Donne del Don Bosco alzano foto durante l'intervento del Sindaco alla Festa dell'ANPI ... |
Bologna come l'Emilia Romagna e l'Italia hanno un enorme problema. La crescita produttiva e dei consumi, unita all'impermeabilizzazione del suolo, all'abbattimento di alberi, alla riduzione di spazi verdi e al riscaldamento globale sono causa di crisi e contraddizioni crescenti, di cambiamenti climatici verificabili, di malattie e morti premature tra le più rilevanti in Europa.
Su questo le classi dominanti e i gruppi dirigenti si differenziano. C'è - soprattutto a destra - chi nega e considera che "soluzioni" saranno, prima o poi, trovate lasciando procedere tecnica e libero mercato. Ci sono altri - uomini e donne al governo di importanti Paesi, Aziende e Gruppi finanziari, Enti Locali - che mostrano maggiore consapevolezza dei rischi che corre l'umanità, ma praticano scarsa coerenza e reattività di fronte a fatti, evidenze, conflitti.Due vicende emblematiche sono e resteranno di attualità sotto le Due Torri.
La prima. Il caso Besta. Come si esce dal conflitto aperto al Don Bosco?
La posizione dell'attuale Amministrazione comunale è profondamente contraddittoria. Pur annoverandosi tra le città europee che aspirano ad anticipare importanti obiettivi di "transizione" ecologica al 2030 il Sindaco e gli Assessori PD sono entrati subito in rotta di collisione con i cittadini e l'intero movimento ambientalista. Lepore, a suo modo, è stato lineare nel tempo: per lui i problemi si risolvono "rimuovendo i violenti che si oppongono al cantiere" deciso dalla sua Giunta; "opporsi è un reato grave" ha affermato negli ultimi giorni. In altri termini: porte chiuse ad insegnanti, genitori e residenti che un anno fa rendendosi conto che il proposito di costruzione della nuova scuola QuattroFoglie (al posto delle Besta e di una importante fetta di Parco) avrebbe cambiato per sempre i connotati caratteristici (e positivi) del loro "Luogo di vita" (e quello delle generazioni in formazione) si sono organizzati, hanno studiato e si sono agitati. Proponendo soluzioni alternative di governo, presentate il 24 maggio nel Convegno al cinema Perla: "mantenimento del verde pubblico e ristrutturazione della scuola esistente, con risparmio di risorse". Eppure i "pro Besta" e "pro Don Bosco" continuano ad essere definiti da Sindaco, PD bolognese, grande parte dei media e lobby interessate agli affari "i No Besta" e la questione è "non più politica - Comune e Quartiere hanno deciso! - ma di ordine pubblico".
La contestazione si è accentuata quando cittadini e comitati che non conoscevano il progetto esecutivo del tram ("colpa loro" secondo questi politici - amministratori!?) hanno verificato che molte decine di altri alberi di alto fusto ed arbusti del Don Bosco erano in predicato di essere abbattuti (o "feriti" gravemente).
Così, per vincere la resistenza popolare condotta attraverso la pratica della disobbedienza civile non violenta e procedere spediti con i cantieri e con il taglio di decine e decine di piante su viale Aldo Moro sono stati mandati nuovamente (dopo il 3 aprile) reparti di Polizia e Carabinieri in assetto antisommossa.
A chi ha vissuto dal vivo le giornate del 19 e 20 giugno sono rimaste impresse due cose: 1. L'aggressività e le violenze gratuite della Forza "pubblica" e di almeno una parte dei suoi dirigenti. 2. Attività di lavoro svolte in assenza di sicurezza e in presenza di rischi inaccettabili per l'incolumità di operai, agenti, manifestanti e passanti.
Una esperienza ampiamente documentata da foto (anche qui, su questo blog) e da filmati (ripresi da decine di cittadini, da cineoperatori e giornalisti che facevano il loro lavoro, pure questo esposto a rischio).
