venerdì 8 settembre 2023

Corre, corre, corre la locomotiva ...

A Bologna abbattere alberi e chiudere parchi è quotidiano. Ieri ai Giardini Don Bosco ...










Anziché cogliere le "lezioni" il Governo nazionale, quello della Regione  e le Amministrazioni locali procedono come se il clima, la crisi, gli eventi di maggio e dei mesi estivi non ci fossero stati. L'Italia deve "correre" ha sostenuto Giorgia Meloni dall'Autodromo di Monza. E Matteo Salvini è "pronto": e "parte" dal Ponte sullo Stretto (quello tante volte annunciato anche nel secolo scorso, dai notabili della DC) ... A Giorgia Meloni fa eco Stefano Bonaccini: "se rallenta la locomotiva Emilia Romagna, è un danno nazionale", servono "subito i risarcimenti a imprese e famiglie". E i suoi Assessori traducono: "si corra" sul Passante di Mezzo, si "semplifichino" le procedure per edificare riducendo studi e valutazioni sull'impatto ambientale e territoriale delle opere ...

Visione? Innovazioni? Correzioni? No, non è questo il contenuto delle sfide. Tutt'altro. 

Il veterano e il più "amato" dai parlamentari italiani, il sen. Pier Ferdinando Casini, ospite d'onore dell'Ultimo Valzer al Parco Nord, sceglie la sua priorità: "il Presidente della Regione Emilia Romagna merita il terzo mandato". 

Lo appoggia il Presidente della Giunta regionale Toscana, Eugenio Giani. L'obiettivo "stabilizzazione" trova consensi bipartisan: da Vincenzo De Luca a Luca Zaia. Quasi a "rassicurare" i ceti privilegiati e le periferie del sistema di potere dominante che i sommovimenti politici dell'ultimo decennio e quelli di genere dell'ultimo anno, ancora una volta, non lasceranno un segno significativo.

Passi per i Conservatori, che in Europa e in Italia tali si dichiarano, senza infingimenti. Loro negano fatti storici, contraddizioni sociali ed ecologiche, confidano nella legge del più forte e del più armato ... 

Discutibile per tutti gli altri. Quelli che si dicono consapevoli dei grandi fenomeni planetari causa degli squilibri naturali e sociali del Pianeta e dei pericoli che gravano sul futuro dell'umanità. 

Eppure nessuna vecchia "certezza", nessuna ideologia e cattiva pratica è messa seriamente a verifica, esercitando la dovuta capacità critica e creativa, da queste classi dirigenti e da questi partiti di DestraCentro e di CentroSinistra. Al contrario, si continua ad avere come unico (principale?) riferimento il PIL, i tassi di crescita economica nazionali, locali, aziendali. E l'attenzione di Confindustria è ancora unidirezionale: "l'emergenza casa mette a rischio la crescita, le aree dismesse vengano destinate a nuovi alloggi".

A questo fine si accelerano procedure, si prorogano vecchie ed errate Valutazioni, non si aggiornano e si abbandonano studi di eco-compatibilità, si abbattono alberi e boschi, si impermeabilizzano altri suoli (questi si ricchi di biodiversità e produttori di ricchezza naturale e sociale).

Bologna e l'Emilia Romagna sono un esempio allarmante. E se proprio si vuole parlare di "locomotiva", l'associazione che risulta più attuale e drammatica è quella con Brandizzo ... 

Ecco perché questo è il momento di prendere parola e agire, di convergere e insorgere.



L'Emilia Romagna cancella la Valutazione Ambientale Strategica: il cemento governa

All’Emilia-Romagna non sono bastati gli argini dei fiumi spazzati via dall’alluvione. La Giunta Bonaccini ha voluto con le sue mani abbattere altri argini, gli unici rimasti a frapporsi tra le ragioni della natura e del suolo e gli artigli del cemento: quelli cioè della Valutazione ambientale strategica (Vas). Il 7 agosto il governo regionale ha infatti approvato una delibera che toglie competenza all’Agenzia ambientale regionale (Arpae): non si pronuncerà più sulle Valutazioni ambientali strategiche dei piani urbanistici comunali (Valsat). Gravissimo. Hanno messo il lucchetto all’agenzia ambientale dove lavorano geologi, agronomi, biologi, ecologi, climatologi, fisici dell’ambiente, insomma tutte quelle competenze preziose per la transizione ecologica che mancano a Province e Comuni e che quindi possono accompagnare, correggere e/o, se occorre, respingere le proposte di trasformazione del suolo fatte dai Comuni.

