In Germania si è votato il 22 settembre scorso.
Ricordate? "Trionfo di Angela Merkel", "Grande vittoria della Cancelliera" si erano affrettati a dire e scrivere in molti (vedi post del 26 settembre).
In realtà questo successo è avvenuto a scapito degli alleati di governo, i liberali della FDP, crollati sotto il 5% e (per il sistema elettorale tedesco) non più rappresentati al Bundestag, il loro Parlamento. Dove sono stati eletti, invece, rappresentanti della Sinistra (Linke) e dei Verdi (Grunen). Oltre, naturalmente, ai socialdemocratici della SPD (nettamente, il secondo partito).
Così, la "vincente" Merkel per governare è costretta a proporre e ricercare una difficile alleanza con la SPD, che però, in alternativa, potrebbe anche tentare di costruire una maggioranza rosso-verde.
Per scegliere, i socialdemocratici tedeschi hanno convocato un Congresso straordinario, fissato alcuni paletti per una possibile intesa con i due partiti democristiani (CDU e CSU), annunciato una consultazione tra tutti gli iscritti (per inizio dicembre).
fatti, notizie, commenti di tugnoli gianni e di chi vuole cooperare per una società più giusta, eco-compatibile, democratica e partecipata.
martedì 26 novembre 2013
martedì 19 novembre 2013
Olbia, Sardegna, Italia
Ogni volta le stesse parole!
Le loro: "un evento eccezionale", "mai visto, a memoria d'uomo", "era imprevedibile".
Il Ministro Andrea Orlando in Parlamento dice: "avevamo avvisato, da domenica era allarme, emergenza con rischi per la vita delle persone".
Le nostre: "occorre prevenire", "è urgente un piano per la manutenzione straordinaria e la messa in sicurezza del territorio", "le priorità negli investimenti non sono nuove grandi opere, ma interventi contro il dissesto idrogeologico, la deforestazione, la cementificazione e l'edificazione continua".
Le loro: "un evento eccezionale", "mai visto, a memoria d'uomo", "era imprevedibile".
Il Ministro Andrea Orlando in Parlamento dice: "avevamo avvisato, da domenica era allarme, emergenza con rischi per la vita delle persone".
Le nostre: "occorre prevenire", "è urgente un piano per la manutenzione straordinaria e la messa in sicurezza del territorio", "le priorità negli investimenti non sono nuove grandi opere, ma interventi contro il dissesto idrogeologico, la deforestazione, la cementificazione e l'edificazione continua".
Gianni e Marcello
Nel voto nazionale degli iscritti al PD per le scelta dei tre candidati che l'8 dicembre (con le primarie) si contenderanno la segreteria del primo partito italiano, Gianni Pittella ha conquistato quasi il 6% dei voti (ultimo dei 4 concorrenti in campo: Renzi 47%, Cuperlo 38%, Civati 9%) e, in base al regolamento del partito, abbandona la competizione.
Invece, il fratello, Marcello Pittella, candidato alla Presidenza della Regione Basilicata nelle elezioni di domenica e lunedì ha vinto, raccogliendo quasi il 60% dei voti espressi dai lucani.
Il voto si è reso necessario per le dimissioni del Presidente Vito De Filippo (anche lui Democratico, eletto nel marzo del 2010) a causa delle indecenti spese sostenute in Regione a carico dei cittadini e della relativa indagine avviata dalla Magistratura.
In Basilicata, per la prima volta, hanno votato meno della metà degli aventi diritto, il 47,6%. Un calo di oltre 15 punti rispetto alle precedenti regionali.
Invece, il fratello, Marcello Pittella, candidato alla Presidenza della Regione Basilicata nelle elezioni di domenica e lunedì ha vinto, raccogliendo quasi il 60% dei voti espressi dai lucani.
Il voto si è reso necessario per le dimissioni del Presidente Vito De Filippo (anche lui Democratico, eletto nel marzo del 2010) a causa delle indecenti spese sostenute in Regione a carico dei cittadini e della relativa indagine avviata dalla Magistratura.
In Basilicata, per la prima volta, hanno votato meno della metà degli aventi diritto, il 47,6%. Un calo di oltre 15 punti rispetto alle precedenti regionali.
lunedì 18 novembre 2013
Giorni di svolta!
Alcuni fatti delle ultime ore sono destinati a lasciare un segno profondo nella storia politica italiana.
1. La scomposizione del centrodestra. Silvio Berlusconi ritorna a Forza Italia, passa all'opposizione del Governo Letta (con una motivazione lineare e comprensibile: non si può essere alleati di chi non è tuo alleato), Angelino Alfano e tutti i Ministri restano al Governo, si costituiscono due nuovi Gruppi parlamentari: Nuovo CentroDestra.
