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Giovani domenica a Faenza, altri in Piazza Maggiore a Bologna (sotto) per rivendicare una svolta ... |
Convergere e insorgere! Se non ora, quando? Giorgia Meloni pare avere spiazzato molti, amici e avversari. I suoi Fratelli e alleati al Governo parlavano di dieci, trenta milioni per l'alluvione. Poi, di fronte all'evidenza del disastro, di due o trecento milioni. Al rientro in Italia dal G7 in Giappone con la visita intelligente in Romagna il "colpo di scena": la leader dei Conservatori (italiani ed europei) porge la mano (e la guancia) a Stefano Bonaccini (che invita a Palazzo Chigi) e stanzia due miliardi ("per l'immediata emergenza" precisa). Gran parte della politica (Destra e Centrosinistra) è soddisfatta. E si concentra a batter cassa, insieme, verso l'Europa di Ursula fon Der Leyen (che oggi arriverà in Italia, con uno sguardo dritto e aperto agli equilibri continentali del presente e del futuro: nel 2024 si vota).
Come sempre, se ci si concentra su soldi, risarcimenti, spese e costi una mediazione si trova. Può mettere d'accordo chi - a destra - è ancora interessato a consolidare il proprio accresciuto potere e chi - nel Centrosinistra - vede in crisi irreversibile il modello consociativo - politico imprenditoriale - emiliano romagnolo.
Bonaccini e C. (scrive il Corriere) pressano: "serve subito il Commissario straordinario" e questi "ha da essere il Presidente della Regione" (parola della Vice, Irene Priolo su Rai1). Un classico. "E' sempre successo" dicono in molti (per Zaia, Errani e Toti), voci bipartisan anche da Lega e Forza Italia. Appunto. A chi giova conservare le tradizionali pratiche? Che espropriano sistematicamente le Istituzioni repubblicane e le Assemblee elettive? Che concentrano risorse e potere nelle mani di "uno"?
Qui manca la Politica. Almeno da una parte. Infatti se la nuova Destra fa il suo e sperimenta con Giorgia Meloni presenza, comando, una nuova leva di "colonnelli" e "fedelissimi" (da Chiara Colosimo a Galeazzo Bignami) che si relaziona al potere dominante, la nuova "Sinistra" che mette in campo?
La marea di giovani e di persone che volontariamente si sono attivati con badili e carriole per ripulire strade e abitazioni allagate in Romagna e nel bolognese in solidarietà con le vittime e con le comunità colpite da uno sviluppo insostenibile, sono in gran parte protagonisti di battaglie radicali, con cui confrontarsi pubblicamente, da cui trarre forza e coraggio.
Sappiamo da oltre mezzo secolo e dal lavoro di scienziati e centri di ricerca internazionali che il maltempo che ha colpito così duramente l'Emilia Romagna e sorpreso le sue classi dirigenti impegnate a "portare a casa" in questi anni il Gran Premio di Formula 1 di Automobilismo a Imola, il rigassificatore a Ravenna, la Philip Morris e il Passante di Mezzo a Bologna, i nuovi grandi poli della logistica su gomma, l'Autostrada Cispadana nella bassa, il potenziamento di tutte le autostrade della regione ... non è la causa principale del disastro che viviamo. Piuttosto la conseguenza delle politiche attuate negli ultimi decenni: un misto di consumo e di sfruttamento del suolo, di crescita diffusa dell'asfalto e del cemento, di costante mancata prevenzione ambientale e sanitaria, di scarsissima manutenzione ordinaria e straordinaria, di proliferazione di agricoltura ed allevamenti intensivi, di modestissima messa in sicurezza del territorio dai rischi idrogeologici e sismici, di progressivo abbandono dell'Appennino (e dei suoi servizi e presidi essenziali: ospedali e trasporti).
Al contrario, Progetti di storiche Amministrazioni locali e regionali sono stati colpevolmente dimenticati o relegati a "impegni di contorno": il governo (condiviso ed effettivo) del territorio e la programmazione urbanistica partecipata, gli investimenti in infrastrutture e mezzi FS, il Servizio Ferroviario Metropolitano del capoluogo, gli investimenti nel verde e la Fascia Boscata di oltre 200 ettari previsti dal PRG di Bologna degli anni '80, gli invasi di raccolta delle acque lungo fiumi, torrenti e rigagnoli (a volte tombati), lo sviluppo di fonti energetiche rinnovabili ... Così le industrie che hanno tentato la conversione ecologica di produzioni e servizi: si pensi alla vicenda irrisolta della metalmeccanica Menarini, poi Breda, quindi Industria Italiana Autobus ...
Sta qui la sconfitta politica del "buon governo" emiliano. Anche se classi dirigenti trasformiste di Partito non hanno mai voluto comprendere, guardare in faccia la realtà e rielaborare una strategia adeguata al nuovo millennio. E proposte di Legge di iniziativa popolare su grandi questioni come Acqua Pubblica, promozione delle Energie rinnovabili, Riduzione e Recupero dei Rifiuti, Consumo di suolo zero e salvaguardia della biodiversità attraverso modifiche alla Legge regionale 24 del 2017, promosse da RECA e Legambiente e che hanno raccolto oltre 7 mila firme di residenti, non sono neppure state discusse nelle Commissioni dell'Assemblea Legislativa di Viale Aldo Moro.
