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Ultima Generazione, domenica scorsa, in via Rizzoli, a Bologna, per il "giusto prezzo" ... |
"Non perdiamoci di vista" è stato l'appello finale dal palco di Piazza del Popolo il 15 marzo 2025. Matteo Lepore e Sara Funaro non hanno perso tempo. Hanno scritto al direttore di la Repubblica per lanciare una nuova manifestazione dopo quella proposta da Michele Serra: "Oggi, più che mai, sentiamo l'urgenza di impegnarci a promuovere e difendere i valori che ci hanno uniti in questi decenni: democrazia, pace, giustizia sociale e rispetto per l'ambiente". Così il prossimo 5 (anzi 6) aprile Bologna ospiterà una nuova "marea blu" con (solo) le bandiere d'Europa.
Restano senza risposta tutti gli interrogativi sollevati in queste settimane sulle contraddizioni insite nelle scelte dell'Unione Europea di Ursula Von der Leyen. Nella loro lettera (vedi sotto) pubblicata sul quotidiano fondato da Eugenio Scalfari e diretto da Mario Orfeo, i Sindaci di Bologna e Firenze non entrano nel merito di dubbi e riserve sollevate anche in ambito locale e non propongono soluzioni o sintesi nuove per superare evidenti contraddizioni.
Quale proposta di pace può e deve fare l'Europa Unita di fronte alle trattative Trump - Putin e al disgelo USA - Russia? Che prospettiva avanzare per affermare un Nuovo Ordine Internazionale? Il contributo della cultura e dell'esperienza del Vecchio Continente sta nel ReArm (riproposto in Prontezza 2030) e nel "prepararsi alla guerra" o ci sono idee, progetti ed azioni da compiere? Tra cui iniziative immediate a sostegno del popolo palestinese, con la fine dell'occupazione israeliana di Gaza e della Cisgiordania, il rispetto delle risoluzioni ONU sul Medio Oriente ed il riconoscimento dello Stato di Palestina?
Quale democrazia sostengono le "Piazze per l'Europa"? Quella praticata "in questi decenni" (come scrivono i 2 Sindaci) dalle Commissioni presiedute da Barroso, Juncker e Von Der Leyen e dalle loro alterne maggioranze o altro? Verso un nuovo assetto ed uno sviluppo progressivo del peso politico ed istituzionale della rappresentanza popolare espressa da un Parlamento proporzionato all'elettorato effettivo e dotato di maggiori poteri, a scapito dei Governi nazionali e del diritto di veto di ogni singolo Paese. Con una compiuta articolazione della vita Istituzionale, una separazione sostanziale dei Poteri e un riconoscimento effettivo del protagonismo dei cittadini secondo le indicazioni delle Costituzioni più avanzate, come quella Italiana nata dalla lotta di Liberazione nazionale antifascista? O no?
Quale giustizia sociale e quale rispetto per l'ambiente sostengono le "Piazze per l'Europa"? Qui i Sindaci di Bologna e di Firenze, impossibilitati a partecipare alla mobilitazione nazionale del 15 marzo per l'ennesima emergenza che ha colpito l'Emilia Romagna e la Toscana, potrebbero davvero proporre un originale e sostanziale contributo di valore planetario. Un contributo che valorizzi il meglio del lavoro e del pensiero intellettuale maturato nelle Università, nella Ricerca, nelle Amministrazioni, nelle industrie e nelle comunità delle nostre terre e che acceleri un percorso forte e coerente di trasformazioni sociali verso la conversione ecologica, lavori socialmente utili e il benessere delle comunità. Per investimenti qualificati fuori dal fossile, dalla dipendenza forzata delle persone da economie consumistiche, energivore, che sfruttano natura, suolo, materie prime limitate, terre rare; che riducono giorno dopo giorno la biodiversità che genera vita e ricchezza; che inquinano irrimediabilmente aria, terra ed acque.
Le nostre città e le nostre regioni vivono contraddizioni profonde e conflitti forti, nonostante le risorse importanti su cui si potrebbe e si dovrebbe fare leva.
Qui ed ora, dunque, la sfida è per una rivoluzione gentile e pacifica nella organizzazione del territorio e delle produzioni, nelle priorità degli investimenti, nel recupero delle risorse.
