lunedì 8 dicembre 2025

Sale in Zucca, recupero di memoria e costruzione di Bologna 2030-'40 (e non solo)

Donne e uomini sottoscrivano la richiesta di interrompere il percorso per un nuovo parcheggio ...

















Ricordare i conflitti è utile per capire problemi, evitare di ripetere errori e progettare su basi solide città oggi più che mai chiamate a misurarsi con sfide ecologiche e sociali, climatiche e di riorganizzazione armonica delle attività umane.Nei primi anni '80 del secolo scorso l'Azienda dei Trasporti Consortili di Bologna e l'Amministrazione Comunale decisero di costruire nell'area Zucca del Quartiere Bolognina, a fianco della sede della direzione ATC, uno dei tre grandi Depositi con Officine per il posteggio e la manutenzione dei bus urbani e della Provincia (gli altri quelli di Battindarno e delle Due Madonne). Rilevando una giusta contraddizione con la cultura della eco-compatibilita maturata in quegli anni - che aveva portato nel giugno del 1984 il 70% dei bolognesi (sul 90% di votanti!) a scegliere "la progressiva chiusura del centro storico all'uso delle auto private per i non residenti - le "Mamme verdi della Bolognina" si mobilitarono "contro", ovvero "per un diverso investimento delle risorse della collettività".
Si discusse per mesi. Un dibattito acceso e trasversale, con i partiti di opposizione a criticare aspramente la maggioranza alla guida di Palazzo d'Accursio e, questa, divisa tra la componente tradizionale e particolarmente attenta ai "conti economici" di breve o medio periodo (fortemente insediata nei centri di governo delle istituzioni locali come in organizzazioni di rappresentanza delle categorie economiche, imprenditoriali e dei lavoratori) e la componente più giovane, aperta e innovativa impegnata a promuovere progetti di trasformazione urbana e produttiva verso la conversione ecologica della società.
La documentazione (pur parziale) di quel serrato confronto politico - qui sotto riprodotta - offre una idea delle tesi e del contesto (per chi è interessato, sicuramente da approfondire).
Infine, a sinistra, nel PCI e in Giunta con il contributo decisivo di Renzo Imbeni e del gruppo dirigente protagonista del referendum cittadino "per liberare il centro storico dalla congestione del traffico privato" prevalsero le donne e gli uomini convinti della necessità di praticare nuove sintesi di governo della società: accelerando investimenti e percorsi di riqualificazione della qualità della vita e dell'ambiente anche nelle prime e nelle seconde periferie della Città. Così il Deposito ATC (con i conseguenti maggiori costi nei bilanci poliennali dell'ATC) venne trasferito in via Ferrarese (vicino all'Asse Tangenziale-A14) e le Mamme verdi "brindarono", premiate per il loro protagonismo critico e costruttivo.

Purtroppo a 40 anni di distanza da quella esperienza l'area della Zucca - riorganizzata nei decenni con il Museo per ricordare la Strage di Ustica ed altri spazi sociali e verdi - è di nuovo oggetto di attenzioni e interessi economici ristretti. 
Le due linee di tram che, dal 2026, passeranno nelle vicinissime vie Ferrarese e di Corticella non risultano parte di una visione e di un progetto di medio lungo respiro per ridurre la congestione del traffico su gomma dalle strade residenziali e la dipendenza dei cittadini dalle quattro ruote inquinanti. In questa prospettiva infatti anziché costruire nuovi parcheggi, risulterebbe assai più naturale ragionare sulla razionalizzazione ed ottimizzazione di quelli (diversi) già esistenti, a partire dal vicinissimo e sottoutilizzato "P. a tre piani" del Centro commerciale (in crisi) realizzato dove sorgevano nel secolo scorso le storiche Officine meccaniche Minganti. 