2. Letta e Napolitano insistono nella fiducia al Ministro di Giustizia, nonostante le nuove conferme dei legami di amicizia, affari ed interessi di Annamaria Cancellieri (marito e figlio) con la famiglia Ligresti. Nonostante l'imbarazzo crescente di ampi settori del PD, il parere di almeno 3 dei 4 candidati alla segreteria nazionale e l'invito a riflettere del quarto.
3. Il Presidente della Regione Puglia risulta abbia intrattenuto rapporti confidenziali e meritevoli di indagine della Magistratura con la Direzione dell'ILVA. In particolare risulta una telefonata, con un personaggio come Archina' (che, successivamente al fatto, emerge come grande corruttore nell'interesse dei Riva) in occasione di una squalificante bravata di questi contro un giornalista impegnato nel proprio lavoro. E', quantomeno, la conferma di uno stile disinvolto e di discutibili relazioni di governo di Niki Vendola con ambienti imprenditoriali e politici affaristici e dediti alla illegalità (da don Luigi Verze' del San Raffaele, al Gruppo Marcegaglia, da Sandro Frisullo ad Alfredo Tedesco).
4. Un "fiume in piena" travolge Napoli.
1. La scomposizione del centrodestra. Silvio Berlusconi ritorna a Forza Italia, passa all'opposizione del Governo Letta (con una motivazione lineare e comprensibile: non si può essere alleati di chi non è tuo alleato), Angelino Alfano e tutti i Ministri restano al Governo, si costituiscono due nuovi Gruppi parlamentari: Nuovo CentroDestra.
2. Letta e Napolitano insistono nella fiducia al Ministro di Giustizia, nonostante le nuove conferme dei legami di amicizia, affari ed interessi di Annamaria Cancellieri (marito e figlio) con la famiglia Ligresti. Nonostante l'imbarazzo crescente di ampi settori del PD, il parere di almeno 3 dei 4 candidati alla segreteria nazionale e l'invito a riflettere del quarto.
3. Il Presidente della Regione Puglia risulta abbia intrattenuto rapporti confidenziali e meritevoli di indagine della Magistratura con la Direzione dell'ILVA. In particolare risulta una telefonata, con un personaggio come Archina' (che, successivamente al fatto, emerge come grande corruttore nell'interesse dei Riva) in occasione di una squalificante bravata di questi contro un giornalista impegnato nel proprio lavoro. E', quantomeno, la conferma di uno stile disinvolto e di discutibili relazioni di governo di Niki Vendola con ambienti imprenditoriali e politici affaristici e dediti alla illegalità (da don Luigi Verze' del San Raffaele, al Gruppo Marcegaglia, da Sandro Frisullo ad Alfredo Tedesco).
4. Un "fiume in piena" travolge Napoli.
Napoli, Campania, Italia
Ho partecipato, sotto una pioggia battente, alla marcia di Napoli di sabato scorso.
E' stato davvero un #fiumeinpiena!
Cosa ha alimentato una presenza così forte e multicolore?
Sicuramente la gravità della situazione, il dramma vissuto da tantissime persone, da intere comunità.
Mille sono oramai le testimonianze, i fatti accertati, le vittime.
Un interessante reportage si trova su l'Avvenire di domenica scorsa con il titolo significativo: "Veleni dimenticati. Nessun controllo".
Risulta che i militari USA di stanza a Gricignano, nel casertano, abbiano fatto analisi sull'acqua che esce dai rubinetti, le hanno trovate inquinate ed hanno allertato sia la comunità americana che le competenti autorità locali e regionali.
Poi, un protagonismo diffuso dei cittadini, costruito nei comuni e nei quartieri, attraverso comitati ed associazioni.
Il coinvolgimento e il dibattito hanno portato ad elaborare una interessante piattaforma in 10 punti.
Ci riguarda. E' un grande problema nazionale.
Una sfida a cambiare cultura, abitudini, priorità e governo.
E' stato davvero un #fiumeinpiena!
Cosa ha alimentato una presenza così forte e multicolore?
Sicuramente la gravità della situazione, il dramma vissuto da tantissime persone, da intere comunità.
Mille sono oramai le testimonianze, i fatti accertati, le vittime.
Un interessante reportage si trova su l'Avvenire di domenica scorsa con il titolo significativo: "Veleni dimenticati. Nessun controllo".