Così, le ripetute "vittorie" elettorali di questi decenni riportate su deboli candidati di centro, civici o delle destre (da Gazzoni a Cazzola, da Berselli a Monaco, fino a Borgonzoni e Battistini) sono sfociati nella più pesante delle sconfitte comuni: quella, di questo maggio, con tanta parte del patrimonio storico accumulato (e ancora vitale) finito sott'acqua, colpito da imprevidenza e da "negazionisti" di varia estrazione.
La grande speranza sta dunque nelle nuove generazioni di volontari e di attivisti politici che in nome del Pianeta e della lotta alle mafie ed ai poteri economici e finanziari consolidati si mobilitano per la giustizia sociale ed ambientale, per misure radicali e immediate che frenino i cambiamenti climatici in corso, per il disarmo e per riconoscere Diritti - Doveri universali ... E, con loro, nei "Parents for Future" e nei "Nonni for Future" pronti a convergere e cooperare.
Se riusciremo, tutti insieme e aprendoci a chiunque abbia voglia di leggere "le lezioni" di questi mesi ed anni, a fermare le guerre e a rompere il "muro di gomma" di vecchi e nuovi conservatori non è dato sapere. Ma, oggi, questa è la assoluta priorità.
Fotocronaca di una mobilitazione pubblica e ripetuta; di una lotta per "cambiare rotta". Bologna, Piazza Maggiore, lunedì 22 maggio
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Un cartello sul selciato di Piazza Maggiore ... |
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Una attivista proveniente da una giornata di volontariato in Romagna ha portato le sue scarpe infangate: un simbolo del cammino da percorrere ...
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Una immagine parziale del presidio ...
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Una attivista: "basta bombe di asfalto" ...
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"Basta lacrime di coccodrillo" ...
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Facciamo rumore per abbattere i silenzi sulle grandi opere sbagliate ...
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La spentolata della settimana, come tutti i lunedì del Consiglio Comunale ...
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Con coperchi, pentole e mestoli ...
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Con colapasta ...
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Strumenti creativi e meno ...
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Tegami di coppia ...
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Con bottiglie ...
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Con colabrodo e tagliere ...
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Con lattine e bastoncini ...
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Con piccoli strumenti musicali ...
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... e con chitarre
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Con campanelli ...
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Con tegami ...
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Balli creativi ...
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... e collettivi
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Dai passanti domande, attenzione e le inevitabili foto ...
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Una partecipazione plurale ...
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... la convergenza è No Passante!
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Papà ciclista e il suo piccolo bambino azionano insieme il campanello ...
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... ma nella bici - car spunta anche un piccolo tegame
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Da turisti e curiosi, altre foto ricordo ...
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Un rullo di tamburo ...
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Col passare del tempo si trovano ritmi e armonie ...
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... decorazioni
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Le differenze arricchiscono la convergenza ...
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Volantinaggio e lettura ...
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Dialoghi e argomentazioni ...
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Il Passante di Mezzo non serve per il futuro ...
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Una mobilitazione per piccoli e grandi saggi ...
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I promotori sono giovani che studiano, ricercano, lavorano, criticano ...
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Sorridono, determinati e accoglienti ...
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Palazzo d'Accursio si aprirà alle istanze delle giovani generazioni e della conversione ecologica e della giustizia sociale?
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La maglietta di un attivista di Extinction Rebellion ...
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La mobilitazione continua nelle aree alluvionate e lunedì prossimo, 29 maggio, in Piazza Maggiore, ore 16.30 ...
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Il lato B del volantino che promuove l'appuntamento ...
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Scrive il Corriere della Sera: Meloni "lavoriamo insieme" e Bonaccini "dall'esecutivo è arrivato un segnale" ... (24 maggio 2023)
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Da "Bonaccini e mondo produttivo un documento a Meloni" ... (Corriere Bologna, 24 maggio)
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Il ViceMinistro Galeazzo Bignami in prima linea: "rifaremo molte strade" ... (Carlino Bologna, 24 maggio)
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Centinaia di frane nell'Appennino romagnolo ed Emiliano ... (Carlino Bologna, 24 maggio)
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Il Sindaco di Monterenzio: "troppo cemento" ... (Carlino Bologna, 24 maggio)
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Per il Sindaco di Bologna (e Metropolitano): "Task force anti-dissesto idrogeologico" ... (24 maggio) Come dire: non ci abbiamo pensato e non ci siamo strutturati per tempo!
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Del resto se le Amministrazioni locali continuano ad affidarsi ad Autostrade per l'Italia e ai loro buoni uffici per risolvere i nodi irrisolti del territorio e delle comunità, nonostante le ammissioni di Gianni Mion, al Processo di Genova per Ponte Morandi ... (la Repubblica, 24 maggio 2023) |
Trovo questa interpretazione del rapporto tra Giorgia Meloni e Stefano Bonaccini molto interessante.
RispondiEliminaCiao!
Hai ragione. Avevo appena finito di leggere questo post che ho sentito la conferenza stampa di Giorgia e Ursula con la tristissima ripetizione di domande dei soliti giornalisti: quanti soldi, quanti soldi? E il Commissario? E il Commissario?
RispondiEliminaNull'altro. È toccato alla Meloni rispondere piccata per questa poco nobile insistenza.
Anna
Il tormentone su Bonaccini commissario oltreché presidente è stucchevole. Per fare che? Si rendono conto che non possiamo ricostruire con le stesse priorità?
RispondiEliminaAle
Perché definire intelligente la visita di Meloni in Romagna?
RispondiEliminas.
Chiedo un supplemento di attenzione per Lepore. Lui motiva la task Force con l'esigenza di adattare rapidamente i territori al cambiamento climatico.....
RispondiEliminaForse ha avviato una riflessione.
L.