Una nuova forte contraddizione. Una Amministrazione che vorrebbe continuare a rappresentare tutti, incapace come i partiti di Centrosinistra che la esprimono, di scelte politiche, culturali e di governo adeguate alle sfide di questo tempo: stop consumo di suolo vergine, recupero di terreni asfaltati e cementificati lasciati al degrado, riduzione del traffico privato nelle città, vera priorità alla mobilità collettiva e a quella non inquinante, difesa sistematica degli alberi e degli arbusti presenti, ulteriori consistenti piantumazioni ... Tutto questo anche per fronteggiare i passati decenni di espansione continua e innaturale, di irresponsabile aggressione alla biodiversità che sono causa dei livelli intollerabili di polveri PM10 e PM2,5, di grave smog e inquinamento per la salute delle persone e degli altri esseri viventi. 

Basta alzare lo sguardo. Oltre la Bolognina, verso grandi e piccole aree: tra via Ferrarese e via Stalingrado con la crescita del TecnoPolo e l'urbanizzazione massiccia prevista sui terreni ex Casaralta ed ex Caserma Sani, mentre il promesso bosco al Parco Nord resta al palo. Ancora oltre, in via Romita con il proposito di espansione del Campeggio comunale e di abbattimento di molti alberi. Al Pilastro con il cantiere per il nuovo Museo dei Bambini nel Parco Mitilini Moneta Stefanini (vedi qui). Senza che ad alcuno venga in mente di pensarlo e proporlo come elemento di qualificazione e recupero in una delle tante aree ex demaniali o militari su cui stanno trattando, da anni, Comune e Ministeri, Sindaco Lepore e Governo Meloni. 
Ed oltre ancora, al Fossolo dove in attesa di sapere a che punto sono i propositi sulle aree ex Stamoto ed ex Caserma Perotti si è avviata la costruzione di un nuovo asilo in uno spazio vergine su via Barbacci; o nel Quartiere Savena con l'abbattimento e la ricostruzione del nido Cavazzoni sul Giardino Acerbi. E ugualmente "contro natura e cultura" sono cresciute "le Torri nel Parco" alle Due Madonne, i due palazzoni edificati in via Toscana sul terreno delle scuole ex Ferrari come il tratto di Fondovalle Savena che ha sventrato il Parco del Paleotto.

Non sarebbe diverso se dalla periferia Est si passasse a quella Ovest. Procedono i cantieri in zona verde a libera evoluzione del comparto Bertalia Lazzaretto ... Ed a Borgo Panigale, oltre il Villaggio INA, il capolinea del Tram è stato l'innesco per una gigantesca urbanizzazione la cui reale dimensione reale apparirà nella sua portata innaturale solo tra qualche tempo. 
Ma poi, è pensabile che questa "grande Bologna" in rapida costruzione non esiga "adeguate opere infrastrutturali"? Per il PD ferme per "l'irresponsabilità di questo o quel Ministro". Per le Destre ferme per colpa di "questa Amministrazione e di quella precedente". Polemiche e propaganda che però si risolvono su un punto di sostanza convergente: "hanno da essere potenziamenti tradizionali ed autostradali"! 
Riarmo permettendo o riarmo volendo si troverà prima o poi un compromesso o un nuovo "Patto" Regionale da sottoscrivere, come fecero nell'aprile del 2016 Matteo Renzi, Stefano Bonaccini, Virginio Merola e Giovanni Castellucci. E, probabilmente, questa volta, più solido e granitico: garanti Confindustria e grandi gruppi economici multinazionali, con un seguito di alleati e subalterni! Forse così si possono interpretare i silenzi assordanti di Sindaco, Presidente di Regione e dirigenti PD su richieste e proposte più che comprensibili avanzate dai movimenti ecologisti, dal mondo della cultura scientifica e critica, da Consulte istituzionali come quella del Verde del Comune di Bologna.

Ecco perché le donne, i lavoratori ed i giovani che domenica scorsa si sono mobilitati in Bolognina per contestare l'ennesimo parcheggio interrato, discutendo e votando Sale in Zucca hanno lanciato un messaggio sociale, culturale e politico non solo locale ... bensì di grande valore strategico per Bologna e per il Paese. Un esempio per tutte/i.