Verso il 2030, dopo gli anni recenti vissuti pericolosamente tra "emergenze", occorre più rispetto per la natura e più cultura. Altro che ReArm!
Che tristezza, invece, ascoltare appelli generici, sentire ripetere gli errori del passato, una stanca conservazione del modello di crescita senza qualità che i cambiamenti climatici ci ricordano continuamente.
Il mese di marzo si è aperto nel segno di simboli negativi.
Il Rigassificatore di Ravenna, dopo quello di Piombino. Un grave errore! Che ripropone la dipendenza dell'Italia da fonti energetiche inquinanti e clima alteranti. Così, liberati dal gas di Putin ci mettiamo nelle mani degli amici di Trump. A costi moltiplicati. Senza scommettere, come si dovrebbe e come possibile, sulle energie rinnovabili, diffuse e fondate sulla partecipazione consapevole.
Il Passante di Mezzo di Bologna. Rivendicato dal Comune fino alla minaccia di una causa legale. E come parte di un sistema nazionale di autostrade da potenziare con ulteriori corsie (A1, A13, A14). Errori da scongiurare e a cui continuare a opporsi. Perché consumerebbero ulteriore suolo vergine. Perché incrementerebbero la congestione dei territori (come da previsioni ASPI!), la dipendenza delle persone e delle merci dagli automezzi più inquinanti. Solo Assessori incompetenti e incapaci di ragionare su salute, benessere e sicurezza (ovvero subalterni alle lobby delle costruzioni e del petrolio o ad associazioni di imprese pigre e incapaci di progettare futuro, come pare sia diventata Legacoop, vedi sotto) possono intraprendere iniziative tanto retrograde.
Le imposte e le tariffe pubbliche, a partire dal trasporto TPER. Gli aumenti, annunciati da poche settimane, sono prontamente scattati (con parzialissime modifiche). Purtroppo si sommano ad un serio peggioramento dei servizi. E in assenza di una visione complessiva e di una progettazione integrata, partecipata e condivisa di mobilità alternativa. Con decisioni, dal People Mover a questo tram, che contraddicono (nei fatti) il Servizio Ferroviario Metropolitano promesso fin dagli anni '90. Linee di tram che, per mancanza di indicazioni politiche vincolanti, hanno portato: a ridurre importanti spazi verdi, filari di alberi e di arbusti; ad estendere ulteriormente asfalto e cemento. Inoltre, "per mancanza di risorse" si giustificano i tagli alle linee annunciate oltre i confini della città (non più Castelmeggiore, capolinea a Corticella). Intanto il varo dell'unica linea ferroviaria passante (la Casalecchio - Pianoro) che attraversa la Stazione Centrale avviene mentre i treni per Budrio, Molinella e Portomaggiore si arrestano in periferia (alle Roveri) senza sapere quando i lavori di interramento dei binari in territorio urbano (solo uno! contrariamente ai due originali) potranno terminare (sempre "per assenza di fondi adeguati"). Ma per questi ritardi gli esponenti della Giunta Comunale di Bologna non minacciano "cause". Dunque, minori prestazioni e aumento delle tariffe. Imposti ("Capirete" scrive il Corriere) senza confronto e senza giustizia sociale: senza nessuna considerazione per i redditi effettivi quanto a biglietti o city pass e nessun incentivo per promuovere i mezzi pubblici verso la componente larga degli utenti occasionali.
Il consumo di suolo prosegue, senza fine. Si continua a costruire in piccole e medie aree interstiziali, come in più rilevanti cunei agricoli e vergini. Si mantiene la riservatezza su strategiche aree pubbliche ex militari e/o demaniali oggetto di trattative tra Enti Locali ed Enti nazionali competenti di nomina governativa Aree individuate allo scopo di "valorizzare" economicamente (!) e di "fare cassa" per ridurre il debito dello Stato. Eppure è sempre più evidente che vendere a grandi gruppi privati il patrimonio pubblico è operazione miope. Impoverisce la collettività e alimenta gli "appetiti" degli speculatori: da Borgo Panigale Reno a San Donato San Vitale, a San Lazzaro di Savena. Di volta in volta "giustificate" con tesi diverse: servono nuove edificazioni per "10 mila nuovi appartamenti", occorrono altre aree per la "libera concorrenza commerciale e logistica", vanno soddisfatte le "esigenze di stadi e palasport temporanei o definitivi per i successi sportivi delle nostre ambiziose squadre". Il tutto sempre in assenza di dati di riscontro concreti, di tendenze demografiche affidabili, di previsioni credibili ed argomentate.