I troppi assordanti silenzi su questi fatti in Città e nel Paese hanno portato il Comitato "pro" Besta e "pro" Don Bosco ad una (rispettosa e rispettata) presenza in Città. Venerdì 21 giugno in Consiglio Comunale, poi in Piazza Roosevelt e in Piazza Maggiore in occasione della mobilitazione contro il decreto governativo a firma Piantedosi, Nordio, Crosetto (lunedì 24 giugno) e, da ultimo, alla Festa Nazionale dell'ANPI, con l'esposizione di immagini che documentano quanto avvenuto. Tutte contestazioni civili, in un contesto di violenze vissute e di repressione del dissenso.
Per chi (purtroppo) ha ormai lunga esperienza delle contestazioni e dei conflitti politici la cosa che nell'immediato ha più colpito in Piazza Lucio Dalla non sono stati i pochi minuti di inevitabile tensione tra "nuovi partigiani" contestatori di Matteo Lepore e di Federica Mazzoni e "nuovi partigiani" del servizio d'ordine dell'ANPI, ovvero l'uso reciproco e ingiustificato di parole fuori luogo e/o inaccettabili tra antifascisti. Bensì la voglia di capire di una parte dei partecipanti e il fatto (significativo!) che il Presidente Nazionale Gianfranco Pagliarulo sia intervenuto al momento previsto senza pronunciare condanne o solidarietà alcuna. Mentre associati e dirigenti ANPI si sono successivamente fermati a discutere con le donne protagoniste della esposizione di foto. Alternando opinioni, come giusto e naturale.
Solo il giorno dopo è ripresa (a reti unificate) la narrazione che si tenta di affermare da gennaio: le contestazioni mirate e specifiche sono state usate strumentalmente come attacco "al Sindaco della Città medaglia d'oro della Resistenza". Con l'obiettivo di spostare ancora una volta l'attenzione e di non ragionare sul merito rilevantissimo delle questioni aperte: come promuovere Natura e Cultura, come fare prevalere investimenti prioritari per la conversione ecologica e partecipazione democratica e popolare nell'Italia degli anni 2020 - 2030.
In questo contesto, si colloca pienamente anche la seconda vicenda su cui vale la pena ragionare. La notizia che il PD bolognese ha deciso un ulteriore "Ultimo Valzer" al Parco Nord.
Questa non è solo una replica. Né la semplice smentita di un annuncio fatto dal PD meno di un anno fa.
Cosa ci dice? Che la storiella dei due tempi ("prima tagliamo alberi poi ne piantiamo", in passato "prima il TAV poi il SFM") è propria di politici inaffidabili e irresponsabili. Che - quando in buona fede - procedono come se tutto dipendesse da loro e non da vicende assai complesse: interessi a confronto, sfide politiche, conflitti sociali, variabili inattese, eventi naturali condizionanti (che sarebbe ora di contabilizzare anche nei Bilanci pubblici e privati, come proponeva - inascoltato - il Ministro Giorgio Ruffolo già negli anni '80 del secolo scorso!) ...
Proprio Matteo Lepore e Federica Mazzoni avevano raccontato ai bolognesi che il 2023 avrebbe avviato un intervento innovatore, di "ultima generazione": la nascita al Parco Nord di un grande bosco urbano con migliaia di piante ... Secondo loro avrebbe compensato la chiusura di Parchi, giardini ed aree prospicienti l'Asse stradale a 12 corsie Tangenziale - A14 (una trentina!), le migliaia di grandi alberi e di arbusti che lì sono stati tagliati a partire da gennaio 2023 e che costituivano un importante polmone verde per Bologna, assorbendo carbonio, ossigenando l'aria, refrigerando il clima ... tutelando i residenti - in qualche misura - da inquinamento e ondate di calore.
Così raccontavano: mitigazioni e adattamenti. A chi - competente ed esperto - criticava approccio ed efficacia di questo progetto, rispondevano "parleranno i fatti" e a supporto della loro credibilità "il 2023 sarà l'ultima Festa del PD al Parco Nord, l'Ultimo Valzer".