Un vero e proprio bavaglio, anche umiliante per tutti quegli esperti pubblici che dovrebbero essere valorizzati e ai quali, anzi, andrebbe dato più spazio proprio nelle fasi in cui il piano si forma, per limitare i danni che l’uomo-betoniera continua a fare. La decisione di azzerare la funzione di Arpae è ancor più grave perché avviene qualche mese dopo lo sfascio alluvionale che, sappiamo bene, è stato aggravato di parecchio a causa proprio del super consumo di suolo in questa Regione, nonostante la millantata legge 24/2017 che, solo a detta di quel governo regionale, è la migliore di sempre (ma non è affatto così). Grave anche perché frutto di una Regione governata dal presidente del più grande partito di opposizione teorica alle destre e quindi c’è pure il rischio che venga presa come “buona pratica” politica. Come buona pratica ci saremmo aspettati un rafforzamento degli staff tecnici ed ecologici dell’agenzia ambientale regionale, una stretta ai cordoni dell’urbanistica consumista, un’autoverifica dopo i fatti delle alluvioni, un nuovo corso politico ed ecologico. E invece è arrivata la mannaia della semplificazione (cioè della deroga) che decapita nei fatti la Valutazione ambientale strategica (peraltro voluta dall’Unione europea).

Italia Nostra regionale, onorando la sua missione statutaria e il suo buon nome, ha scritto pochi giorni fa una lettera al presidente Stefano Bonaccini invitandolo ad annullare quella delibera (lo farà? Ne parlerà? Altre associazioni ambientaliste si uniranno alla richiesta di Italia Nostra? Le voci della cultura si faranno sentire?). Nell’attesa andiamo a vedere nel dettaglio i fatti. 

Partiamo dalla legge regionale 24/2017 e per la precisione dall’art. 19 comma 4 (scritto in burocratese) nel quale, traduco, si legge che chi fa un piano urbanistico (ad esempio un Comune) deve acquisire il parere di Arpae proprio sui temi della sostenibilità ambientale riguardanti le previsioni di piano. In soldoni, la legge obbliga gli enti locali a tener conto, come è corretto che sia, del parere esterno e qualificato in materia ambientale dell’Agenzia. Se gli enti locali non sono d’accordo con le valutazioni di Arpae devono prendere carta, penna e responsabilità tecnica e politica per motivare il disaccordo. Un atto che obbliga il valutato a prendersi una forte responsabilità qualora voglia opporsi. Tutto questo che, come vedete, è già poca roba per incamminarsi nell’era della conversione ecologica, è stato spazzato via d’imperio dalla Giunta regionale il 7 agosto 2023 con la delibera 1407.

Nel concreto, i punti uno e due della delibera dicono (sempre in burocratese) che gli eventuali pareri di Arpae su piani e varianti non devono comprendere la “valutazione circa la positività o negatività” dei pareri dati da Province e dalla Città metropolitana di Bologna le quali, purtroppo, hanno meno “expertise” ecologico-ambientali rispetto ai tecnici di Arpae e, sappiamo tutti, sono affaticate da un processo di depotenziamento amministrativo dopo l’infelice riforma del Governo Renzi. Insomma: non ce la fanno. La valutazione di Arpae era quindi ancor più fondamentale e, invece, viene silenziata. L’Agenzia non può dire né sì né no, il che equivale a non dire più nulla. Ma la spallata decisiva arriva al punto tre, dove espressamente si mette fuori gioco Arpae dicendo che “nei procedimenti di approvazione dei piani urbanistici comunali e delle loro varianti attivati ai sensi della L.R. n. 24/2017, la previa istruttoria di Arpae ai fini del rilascio del parere motivato di Valsat da parte della Città metropolitana di Bologna e delle Province non è dovuta”. Disastro: fine dell’esistenza di Arpae, fine dell’esistenza di un controllore qualificato e indipendente (e già faticava a esserlo per le pressioni politiche a cui era sottoposto), via libera ai pruriti di cemento locali. Se non è grave questo non so più che cosa lo sia.

A onor del vero una piccola porta l’hanno lasciata aperta: se le Province e la Città metropolitana fanno una convenzione onerosa (tradotto, soldi) con Arpae, allora l’Agenzia può dare dei pareri. Ma sappiamo tutti che le Province sono in sofferenza finanziaria e che ci vogliono mesi per avviare una convenzione. Insomma, è come dire a un indigente che se vuole trovare una casa deve pagare un consulente e pagare pure chi redige la convenzione con il consulente. La porta che hanno lasciato aperta ma di fatto è chiusissima dalla burocrazia e dalla mancanza di denaro, una tattica che conosciamo per dire no nei fatti, ma apparentemente non del tutto.