Lo scollamento tra autorità, rappresentanze istituzionali, partiti, potentati economici (da un lato) e i cittadini (dall'altro) sta nell'assenza di adeguato confronto, in questa distanza tra priorità delle Agende pubbliche e delle opere prescelte per "amministrare" società complesse e bisogni, aspirazioni, lotte quotidiane vissute nelle piccole e nelle grandi comunità da tantissime persone ricche di esperienze, idee e speranze.
Bologna e l'Emilia Romagna chiedono - qui ed ora, basta seguire le fotocronache delle tante iniziative in campo - investimenti di prospettiva per la conversione ecologica e la giustizia sociale! Non 800 milioni di spese nazionali in ReArm EU (o anche "Prontezza2030").
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La lettera di Matteo Lepore e Sara Funaro a la Repubblica per una seconda Piazza per l'Europa a Bologna il 5 aprile 2025 ... (19 marzo 2025)
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 | Voci critiche sull'appello di Michele Serra per Una Piazza per l'Europa dall'ANPI di Marzabotto ... |
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Voci critiche sulla Piazza per l'Europa del 15 marzo a Roma da attivisti di Legambiente Bologna ...
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Ragazze e giovani, palestinesi ed italiani manifestano a Bologna contro la ripresa dei bombardamenti dell'Esercito di Israele su Gaza, con altre centinaia di morti ... (il Resto del Carlino Bologna, 19 marzo 2025) |
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"Non rimaniamo in silenzio rispetto al terrore scatenato di nuovo da Israele a Gaza" ... L'invito di storiche associazioni laiche e cattoliche a manifestare. |
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la Repubblica sulla iniziativa di ANPI, ARCI, CGIL, Cucine Popolari, Legambiente, Libera, Manifesto in Rete, Mediterranea, Portico della Pace, Rete degli Universitari, UDU ...
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"Contro cementificazione, disboscamento, militarizzazione e repressione, per il rinsavimento dell'amministrazione, per il trasporto pubblico gratuito" ritrovo (ore 17.30) in Bolognina (davanti alla Chiesa del Sacro Cuore) il primo giorno di primavera e primo anniversario del taglio di decine di alberi al Parco Don Bosco ... |
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La creativa e ironica convocazione (bis) per la "Santa processione Don Bosco per le aree verdi" ...
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Da Bologna for Climate Justice un altro appuntamento in bici "attraverso la foresta di cemento alla ricerca di ecologie urbane" ...
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Le associazioni ecologiste dell'Emilia Romagna promuovono una manifestazione nazionale contro il Rigassificatore di Ravenna e per una svolta nelle politiche energetiche dell'Italia ... |
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Sul Corriere la notizia dell'approdo al largo di Ravenna della "nave rigassificatrice" voluta da Governi nazionali e regionali in accordo con il Comune di Ravenna e i grandi gruppi imprenditoriali del Fossile ... (marzo 2025)
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La denuncia di Linda Maggiori su il manifesto dei danni ecologici provocati dall'impianto "rigassificatore" di Ravenna ... (marzo 2025)
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Dal Si al Rigassificatore al Si al Passante di Mezzo. Il neo Presidente della Regione, Michele De Pascale, incurante delle critiche argomentate sulle conseguenze climatiche di investimenti costosi quanto sbagliati procede imperterrito: "non si può ripartire da zero" ... (marzo 2025)
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Il neo Assessore alla "Nuova mobilità" del Comune di Bologna, Michele Campaniello, sul Passante di Mezzo afferma: "O si parte o faremo causa" ... (marzo 2025)
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Sul "Passante in stallo" il Corriere di Bologna titola "allarme di Legacoop" Emilia Romagna: "basta ritardi, le code costano 350 milioni" ... (marzo 2025) Questa cooperazione ha dimenticato ogni impegno di Responsabilità sociale ed ambientale delle imprese! Non considera i costi sanitari ed ecologici delle attività sulle comunità e sull'ambiente ... Evidentemente anche per loro c'è solo il bilancio economico
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Su Carlino Bologna "l'opera va realizzata" (Daniele Montroni, Legacoop) e "non rinunceremo mai" (Irene Priolo, Assessora della Regione Emilia Romagna) ... (marzo 2025)