Appello agli Amministratori ed alla Città del Comitato Sale in Zucca, sottoscritto da centinaia di cittadine/i

Nelle ultime settimane la stampa ha pubblicato la notizia della prossima apertura del cantiere di un parcheggio multipiano tra via di Saliceto e via Ferrarese che servirebbe a compensare i parcheggi eliminati dalle rotaie della linea verde del tram in costruzione in via di Corticella. Tale edificio dovrebbe sorgere nell’area che costeggia il parco della Zucca, attualmente già adibita a parcheggio a raso, occupata da ampie aiuole e alberature, nonché spazio di transito ciclopedonale e di collegamento.

L’attuale parcheggio a raso offre 100 posti auto, mentre quello multipiano progettato “su tre livelli fuori terra” ne prevede solo 99 in più, poiché la “struttura in calcestruzzo armato”, oltre agli spazi dedicati alla sosta delle vetture, necessita e di “rampe elicoidali di distribuzione ai piani”, scale, ascensori.
Un grande edificio, con consumo di suolo e abbattimento di alberi, per un minimo incremento di parcheggi che soffocherebbe ancora di più il parco della Zucca, già assillato da auto e cemento, fragile polmone verde amato e frequentatissimo da persone di ogni età e dai pochi uccelli che ancora si possono vedere in giro.

Come osservato negli ultimi anni dalla Consulta del Verde e da Legambiente, in zona sono presenti diversi parcheggi pubblici e privati molto capienti, ma poco utilizzati, come il parcheggio multipiano del Centro Minganti, gratuito con accesso libero, ma sempre semivuoto.

Lo stesso Centro commerciale comprende anche un parcheggio interrato di tre piani riservato a esercenti e imprese affittuarie.
Lì a fianco, il Centro Congressi TPER è dotato di due parcheggi: uno raso terra e uno interrato.

Quanti sono i posti inutilizzati in questi parcheggi?
Il Comune non ha mai risposto a questa domanda e finora non ha preso in considerazione l’utilizzo di queste risorse, che potrebbero essere oggetto di convenzioni e accordi, come richiesto da più parti negli ultimi due anni.

Questo progetto si abbatte sul quartiere senza che nessuno abbia interpellato le persone che vivono in zona Saliceto, oggetto di una urbanizzazione senza freni che in poco tempo si è mangiata tutte le aree verdi per dare spazio a edifici residenziali privati e costosissimi.

Ammesso che il problema dei parcheggi sia davvero una priorità - e tralasciando che la riduzione dei parcheggi sarebbe un obiettivo del Piano Urbanistico per la Mobilità Sostenibile -, chiediamo al Comune di affrontarlo in modo razionale e non come pretesto per l’ennesima opera edilizia, molto interessante per chi su questo fa grandi affari, ma devastante per il territorio, per le persone e per la qualità della vita di tutte e tutti.

La comunità della persone residenti ritiene il parcheggio multipiano di via di Saliceto un’opera inutile e chiede che il progetto non venga realizzato;
chiede che la compensazione dei parcheggi persi per il tram si realizzi attraverso convenzioni con parcheggi esistenti in zona, ampiamente sottoutilizzati.

(Bologna, 30 novembre 2025)


Una storia di 40 anni fa (estate 1984 - inverno 1985) e le lotte di questo autunno 2025 ...

In prima pagina l'allora Direttore Generale di ATC rivendica le ragioni economiche pro diesel e pro Deposito bus in area Zucca ... (Il Resto del Carlino, 6 luglio 1984)
 







Un volantino del PCI (del 10 ottobre 1984) considera "in larga parte condivisibili le motivazioni di disagio espresse dai cittadini" e le valuta "coerenti" con il "referendum sulla chiusura del centro storico" ... 











"Le mamme verdi" rispondono (il 13 ottobre 1984): "abbiamo letto con grande interesse ... Ogni gesto di comprensione ci induce a sperare ... Non ci stancheremo mai di lottare" ...











Ancora le mamme verdi: "siamo riuscite a fermare i lavori! Ma questo non basta! Non vogliamo compromessi. Abbiamo il dovere di continuare sulla strada del miglioramento della qualità della nostra vita nel nostro quartiere". Manifestazione il 3 novembre, ore 15 ...