Risulta che i militari USA di stanza a Gricignano, nel casertano, abbiano fatto analisi sull'acqua che esce dai rubinetti, le hanno trovate inquinate ed hanno allertato sia la comunità americana che le competenti autorità locali e regionali.
Poi, un protagonismo diffuso dei cittadini, costruito nei comuni e nei quartieri, attraverso comitati ed associazioni.
Il coinvolgimento e il dibattito hanno portato ad elaborare una interessante piattaforma in 10 punti.
Ci riguarda. E' un grande problema nazionale.
Una sfida a cambiare cultura, abitudini, priorità e governo.
venerdì 15 novembre 2013
Scegliamo insieme le priorità per il futuro
Da tempo si viene chiamati a scegliere (con rarissime eccezioni) uomini.
Bersani, Renzi, Vendola o Tabacci (autunno 2012).
Bersani, Berlusconi, Monti o Grillo (inverno 2013).
Prima ancora, Veltroni, Rosi Bindi o Letta (autunno 2007). Poi Veltroni, Casini o Berlusconi (primavera 2008).
Iniziammo con Prodi, Bertinotti, Mastella, Di Pietro, Pecoraro Scanio, Scalfarotto o Simona Panzino (autunno 2005). Poi Prodi o Berlusconi (primavera 2006).
Per non parlare di Silvia Bartolini, Cevenini, Celli o Paruolo (Bologna, autunno 1998). Poi Bartolini o Guazzaloca (primavera 1999). Quindi Guazzaloca o Cofferrati (primavera 2004). Poi Delbono, Cevenini o Merola (autunno 2008). E Delbono, Cazzola, Guazzaloca o Favia (primavera 2009). Infine Merola, Amelia Frascaroli o Zacchiroli (autunno 2010). E Merola, Bernardini, Bugani, Aldrovandi o Corticelli (primavera 2011).
Ora è tempo di Renzi, Cuperlo, Civati o Pittella. E già si parla di Renzi o Letta. Per finire con Renzi (o Letta), Berlusconi (Marina, Piersilvio o Barbara, deciderà Silvio) o Grillo.
10 miliardi per la Mestre - Orte
Il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica (CIPE) ha deciso un forte investimento per il futuro.
Ferrovie per pendolari? No.
Dieci (10) miliardi di euro per una nuova Autostrada! La Mestre (Venezia) - Orte (Roma), 380 km di asfalto in 5 regioni (Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Umbria e Lazio). Inizio lavori il 2015, fine lavori il 2021.
Nonostante la promessa che tutto sarà pagato dai privati, attraverso un "project financing", alla fine dalle casse statali uscirà una analoga somma a favore dei realizzatori.
Ferrovie per pendolari? No.
Dieci (10) miliardi di euro per una nuova Autostrada! La Mestre (Venezia) - Orte (Roma), 380 km di asfalto in 5 regioni (Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Umbria e Lazio). Inizio lavori il 2015, fine lavori il 2021.
Nonostante la promessa che tutto sarà pagato dai privati, attraverso un "project financing", alla fine dalle casse statali uscirà una analoga somma a favore dei realizzatori.
martedì 12 novembre 2013
A Napoli, con #fiumeinpiena ...
Sabato 16 novembre, a Napoli, #fiumeipiena, una rete di persone, comitati, associazioni della cosiddetta Terra dei Fuochi in Campania, organizza una manifestazione contro le eco-mafie, per il lavoro, la giustizia e la salute.
E' il tentativo di dare gambe alla protesta popolare e ad un bisogno di cambiamento che nasce dal disastro ecologico, ambientale e sanitario provocato dallo smaltimento incontrollato di enormi quantità di rifiuti solidi urbani e di scarti industriali tossici e nocivi, provenienti da ogni parte d'Italia nel corso degli ultimi decenni.
Un traffico illegale organizzato che ha fatto ricchi industriali irresponsabili di ogni regione d'Italia e grandi famiglie camorriste; che ha inquinato gravemente e in profondità il suolo, il sottosuolo e le falde acquifere di territori intensamente abitati e in cui si coltivano, da sempre, prodotti agricoli di valore e fama internazionali (dai pomodori, alle mozzarelle).
La marcia (che ha l'adesione di Legambiente, Libera e FIOM) è il momento culminante di tanti incontri ed approfondimenti che si propongono lo scopo di elaborare, con la più larga partecipazione, una comune piattaforma programmatica da sottoporre alle istituzioni locali ed al Governo nazionale.
Per passare, quanto prima, dalla Terra dei fuochi alla Terra felice.