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Sul Corriere di Bologna l'intervento critico e le proposte di Giovanni Crocioni "Quelle antiche alternative al Passante di Mezzo" ... (marzo 2025) |
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I "maxi rincari" di TPER e del Comune di Bologna sul Corriere ... (febbraio 2025)
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Ancora sul Corriere un titolo efficace "Lepore ai bolognesi: capirete" ... (marzo 2025)
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La denuncia di Michele Bulgarelli, segretario CGIL di Bologna: "il Sindaco ha scelto senza confronto" ... (marzo 2025) |
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A Bologna in Piazza per potenziare il trasporto pubblico, contro l'aumento delle tariffe ... (1 marzo 2025)
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Un cittadino in Piazza XXSettembre con un city pass "tariffa ladra" e il cartello "non Ti per/doniamo" ... (1 marzo 2025)
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Piove su manifestanti e ombrelli di pace in via dei Mille ... (1 marzo 2025)
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Con un disabile attraverso via dell'Indipendenza ... (1 marzo 2025)
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Priorità ad investimenti sul trasporto pubblico, non sul Passante di mezzo ... (1 marzo 2025)
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"Anche gli studenti vogliono un trasporto pubblico di qualità e accessibile a tutti!" Cambiare Rotta ... (1 marzo 2025)
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"Basta guerra, basta carovita, per la pace e la giustizia climatica e sociale" ... Sinistra Unita in via Rizzoli, verso piazza Maggiore ... (1 marzo 2025) |
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Il Corriere di Bologna sulla manifestazione eco-pacifista ... (1 marzo 2025)
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la Repubblica Bologna tra "multe più salate per chi non ha il biglietto" e la richiesta di risorse per il Passante dell'Assessora Irene Priolo ... (marzo 2025)
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Al CostArena con il Manifesto in Rete si discute di "Contro Milano. Ascesa e caduta di un modello di città" ... (6 marzo 2025)
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Si parla del Capoluogo Lombardo, del DDL "Salva Milano" con l'autore del libro, Gianni Barbacetto, ma anche di Bologna e di Firenze con Ilaria Agostini, Paola Bonora, Piero Cavalcoli, Simona Larghetti, Gioacchino Piras ... (6 marzo 2025)
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Dalle riflessioni alle azioni, sotto un cielo grigio: in via Rizzoli, Ultima Generazione ... (16 marzo 2025) |
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"Un gesto semplice verso i cittadini e l'agricoltura", entrambi "sempre più colpiti dalla crisi climatica" ... (16 marzo 2025)
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La campagna "il giusto prezzo" parte dalla crisi climatica e denuncia un modello di crescita, di produzione e di distribuzione insostenibile per agricoltori e cittadini ... (16 marzo 2025) |
Bologna, 16 marzo 2025 – Nella centrale via Rizzoli, angolo con via Calzolerie, cinque persone aderenti ad Ultima Generazione hanno lasciato un promemoria alla città, sotto gli occhi esterrefatti di passanti e turisti: verdure marce. Si sono posizionati sulla segnaletica orizzontale e hanno esposto striscioni con scritto “Il giusto prezzo”, “Questo governo è marcio”, “La nostra inazione ha un prezzo insostenibile”, “Campo allagato, niente al mercato, prezzo salato”. Poi si sono seduti in strada.
BOLOGNA, EMILIA-ROMAGNA E TOSCANA ANCORA COLPITE DAI FENOMENI ESTREMI. INTANTO I PREZZI AUMENTANO MENTRE IL GOVERNO COMPRA ARMI
Proprio questa settimana Bologna e l’Emilia-Romagna hanno vissuto nella paura di nuovi alluvioni; anche ieri il territorio bolognese e ferrarese è stato sferzato dai tornado. Questi eventi, oltre a danni a cose e persone, significano anche raccolti distrutti con conseguente aumento dei prezzi e fallimento di aziende agricole: 1,3 milioni di aziende agricole hanno chiuso in vent’anni (dal 2000 al 2020) in Italia. Dal 2015 al 2024 ci sono stati, solo in Emilia Romagna, molti eventi climatici estremi che hanno causato danni alla produzione agricola. I bolognesi sono sempre più vittime della crisi climatica e della crisi economica. Non abbiamo bisogno della retorica del governo e delle lobby della grande distribuzione, organizzata sulla “qualità” e sul “made in Italy”, ma abbiamo bisogno del giusto prezzo.
