venerdì 3 settembre 2021

Il tempo delle scelte

Domenica di fine agosto sull'Asse Tangenziale-A14 di Bologna. E' l'ora del rientro e della razionalità










Nel mondo occidentale il ritiro delle truppe NATO dall'Afghanistan dopo 20 anni ha sollevato molte critiche. Quasi si sia trattato di un evento inatteso, ingiustificato, inopportuno. Qualcuno ha anche parlato di "tradimento", altri di "precipitazione". Semmai la "lezione" di Kabul conferma una acquisizione storica: le guerre e i bombardamenti non risolvono mai problemi e conflitti sociali o politici. Piuttosto, accrescono il PIL di grandi industrie militari multinazionali e di pochi Stati egemoni o autoritari; alimentano rancori, dipendenze e migrazioni.

Dalla Mostra del cinema di Venezia Roberto Benigni sponsorizza per la prossima elezione del Presidente della Repubblica l'ottantenne Sergio Mattarella. Altri storcono il naso perché vorrebbero al Quirinale il 75enne Mario Draghi. Potrebbe guidare il Paese "dall'alto del Colle" scrivono interessati commentatori. Nell'uno come nell'altro caso con questi candidati non si potrebbe certamente dire che i partiti e i movimenti politici promuovano il rinnovamento politico e/o generazionale del Paese. 

Nei giorni dei "flop" delle manifestazioni No Green Pass, Mario Draghi annuncia che "il Si all'obbligo e alla terza dose"; il Ministro della Sanità, Roberto Speranza, sostiene che "il vaccino è l'arma per chiudere questa stagione"; il Ministro per la Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, se la prende con "gli ambientalisti oltranzisti" e insiste sul rilancio del nucleare; il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Enrico Giovannini, ripropone le "grandi" opere del secolo scorso: dal Ponte sullo Stretto di Messina al Passante stradale di Bologna. Quasi che il Governo "dei Migliori" non sapesse che la stagione delle pandemie e delle emergenze climatiche che viviamo è frutto della crescita insostenibile del modello economico e consumistico che è stato perseguito fin qui. E proprio questo sistema è causa delle modifiche degli habitat naturali che minacciano il Pianeta e gli umani. Dunque se la somministrazione in tutto il mondo di vaccini liberi dai diritti di proprietà sono una prima parziale risposta per ridurre i rischi di estinzione delle speci viventi, decisivo è l'avvio, immediato, in Italia e in Europa, di investimenti strategici consistenti per la conversione ecologica della vita delle persone e delle comunità.

Verso il voto amministrativo del 3-4 ottobre si presentano liste e coalizioni. A Bologna tutti danno vincente con largo margine il Centrosinistra. Presentando la "sua" Lista, l'Assessore uscente e Candidato Sindaco, il Democratico Matteo Lepore, ha ricordato che i 36 concorrenti alla carica di consigliere comunale "sono tutti auto candidati", con l'eccezione dei due capilista. "Li ho scelti - tra i 200 che hanno presentato il loro curriculum - perché sono quelli dell'ultimo miglio nel rapporto con i cittadini". Per parte sua, il Capolista professor Roberto Grandi, già Assessore e Vicesindaco in passate Amministrazioni, ha affermato che "il sogno sarebbe portarli tutti nella Assemblea di Palazzo d'Accursio". Un davvero originale approccio. Un "bel" riconoscimento e apprezzamento per le diverse culture e forze politiche che costituiscono l'ampia alleanza che si candida a governare la Città, per le altre 6 Liste che sostengono Matteo "quarto": quelle di PD, M5S, "Coalizione civica. Coraggiosa, ecologista e solidale", "Anche tu Conti", Verdi - Europa Verde, "PSI - Volt, laici, progressisti, riformisti". 

Del resto è comprensibile la preoccupazione del futuro Sindaco: la sua è nata e cresciuta come "Coalizione piglia tutto e tutti" e manca ancora di un Progetto condiviso di Città per gli anni 2030-2050 (il lavoro è demandato alla Fabbrica del Programma). A sostenerlo, intanto, ci sono quelli che manifestano "orgoglio per ogni atto compiuto dalle Amministrazioni Merola e quelli che chiedono discontinuità e svolta nelle priorità di governo; quelli che hanno aperto le porte agli insediamenti locali di Amazzon, Philips Morris e F.I.CO. e quelli che manifestano "per una rivoluzione ambientale"; quelli che hanno deciso varianti e concessioni per il terzo palasport alla Fiera, per il secondo stadio di calcio nell'area CAAB - F.I.CO, per nuovi poli della logistica su gomma e quelli che si battono per "consumo di suolo zero"; quelli che hanno contrattato nuovi edifici e supermercati nelle aree ex-demaniali dismesse e da "valorizzare per ridurre i debiti dello Stato" e quelli pro "rigenerazione e no speculazione" che vorrebbero più boschi urbani; quelli che da decenni vorrebbero aprire cantieri per Passanti stradali a Nord, poi in Mezzo e attraverso la Città e le montagne dell'Appennino (tra il Reno e il Setta) e quelli che chiedono di costruire la "Città 30 km/h", quartieri per soddisfare le esigenze primarie di vita "in 15'", ferrovie e trasporti pubblici più efficienti e competitivi ... 