E' il tentativo di dare gambe alla protesta popolare e ad un bisogno di cambiamento che nasce dal disastro ecologico, ambientale e sanitario provocato dallo smaltimento incontrollato di enormi quantità di rifiuti solidi urbani e di scarti industriali tossici e nocivi, provenienti da ogni parte d'Italia nel corso degli ultimi decenni.
Un traffico illegale organizzato che ha fatto ricchi industriali irresponsabili di ogni regione d'Italia e grandi famiglie camorriste; che ha inquinato gravemente e in profondità il suolo, il sottosuolo e le falde acquifere di territori intensamente abitati e in cui si coltivano, da sempre, prodotti agricoli di valore e fama internazionali (dai pomodori, alle mozzarelle).
La marcia (che ha l'adesione di Legambiente, Libera e FIOM) è il momento culminante di tanti incontri ed approfondimenti che si propongono lo scopo di elaborare, con la più larga partecipazione, una comune piattaforma programmatica da sottoporre alle istituzioni locali ed al Governo nazionale.
Per passare, quanto prima, dalla Terra dei fuochi alla Terra felice.
sabato 9 novembre 2013
Officina Grandi Riparazioni
Migliaia di pendolari e di cittadini che utilizzano i treni, verificano quotidianamente il bisogno di manutenzione di questi importanti mezzi di trasporto.
Giovedì 7 novembre, mattina (attorno alle 8.30) e pomeriggio (verso le 17.30), in soli dieci minuti di permanenza alla stazione centrale di Bologna si poteva ascoltare dagli altoparlanti l'annuncio della soppressione di due treni (sulla linea Bologna - Ferrara) per "rottura mezzi".
Ciò nonostante, le Ferrovie Italiane hanno in mente la chiusura delle storiche OGR, che a Bologna operano da oltre cento anni, per riparare carrozze, locomotive, locomotori, fino ai treni ad alta velocità.
Dunque, da fine 2016, 350 dipendenti diretti, più altri 150 dell'indotto, sono a rischio licenziamento.
Lavoratori (e famiglie) a cui si deve riconoscenza, anche per il dramma che ha accompagnato molti di loro, per decenni a contatto con l'amianto, che ha mietuto e miete ancora troppe vittime.
Perché questa scelta, apparentemente incomprensibile, che trova la naturale opposizione dei lavoratori, dei sindacati confederali ed, anche (pare), delle istituzioni locali e della Regione?
Giovedì 7 novembre, mattina (attorno alle 8.30) e pomeriggio (verso le 17.30), in soli dieci minuti di permanenza alla stazione centrale di Bologna si poteva ascoltare dagli altoparlanti l'annuncio della soppressione di due treni (sulla linea Bologna - Ferrara) per "rottura mezzi".
Ciò nonostante, le Ferrovie Italiane hanno in mente la chiusura delle storiche OGR, che a Bologna operano da oltre cento anni, per riparare carrozze, locomotive, locomotori, fino ai treni ad alta velocità.
Dunque, da fine 2016, 350 dipendenti diretti, più altri 150 dell'indotto, sono a rischio licenziamento.
Lavoratori (e famiglie) a cui si deve riconoscenza, anche per il dramma che ha accompagnato molti di loro, per decenni a contatto con l'amianto, che ha mietuto e miete ancora troppe vittime.
Perché questa scelta, apparentemente incomprensibile, che trova la naturale opposizione dei lavoratori, dei sindacati confederali ed, anche (pare), delle istituzioni locali e della Regione?
venerdì 8 novembre 2013
la Repubblica della CNA
Ieri la Repubblica, nella pagina Bologna economia, titola "CNA taglia gli stipendi, non il personale".
Una bugia!
Marco Bettazzi scrive "scatta l'ora della solidarietà ... Per mettere in sicurezza i conti, l'associazione e i dipendenti decidono di tagliarsi gli stipendi ... tra il 4 e l'8% crescente, con l'aumentare della busta paga, che avrà come contropartita la stabilizzazione di 15 precari oltre alla promessa di restituire il "maltolto" in caso di risultati economici positivi".
Non manca l'intervista al segretario della CNA di Bologna, Massimo Ferrante, che al giornalista dice: "io rinuncerò a 20.000 euro lordi l'anno, una quota fuori scala. Per contrastare la crisi avremmo potuto tagliare il personale e invece abbiamo un accordo che aumenta l'occupazione e ci consente di investire in efficienza e tecnologia".
Verrebbe da dire: bravo Ferrante (segretario "responsabile") e brava la Repubblica (che parla di una "dura trattativa tra azienda e FILCAMS CGIL" e ci propone - finalmente - una positiva e felice conclusione)!
