Sabato 2 luglio.
Fuga imprevista di alcune ore a Riccione per incontrare amici romani che trascorrono alcuni giorni di mare con l'anziana madre, inconsapevoli che le "notti rosa" li obbligheranno a cambiare tre alberghi in tre notti.
La sera è in programma Germania - Italia, per i quarti di finale degli Europei. E dunque il rientro a Bologna deve avvenire con calma per rispettare gli impegni precedentemente presi ed i tradizionali riti.
Così attorno alle 16,40, dopo una passeggiata sul lungomare e in viale Ceccarini raggiungiamo la Stazione ferroviaria, con l'obiettivo di prendere il primo treno utile.
In biglietteria l'addetto informa che i primi due treni (il Frecciabianca delle 17,10 e l'Intercity delle 17,34) sono completi e dunque, lui, può fare il biglietto solo per il Regionale Veloce delle 17,45.
Non resta che prenderne atto e pagare i 9,50 euro.
In attesa, molte persone. Sulla banchina, ci sono anche alcuni ferrovieri. Un signore li avvicina e chiede: "con un biglietto ordinario, posso comunque salire sul primo treno per Bologna?" Uno del personale dopo avere incrociato lo sguardo dei colleghi risponde: "se ci sono posti liberi e pagando, oltre alla differenza, una sovrattassa ..."
Il tempo di attesa (i ritardi sono nell'ordine dei 10 minuti) consente di quantificare il costo del Frecciabianca per la seconda classe: è di 20,50 euro, con una differenza di 11 euro. Più la penale.
Arriva il Frecciabianca. Tanti posti vuoti.
Vedendoli diversi si avvicinano. Un ferroviere sceso dal treno spiega che "fino a Rimini si può salire, poi cambia il personale di controllo, dunque parlare con loro ..."
Un saluto agli amici romani e via, si sale.
L'incognita per il costo maggiore è compensato dall'orario di arrivo, che consente di vivere serenamente l'atteso pre partita.
A Rimini salgono diverse persone. Ma i "portoghesi" restano tutti comodamente seduti.
Il TAV corre veloce, senza più fermate, verso Bologna, destinazione finale Torino.
Di personale e controllori nessuna traccia.
Arrivo alle 18,20, quasi puntuale.
Trenitalia non ha incassato il dovuto.
A "guadagnarci" qualche euro sono stati i "portoghesi", volenti o nolenti.
Ma, forse, a rimetterci, da una simile mala organizzazione, siamo tutti noi.
Con treni locali e regionali sempre più inadeguati a rispondere alla domanda di servizi efficienti a costi equi, mentre le nostre città restano inquinate per la quantità insostenibile di auto in circolazione, causa di una cultura e di politiche da modificare quanto prima.
(Reo) confesso.
RispondiElimina(Non) colto sul fatto.
Sic
Dunque devi 11,00€ più una giusta penale a Trenitalia.
RispondiEliminaCioè oltre un'ora di manutenzione ordinaria o qualche traversina di una nuova strada ferrata ...
Ladro di futuro!
Anna
Si, "ladro" e ... reo confesso.
EliminaMa ... "incolto" sui fatti.
Gianni
Domenica il rientro da Rimini è stata una avventura.
RispondiEliminaMa il problema non è la coincidenza con le Notti Rosa.
L'inadeguatezza si manifesta ogni giorno sulle tratte più frequentate ...
(un pendolare stanco)
Viva i pendolari. Viva, soprattutto, quelli che non inquinano.
EliminaForse stanchi, ma felici ed orgogliosi.
Gianni
Se volete vi racconto aneddoti su Porretta - Bologna ...
RispondiEliminaCiao!
Ottima idea!
EliminaProcedi.
Gianni
in italia rompere il circolo vizioso industrie automobilistiche, infrastrutture stradali, indotti vari, dipendenza dai veicoli su gomma è questione capitale quanto impresa titanica.
RispondiEliminala percentuale di persone coinvolte direttamente o indirettamente in questo business non ha paragoni.
anche in emilia, ferrari, ducati, maserati, lamborghini, ... imola, misano, ... motor show, ... a1, a13, a14, modena - brennero, parma - la spezia, e45 ...
bartolini, brt ... a bologna una autostrada attraversa la città ...
una rivoluzione?
troppi interessi!
v.b.
Si, una rivoluzione. Culturale, sociale e politica.
EliminaUna rivoluzione motivata e utile.
Gli interessi si possono modificare, nell'interesse generale.
Progetti programmati per una conversione ecologica delle produzioni e dell'organizzazione della vita.
Gianni