Intanto, Matteo Lepore parla di "Passante Green" poi, su suggerimento di alleati più competenti o studiosi, di "Passante di ultima generazione". Vogliamo chiamarla "sintesi possibile"? 

Settembre, il tempo delle scelte.  


Repubblica Bologna propone "i dati allarmanti forniti dall'Istituto Superiore per la Protezione Ambientale" e Valerio Varesi scrive: "numeri che raccontano da sé il fallimento" nella limitazione del consumo di suolo.
(1 settembre 2021)



Il Carlino scrive sull'intervento del Ministro Enrico Giovannini alla Festa de l'Unità di Bologna: "il Governo vuole accelerare sulle grandi opere" e "il Passante dopo le Comunali" ...
(martedì 31 agosto 2021)

"Se i 36 che sono qui fossero tutti eletti sarebbe il più bel Consiglio Comunale che la Città potrebbe avere" sostiene Roberto Grandi, capolista dei Civici scelti da Matteo Lepore per la sua Lista (31 agosto 2021)
Dal vecchio Assessore alla Cultura e ViceSindaco di Bologna e dall'attuale Assessore alla Cultura e Candidato Sindaco solo bassa propaganda o un messaggio politico e programmatico?




Anche in una intervista su Repubblica Bologna Roberto Grandi chiarisce: ""con la presenza di tanti civici su temi strategici, in Consiglio possibili maggioranze più ampie" (31 agosto 2021)
Il problema è che i cittadini che si recheranno al voto vorrebbero sapere strategie, Progetti, priorità delle Coalizioni e dei candidati Sindaco. Prima non dopo. Per indicare con responsabilità e chiarezza una direzione di marcia!

 

"Di Matteo in Matteo ... evoluzione della notorietà" secondo Gianelli sulla prima pagina del Corriere della Sera (2 settembre 2021)
Dal fiorentino Matteo Renzi, al milanese Matteo Salvini, al genovese Matteo Bassetti ... verrà anche il tempo del bolognese Matteo Lepore?


9 commenti:

  1. Un bel programma:
    1. Mai più guerre e bombardamenti.
    2. Un Presidente della Repubblica europeista ed ecologista.
    3. Un governo si vax e pro transizione ecologica, ora non dopodomani, forse.
    4. Amministrazioni locali capaci di invertire la rotta verso i bisogni delle comunità e non degli interessi di potenti e amici.
    DG

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    1. Non scomoderei un termine assai impegnativo, Programma. Per il quale ci vorrebbe una Fabbrica attiva 24 ore al giorno, comprensiva di tanti "lavoratori" che collaborano e cooperano, ciascuno con il proprio sapere e le proprie esperienze. Da confrontare, discutere ed elaborare per produrre sintesi più avanzate e rispettose dei bisogni nuovi determinati dalle contraddizioni in essere.
      Tuttavia si, credo opportuno avere in testa ben chiari alcuni obiettivi che orientino l'agire politico di una comunità che somma crisi e risorse, emergenze ed intelligenze critiche costruttive.
      Gianni

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  2. Come l'Afghanistan dimostra che le guerre non producono libertà, investire altri miliardi per pochi chilometri di cemento e asfalto a Messina o a Bologna non migliora la mobilità dei cittadini.
    Semplicemente aumenta i profitti di grandi prenditori dell'industria e della finanza internazionale.
    Condivido, è il tempo delle scelte. Difficili ma necessarie se vogliamo costruire qualcosa di meglio.
    L.

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    1. In effetti per essere tutti più liberi, cooperanti, responsabili dovremmo concordare di ridurre la produzione di armi e concentrarci su una più equa e logica organizzazione e distribuzione di beni socialmente necessari ed utili.
      Una bella sfida. Che riduce il comando ed esige più conoscenza e democrazia.
      Gianni

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  3. Suggerisco di fare coincidere il tempo delle scelte con il tempo delle donne. Vorrei vincere la resistenza di qualche maschietto dicendo che mal che vada combineremo gli stessi danni degli uomini che così a lungo ci hanno governato.
    Non credo che le donne afghane avrebbero ridotto peggio il loro paese dei talebani e degli eserciti occupanti.
    Penso che Emma Bonino, Rosy Bindi, Milena Gabbanelli o altre non sfigurerebbero al Quirinale e a Palazzo Chigi.
    E così anche nelle città.
    Ho già detto e scritto anche qui che avrei visto volentieri a Palazzo d'Accursio Elly Schein o Isabella Conti, Emily Clancy o Simona Larghetti.
    Io trovo sempre un intimo legame tra progetti sociali, azione politica e sensibilità personale.
    Del resto alzi la mano o prenda parola chi trovandosi davanti Ursula von dar Leyen vorrebbe tornare a Juncker. Oppure chi preferisce il predecessore alla attuale sindaca di Parigi Anne Hidalgo. E temo che il prossimo sindaco di Torino farà rimpiangere Chiara Appendino.
    Anna

