venerdì 10 gennaio 2014

Governo di chi?

Il Governo LettAlfano non lo hanno voluto gli italiani.
Come noto, il voto di febbraio si era diviso in tre schieramenti contrapposti:
neppure un terzo dei consensi è andato alla coalizione di Centrosinistra che proponeva Bersani "contro i populismi di Berlusconi e di Grillo"; quasi un altro terzo si è riconosciuto nel Centrodestra di Berlusconi "contro la sinistra e gli sfascisti"; poco più di un quarto hanno scelto il Movimento 5 Stelle di Grillo che voleva "tutti (i politici che si erano alternati per venti anni e poi avevano insieme sostenuto le politiche di Monti) a casa".
Il Governo LettAlfano lo hanno voluto Berlusconi ed il PD, o la maggioranza del suo gruppo dirigente. Quando, rompendo le reciproche alleanze elettorali, si accordarono per Napolitano e con Napolitano su un Governo politico di "larghe intese".
Ora, quell'accordo, almeno formalmente e pubblicamente, è saltato (o sospeso).
Berlusconi (con la maggioranza del suo partito) è passato all'opposizione.
Il PD, con il suo congresso e con nuove primarie, ha cambiato il gruppo dirigente e si è affidato al Sindaco di Firenze e, forse, d'Italia.
Dunque, nel nuovo contesto politico del 2014, questo Governo chi rappresenta e da chi è sostenuto?
Si può davvero accettare l'idea che sia "utile al paese" una "stabilità" che non produce risultati concreti (cresce il debito pubblico, cala il lavoro, chiudono imprese, aumentano i disoccupati, i senza reddito e i poveri, ...) e in cui nessuno, si riconosce ed i primi "oppositori" sono (o sembrano) i soggetti politici fondatori e contraenti (Berlusconi ed il PD)?
Oppure ci si può coprire dietro le convinzioni (e la "saggezza") del (quasi novantenne) Presidente della Repubblica?
E, ancora, perché Matteo Renzi afferma che "si voterà nel 2015"?
Si può continuare così?
Con un Governo inconcludente e fatto da Ministri discussi, "non informati sui fatti che succedono e che determinano", divisi, non coordinati, in lite pubblica permanente, impegnati in troppi a portare avanti interessi "particolari"? Impossibile ricordare tutti "gli incidenti" di un pur breve percorso: la scelta della Idem, la vicenda Shalabajeva, le "amicizie" e le bugie della Cancellieri, le (pesanti) accuse incrociate tra il Ministro alle Infrastrutture ed ai Trasporti Maurizio Lupi e il "suo" Vice Vincenzo De Luca (Sindaco di Salerno, plurinquisito), la farsa irrisolta dell'IMU e delle imposte della casa, il nodo ancora aperto delle risorse e dei bilanci dei Comuni (con le quotidiane proteste dei Sindaci!), la richiesta del Governo di fiducia su un provvedimento (il "salva Roma") ritirato un minuto dopo il risultato parlamentare favorevole, le pratiche clientelari di Nunzia De Girolamo, l'inciampo sui 150.000 euro tolti agli insegnanti e prontamente (giustamente!) restituiti ...
Un Governo silenzioso ed assente su grandi progetti e processi industriali (FIAT, Telecom, ...), su grandi emergenze sociali e civili (Lampedusa ed accoglienza-integrazione dei migrazioni, elusione ed evasione fiscale, mafie e criminalità, diritti fondamentali dei cittadini ...).
A nessuno degli iniziali sostenitori viene il dubbio di una inadeguatezza di fondo sulla sua costituzione e sulla sua direzione?
Nessun accordo programmatico è stato sottoscritto pubblicamente dai contraenti (a differenza, ad esempio, del lungo e impegnativo percorso delle larghe intese tedesche).
La guida è stata affidata a personalità politiche di scarsa popolarità ed autorevolezza: Enrico Letta quando si presentò alle primarie PD, arrivò buon terzo (con un modesto 11% di consensi), e la sua candidatura non è stata discussa da nessun organismo dirigente del PD; Angelino Alfano è sempre e solo stato il "segretario nominato" dal Cavaliere, Fondatore e Padrone del PdL.
Ora, anche alla luce dei primi 10 mesi di esperienza, chi può credere davvero che le grandi sfide (ecologiche, industriali, del lavoro, della salute, della sicurezza ...) che abbiamo davanti, possono essere affrontate con successo da questo Governo in continua "verifica", senza consenso popolare, isolato e non più riconosciuto come "figlio legittimo" da tutti i principali protagonisti della vita politica nazionale?
Qualcuno può pensare davvero sia possibile trovare (ed, eventualmente, sufficiente concordare) una nuova, seria e produttiva Agenda su provvedimenti economici adeguati, diritti civili, legge elettorale qualificata in termini di garanzie di governabilità, di rappresentanza e di partecipazione dei cittadini?
E, magari, praticare la via di un "rimpasto" del LettAlfano con la sostituzione "certa" di Fassina, "difficile" di Saccodanni, "delicata"del Ministro di Giustizia, "improbabile" di giovani vecchi berlusconiani?
No, Renzi!
Continuare così, si affonda il paese e la credibilità (residua) di poter avviare un nuovo corso (di sinistra o di centro, che sia).
Sono più che maturi i tempi per chiudere un triste capitolo della storia d'Italia, per annunciare e praticare l'apertura di una fase politica decisamente nuova e diversa: un cambiamento di orizzonti, di politiche, di alleanze e di pratiche.
Possibile in (e con) questo Parlamento?
Dopo la sentenza della Corte Costituzionale, solo per pochi, urgenti e sostanziali atti.
A deputati e senatori l'ardua e libera scelta. Insieme al Presidente della Repubblica.
L'alternativa è tornare subito al voto.
Non sarebbe un dramma.
Al contrario, un atto di consapevolezza e di responsabilità.
Per riconciliarsi con un paese deluso, arrabbiato, in cui si moltiplicano i segnali di rivolta.
Per riconsegnare al popolo la sovranità costituzionale, sospesa con la scelta degli ultimi due Governi: Monti e LettAlfano.
Per sottoporre (finalmente!) agli elettori progetti e programmi nuovi per il futuro dell'Italia e dell'Europa, persone credibili per governare e rappresentare al meglio il paese.
In democrazia spetta ai cittadini pronunciarsi e decidere il futuro comune!