Sabato scorso, la verifica.
La Festa 2024 del PD sarà ancora al Parco Nord, un secondo "Ultimo Valzer". Perché la messa a dimora degli alberi e degli arbusti promessi non è avvenuta. Evidentemente non era motivata dagli abbattimenti già effettuati, ma condizionata alla realizzazione del Passante di Mezzo, "in bilico" scrive il Corriere di Bologna.
Insomma, siccome causa guerre e non solo i costi sono lievitati e ASPI ha alzato il bilancio della "grande" opera dai 650 milioni del 2016 agli attuali 3 miliardi e mezzo (parola del Sindaco di Bologna), le risorse debbono ancora essere reperite e contrattate ... Il Progetto Esecutivo è fermo, in attesa di nuovi accordi.
Intanto i parchi e i giardini pubblici sono chiusi, il patrimonio verde è ridimensionato e niente messa a dimora delle piante promesse!
Così l'azzardo di Lepore e C. è sotto gli occhi di tutti! E purtroppo non è il solo.
No, il problema non sono i giovani, le donne, i cittadini che si mobilitano per affrontare in prima persona i problemi, che prendono parola, che esigono risposte, che fanno resistenza passiva non violenta, che espongono foto e chiedono giustizia e futuro.
Il vero problema sono le politiche conservatrici adottate e perseguite dai Governi nazionali e dalle Amministrazioni locali.
Queste politiche vanno cambiate. Ora.
La notizia in pagina nazionale de il manifesto è "Bologna, cantiere tram: manganellati gli attivisti pro alberi" ... (21 giugno 2024) |
Nella cronaca del Carlino "il Questore: ottimo lavoro di squadra" ... (22 giugno 2024) |
Scrive la Repubblica di "scontri" e "protesta non violenta a Palazzo", di "guerriglia" e "indagini della Questura" con "20 attivisti identificati" ... (22 giugno 2024) |
Bologna, 27 giugno. Musica e canti aprono la Festa Nazionale 2024 dell'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia in Piazza Lucio Dalla ... |
Bandiere tricolori dell'ANPI sulle spalle di militanti antifascisti ... |
Le parole inaugurali di Anna Cocchi, Presidente dell'ANPI di Bologna ... |
Il saluto ed il ringraziamento di tutti i partecipanti a due partigiani centenari (con foto) ... |
Durante il saluto del Sindaco Matteo Lepore donne del Comitato Besta si alzano ed espongono immagini sull'intervento di Polizia e Carabinieri al Parco Don Bosco il 20 giugno ... |
Sono documentate le "manganellate" e "un cantiere di lavoro in assenza totale di sicurezza per operai, agenti, disobbedienti e passanti" ... |
Tra i presenti curiosità, interesse e confronto ... |
In piedi o seduti riprendono l'iniziativa cineoperatori, osservano giornalisti e cittadini, DIGOS e servizio d'ordine dell'ANPI ... |
Sui cartelli con le foto alcune scritte "Bologna: la sicurezza prima di tutto", "le vostre parole non cancellano le immagini" ... |
Matteo Lepore procede nell'intervento ... lo seguono Federica Mazzoni, Presidente del Quartiere Navile, e Gianfranco Pagliarulo, Presidente nazionale dell'ANPI |
Altre scritte: "Bologna far west. La città più progressista d'Italia" |
Dal silenzio al confronto ... Per qualche minuto argomenti solidi e di merito si intrecciano con forzate offese. |
Nelle immagini dirigenti ed agenti di Polizia afferrano e tirano a terra disobbedienti non violenti sugli alberi per i piedi ... |
Nelle foto: persone ferite a terra tra i Carabinieri ... |
Con l'intervento di Gianfranco Pagliarulo (da lui nessuna condanna o solidarietà!) torna il silenzio e l'ascolto ... |
Il giorno dopo: il titolo del Corriere di Bologna ... (28 giugno 2024) |
Nella pagina di la Repubblica Bologna i "pro Besta" restano "No Besta" e le "offese al Sindaco" continuano a prevalere sulle immagini dei fatti ... (28 giugno 2024) |
Sulle pagine interne del Corriere Bologna spunta nel titolo "Solo il PD con Lepore" ... (29 giugno 2024) |
Il Carlino dà ampio spazio alle voci solidali con il Sindaco di Bologna e rimuove le critiche al Sindaco su Don Bosco e Besta ... (29 giugno 2024) |
Ricostruzione controcorrente. Grazie!