Eugenia, 37 anni, impiegata, ha dichiarato: “Oggi sono qui per strada per chiedere il giusto prezzo, sia per chi produce, sia per chi consuma. Sono arrabbiata: dobbiamo agire finchè si può ancora fare qualcosa per questo pianeta; dobbiamo investire sul suo futuro e non in armi. Questo governo vuole investire in armi, ma il cambiamento climatico non aspetta, le alluvioni continuano come anche in questi giorni, i prezzi del cibo vanno alle stelle, e chi non arriva a fine mese ne paga le conseguenze. Mentre i ricchi che decidono dormono tranquilli, si arricchiscono sempre di più su sul nostro futuro e su quello dei nostri figli. Io voglio dare un futuro a mio figlio, noi siamo l’ultima generazione che può fare qualcosa. Non dobbiamo essere rassegnati, ma incazzati. Il clima sta collassando, i potenti restano in silenzio e comprano armi. Non c’è più tempo”.
LA CAMPAGNA "IL GIUSTO PREZZO"
L'Italia sta affrontando una crisi agricola senza precedenti. Il prezzo dell'olio, della frutta e di altri generi alimentari di base è raddoppiato negli ultimi dieci anni. Dietro questi aumenti ci sono fenomeni climatici estremi come siccità, alluvioni e grandinate, che stanno mettendo in ginocchio l'agricoltura italiana. Ma la crisi non colpisce solo i consumatori: anche gli agricoltori si trovano in difficoltà, schiacciati tra la crisi climatica e le logiche della grande distribuzione organizzata, che li costringe a vendere i loro prodotti a prezzi irrisori.
COSA CHIEDIAMO?
PROTEGGERE I RACCOLTI: L'agricoltura italiana sta affrontando una crisi senza precedenti. Siccità, ondate di calore, grandinate e alluvioni devastano i campi, compromettendo raccolti e coltivazioni. Dobbiamo proteggere i raccolti e, per farlo, è necessario promuovere una transizione verso un nuovo sistema agricolo che sia resiliente e sostenibile economicamente ed ecologicamente.
AGGIUSTARE I PREZZI: Il costo degli alimenti nei supermercati sta diventando insostenibile, mentre ai produttori arriva solo una minima parte del prezzo finale. Chiediamo alle Istituzioni di intervenire immediatamente per garantire un giusto prezzo al cibo, equo per chi compra e per chi produce.
FAR PAGARE I RESPONSABILI: Chi rompe paga. Vogliamo che a finanziare questa transizione verso un sistema agricolo più sostenibile non siano le nostre tasse ma siano, piuttosto, gli extraprofitti dei reali responsabili della crisi attuale – la finanza, la GDO, i top manager delle multinazionali del cibo e l’industria del fossile.
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L'azione è ripresa e fotografata ... (16 marzo 2025) |
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ultima generazione e Ultima Generazione: osservano con grande curiosità bambine e bambini ... (16 marzo 2025) |
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"Campo allagato, niente al mercato, prezzo salato" propone il cartello di un attivista che all'interno di un cerchio di "verdure e frutta marce" motiva le ragioni dell'iniziativa ... (16 marzo 2025)
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"Questo Governo è marcio" il giudizio sferzante ... "La nostra inazione ha un prezzo insostenibile" (16 marzo 2025)
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Cittadini di passaggio si alternano, alcuni conversano e applaudono ... (16 marzo 2025) |
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Da Ultima Generazione su "il giusto prezzo" un prossimo appuntamento online ...