Detto tutto ciò -che ritengo essere un attacco vero e proprio alla natura, alla cultura della valutazione ambientale e alla cultura ecologica in politica-, c’è da chiedersi che cosa spinga una Regione come l’Emilia-Romagna a uccidere l’ultimo baluardo ambientale che ancora abbiamo.Come possono andare in giro a farci lezioni di transizione ecologica, di leggi perfette e di non consumo di suolo? Anziché usare la loro storia infelice di disastri romagnoli per far girare pagina al governo del territorio ed essere di esempio per tutti, gettano in una stanza buia quel poco di argine al declino che avevano e buttano pure le chiavi a mare. In fondo è proprio vero che il cemento è una livella politica: rende uguali i governi della Lega a quelli del Partito democratico, quelli della destra a quelli della sinistra (o centrosinistra, o come li si chiami). Ultimissima cosa: perché non discutere un fatto di tale grave portata in Consiglio regionale? Vuoi dire che in tutto questo possiamo leggere anche un’erosione della democrazia?

Paolo Pileri, Altraeconomia, 3 settembre  


Bologna e dintorni, le contraddizioni e le sfide aperte, le priorità e gli investimenti da cambiare:

In bici nella bassa bolognese, tra Budrio e Molinella ... (5 settembre 2023)


Sulla strada che dal Ponte crollato (de la Motta) sull'Indice porta a Selva Malvezzi, tra case abbandonate, montagne di "limo" secco accatastate, resti di materiali trascinati dalla alluvione ... (5 settembre 2023)
  


Le crepe provocate dalla siccità sul limo portato dalla alluvione ... (5 settembre 2023)


Sullo sfondo l'argine dell'Indice e, oltre, il campanile di San Martino in Argine ... (5 settembre 2023)


In alto sotto gli alberi, grandi camion al lavoro per movimentare limo e terra ... (5 settembre 2023)


Un vecchio casolare abbandonato finito a maggio sott'acqua ... (5 settembre 2023)


Selva Malvezzi: qui per i residenti la vita è niente affatto "normale" ... (5 settembre 2023)


Bologna, Quartiere San Donato San Vitale, Parco Don Bosco, stretto tra viale Aldo Moro e via Caduti di via Fani, prima mattina ... (7 settembre 2023)
 

Un'oasi di verde, con alberi importanti, gestiti da un Comitato di Cittadini volontari ...


Sotto le Torri del Fiera District e il Palazzo della Regione Emilia Romagna ... (7 settembre 2023)


Alberi curati e descritti (qui un "Frassino") con appositi cartelli esplicativi delle caratteristiche, opera del Comitato di Cittadini e delle competenze professionali di cui si avvalgono ... Sullo sfondo le scuole (medie Besta ed elementari) che la Giunta Comunale vorrebbe rifare con fondi PNRR ... (7 settembre 2023)


Ecco una "Zelkova giapponese" ... (7 settembre 2023)


La targa delle "Besta", immerse nel Parco ... (7 settembre)


Ed una bacheca con informazioni e notizie utili per i cittadini ... (7 settembre 2023)


Il Progetto della Giunta Lepore è contestato con solidi argomenti dal Comitato Besta e dal Comitato di Cittadini del Parco Don Bosco: si prevede di abbattere numerosi alberi pluridecennali, di cementificare un terreno vergine e di peggiorare complessivamente l'organizzazione didattica e formativa ... (7 settembre 2023)

Ore 9.00, davanti alle scuole il rumore delle motoseghe ... (7 settembre 2023)


Un camion attrezzato alza un cestello ... (7 settembre 2023)








Un lavoratore è all'opera con professionalità: parte dai rami più alti e non vuole essere ripreso ... (7 settembre 2023)


A terra un operaio raccoglie tronchi ... (7 settembre 2023)


Le foto testimoniano un intervento discutibile? Di certo non tutti gli alberi "sono secchi" ... 


I lavoratori della Coop L'Operosa procedono determinati ...


Di fronte alle contestazioni telefonano e fanno verifiche: ai rappresentanti del Comitato dei Cittadini del Parco esibiscono "fogli con indicazioni di abbattimento e tempi di realizzazione", ammettono di non avere esposto cartelli informativi, rallentano le operazioni ...


Poi riprendono e procedono ...


Di certo mancano informazioni preventive al Comitato ed ai cittadini ...


 L'area dell'intervento non è opportunamente delimitata e un nastro biancorosso appare solo a circoscrivere il cumulo di tronchi, rami e foglie verdi" ...
 

Una immagine più larga ...




Di certo i tronchi e le foglie non indicano la pericolosità di molti esemplari ...
 