RispondiEliminas.
Abbiamo creduto che Bologna Missione Clima rappresentasse davvero il riconoscimento di un serio impegno, prima di tutto dell'amministrazione comunale, per il raggiungimento della neutralità climatica. Ma il 2030 è già domani e, secondo noi, il necessario obiettivo della neutralità climatica è del tutto incompatibile con motoseghe e manganelli.
RispondiEliminaPer questi motivi, a malincuore abbiamo comunicato il ritiro dell'adesione al percorso di Bologna Missione Clima.
Camilla Emporio di Comunità, società cooperativa
Una scelta sicuramente difficile quanto apprezzabile.
EliminaGianni
Leggo di un sostegno Cgil al Sindaco. Ma trattasi di una presa di posizione d'ufficio o della rinuncia ad una rappresentanza di lotte sociali e di tutela del lavoro operaio?
RispondiEliminaDG
Forse nelle prossime settimane capiremo tutti meglio il vero senso delle affermazioni del Segretario della CMdL di Bologna. Il perché Michele Bulgarelli non ha scelto "la via maestra" sostenuta dal Presidente Nazionale dell'ANPI, Gianfranco Pagliarulo: "sdrammatizzerei ... le proteste sono fisiologiche".
EliminaConsidero invece grave che un sindacato come la CGIL non intervenga e resti in silenzio su due questioni di primaria importanza nella vicenda Don Bosco:
1. l'uso di Polizia e Carabinieri in un conflitto sociale e politico;
2. il lavoro di abbattimento degli alberi del Parco (sul lato di viale Aldo Moro) svolto in mancanza di cantieri e di sicurezza per operai, tecnici, agenti, manifestanti e passanti.
In questo mi pare si deroga ad una delle ragioni sociali fondanti che caratterizzano quella organizzazione dei lavoratori.
Gianni
Nella Bologna di Lepore ci sta la cittadinanza onoraria per il ricco proprietario italo canadese Joey Saputo e il foglio di via per ragazze di Ultima generazione.
RispondiEliminaL.
Aggiungerei solo altri recenti "fogli di via" sanzionati per chi si oppone all'abbattimento di alberi dal Don Bosco.
EliminaNo, questa non è la Bologna che amo.
Gianni
Colgo una certa discussione nell'anpi, Pagliarulo e Cocchi non mi sembrano in sintonia.
RispondiEliminaNei sindacati non va meglio e molto dipende dalle relazioni con la politica e le amministrazioni.
Si, emergono diversità significative.
EliminaPersonalmente penso che una alternativa alle Destre si costruisce riconoscendo verità e fatti, scegliendo priorità e sintesi chiare nei contenuti, praticando soluzioni coerenti.
Gianni
Molto giuste le considerazioni sul Parco Nord. Gli schiamazzi sulle violenze degli oppositori sono certamente utili a distrarre dal focus politico di una serie di cantieri senza interconnessione logica con l'obiettivo di una giusta transizione ecologica.
RispondiEliminaCiao!
Dispiace darti ragione vecchio comunista, ma la realtà dice che quello che tu chiami " l'azzardo degli amministratori " bolognesi, in termini meno politici e più venali potrebbero divenire sperpero di risorse collettive o anche distrazione di patrimonio pubblico dello stato italiano.
