Si, parliamo di elezioni amministrative nella seconda città d'Italia.
Ma non delle centinaia di residenti di origine cinese, prevalentemente commercianti e loro familiari, che si sono disciplinatamente e, più o meno, consapevolmente recati alle primarie del Centrosinistra milanese per sostenere in massa, come da indicazione della loro Comunità, il candidato "renziano" Giuseppe Sala.
Questo pare un fatto interessante e da considerare (per cogliere meglio le nuove dinamiche della politica e del PD) ma in questa esperienza c'è qualcosa di ancor più rilevante per la politica e per la democrazia, di cui è bene discutere.
Mister Expo 2015, un Manager con una lunga (e discussa) carriera alle spalle, raccogliendo una maggioranza rilevante quanto relativa dei partecipanti alle primarie (42%, con 25.593 voti), ha posto in seconda fila Francesca Balzani, Vice Sindaco uscente del Capoluogo lombardo (34% e 20.510 preferenze) e Pierfrancesco Majorino, Assessore alle politiche sociali (23%, per 13.913 indicazioni).
Nelle primarie del 2011 Giuliano Pisapia prevalse su Stefano Boeri e Vittorio Onida ottenendo oltre 30 mila voti (il 45%), contro i 27 mila (40%) del secondo classificato e i 9 mila (13%) del terzo.
Emergono due elementi.
Il primo. Conferma la "mutazione genetica" in corso nel Partito Democratico di Renzi.
Infatti, i principali protagonisti della sfida di cinque anni fa (che raccolsero quasi il 100% di votanti ed il successo nelle successive elezioni amministrative) ora hanno sostenuto, insieme, la seconda classificata. Un segno inequivocabile di rottura e di discontinuità. Non solo rispetto al Sindaco "arancione" che ha caratterizzato l'esperienza Pisapia. Di più, lo slittamento sociale, politico e culturale della Coalizione ancora definita di Centrosinistra verso ambienti distanti dalle idee, dai valori e dalle pratiche della sinistra e del variegato e frammentato mondo del lavoro.
Il secondo. Evidenzia la subalternità della politica ed il consolidarsi di pratiche proprie dell'ambito finanziario. C'è infatti un termine preciso che indica quell'artificio matematico che porta progressivamente possessori di limitate o modeste risorse a controllare grandi e importanti gruppi imprenditoriali e/o patrimoni: le scatole cinesi.
In effetti, conquistando la maggioranza relativa di un partito, poi di una coalizione composita e differenziata si possono rapidamente scalare importanti istituzioni rappresentative e di governo della cosa pubblica. Soprattutto se protagonisti distratti o interessati si distraggono, si dividono, litigano.
Certo, nulla è scontato e irreversibile.
Molto dipende dalla capacità di leggere fatti, personaggi, tendenze e dalla reazione critica e propositiva di chi ha idee, progetti, iniziative per non arrendersi ad una deriva pericolosa e distruttiva dei beni comuni.
Coraggio.
Ci sono ancora spiragli stretti e possibilità.
Dopo il successo di MR. nelle primarie PD del 2013 questa è stata la più grande sconfitta della sinistra democratica.
RispondiEliminaCiao!
Più che sconfitta qui si è trattato di un suicidio ricercato e perseguito con lucidità.
EliminaPiù che sinistra parliamo di un partito di centro, oramai privo delle radici sociali e culturali che distinguono la sinistra.
BiBi
I vostri scritti mi inducono a questa ulteriore considerazione.
EliminaLa sconfitta della "sinistra democratica" (non solo Democratica) ha radici profonde. Anche qui (con Verso il voto di primavera 1, 2 e ...) si è provato a ricercarne alcune cause. Non è il caso di ritornarci. Chi vuole, può leggere.
Ulteriori utili riflessioni sono state proposte sulla stampa. Due esempi.
"Quei sindaci senza territorio" di Ilvo Diamanti su la Repubblica di lunedì.
"Milano. Prigionieri dell'Expo" di Guido Viale su il manifesto di domenica.
Punti di vista e tesi (naturalmente) diversi e da approfondire.
Ma un pensiero critico, libero e per il cambiamento da lì deve ripartire e discutere.
Ben oltre la tattica (e la strategia?) di una contesa tra candidati alle primarie.
Siano esse del vecchio Centrosinistra milanese o della nuova Coalizione Civica bolognese.
Gianni
No. Non diamo per scontato che i 25mila di Sala porteranno a Palazzo Marino il dottor EXPO. Anche perché gli contenderanno l'ufficio il City Manager di Albertini, Parisi, e il dottor Passera, già Dirigente di Banche e Ministro.
RispondiEliminaAbbiamo alternative.
Mario Cinico
Mario, sempre più Cinico.
EliminaSpero e penso che i milanesi possano andare oltre Parisi, Passera e Sala.
Ed esprimere anche altre scelte ed alleanze per il Governo della Città.
Alternative vere e possibili o anche, solo, un voto "utile".
Gianni
Passare dalla Giunta Arancione di Pisapia alla candidatura di Sala ci vuole stomaco e fegato.
RispondiEliminaNon è da tutti.
Meglio prevenire che curare.
Anna
Per questo, Anna, penso si possa parlare di "mutazione genetica". Qualcosa che va oltre i singoli candidati. Qualcosa che è il prodotto di un processo politico, sociale e culturale.
EliminaGuido Viale, ad esempio, mi pare rifletta giustamente anche sulle scelte praticate della Giunta Pisapia negli anni di governo della città. Lì si colgono le radici (e la sconfitta) di un percorso (quello di Pisapia o "arancione") che diversamente appare incomprensibile.
Ora, per molti, la scelta appare più forte.
Ma, personalmente, concordo: Meglio prevenire che curare.
Gianni
Non vale, però, prendersela solo con le scatole cinesi quando funzionano in una certa direzione.
RispondiEliminaQuel che si è verificato oggi con Sala era già successo ieri con Pisapia.
Solo qualche punto in meno 42% contro 45%.
Ma allora nessuno ha denunciato nulla.
Antonio
Scatole cinesi o scatole americane?
RispondiEliminaPerché il miliardario americano Trump vincerà le primarie con neppure il 40% dei voti repubblicani, poi sfiderà il candidato democratico. E se voterà come da tradizione meno del 50% e conquisterà meno della metà dei voti assoluti, ma in stati più rappresentativi ...
Raffa
Scatole cinesi e ... Misteri Italiani.
RispondiEliminaAlle Primarie Milanesi abbiamo assistito ad un copione veramente originale.
Vi erano 2 candidati del PD (Balzani e Maiorino) sostenuti dalla Sinistra sociale e minoritaria (tra cui Sel e gli arancioni di Pisapia) e un manager "della nazione" che ha raccolto soprattutto i voti del PD (la maggioranza degli Assessori e dei dirigenti del Partito locale e nazionale).
Quando si dice che i Partiti "rappresentano una comunità solidale e unita" ...
pl