Un nuovo volantino del PCI della Bolognina sostiene "una nuova proposta" della Giunta Comunale: "si muove entro un indirizzo coerente e di prospettiva valido per il quartiere e l'insieme della città" ... (novembre 1984)











Carlino Bologna sulla manifestazione delle mamme verdi, di "lega Ambiente dell'Arci, Democrazia proletaria, Wwf e radio Città": "basta con le chiacchiere, vogliamo un parco e non un giardinetto" ...
Poi "PCI soddisfatto" e "DP combattiva" ... (4 novembre 1984)
 

























Nei primi giorni di gennaio '85 l'On. Giancarlo Ferri, presidente regionale del Cispel, espone pubblicamente le tesi di politici, amministratori e dirigenti favorevoli all'insediamento di Deposito ed Officina ATC alla Zucca. Titola il Carlino "la sommessa proposta": "Perché non sotterrare gli impianti"? (13 gennaio 1985)
  







Accompagna le tesi della Direzione ATC una "Valutazione di massima sui costi relativi a diverse alternative di sistemazione" con i diversi "costi di costruzione" e "di gestione" ... (inverno 1984-'85)
 







Il Consiglio Comunale "fa propria la determinazione della Giunta di addivenire allo scorporo del progetto originario di ristrutturazione" ... e "chiede al Ministero un incontro urgente" ... (gennaio 1985)
Si avvia una fase nuova: "individuare strumenti e modi per fare si che la verifica dell'impatto ambientale diventi condizione per le decisioni relative alla realizzazione di nuovi, significativi, insediamenti in città". Si, siamo a inizio 1985. Sono passati 40 anni! 











"La Zucca se ne andrà" titola il Carlino Bologna e poi "Il buon senso ha vinto ancora" ... (17 gennaio 1985)







"Trionfano le mamme, la Zucca si sposta" titola la Repubblica Bologna ... (17 gennaio 1985)








"Le mamme brindano alla Zucca verde" titola Carlino Bologna ... (19 gennaio 1985)







Un volantino del PCI motiva la decisione di Giunta e Consiglio Comunale: "una scelta coerente per lo sviluppo e l'ambiente" e incontra iscritti ed elettori ... (19 gennaio 1985)
 










"Ora che le mamme della Zucca hanno vinto, occorre individuare un'area per il deposito ATC" scrive il giorno dopo Carlino Bologna (20 gennaio 1985)
La soluzione rapidamente individuata, discussa, decisa e realizzata è nota ed apprezzata anche dopo decenni: quella di via Ferrarese. E nessun particolare sbilancio nei conti pubblici. Purtroppo, invece, restano irrisolti tanti problemi sociali, ambientali e climatici proposti in occasione in quella lotta!
 











Dal 1985 al 2025. Un salto epocale. Eppure il nodo del contendere resta "Bologna domani".
Giardino Acerbi. Il cantiere dove si sono abbattuti alberi (di notte), si sono demolite le scuole costruite negli anni 80 e si sta realizzando il nuovo Cavazzoni ... (27 novembre) 
Il Comune scrive "Scuole ancora più verdi". Ma qui, già c'era una scuola nel verde e per diverse generazioni di bambini l'efficacia naturale delle giovani piante messe a dimora non sarà la stessa di quelle tagliate ... 
 







"Quindi come sarà?" Giustamente nulla viene scritto sul riscaldamento climatico perché il parco Acerbi soffrirà a lungo degli alberi abbattuti e del consumo di suolo operato ... 
Forse Bologna avrebbe potuto investire le risorse disponibili diversamente, per ristrutturare ed adeguare le scuole esistenti in questo Parco e per intervenire in situazioni più compromesse, dove gli edifici sono più vecchi, insicuri, inadeguati alla formazione e alla salute dei bambini ...




La vista all'interno del cantiere del nuovo nido Cavazzoni propone ulteriori contraddizioni ... 








Da liberi e pensanti cittadini sui pannelli che delimitano il cantiere legittime domande sull'investimento dell'Amministrazione Lepore ... 