10 commenti:

  1. Anch'io concordo.
    Ogni giorno è peggio.
    Leggo che anche numerosi sindaci PD consigliano di votare a maggio.
    Resta il problema dello sbocco: si vota con questa legge? Con le alleanze di febbraio?
    Eli

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  2. Un Governo indifendibile. Non ne azzecca una. Ora scarica sui Comuni le imposte, riducendo i trasferimenti statali. I Sindaci sono in rivolta, stretti nella morsa più tasse o meno servizi.
    Non credo che il PD possa reggere da solo quello che chiamerei NapoLettAlfano. Con la crisi, la mancanza di liquidità e le proteste sociali che cresceranno Renzi non può lasciare a Berlusconi e Grillo l'opposizione.
    Quindi, voto a primavera. Ma prima concorderanno (PD e FI) una legge elettorale bipolare nel tentativo di tagliare fuori il terzo incomodo (il M5Stelle). Così proveranno ancora una volta a giocarsela loro ...
    Scommetto!
    L.

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  3. Questo governo sicuramente non entusiasma.
    Non darei però per scontato che si può solo migliorare ...
    Attenzione!
    Antonio

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  4. Ricostruiamo con un po' di memoria.
    2008: Berlusconi vince le elezioni e Veltroni le perde.
    Il Centrodestra governa. Fino all'autunno 2011, quando Berluconi si dimetti e concorda per un Governo Monti fondato su una maggioranza "di larghe intese" tra Centrodestra e Centrosinistra più Centrocentro. A fine legislatura Berlusconi sbatte la porta e si anticipa (di settimane) il voto.
    2013: il voto presenta un paese diviso in tre. Il Movimento 5 Stelle di Grillo conquista, a sorpresa (con una campagna "tutti a casa!) un quarto dei voti. Il Centrosinistra, prima coalizione con meno di un terzo dei voti, grazie alla legge elettorale "porcata" (che nel corso di due legislature, con "opposte" maggioranze, nessuno ha modificato) ha la maggioranza assoluta alla Camera. Si ripropongono le "larghe intese" con il Governo Letta (che, entusiasta, afferma: "con una maggioranza così ampia possiamo riformare la Costituzione e risanare il paese!") sostenuto da Bersani, Berlusconi e Monti. Passano pochi mesi e Berlusconi sbatte la porta (come con Monti) e passa alla opposizione ("lasciando" il gruppetto Alfano-Cicchitto-Formigoni-Giovanardi-... al Governo). Letta pare entusiasta: "giornata storica, intese strette ma più omogenee"! Il PD con le primarie si affida a Renzi. In poche settimane, pure lui pare passato alla opposizione! Letta è fiducioso: "possiamo concordare un nuovo patto di governo per il 2014!"
    Enrico, il futuro è tuo!