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    1. Se anche un maschietto può sottoscrivere, lo faccio.
      Gianni

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  4. Diciamo che in fondo non sarà difficile scegliere.
    La sfida è tra 2 candidati.
    L'alternativa è tra 2 schieramenti.
    Certo in entrambi ci sono molte diversità, a differenza di quelle liste che rappresentano gruppi ristretti e settori. A sinistra 3 candidati: Potere al Popolo e due Partiti Comunisti. (Pura testimonianza).
    Ma poi ci sono le classiche storiche divisioni tra destra e sinistra. (Non secondarie).
    Con diverse scelte che resteranno da prendere e che dipenderanno dai voti raccolti dalle diverse liste presenti nei due grandi schieramenti.
    Parlando di Bologna, esempio sul Passante: se prevalgono PD e lista Lepore si fa, se al contrario avranno più consensi Verdi e Coalizione Civica no.
    In fondo conteranno i numeri. Cosa altro si può fare?
    A.B.

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    1. Capisco ma non condivido. E provo a spiegare il mio punto di vista (non nuovo per chi frequenta il blog).
      1. Sulle Amministrative 2021 si gioca una "partita" politica nazionale ed europea. Non solo locale. E le forze (o le "debolezze") politiche in campo sono diverse. A Roma, Milano, Napoli, Torino ... Ravenna, Rimini. Comunque non riducibili a due. Soprattutto se si rapportano alle "visioni" per il futuro (e non alle divisioni del passato remoto o recentissimo).
      2. Se parliamo di Bologna. Non vedo tutto chiaro e scontato. Anzi. Soprattutto le elezioni per il Comune (con possibili due turni) non sono paragonabili a quelle per la Regione (dove chi arriva primo, vince e governa, o dovrebbe farlo).
      3. Per il 3 e 4 ottobre competono per la carica di Sindaco di Bologna 8 persone e per la rappresentanza in Consiglio 19 liste. Certo, vi è grande disparità di forza, di organizzazione e di sostegni. Ma questo è anche il frutto di scelte politiche e di interessi concreti. Che possiamo valutare; decidendo liberamente ed autonomamente chi sostenere e chi no. Chi interpreta maggiormente le nostre volontà. E' il principio di rappresentanza: il Consiglio Comunale "specchio" della Città. Poi, se nessuno degli 8 contendenti ottiene il 50,1% dei consensi dopo 15 giorni si va al ballottaggio tra i primi due candidati.
      4. Le due principali Coalizioni che si presentano (quella di CentroSinistra e quella di CentroDestra) esprimono sicuramente una anomalia: mancano ancora di un Programma comune (essenziale, un Manifesto) condiviso e sottoscritto da tutti. In particolare l'Assessore alla Cultura e candidato Sindaco dalle Primarie, Matteo Lepore, ha avviato la Fabbrica del Programma (che forse produrrà una prima "sintesi" condivisa per il voto, forse). Allo stato, però, non c'è ancora. E sull'impegno del Passante (ma non solo!) le diversità sono state fin qui (per 5 anni) nette (come correttamente riportato, con il gruppo dirigente del "vecchio" PD - Merola, Bonaccini, Renzi - sostanzialmente isolato e accomunato agli imprenditori del "Si alle grandi opere").
      5. Considero un peccato che queste diverse idee sulla Città futura (il Passante di Mezzo è solo un simbolo rappresentativo e contempla molto altro: poli logistici, supermercati, costruzioni e consumo di suolo ...) non si siano potute misurare apertamente nel voto (al primo turno)! E così non v'è certezza che se anche dovessero prevalere all'interno del CentroSinistra Verdi e Coalizione Civica il Sindaco PD Matteo Lepore cambierà orientamento. Del resto credo che basti chiedere a Lui, a Bonaccini e a Draghi (o agli alleati nazionali Brunetta, Cingolani e Giorgetti).
      Gianni

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    2. Vicende locali e nazionali sono indubbiamente collegate. Tanto che per investire sul Passante i soldi li mette Aspi in base ad un accordo istituzionale. Che nel 2016 sottoscrisse Renzi ed ora ribadisce Giovannini.
      Inoltre oggi è impensabile che Coalizione Civica e Verdi possano conquistare più voti di PD e alleati. Dunque la strada per procedere con il Passante pare tracciata. Non solo per volontà dei capi partito ma pure per il consenso degli elettori che in democrazia va considerato.
      Del resto se i contrari al Passante lo ritenevano un impedimento alla costruzione della alleanza non avevano che da dirlo e misurarsi autonomamente al voto del 3 ottobre.
      Del resto non manca loro il Coraggio, come ripetono dalle regionali 2020.

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