Un altro cartello di critica ... (27 novembre 2025)











Bologna, Centro Zonarelli, 7 ottobre 2025. Percorso partecipato sul futuro del Parco Don Bosco, di Piazza Imbeni e della Costituzione e delle Scuole Besta. Una sala gremita ed attenta segue l'intervento di Giovanni Ginocchini, direttore della Fondazione Innovazione Urbana ...








L'assenza di risposte e di confronto sul merito delle questioni poste da numerosi partecipanti negli incontri dei mesi precedenti e l'assenza di Sindaco ed Assessori comunali è avvertita da una parte consistente dell'Assemblea come un problema ...








"Questo percorso non è partecipazione" manifestano attiviste del Comitato Besta. "Le Besta erano una scuola nel verde" argomenta l'insegnante Cosima Spinelli ed ora "svolge altre funzioni, con i ragazzi chiusi nel Polo Dinamico, costruito per le medie superiori" ... "La vostra partecipazione è una farsa" denuncia un altro striscione ...








La protesta svuota la sala ... ed anche tra chi resta si alzano voci critiche di merito nei confronti dell'Amministrazione Comunale.






La gettata di cemento su suolo vergine per realizzare un nuovo asilo nido in via Barbacci, zona Fossolo ... (16 novembre 2025)









A cento metri, oltre le case la vasta area della ex Caserma Perotti, su cui si resta in attesa di un progetto di "valorizzazione" e/o "rigenerazione" frutto di intesa tra Comune e Ministeri e di proposta di valenti Studi ... Nessuno ha pensato che in quel contesto si potesse realizzare anche l'intervento in via di realizzazione?









Al Pilastro, nel Parco Mitilini Moneta Stefanini, i tre carabinieri uccisi dalla Banda della Uno bianca, una recinzione di metallo conferma che sono avviati i lavori per realizzare il Museo dei Bambini ... (8 dicembre 2025)






Uno sguardo all'interno del recinto di cantiere tra la Casa Gialla e via Pirandello: una vasta area di terreno vergine, con alberi e panchine che saranno presto abbattuti ... (8 dicembre 2025)
 




Fuori l'area di cantiere, la protesta di persone che sostengono che "il suolo vergine è un bene comune che va salvaguardato" e "sul MUBA una critica argomentata che esige risposte" (leggi qui) ... (8 dicembre 2025)









All'iniziativa proposta da Verdi di Bologna - Europa Verde partecipano residenti del Pilastro e di altri quartieri: commenti e proposte si alternano a testi letterari e poesie ... (8 dicembre 2025)








In chi lo ha vissuto il bel ricordo dell'ombra, del fresco e del tempo trascorso sulle panchine davanti alla Biblioteca Luigi Spina ... (28 settembre 2025)














... e alla Casa delle associazioni culturali e politiche del Pilastro (28 settembre 2025)














In via Romita è previsto uno sviluppo di Easy Camping Village, "proprietà privata" del Club del Sole "ingresso e parcheggio riservato ai soli clienti" ... (7 dicembre 2025)
















... "l'ampliamento in corso prevede un significativo restyling con nuovi edifici, servizi moderni come un parco acquatico e un centro multisport, e l'integrazione di formule glamping per rispondere alle esigenze del mercato turistico, sebbene ciò comporti l'abbattimento di 71 alberi"  (7 dicembre 2025)




















Procedono a ritmo veloce (e con adeguati controlli sulla sicurezza?!) i lavori al "Tecnopolo Manifattura. Data Valley Hub". Prodotto della collaborazione tra Regione Emilia Romagna, Amministrazioni Locali e Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale ... (25 novembre 2025)














Altrettanto intensi i lavori di demolizione (con adeguati controlli sulla sicurezza?!) nei cantieri dell'area ex Casaralta in previsione della realizzazione dei nuovi immobili ... (25 novembre 2025)














Un incontro promosso da Resistenze Spaziali propone un approfondimento delle conoscenze storiche e dei propositi di crescita antropica previsti nell'area compresa tra le vie Ferrarese e Stalingrado. Seguono con attenzione persone libere e pensanti che vogliono esercitare per intero il diritto - dovere di partecipazione critica e propositiva ... (15 ottobre 2025)
 






