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  5. Della serie Letta per tutte le stagioni: dalle larghe intese al governo più omogeneo.
    Almeno su un punto Renzi ha maggiore consapevolezza: di questo Governo risponderà il PD.
    Nik

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  6. È giusto che di questo governo risponda innanzitutto il PD. Non si può dire di essere la prima coalizione solo il giorno dopo il voto e poi non assumersi le responsabilità delle scelte parlamentari.
    Ma questo non è,il Governo voluto dal popolo e dagli elettori del PD.
    È il Governo di Napolitano, delle burocrazie italoeuropee di Draghi, dei Cancellieri e dei Saccomanni, dei giovani di Vedrò, dei cattolici popolari di Formigoni, Lupi e Mauro ...
    Dai, non ce la possono fare.
    Francesca

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  7. Sicuramente Renzi ha capito molte cose.
    Tra queste che il Governo Letta non è suo e non è amato dalla maggioranza degli italiani.
    Tuttavia la sua arroganza è pari alla sua presunzione ed alla sua ambizione. Tutte molto alte!
    La distanza con la pattuglia del Nuovo Centro Destra è più che legittima, ma l'approccio (aggressivo e costrittivo) con gli attuali alleati del PD (parola di Enrico Letta e dei Capigruppo) no.
    Sono atteggiamenti di un classico uomo di potere. Così, prima o poi, andrà a sbattere ...
    Anche la scelta di "trattare" con Verdini, per preparare un incontro "risolutivo" con Berlusconi (vero?) lo confermerebbero.
    Ancora incontri e intese con esponenti inquisiti e con un leader condannato, bugiardo e corruttore?
    Ma se è così, cosa distingue il nuovo segretario dai vecchi dirigenti che diceva di voler rottamare?
    g.

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  8. Sarà anche arrogante, Renzi.
    Ma il clan al Governo?
    GianniEnrico Letta, Al-Fano il kazako, Annamaria con Ligresti, Nunzia in Boccia, Mauro Armato, Lupi Opere ... quel Draghi di Saccodanni sono un vero programma.
    Loro "0 stelle".
    Fiorella

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  9. Sto ascoltando la direzione pd. L'impressione è che si proceda a tappe forzate verso l'ennesimo accordo con il partito di Berlusconi per una riforma del sistema elettorale di segno maggioritario. Si vuole una alternanza tra un centrodestra ad egemonia forza Italia e un centrosinistra ad egemonia Renzi? Peccato che in questo ambito si tende a liquidare tutti gli altri. Partiti minori, terze forze in essere e/o in formazione, correnti presenti o eventuali nei principali schieramenti. Ma la corte costituzionale non aveva sottolineato il dovere del parlamento di valorizzare la rappresentanza?! Così alle prossime elezioni parteciperanno il 50% degli italiani. E vincerà chi raccoglie il 25,1% degli elettori.
    Che democrazia sarebbe?
    g.

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  10. Un punto di Renzi che mi pare logico e condivisibile è l'utilità del Governo per quello che fa. Se non produce non serve ed è bene cambiarlo. La stabilità non è un fine ma uno strumento per realizzare programmi e risolvere problemi.
    Sulla legge elettorale le proposte di Renzi non mi convincono. Mi pare di avere capito che pone tre questioni. 1. Più diretto rapporto eletti - elettori. 2. Sapere la sera del voto chi ha vinto. 3. Garantire la governabilità. Ma questi obiettivi sono garantiti da un qualsiasi sistema elettorale? O necessitano di una crescita di qualità della cultura politica e delle partecipazione democratica dei cittadini? Nel merito. In un sistema maggioritario per piccoli collegi chi sceglie i candidati delle coalizioni? Le segreterie nazionali o le primarie? Nel primo caso, che cambia per l'elettore? Nel secondo, se si passa dalle primarie, come si garantisce la governabilità? Se il premio di maggioranza attuale non è servito a garantire maggioranze forti (come quella scelta nel 2008) a quale premio si pensa nell'attuale contesto?
    La scelta di affidare ad un incontro Renzi - Berlusconi il destino della riforma elettorale mi pare insostenibile e politicamente inaccettabile, foriera di forzature autoritarie.
    Ciao!

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