martedì 30 marzo 2021

Alberto o Matteo? Simona Sindaco! Perché no?

Anche Bologna alle Amministrative 2021. Per tutti suona il campanello della qualità urbana ... 








 


Le parole con cui l'ultimo Segretario PD eletto attraverso una "piazza grande" si è dimesso sono state forti: "mi vergogno di questo partito" ... E il nuovo Segretario, eletto quasi alla unanimità da tutte le correnti senza alcun chiarimento, si è subito caratterizzato su due questioni: l'esigenza di costruire un "partito di prossimità" e la capacità di "riconoscere il valore, le idee e le esperienze delle donne". Tutto questo avrebbe dovuto indurre ogni persona interessata al futuro del Paese e, in particolare, di una Città e di una Regione da sempre governate da sinistra e PD ad interrompere la "folle" corsa a dividere una Città in opposte fazioni a sostegno di Assessori della Amministrazione uscente.

Soprattutto se l'intento è quello di contribuire a chiudere, quanto prima, una fase difficile e drammatica, come quella delle emergenze: "climatiche ed ecologiche", riconosciute dal Consiglio Comunale di Palazzo d'Accursio nel settembre 2019; "sanitaria", con la pandemia che mette ancora a durissima prova le strutture pubbliche e private emiliane; "economica" e "sociale", con i problemi evidenti per tanta parte delle attività produttive e dei cittadini.

Occorre immettere aria fresca ed energie sane nel governo delle Istituzioni e della società, nel confronto libero, dialettico, impegnato tra forze di maggioranza e minoranze. Per un Progetto, orientato ai prossimi 10-20 anni: ambizioso e concreto, affascinante e coraggioso, rivolto a tutte le risorse interessate a migliorare la qualità dell'ambiente e della vita delle persone.

Insomma, per molti, l'estraneità ad una sfida infinita tra Alberto Aitini e Matteo Lepore è di fascino e interesse quasi pari allo zero. 

Nulla di personale, attenzione. Ma riflettiamo. Cosa sarebbe una coalizione raccolta dietro ad uno (qualsivoglia) di questi due auto-candidati, che hanno condiviso ed accettato tutte le scelte fatte fin qui da chi ha governato dal 2004 la Città e (con brevi pause) il Paese? "Predestinati" come qualcuno (non casualmente) li definisce. Uomini che il Sindaco Merola ritiene di poter richiamare alla coerenza "umana" e "politica" se manifestano il pur minimo dissenso rispetto alle scelte compiute fin qui. Guai se uno sostiene, come si è permesso di fare l'Assessore alla Sicurezza, che "la pandemia cambia le priorità" e "i 40 milioni destinati alla ristrutturazione dello Stadio Dall'Ara non siano opportuni". Figuriamoci allora quale udienza possano ricevere altre e ancora più rilevanti critiche al governo del territorio: in materia di urbanistica, di infrastrutture o di servizi che pure hanno caratterizzato forze di opposizione democratica, di sinistra e di centro in questo mandato. Con conseguenti proposte di fermare il consumo di suolo, l'insediamento di nuovi supermercati e centri commerciali, le concessioni di territori coltivati o aree naturalistiche per poli logistici tradizionali di trasporto su gomma, il Passante di Mezzo e la realizzazione di nuove strade, corsie autostradali e impianti di distribuzione di carburanti fossili ... 

Quando al PD parlano di "nuovo Ulivo, che permetta di costruire un campo largo, aperto, civico" (lo ha fatto ancora due giorni fa il Segretario bolognese, Luigi Tosiani) che hanno in mente? Che Coalizione Civica, Verdi e/o M5S si accodino con il cappello in mano a programmi e uomini che hanno gestito fin qui le Istituzioni? E pensano che, nel caso i rappresentanti locali siano disponibili a questo (come pare fare un Max Bugani alla disperata ricerca di una seconda giovinezza tra Bologna e Roma) gli elettori li seguano? Oppure ancora una volta funzioni (come nel gennaio 2020) l'appello a fare fronte comune per impedire a Matteo Salvini di conquistare altro potere? Quando oggi a Roma PD e Lega (con M5S, IV e FI) siedono fianco a fianco a sostegno del Governo di super Mario Draghi?

Bologna merita scelte ben più qualificate. Per Progetti e per candidati.