E sicuramente il blitz improvviso non consente verifiche e alimenta sospetti ...


In tempi di generalizzati abbattimenti di alberi sani per lavori considerati di interesse preminente ...








Chi può credibilmente sostenere che questa è natura secca?


A rischio crollo?


Trattasi di esemplari di notevole diametro ... che hanno una funzione ecologica ed ambientale essenziale


Eppure tutti gli interventi sollecitati non producono effetti  concreti ...
 

Le motoseghe attivate dalla irresponsabilità di uomini poco "sapiens" continuano la loro opera per ore ...
 

Intanto procedono altri lavori su Via Serena ... (7 settembre 2023)
 

Che dimezzano la carreggiata stradale ... 


Sono quelli per il tram, altri fondi almeno in parte provenienti dal PNRR ...


Oggetto di forti contestazioni e riserve: da Borgo Panigale alla Bolognina ... (6 settembre 2023)


I Progetti approvati, ad esempio, prevedono di abbattere molti alberi: dopo quelli di via Saffi, questi di via Ferrarese ... (6 settembre 2023)


Alimentando forti critiche di merito di cittadini e urbanisti: mirati ai tracciati scelti, alle soluzioni adottate in alcuni casi, alla lungimiranza ed alla visione complessiva di Città che si intende disegnare per altri ...
Tutto più che legittimo. La partecipazione e il coinvolgimento sono del tutto inadeguati e formali.
(7 settembre 2023)


Dal tram (si vedano le osservazioni di Carlo Santacroce) al Passante di Mezzo (con cantieri aperti in assenza di Progetto Esecutivo, di VAS e di VIA aggiornata dopo quella scaduta): coinvolgimento a decisioni assunte e sottoscritte da 4 persone (nel 2016, Matteo Renzi, Stefano Bonaccini, Virginio Merola e Giovanni Castellucci) ... Qui il Cantiere Base in costruzione tra Tangenziale e Fiera di Bologna (7 settembre 2023)


Allo stato, una spianata di molti ettari, che ha fatto piazza pulita di un patrimonio verde e ricco di biodiversità ...


La spianata va da via Francesco Zambeccari, che porta a Parco Nord, all'Uscita Fiera della A14 ... (7 settembre 2023) 


TUTTI IN STRADA! dall'8 settembre (nell'ottantesimo anniversario dell'evento noto anche con lo storico film Tutti a casa) "In Marcia" con i Sollevamenti della Terra "per dire No alle opere inutili e imposte" ... (7 settembre 2023)


Intanto grande stampa e canali di comunicazione titolano "Meloni: correre di più" (il RdC, 4 settembre 2023)
 







Il Fatto Quotidiano critica il Ministro Matteo Salvini: nel Progetto di Ponte sullo Stretto manca qualsiasi analisi sui rischi ... (4 settembre 2023) Quindi propone una intervista all'ex direttore Ansfisa: "sulla sicurezza sistemi inadeguati, ma pagano sempre i pesci più piccoli" ...


Gli industriali emiliano romagnoli pressano: "l'emergenza casa mette a rischio la ripresa" ... (7 settembre 2023)
Un classico per eludere responsabilità dirette e alimentare nuove nuove speculazioni e affari ...


Per Repubblica gli uomini di partito "guardano al terzo mandato" ... (4 settembre 2023)


E il Carlino propone - a pagina intera - "la versione di Casini: Bonaccini ha governato bene, merita un terzo mandato" ...
(4 settembre 2023)


Mentre il Carlino, qualche giorno prima, ha pubblicato una letterina scritta da una cittadina, Monica Monti ... (1 settembre 2023)


A cui Valentina Orioli risponde, mentre un'altra cittadina, Raffaella Narciso, propone la questione Passante ... (7 settembre 2023)
Ma perché l'Assessora alla Mobilità della Giunta Lepore ed i dirigenti del PD non rispondono nel merito delle questioni poste e non propongono gli stessi conteggi ed un analogo Bilancio della CO2 prodotta e "risparmiata" con il Passante di Mezzo e le auto in più previste da Autostrade? 


E altrettanto potrebbero fare quotidiani e giornalisti di Aldo Profilo ... (28 agosto 2023)


Come onestamente propone "l'intervento dell'urbanista" Carlo Santacroce, in un imperdibile scritto ... (30 agosto 2023) Ancora senza risposte pubbliche!
 

Anche Marco Marozzi su il Corriere di Bologna sostiene che "sulla mobilità è l'ora delle scelte" ...


A leggere bene, una critica forte a partire dai collegamenti voluti con l'Aeroporto e falliti con il People Mover ... (31 agosto 2023)
Il fatto è che manca una visione generale e lungimirante che metta ordine (e logica) su scelte contraddittorie e sbagliate (come il PRIT) ...