RispondiEliminaWM
Si, la Costituzione della Repubblica Italiana indica "la via maestra" per ogni cittadino e per ogni rappresentante delle Istituzioni. Troppe autorità preposte mancano di "disciplina e onore" e rispondono innanzitutto a sistemi di potere consolidati.
EliminaGianni
Ci dicono che mancano i soldi per il Passante di Bologna perché da ora in poi dobbiamo armarci. Già mi pareva assurdo spendere in asfalto e sacrificare la sanità, per sostenere la quale non si prestavano le giuste attenzioni a prodotti sani....
RispondiEliminaInsomma gli uomini stanno procedendo da gamberi.
Anna
Condivido Anna, spendere di più in armi, carburanti fossili, infrastrutture e prodotti inquinanti, consumi superflui e "a perdere" è contro natura e contro cultura.
EliminaAlternative sono mature, cambiano i rapporti sociali e di potere, esigono protagonismo popolare, più libertà e più democrazia. A Bologna, in Italia e nel mondo.
Gianni
Quello che sta accadendo a Bologna vedi Parco beata,puzza e non solo,della puzza inconfondibile,di un’agire alla orban …
RispondiEliminaIl passante e parco Don Bosco sono se vogliamo una sorta di piccola tav (ne anche tanto;vedi abbattimento e cememtificazione in atto ,e soldi pubblici spesi il passante non è nel Pnrr..).
Mai a Bologna e in regione ne anche ai tempi dell’alta velocità etc ,si era creata una così forte cosaione tra ambiientalisti,e realtà alternative libertarie,famiglie e singoli cittadini.
PER DIRE NO ALLA ASSORDA POLITICA DEL TAGLIA E GOVERNA E MANGANELLA
Considero l'esperienza costruita al Don Bosco, con il Comitato pro Besta e poi con il movimento cittadino in difesa del Parco e del verde pubblico, di grande interesse. Molto importante. Semmai da capire meglio e da consolidare per il portato di energie positive che ha saputo esprimere e che può rappresentare in prospettiva.
EliminaPenso che anche per questo nemici ed avversari della conversione ecologica usano ogni mezzo per contrastare una realtà ricca di potenzialità.
Al contrario considero che ogni soggetto che vuole costruire un mondo più giusto e sostenibile come indicato dalla Costituzione ha il dovere di valorizzare la partecipazione attiva e responsabile che è in campo.
Gianni
Povera Bologna! La strategia di attrarre finanziamenti "mordi e fuggi" colpisce la ricchezza della città e snatura il suo patrimonio sociale e naturale. Che errore imperdonabile quello di questi amministratori.
RispondiEliminaNico
Bologna, come sempre, esprime contraddizioni e conflitti sociali, culturali e politici. In un mondo in crisi.
EliminaIl confronto aperto è utile. Proviamo a qualificarlo. E' un errore grave considerarlo "problema di ordine pubblico".
Gianni
I nostri Democratici sempre originali! Gridano al pericolo Meloni, poi però a Bologna fanno comunella con il ministro Piantedosi per reprimere il dissenso e le opposizioni. Mentre gli assessori della regione premono su Salvini per fare il passante di mezzo.
RispondiEliminaLa Francia non insegna nulla?
BiBi
Sbaglio a sostenere che Bologna sta diventando la città dove si è avviata la sperimentazione della repressione del dissenso dei movimenti ecologisti?
RispondiEliminaForse vale ricordare 3 tappe: le condanne verso 3 attivisti di Ultima Generazione che hanno bloccato la tangenziale; le botte al parco Don Bosco per aprire i cantieri e stroncare il movimento sorto in difesa degli alberi; le 21 denunce contro XR che manifesta contro il G7.
Piantedosi, Nordio e Meloni agiscono qui per coinvolgere il PD, la Sinistra e i Verdi nella messa in riga di chi rivendica transizione per salvare il Pianeta.
E' così o ho preso un abbaglio?
M.