Intanto una visione sostenibile ed eco-compatibile per il futuro, da determinare con gli investimenti di oggi. Ed è evidente (solo per fare l'esempio più stridente e contraddittorio) che se il Patto per il lavoro e per il clima dell'Emilia Romagna vuole essere credibile non si può scrivere che l'obiettivo è "ridurre del 20% i traffici su gomma" al 2025 (pag.26) e insistere, ancora, per aprire i cantieri per ulteriori 4-6 corsie di attraversamento del Capoluogo di Regione (ultimo costo preventivato un miliardo e mezzo), per la quarta corsia sulla A14, la terza sulla A13 ... quando mancano infrastrutture e mezzi essenziali per rendere efficienti e competitivi i trasporti pubblici locali e regionali (che già avrebbero dovuto essere in funzione da molti anni) ma mancano ancora di risorse e volontà politiche coerenti (come denunciano - a giorni alterni - i Verdi emiliano romagnoli). Anche perché risorse finanziarie per le ferrovie anziché essere spese per raddoppiare le linee, ammodernarle, collegarle e migliorare gli standard (come previsto dal Progetto di S.F.M.) vengono spese per interrare il servizio e "fluidificare" il traffico in superficie di auto ed autocarri (come nel caso della Bologna - Portomaggiore). Tutte scelte illusorie e scellerate, ispirate ad una ideologia produttivistica del secolo scorso e distante anni luce da ogni serio proposito di "transizione ecologica" e di "giustizia sociale ed ambientale" capace di "curare" e qualificare le Periferie urbane. 

Le donne pare sappiano esprimere al meglio e con più coraggio questa visione progettuale e programmatica della Città e del Paese

Lo hanno fatto in passato e di recente personalità autorevoli, rappresentative, radicate. Tra queste Simona Larghetti, attivista, ciclista e anima della Velostazione di Bologna, insieme mamma e project manager, da anni portavoce della Consulta cittadina della bicicletta, negli ultimi tempi attivista della Rete delle Lotte ambientali bolognesi. Esprime una visione nuova con semplicità e determinazione. Proponendo dati, analisi e soluzioni alternative. Recuperando studi, tesi scientifiche, orizzonti ed opere elaborati ed indicati da scienziati e ricercatori delle Università di Bologna e del mondo. Facendosi carico delle contraddizioni vissute da tante persone e dei conflitti aperti in Città. 

Per uscire dalle secche di un dibattito politico autoreferenziale che non riesce a vedere ed apprezzare nuove e rappresentative risorse forse è bene ripartire da Simona. Lei con Emily, Dora, Elly, Isabella, Anna, Beatrice, Chiara, Daria ... Roberta, Silvia, Valentina sono un patrimonio prezioso, da unire e valorizzare, da non disperdere o neutralizzare alla corte di uomini permanentemente in carriera, capi bastone e "bulli" subalterni a vecchi e logori padroni o "partiti".


Sostiene Simone Larghetti: "la rivoluzione ambientale non si fa con quattro parole chiave buttate lì, altrimenti è solo marketing" ... 
(Repubblica Bologna, 25 marzo 2021)



"Con la realizzazione del Passante nel 2030 avremo 182.500 veicoli al giorno contro i 160.000 attuali" ...
La soluzione? "Potenziare il trasporto pubblico, cominciando dal SFM" ... dicono Simona Larghetti e la Rete delle Lotte ambientali bolognesi 
(Carlino Bologna, 24 febbraio 2021)

 















Una saggia donna bolognese con la sua bici quotidiana (da uomo) targata "No CO2"
(20 ottobre 2018)


Alla "BICIfestazione" anche ragazze e ragazzi interessati al loro futuro  ... (20 ottobre 2018)

 


Simona, con qualche anno in meno ma con idee già chiare sulle priorità per la Città ed il Paese ...
(20 ottobre 2018)




















Ragazze per la salvaguardia del polmone di verde urbano ai Prati di Caprara. Le aree ex militari sono una grande risorsa per la rigenerazione delle Città ... (20 ottobre 2018)



Dalle donne valori e concretezza, critiche e proposte per vivere meglio.
Con loro protagoniste Bologna può riconquistare un ruolo in Europa e nel mondo (20 ottobre 2018)


9 commenti:

  1. Da Simona parole chiare e comportamenti coerenti nel tempo. Non è da tutti. Ma come possiamo superare l'indisponibilità ad una candidatura?
    s.