Anziché affrontare i problemi irrisolti e le contraddizioni si preferisce ridurre studi, Valutazioni, confronto responsabile. Il Corriere sul "caso ARPAE" ... (6 settembre 2023)


Il Corriere riporta le "preoccupazioni" di Isabella Conti e le critiche severe di Losavio di Italia Nostra ... (6 settembre 2023)
A cui si aggiungono quelle di Legambiente (qui) e della Rete Emergenze Climatiche Ambientali dell'Emilia Romagna (qui)


Nonché quelle di uno storico urbanista della Provincia di Bologna come Piero Cavalcoli ... (7 settembre 2023)


Dalle voci "contro" ai troppi silenzi (indici di imbarazzo) sulla proroga della Valutazione di Impatto Ambientale sul Passante ...
Qui la notizia pubblicata settimane fa dal Corriere della Sera (16 luglio 2023)
 



E qui la nuova stagione di lotte che si preparano in tutta l'Italia "per la giustizia climatica" e sociale ... (l'ExtraTerrestre, 7 settembre 2023)


Il primo appuntamento per Bologna, da Ponticelli all'Appennino, 8-17 settembre 2023 ...


Con il Programma delle varie tappe e il passaggio da Bologna il 9, 10 e 11 settembre ...
 








8 commenti:

  1. Questo è il momento di prendere parola e agire, di convergere e insorgere. E' così, è vero. E' grave che non lo abbiamo ancora fatto ed è drammatico che tanti non lo abbiano ancora capito.

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  2. A proposito di semplificazioni faccio una proposta forse del tutto priva di scientificità. Perché non misurare gli alberi piantati e quelli tagliati in base alla dimensione del loro diametro?
    Per cui piantarne 10 di raggio 3 cm. equivale ad abbattere uno di 30 cm. Ecco così un primo bilancio, comprensibile per tutti. Troppo banale? E allora lo si faccia con criteri più motivati. Ma basta bla, bla, bla ... ovvero correre, correre, correre, per poi rimanere travolti da una locomotiva senza macchinista.
    Carlo

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  3. Apprezzo la presenza vigile dei pensionati di Bologna, detti "umarells". Inoltre la pazienza nel proporre la "città saggia".
    Altro che "Bologna 30" quando contemporaneamente si finanziano Passanti e nuove corsie per tutte le autostrade della Regione che inducono le persone all'uso di auto (e Tir) inquinanti.
    Segnalo un refuso: in una didascalia Carlo Santacroce è sintetizzato in Croce. Giusto?
    DG

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  4. La rincorsa al fare sarebbe giusta se ci fosse condivisione nel che fare. Inclusa la consapevolezza che ciò che è stato progettato ieri va verificato alle condizione odierne. Che sono mutate.
    Un esempio emblematico viene dalla cronaca.
    A Riolo Terme è stata sistemata una passerella pedonale sul Senio progettata prima del covid del costo di 150mila euro che consente di collegare due borghi.
    Dopo un primo uso, al momento del collaudo, sotto il peso prestabilito, l'infrastruttura è crollata.
    Evidentemente le piogge e le piene di maggio hanno modificato il contesto e quel progetto vecchio di soli 4 anni non era più adeguato.
    Ecco perché in un mondo che cambia guai basarsi su passate certezze.
    Naturalmente vale anche per il Ponte di Messina e per il Passante di Bologna.
    Salvini e Bonaccini permettendo.
    L.

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  5. Questa mattina al bar ho letto due news sul Carlino:
    1] Passante, cantieri dal 2025
    2] Sei miliardi destinati alle autostrade della regione
    Commento: considerando che slittano i tempi dei lavori e aumentano i costi per questi investimenti, perché dovremmo accettare le chiusure anticipate dei parchi urbani e gli abbattimenti indiscriminati di alberi?
    Al Comune dico, riaprite ai cittadini spazi vitali!
    BiBi

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  6. Diventa sempre più difficile commentare queste scelte sciagurate .
    Non si sa più che dire , se non ripetersi all'infinito.
    Bologna meriterebbe molto di più , e di meglio , questi stanno snaturando la città.
    Il che fare diventa sempre più complicato.
    Ciao

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  7. Per il Parco Giovanni Don Bosco e la sua salvaguardia dagli abbattimenti pensati in Comune in funzione della nuova scuola da costruire, a fianco di quella attuale, con i soldi del Pnrr si raccolgono firme. Informatevi!
    G.

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  8. Avanti così andremo a sbattere.
    s.

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