(..) “Governabile” è chi si lascia docilmente governare e chiediamo: chi si deve lasciar governare e da chi? Noi pensiamo che occorra “governo”, non governabilità, e che governo, in democrazia, presupponga idee e progetti politici capaci di suscitare consenso, partecipazione, sostegno.
In assenza, la democrazia degenera in linguaggio demagogico, rassicurazioni vuote, altra faccia della rassegnazione, e dell’abulia: materia passiva, irresponsabile e facile alla manipolazione. Questa è la governabilità. A chi dice “governabilità” noi rispondiamo: partecipazione e governo democratico.
4. Diranno: ma la riforma è pur stata approvata dal Parlamento, l’organo della democrazia .
Ma noi diciamo: quale Parlamento? Il Parlamento illegittimo, eletto con una legge elettorale obbrobriosa, dichiarata incostituzionale, per l’appunto, per essere antidemocratica (deputati e senatori nominati e non eletti; premio di maggioranza abnorme che ha scollato gli eletti dagli elettori). La Corte costituzionale ha bollato quell’elezione come una specie di golpe elettorale, per avere “rotto il rapporto di rappresentanza” (testuale). È vero che la Corte aggiunse che, per l’esigenza di continuità costituzionale, le Camere così elette non sarebbero decadute immediatamente.
Ma è chiaro a tutti coloro che hanno ancora un’idea seppur minima di democrazia che da quella sentenza si sarebbe dovuto procedere tempestivamente, per mezzo d’una nuova legge elettorale conforme alla Costituzione, a nuove elezioni, per ristabilire il rapporto di rappresentanza. (…) È vero che, scandalosamente, anche da parte delle più alte autorità della Repubblica, dell’informazione e da parte di non poca “dottrina” costituzionalistica, si fa finta che non esista una questione di legittimità che getta un’ombra su tutta questa vicenda, tanto più in quanto, se non vi fosse stato l’incostituzionale premio di maggioranza, sarebbero mancati i numeri necessari per portarla a compimento. (…)
Gustavo Zagrebelsky (continua)
Ma quale governabilità se chi vince non rappresenta che una minoranza dei votanti (e non degli elettori) gonfiata da un premio di seggi mai visto?
RispondiEliminaSe poi a vincere fosse il PD diviso al suo interno tra renziani e sinistra?
O i grillini, sempre pronti ad espellere suoi rappresentanti?
O il centro - destra divisi tra salviniani e berlusconiani?
Siamo sicuri che governando un solo partito (o movimento) ci sentiremmo più sicuri e stabili?
M.R.
Pare si voti il 6 novembre ...
RispondiEliminaPare si voti Si o No su un solo referendum ...
Pare.
Ma il tema è da mesi oggetto di scontro politico quotidiano.
Si è votato in giugno per il governo di grandi città ma ... anziché parlare di questioni concrete (servizi, territorio, mobilità) Renzi insisteva sulle Riforme Istituzionali.
Così un tema preminente del Parlamento è stato gestito dal Governo, mentre nessuno operava per risolvere i problemi sociali più urgenti ...
Quelli che ogni giorno sono causa di disagi e insicurezza.
Anche qui tante volte si è scritto su TAV e Trenitalia.
Vogliamo riparlarne oggi?
Comunque, siamo di fronte all'ennesimo spiazzamento di una classe dirigente. Vecchia e nuova.
Carlo
Si le riforme istituzionali sono da concordare tra tutti, non da imporre ai più con voti di fiducia imposti dal Governo.
RispondiEliminaQuesto deve cimentarsi e risolvere i problemi sociali e di vita dei cittadini.
L.