martedì 9 novembre 2021

Molto bla, bla, bla ... anche sotto le Due Torri

Una ragazza a terra alla manifestazione del 23 ottobre: "morta a causa della deforestazione"











L'intervista a Matteo Lepore pubblicata domenica da Repubblica sotto un titolo accattivante "Limite dei 30 all'ora per cambiare la città" ha un contenuto deludente. E chiude una settimana di fatti e di interventi che avrebbero meritato ben altre risposte da un Sindaco che volesse interpretare le istanze di radicale rinnovamento che emergono dalla generazione di Greta e dell'articolato e ricco "mondo" che, per le strade e nel (non) voto, manifesta crescente sfiducia verso politica, Istituzioni e classi dominanti.

Procediamo per ordine. 

Ad inizio settimana, nel vivo delle polemiche per via della Maratona di Bologna che domenica 31 ottobre ha "paralizzato" per alcune ore la Città, il Resto del Carlino sente il Presidente dell'Osservatorio regionale per l'educazione alla sicurezza stradale e titola: "il traffico in crescita del 117%". Poi "code e ingorghi sono all'ordine del giorno", "il traffico è più che raddoppiato rispetto all'anno scorso con un +22% anche rispetto al periodo pre Covid (2019)". Il giorno dopo questi dati vengono almeno parzialmente messi in dubbio dall'Assessore alla Mobilità del Comune, Valentina Orioli, che tuttavia afferma "cercheremo di capire meglio questi numeri". E già ... Sarebbe essenziale recuperare un comune punto di partenza, in base al quale sviluppare il confronto di merito e valutare i risultati delle politiche praticate nel tempo. Peccato che al riguardo molte puntuali richieste di cittadini, comitati ed associazioni siano andate sin qui deluse. E le passate Amministrazioni abbiano regolarmente disatteso impegni presi a proposito di monitoraggio dei flussi, inquinamento atmosferico ed acustico nei diversi Quartieri, indagini epidemiologiche sulle malattie, registro dei tumori (che a Bologna ancora nessuno cura).


Nel merito, secondo il Quotidiano Nazionale, Mauro Sorbi ritiene che "eventi del genere - Bologna Marathon - non possiamo permetterceli". Quasi che il problema siano i pedoni e gli sport popolari, non già una modestissima (cattiva?) organizzazione di questo evento: evidentemente privo di adeguati coinvolgimenti e di opportuni preavvisi (come riconosciuto anche dalle Assessore Roberta Li Calzi ed Orioli). Ma c'è di più. Il Carlino scrive che secondo il Presidente dell'Osservatorio "la gente ha sempre meno fiducia nel mezzo pubblico" e "il boom delle piste ciclabili restringe ancora di più le carreggiate delle strade, creando ingorghi" ... E incrementando, di conseguenza, incidenti e vittime della strada. Sconcertante approccio per una Autorità che sta al vertice di una Istituzione a cui spetterebbe un ruolo attivo soprattutto nella difesa dei soggetti più "fragili" che si muovono quotidianamente nel traffico urbano (pedoni e ciclisti). 

Per alimentare questa discussione il Resto del Carlino intervista "l'unica riconfermata della Giunta Merola", Valentina Orioli, e il Presidente dell'Automobil Club Bologna, Federico Bendinelli. 