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    1. La mia (personalissima) esperienza dice che la prima cosa seria da fare è unire persone, comitati, movimenti, associazioni, partiti su valori, visioni, progetti, programmi.
      Partendo da una comune analisi e condivisione delle priorità è possibile individuare risorse e squadre di persone disponibili, meritevoli e competenti allo scopo.
      Al contrario, se partiamo da chi ... le persone più serie e capaci restano nell'ombra o si negano mentre emergono ambizioni e uomini "immagine", spesso costruiti per interessi ristretti.
      Gianni

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  2. Capisco la sua indisponibilità ad essere candidata. Il contesto che descrive giochi pressoché fatti a favore dell'assessore predestinato non aiuta di certo. E qui nel PD non c'è sicuramente un Letta che mette in gioco tutta la sua autorità per recuperare la figuraccia fatta dal suo partito in occasione della composizione dell'ultimo governo (quando hanno indicato Ministri solo uomini). Semmai lo farà in caso di insuccesso. Difficile ora pensare ad un recupero di Elisabetta Gualmini, da poco parlamentare europea.
    Quanto agli altri, mi pare di capire che sembrano tutti disponibili a sostenere il male minore scelto dal PD provando a condizionarlo su qualche singolo impegno programmatico. Che delusione! Pare abbiano dimenticato che alle ultime elezioni i voti li conquistarono con candidati e programmi alternativi a Merola e alla sua fragile alleanza. Ma sorprende in particolare che non comprendano come tanti fatti indichino che proprio qui è ora di imprimere una svolta nelle politiche sanitarie e di prevenzione ambientale perché le cose non vanno affatto bene (ospedali, scuole, trasporti, ecc.)
    Volendo però il tempo per discutere e trovare soluzioni c'è ancora. E le donne possono essere una grande risorsa. Come sempre.
    Anna

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    1. Brava Emily. Così non va. Una partita a scacchi infinita non è adeguata ai tempi e alla situazione. Per una coalizione servono obiettivi comuni, non principini in attesa di vassalli e cortigiane.
      Anna

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    2. Anna, poi (di tanto in tanto) irrompe un politico (magari fuori dagli schemi e antipatico) che prova a destabilizzare un equilibrio fragile e fatto di figure semi-sconosciute ... e "lancia" una Donna, una Sindaca, popolare e stimata non solo nel suo Comune.
      Interessante.
      Ma attenzione. Cosa vogliamo fare per Bologna e la sua provincia? Per la Regione ed il Paese?
      Restano le scelte strategiche della conversione ecologica e le priorità su cui investire nella crisi sanitaria ed ambientale, climatica e sociale, produttiva e finanziaria.
      Patti chiari.
      Gianni

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  3. Domanda secca: candidata sindaca alle primarie del centrosinistra o direttamente al primo turno?

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    1. L'apprezzamento forte per Simona Larghetti è per gli argomenti proposti, le idee espresse e confermare nel tempo.
      Il punto (ripeto) è: che si pensa - a sinistra, tra i democratici e i Democratici, nel M5S e al Centro - nel merito di ciò che sostiene Simona?
      Solo in parte è detto e negli atti. In parte.
      Ma chi dice di volere cambiamenti? Che vuole?
      Quali alleanze, coalizioni, governo? Con quale spirito, analisi e prospettive? Su quali contenuti? Basta annunciare in qualche occasione "svolta"?
      Condivido quando Emily Clancy parla di discontinuità, con riferimenti espliciti.
      Trovo francamente incomprensibile Primarie di Coalizione se NON si condivide una prospettiva per la comunità che ci si candida a governare. Ma davvero qualcuno pensa che un Sindaco possa essere una sintesi che accomuna chi sostiene il Passante di Mezzo (oggi al vaglio della Conferenza di Servizio) e chi vuole una transizione ecologica qualificata sul SFM, un trasporto pubblico più efficiente, la valorizzazione della mobilità non inquinante? Oppure lo stesso candidato Sindaco può accomunare chi chiede da decenni boschi urbani e "zero consumo di suolo" e chi sostiene ancora speculazioni immobiliari nelle aree demaniali abbandonate e nuovi poli logistici basati su autocarri?
      In tempi di Covid-19 e di "emergenza ecologica e climatica" serve chiarezza su queste scelte primarie per Bologna e l'area metropolitana.
      Se c'è una nuova sintesi bene, altrimenti la sfida non può che essere politica - elettorale.
      Gianni

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    2. OK. Posta così mi pare convincente. Ma spesso i percorsi sfuggono a questa linearità e risultano più complessi.
      Seconda domanda: Isabella Conti, è un passo avanti o uno indietro?

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  4. La regina Isabella no, vi prego no. Simona for mayor dato che president lo è già...

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