martedì 21 marzo 2017

Il dito e la luna (a proposito di un rave party)


Il Carlino di Bologna di lunedì 20 marzo

























Sabato notte mille giovani, o forse più, hanno abusivamente occupato l'ex caserma Perotti, in via Carlo Marx, a Bologna, per un Rave Party, con musica tecno.
Tante persone non hanno potuto dormire e decine di residenti hanno protestato, il Resto del Carlino lamenta la "presunzione di impunità" di organizzatori e partecipanti, qualche magistrato giustifica i tempi dello sgombero, un Assessore declina le responsabilità dell'Amministrazione comunale.
Ma oggi è il primo giorno di primavera ed è auspicabile la rinascita della natura e della ragione.
E allora proviamo a vedere tutti, oltre il dito, la luna.
Il problema da discutere e da affrontare è l'emergenza di una discutibile manifestazione musicale (il Procuratore Amato, oggi, arriva a ipotizzare la confisca degli impianti e degli strumenti musicali), oppure il protrarsi, da troppi anni, del degrado e dell'abbandono di un importante patrimonio pubblico?
Su questo blog, più volte, si è posto il tema del recupero e della valorizzazione ambientale e sociale delle aree militari e del demanio dismesse (vedere qui, con la foto della stessa ex caserma Perotti).
E' dunque opportuno ritornare sulla questione principale che quei giovani ci hanno segnalato.
Per affrontare in radice i problemi urbani e di vita di una comunità che, anziché contrapporre bisogni ed interessi legittimi, dovrebbe ricercare opportunità per tutti e regole condivise, riconosciute, rispettate.
Ripetiamo.
Quali sono i progetti di Merola, della sua Amministrazione, del suo Partito su questa grande area?
E quali le idee dei consiglieri e dei gruppi che siedono in Consiglio comunale e nelle Istituzioni locali e nazionali?
Forse qualche giovane amministratore che giustamente si interroga sul crescente distacco tra politica e cittadini potrebbe studiare la storia di questa città e ritrovare utili reperti sulle lotte condotte per recuperare ad uso pubblico altri luoghi storici di Bologna. Come, ad esempio, la vecchia area della Manifattura Tabacchi di via Riva Reno.
Documentandosi, si potrebbe risalire ad un sabato, di alcuni decenni fa, in cui alcune centinaia di cittadini, lavoratori e militanti del PCI, alla presenza di parlamentari della Repubblica, di amministratori e di uomini di legge, ruppero (illegalmente) le catene dei portoni che chiudevano l'entrata di quell'area e animarono una giornata di lavoro volontario per la pulizia del sito, per manifestare la comune volontà di affrontare e risolvere un groviglio inestricabile di ostacoli alla acquisizione delle autonomie locali di un bene collettivo che poteva e doveva ritornare a disposizione di tutti.
Difficile dire se le aspettative di allora siano state rispettate e in che misura: con la Cineteca, i giardini ed il mega parcheggio (oggi largamente sottoutilizzato).
Ma quella battaglia fu indubbiamente popolare e di interesse generale.
Unì individui e soggetti sociali diversi; aprì un percorso nuovo.
L'importante è riflettere sul passato e usare al meglio anche una notte insonne e di musica, per capire i problemi di oggi e progettare un futuro migliore.
Guardando la luna, non solo il dito.

Il Carlino Bologna, martedì 21 marzo



























9 commenti:

  1. ....... e tutti a chiacchierare sul dito.
    Matti

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  2. Perché vuoi svegliare can che dorme?
    Vuoi mettere una ex caserma lasciata alla libera evoluzione della vegetazione (regno di uccelli migratori e di animaletti in cerca di un po' di pace) con una "rigenerazione" immobiliare fatta di torri e supermercati (che non servirebbe per senza casa o reddito e farebbero fallire altre imprese di costruzione e del consumo)?
    Dai, accettiamo un po' di chiasso 1 notte su 364.
    Sic

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    1. Perché lo "status quo" non mi piace. Né la svalorizzazione del patrimonio pubblico.
      Perché vorrei un bella rigenerazione. Magari un parco (si, con uccelli e animaletti, con cani vivaci e al guinzaglio) ed un recupero e uso sociale degli edifici esistenti. Oppure un loro abbattimento ed una piantumazione di verde.
      Perché sono convinto che i nostri Amministratori possono capire le priorità ... No, Sic?
      Gianni

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  3. Il Rave fa chiasso e sveglia i dormienti.
    Una caserma abbandonata è silenziosa e, per qualcuno, anche un segno di pace.
    Normale concentrarsi sul dito e rinunciare alla luna.
    Soprattutto in un momento di crisi.
    Ma prima o poi qualche gruppo di affaristi si presenterà. E quelli che dormono tranquilli se i punk ed i centri sociali non fanno casino si accorgeranno che "il sonno" prolungato dei cittadini "genera mostri".
    pl

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    1. Bologna richiede uno sguardo d'insieme e un progetto complessivo.
      L'approccio "pragmatico" e subalterno di Merola e C. non costruisce un futuro migliore.
      E' necessario ripartire dai bisogni primari dei cittadini e da un uso razionale e qualificato delle risorse e dei beni comuni.
      Gianni

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  4. In zona ci siamo mossi diverse volte e anche di recente per focalizzare attenzione sulla caserma. Il gabinetto del Sindaco ha detto che quella è zona demaniale e che lo stato non ha la volontà ne la possibilità di attuare recupero alcuno. I rave party si spostano dal CAB al lì...forse così gli avventori non inaleranno amianto assieme ad altre sostanze sufficientemente tossiche. E il Comune potrà costruire attorno a villa Salus e Via Mattei in zone agricole vergini senza dover mettere mano a beghe di ristrutturazione e recupero...e corre corre corre la locomotiva...

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    1. Tre considerazioni.
      1. Lo "Stato" non è un interlocutore astratto. La filiera delle responsabilità può essere ricostruita ... e il Sindaco (non il suo gabinetto!) è un primo soggetto politico - istituzionale con cui discutere / confrontarsi.
      2. Questioni aperte sono tanto l'area ex Caserma Perotti quanto l'area ex Consorzio Agrario Provinciale (o Bolognese?).
      Vogliamo inserirle entrambe in progetti di Rigenerazione urbana e di recupero ambientale?
      Oppure si continua a consumare suolo vergine (come per gli interventi immobiliari lungo via Larga)?
      3. Da tempo è aperto un problema amianto. Quali programmi di risanamento e santificazione sono in calendario? Quante risorse pubbliche e private sono investite per i prossimi anni? Tra Istituzioni, Hera (acquedotti), industrie e condomini?
      Gianni

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  5. Anche Guccini si è rotto del Sindaco metropolitano .. che non vede oltre le dita della sua mano ..... e affida lo stadio a quell'Italo - americano .... che gli promette un quartiere più sano .. mentre rientra col suo aeroplano .... con lo scalpo di un nativo campano .. che oggi si professa fedele orlandiano ...
    MariAno

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    1. Per stare in rima e su Francesco Guccini, mi è venuto in mente Cirano (Se io avessi previsto tutto questo):
      https://www.youtube.com/watch?v=Cd2-tigytfs.
      Grande!
      Gianni

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