Da "l'inquadramento dell'area nel settore urbano" all'ex Caserma Sani "il tesoro sottratto e promesso alla speculazione" ... (15 ottobre 2025)
















Oltre cento persone si confrontano con ingegneri, architetti, esperti di varie discipline e discutono in 3 tavoli tematici. Associazioni e comitati al lavoro dove non arrivano le Istituzioni ... (15 ottobre 2025)
















Dall'informazione e dallo studio alla lotta ... L'Assemblea dei Movimenti Ambientali e Sociali dell'Emilia Romagna manifesta in Piazza Renzo Imbeni, sotto la Regione per il "muro di gomma" alzato dalla Giunta De Pascale e del Consiglio Regionale verso le 4 proposte di Legge di iniziativa popolare presentate durante la Presidenza di Stefano Bonaccini ... (28 ottobre 2025)














La protesta entra in Assemblea Legislativa per rivendicare una discussione di merito relative a progetti su acqua, energia, rifiuti e suolo che furono sottoscritte in meno di tre mesi da oltre 7 mila residenti ... (28 ottobre 2025)
















In alto uno striscione ... e un attimo di sospensione dei lavori del Consiglio Regionale
















"La Regione Emilia Romagna non parla, non vede, non sente" firmato AMAS.ER (28 ottobre 2025)
















Bolognina, Parco della Zucca, 30 novembre 2025, ore 11. Cittadine/i si incontrano per discutere e sottoscrivere un appello contro il proposito dell'Amministrazione Lepore di realizzare tra le vie Saliceto e Ferrarese un nuovo parcheggio multipiano ... (sullo sfondo la Palazzina della Direzione TPER)














L'intervento prevede l'abbattimento di un filare di alberi per passare dagli attuali 100 posti auto a circa 200








Negli interventi informazioni, critica, solidarietà ...








Protagoniste negli interventi, nell'organizzazione e nella raccolta di firme le donne ...








Tante firme ...
 







... e la giusta ironia







Parte la visita guidata ...








L'attuale parcheggio e, sulla destra, gli alberi da abbattere ...
















Attraversata via Ferrarese, il Centro commerciale realizzato dove sorgevano le Officine meccaniche Minganti ...
















L'entrata del Parcheggio auto a più piani ...
















Al piano terra ...
















... auto e posti liberi














Al primo piano il numero dei posti liberi cresce ...
















Costruire nuovi parcheggi non è spreco di spazi e risorse?


















Perché non razionalizzare le strutture esistenti e ragionare sulle convenzioni?
















Bologna è una città ricca di risorse e progetti, contraddizioni e bisogni ... non può permettersi sprechi, sottovalutazioni e silenzi 




















3 commenti:

  1. Non ho l'età, l'esperienza, né il tempo per documentare adeguatamente convinzioni che mi sono fatto in questi mesi. Cioè che stiamo correndo verso l'estinzione del genere umano sul pianeta.
    Le guerre economiche prima ancora di quelle in armi (peraltro molto praticate) stanno modificando irrimediabilmente gli ecosistemi naturali. L'emilia romagna lo dimostra su tantissimi aspetti.
    Eppure non reagisce e come è stato scritto finge che tutto possa procedere senza scosse.
    a.

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  2. Evviva le mamme verdi, bianche, rosse e arcobaleno! E qualora pacifiste, per il disarmo, per la natura e la biodiversità evviva anche le mamme azzurre.
    Chi genera e cura vita con consapevolezza e amore non può che lottare per una economia di pace, fondata sulla cooperazione tra le genti di tutto il mondo.
    Grazie anche a quegli uomini che ci aiutano a leggere i particolari della nostra quotidianità nel contesto delle mutazioni che spesso fatichiamo a considerare e ad unire. Solo questa conoscenza ci da forza per affrontare i problemi con idee valide, obiettivi concreti, necessarie mobilitazioni.
    Anna

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  3. Vorrei avere e discutere un bilancio delle auto dei residenti, in circolazione e dei posti auto.
    Grazie!

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