Non è così.
Una bugia!
Marco Bettazzi scrive "scatta l'ora della solidarietà ... Per mettere in sicurezza i conti, l'associazione e i dipendenti decidono di tagliarsi gli stipendi ... tra il 4 e l'8% crescente, con l'aumentare della busta paga, che avrà come contropartita la stabilizzazione di 15 precari oltre alla promessa di restituire il "maltolto" in caso di risultati economici positivi".
Non manca l'intervista al segretario della CNA di Bologna, Massimo Ferrante, che al giornalista dice: "io rinuncerò a 20.000 euro lordi l'anno, una quota fuori scala. Per contrastare la crisi avremmo potuto tagliare il personale e invece abbiamo un accordo che aumenta l'occupazione e ci consente di investire in efficienza e tecnologia".
Verrebbe da dire: bravo Ferrante (segretario "responsabile") e brava la Repubblica (che parla di una "dura trattativa tra azienda e FILCAMS CGIL" e ci propone - finalmente - una positiva e felice conclusione)!
Non è così.
giovedì 7 novembre 2013
Cancellieri conferma
Annamaria Cancellieri ha informato il Parlamento. PD, PdL, UdC e Scelta Civica hanno preso atto.
Un segno di crisi.
Quando ancora le ambizioni di LettAlfano erano maggiori, per un fatto di abuso ed evasione (rapportato ad altri "di modeste dimensioni") la Ministra Josefa Idem si è dimessa.
Ora, invece, non possono permettersi di cambiare il Ministro di Giustizia. Si metterebbe in discussione un difficile equilibrio di potere e, con tutte le questioni aperte, il rischio è perdere il controllo e non riuscire più a ricostruire una maggioranza, anche di "piccole intese".
mercoledì 6 novembre 2013
Vasco
Anche in Emilia c'è qualcosa che non va.
Dopo le dimissioni di Marco Monari da Capogruppo PD alla Regione (ma non dal Consiglio) parla Vasco Errani: "rispetto per il lavoro della Magistratura", riconoscimento del lavoro "importante ed onesto" del dimissionario, convinzione che verrà fuori la "regolarità" delle spese, "se così non fosse, ciascuno si assumerà le sue responsabilità".
E' bene capire e capirsi.
1. Non è la prima volta che dalla Regione emergono vicende sconcertanti e gravi.
Il Sindaco di Bologna, Flavio Delbono, nel 2010, si è dimesso per fatti relativi a pratiche e comportamenti di quando era Vicepresidente della Regione (dal 2003 al 2009). Altri Capigruppo, di maggioranza e di opposizione, hanno "sbagliato".
Vogliamo continuare a parlare di fatti personali, oppure emerge un sistema (politico, di governo e di controllo) malato e da cambiare, senza ulteriori indugi e furbizie?
E' bene capire e capirsi.
1. Non è la prima volta che dalla Regione emergono vicende sconcertanti e gravi.
Il Sindaco di Bologna, Flavio Delbono, nel 2010, si è dimesso per fatti relativi a pratiche e comportamenti di quando era Vicepresidente della Regione (dal 2003 al 2009). Altri Capigruppo, di maggioranza e di opposizione, hanno "sbagliato".
Vogliamo continuare a parlare di fatti personali, oppure emerge un sistema (politico, di governo e di controllo) malato e da cambiare, senza ulteriori indugi e furbizie?
domenica 3 novembre 2013
Treni d'Italia e d'Europa
Verona. Sabato 2 novembre.
Mancano pochi minuti alle 15.
Il display della Stazione ferroviaria indica i treni in partenza: tra questi c'è quello per Bologna delle 15.10.
Il tempo di pagare i 9.15 euro in una biglietteria automatica riservata ai possessori di carte di credito o bancomat, per evitare lunghe file, e prendere il sotto passaggio per il binario 10 e il display cambia: nella colonna ritardi compare la scritta "SOPP". Si il Regionale veloce, con fermate nelle principali stazioni intermedie, è stato soppresso.
Mancano pochi minuti alle 15.
Il display della Stazione ferroviaria indica i treni in partenza: tra questi c'è quello per Bologna delle 15.10.
Il tempo di pagare i 9.15 euro in una biglietteria automatica riservata ai possessori di carte di credito o bancomat, per evitare lunghe file, e prendere il sotto passaggio per il binario 10 e il display cambia: nella colonna ritardi compare la scritta "SOPP". Si il Regionale veloce, con fermate nelle principali stazioni intermedie, è stato soppresso.
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