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Conoscere i fatti e la storia per costruire insieme un futuro migliore (Bologna 2019) |
"Roma, primavera 1980. Un’amica di mia madre dice che suo nipote Mauro vende enciclopedie come me. Lo chiamo per confrontarci sulle reciproche misere provvigioni. Ci risentiamo più volte, parlando di tutto: amici, politica, sogni, aspettative e speranze di ragazzi quasi coetanei (22 anni io e 24 lui). Si percepisce che c’è una simpatia reciproca: dopo l’estate ci vedremo per stare una serata insieme".
"In agosto, lui va in Inghilterra con un amico, per cercare lavoro come cameriere e imparare l’inglese. Io con 8 amici, parto il 2 agosto 1980, il giorno della strage di Bologna, per la Grecia. Un viaggio bellissimo di 3 settimane. Al ritorno avevo molti impegni: domande di lavoro, vendita enciclopedie, la mia ragazza, gli amici, ecc. e.. sì, dobbiamo anche vederci con Mauro. Ma sua zia dice a mia madre che hanno perso i contatti con lui".
"Forse è troppo impegnato con le inglesine per chiamare a casa, pensavo io. Qualche giorno dopo, sua zia ci dice che hanno trovato l’agenda o un suo documento, non ricordo bene, alla stazione di Bologna. Così viene identificata l’ultima vittima della strage: è Mauro Di Vittorio, 24 anni, di Roma. Sì, proprio lui, vittima innocente tra altre vittime altrettanto innocenti. Giunto in Inghilterra, era stato rispedito indietro per problemi burocratici (documenti o, forse, soldi non sufficienti per restare nel Regno Unito). Alle 10 e 25 del 2 agosto 1980 lui era a Bologna".
"Chissà dove aveva in progetto di andare: se tornare a Roma o fermarsi nella Riviera Romagnola per cercare lavoro. La stazione era affollata di gente che partiva o tornava dalle vacanze. Qui ci fu il folle, criminale attentato: 85 morti e 200 feriti. Alcuni erano bambini, molti giovani, come Mauro, cui è stato strappato il futuro, distrutti i sogni, le aspettative, gli affetti, i desideri: tutto".
"Non resta che continuare a chiedere giustizia: sappiamo chi sono gli esecutori (le sentenze sono definitive), ma ignoriamo mandanti e chi ha ostacolato (e deviato) le indagini. Non possiamo avere pace finché non lo sapremo. A quasi 40 anni di distanza, ogni tanto, penso a quel ragazzo indimenticabile, simpatico, molto intelligente, intraprendente, conosciuto solo per telefono e che, purtroppo, non ho mai visto di persona. E penso che poteva nascere una gran bella amicizia".
Dal racconto di Ermanno Di Ruzza (62 anni, di Roma) a Concita De Gregorio è pubblicato su la Repubblica di oggi 2 agosto 2019
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Ore 8,50. In Piazza Nettuno, come ogni anno da 38 anni, si forma il corteo ... |
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Cittadini e gonfaloni di cento città (2 agosto 2019) |
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Tra le autorità: il Sindaco Virginio Merola, il Ministro Alfonso Bonafede
ed il Vice presidente dell'ANM Davide Ermini |
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Quando i gonfaloni del lungo corteo raggiungono i viali ... |
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Il lungo corteo riempie tutta via dell'Indipendenza (2 agosto 2019) |
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Migliaia di persone di ogni età ... |
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Tanti lavoratori organizzati ed associazioni del volontariato ... |
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Ore 10. Lungo viale Pietramellara e in Piazza Medaglie d'Oro ... (2 agosto 2019) |
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Ore 10,25. Dopo il sibilo di una sirena, un emozionante minuto di silenzio ... |
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Per ottenere verità e giustizia, per aprire Archivi di Stato, per sconfiggere trame eversive e mafie! |
Tante persone, evviva.
RispondiEliminas.
Il racconto descrive bene la casualità delle vittime del terrorismo stragista. Chiunque poteva essere colpito. Il povero Mauro come Francesco, Gianni, Rossella, Anna, Daniela, Andrea........
RispondiEliminaLa cosa drammatica è che in 39 anni tanti Governi a guida DC, PSI, Berlusconi, PD, "tecnici"..... non hanno mai sconfitto gli apparati infedeli alla Costituzione. Restano i segreti di stato. Mancano i mandanti.
L'ottimismo di Bolognesi vorrei fosse ben riposto. Temo che ancora una volta prevarranno quelli dei depistaggi e delle Alleanze strategiche da difendere ad ogni costo. Quasi che verità e giustizia possano mettere in pericolo democrazia e libertà e non, al contrario, rafforzare comunità e istituzioni rappresentative.
Ciao!
Bella la partecipazione, deludenti i risultati, incoraggiante la determinazione dei familiari e la presenza di ragazzi e bambini.
RispondiEliminaUtile il contributo delle istituzioni locali e regionali.
Antonio