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"Le luci del Modernissimo si accendono e qualcuno si asciuga le lacrime" ... Un articolo (su la Repubblica) racconta l'anteprima bolognese del doc "Come se non ci fosse un domani" di Riccardo Cremona e Matteo Keffer con la consulenza di Paolo Giordano e prodotto da Paolo Virzì. Racconta Ultima Generazione, "i ragazzi che per sensibilizzare sulla crisi ambientale fermano il traffico" ... Nella foto "gli attivisti che bloccarono la tangenziale il 2 novembre 2023" (febbraio 2025)
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Attivisti di Extinction Rebellion davanti al Tribunale di via D'Azeglio 56 manifestano in solidarietà con Valentina, fermata, portata in Questura e fatta denudare il 9 luglio scorso durante un presidio dell'associazione ecologista in occasione del G7 in svolgimento al Polo Tecnologico ...
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Un cartello: DDL "sicurezza"? Non la nostra!
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Altri cartelli ... Sotto i raggi del sole "Toc, toc, l'ONU ti sta guardando"!
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L'udienza in Tribunale per il ricorso inoltrato dagli avvocati dell'attivista nei confronti dell'archiviazione del procedimento è terminata ... (18 marzo 2025)
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L'abbraccio ... (18 marzo 2025)
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Dialogo al femminile: Valentina, Daniela Rocca ed altre attiviste ... (18 marzo 2025)
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Una canzone di lotta e solidarietà ... (18 marzo 2025)
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In cammino verso Piazza Maggiore ... (18 marzo 2025) |
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Lungo via D'Azeglio ... (18 marzo 2025)
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Sul "crescentone" ... (18 marzo 2025)
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"Repressione? Ribellione!" ... (18 marzo 2025) |
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"NO alla normalizzazione della violenza intimidatoria", la mobilitazione continua ... (18 marzo 2025) |
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L'europa di serra e lepore non mi piace. Cosa vuole dire "unita e forte"? Mi sa che se vogliamo essere un esempio di civiltà nel mondo dovremo rivedere molte cose. Anche perché se altri ci seguissero nelle nostre scelte economiche il mondo scoppierebbe.
RispondiEliminaMassimo R.
Resto impressionata da d,ue fatti.
RispondiEliminaLa genericità delle piazze per l'Europa, che si mostrano incapaci di assumere una posizione su almeno tre grandi questioni: il riconoscimento di diritti primari alle donne e al popolo palestinese (civiltà rifiuta sempre le rappresaglie indiscriminate e opera sempre con azioni mirate contro i criminali e non i neonati) ed una iniziativa di pace in medio oriente; il sostegno ad una trattativa onesta con la controparte russa, che comunque ristabilisca rapporti decenti con un grande paese che fu decisivo nella guerra al nazifascismo (a proposito di Ventotene); un progetto di difesa comune europea che sia fondato su una politica di nuova cooperazione e di disarmo internazionale bilanciato (non sul ReArm di Ursula e dei singoli paesi).
Su questo fossi Elly spingerei decisamente più avanti la posizione del Pd e la coalizione con M5s e Avs (che mi pare condividono). Anche a costo di una frattura (quanto grave?) con la componente machista del PD (Bonaccini, Guerini, Fassino).
L'adesione acritica di Lepore mostrata con la convocazione della piazza bis di Bologna di inizio aprile. Giusto che èdetto qui: lui poteva spingere oltre la piazza di Serra e raccogliere i malumori diffusi nella sinistra (grazie, per aver pubblicato prese di posizione che non conoscevo). È particolarmente chiaro che proprio in Emilia Romagna i costi alti per le future spese militari nazionali o della Nato finiranno per colpire le necessarie misure di riassetto idraulico e dei territori alluvionati, insieme a mancati investimenti per la conversione ecologica e per Bologna 30, che già ora, è priva di programmazione e di riorganizzazione urbanistica e delle delle attività nelle aree interessate, ma persino dei controlli minimi della polizia municipale. Inoltre le comunita locali subiranno colpi nella sanità pubblica, già in grande crisi.
Ecco perché francamente non capisco le scelte di chi teme Meloni, Salvini e i nazionalismi autoritari. Ma poi nulla fa per unire le persone e i soggetti sociali che se mobilitati su obiettivi credibili e convergenti potrebbero spostare i rapporti di forza e fare coinvolgere tantissime forze, innanzitutto donne e mamme.
Anna
Un sacco di iniziative. Perfino religiose.
RispondiEliminas.