ha sostituita. "Il bus si prende dopo l'area pedonalizzata del porto canale, circa un km" dice la tabaccaia. "In alternativa, potrebbe prendere un taxi, 
saranno 15 euro ..." Mentre la mamma riflette sul che fare, telefona la sorella. Lei col Frecciarossa partito da Bologna alle 18.20 è arrivata a Roma alle 20.35, puntuale. Si è sistemata in albergo ed è pronta per la cena. Poi il volo per l'America.
È l'Italia di oggi. 
Con il trasporto pubblico, i cento km. tra Bologna e Valverde di Cesenatico in oltre quattro ore.
I quasi quattrocento km. da Bologna a Roma in poco più di due ore.
Treni (FS di Moretti) e società a diversa velocità. 
Bene così?

2. Quel treno per … Bologna (ovvero il ritorno)
Cesenatico, domenica 28 luglio. Per Bologna, in treno, nel pomeriggio, ci sono due possibilità.
Un diretto, regionale, che parte alle 17.32 ed arriva alle 19.08.
Il locale per Ravenna delle 18.02 (con arrivo alle 18.26) e coincidenza, alle 18.33, con un altro locale che collega i due capoluoghi di provincia (arrivo alle 19.54).
Decido per i locali. Parte mezz'ora dopo e, a differenza dell'altro, ferma ad Ozzano, dove ho concordato di scendere per la cena.
In stazione, dove arrivo attorno alle 17,50, risulta che il treno regionale ha un ritardo di 40 minuti.
Il locale, invece, è in orario e anticipa il regionale di qualche minuto.
Penso di essere fortunato, ma sbaglio.
La sorpresa (e, forse, la spiegazione?!) arriva a Ravenna. Il Ravenna - Bologna è stato soppresso e, si dice, sostituito con 3 pullman che "attendono i signori passeggeri nel piazzale antistante la stazione".
Pochissimi scelgono di mettersi in strada, con l'incognita del traffico e dei tempi (lunghi) di una domenica estiva.
Così, almeno per le FS, quel ritardo appare funzionale. 
Un (solo) treno al posto di due. 
Ben diverso il discorso per gli utenti.
Il treno è preso d'assalto. Si riempie subito e molte persone restano in piedi per tutto il viaggio. 
Un caldo soffocante: il condizionamento non funziona e i finestrini aperti non possono che limitare leggermente la sofferenza.
Chi doveva scendere a Castel San Pietro o Ozzano si arrangia come può. 
Anticipa a Imola o posticipa a San Lazzaro (e, magari, aggiunge un bus 101).
A San Lazzaro il regionale arriva alle 19.35, con un ritardo di 37 minuti. E chi aveva coincidenze da Bologna? Peccato. Si consolino con "Le Ferrovie dello Stato si scusano con i signori passeggeri".
Si può andare avanti così, ingegner Mauro Moretti?
Le priorità di investimento delle FS e dell'Italia (che vuole essere Europa) possono continuare ad essere quelle dell'Alta Velocità su poche limitate tratte e il caos permanente nelle linee più frequentate da pendolari e normali cittadini?
Hanno qualcosa da dire e da fare, in merito, LettAlfano, il Governatore (ravennate) Vasco Errani e il Sindaco (quasi metropolitano) Virginio Merola?


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