L'Assessora sta al gioco e svolge la sua "parte". Titolo forte della Redazione: "il traffico non cresce per le bici. Svolta su pedonalizzazioni, città 30 e parchi". Seguito da una intervista soporifera e attenta a non urtare vecchi, nuovi e prossimi alleati: "queste ciclabili vituperate hanno aumentato la sicurezza, lo spazio bici viene regolato ma non aumenta, visto che è lo stesso che viene usato normalmente dai ciclisti senza la tutela della segnaletica". E ancora "se lo spazio bici è più sicuro, aumentano i ciclisti e calano le auto, che, così, in strada hanno più superficie". Immancabili le promesse (fin qui mancate): "pedonalizzazioni, aumento dei parchi, impronta verde ed una gestione della mobilità differente, secondo il progetto della città 30: un intento che vale sia per le aree scolastiche, ma anche per altre zone della città oltre il centro storico". Novità interessante, quest'ultima, rivendicata attraverso una petizione dalla Rete delle lotte ambientali bolognesi che ha manifestato il 23 ottobre scorso. Naturalmente qualora questa scelta sia parte integrante di un Progetto complessivo ed organico di conversione ecologica della organizzazione della Città. Ma ancora una volta alla domanda della giornalista "sull'utilità  di tram e Passante di Mezzo per diminuire il traffico" la sventurata Orioli risponde risoluta: "certo". Una sola parola per confermare la più importante opera ed il più sostanzioso investimento dei prossimi 5 anni: 2 miliardi di euro che contraddicono ogni politica di innovazione sociale e di "rivoluzione ambientale". Poi l'Assessora glissa prolissa: "il nostro progetto di mobilità è integrato. L'obiettivo al 2030 è diminuire l'uso dell'auto, puntando di più sull'utilizzo delle bici, dei mezzi pubblici, dal tram ai bus elettrici fino al servizio ferroviario metropolitano". Senza entrare nel merito dei ritardi storici accumulati e degli investimenti che ancora mancano per realizzare ferrovie e SFM davvero efficienti e competitivi.

Tanto basta allo storico Capogruppo D.C. degli anni '80, poi dirigente di Forza Italia, da sempre "appassionato di motori" ed avvocato dell'Automotive per sostenere quella che il QN è interessato a presentare come "l'altra parte". Bendinelli attacca "l'approccio ideologico, un pò ... sovietico" (testuale). "Collettivista: tutti a piedi, in bici o con mezzi pubblici. Si continua a demonizzare l'auto". Per il Vecchio Federico (papà di Costanza, la consigliera "abusiva" recentemente proclamata - nonostante i voti - consigliera al Quartiere San Donato - San Vitale al posto di un rappresentante di Potere al Popolo) "Bologna è una città che crescerà ancora molto, dal punto di vista urbanistico ed economico". Dunque "occorre dare risposte adeguate, anche in tema di mobilità". Ma, attenzione all'intramontabile insidioso, Popolare e "conservatore" Bendinelli: "va benissimo incentivare il più possibile la mobilità dolce, a piedi o in bicicletta ... dove possibile e dove sicuro"; il Passante di Mezzo "è un'opera che non serve, una visione non razionale" che "aggrava il problema del traffico". Ecco, varrebbe la pena prendere sul serio, almeno fin qui, il Presidente dell'ACI bolognese. Perché poi, per lui, la prospettiva è "tornare alla soluzione fuori città, al Passante Sud, in sotterranea. Come per l'Alta Velocità". 

L'intervista di Matteo Lepore a Repubblica avviene in questo contesto locale e nei giorni di COP26 a Glasgow, con lo scontro aperto tra vecchie classi dirigenti e Governi dei paesi ricchi (da un lato) e movimenti ecologisti new global e mondo scientifico (dall'altro).

Alla giornalista il neo Sindaco di Bologna esprime subito insoddisfazione per "il rinvio degli obiettivi di neutralità carbonica" che ora si prospettano rispetto a COP21 di Parigi e ribadisce di proporsi "un obiettivo ambizioso: vogliamo candidarci alla missione europea che finanzierà le 100 città che per prime lavoreranno per le emissioni zero al 2030". Una sfida sicuramente coinvolgente ed interessante. Tuttavia priva di supporti essenziali, stanti le politiche su cui Lepore pare intenda procedere.

Se infatti appaiono positive e meritevoli di approfondimento critico la "transizione digitale" ed il progetto di "Tecnopolo" per garantire dal loro sviluppo incrocio di dati, calcoli, studi ed elaborazioni utili per comunità ripensate e riorganizzate nel segno della eco-compatibilità ... del tutto inadeguate risultano altre indicazioni politiche prospettate da Matteo Lepore.

La prima, quando parla di "forestazione urbana". Obiettivo naturalmente condivisibile, ma enunciato dalle Amministrazioni bolognesi fin dal PRG degli anni '80 con la Fascia Boscata di 211 ettari ... e da almeno due decenni ferma al 5% delle previsioni. Mentre il "consumo di suolo" e l'abbattimento di alberi e piante è progredito di anno in anno e ancora procede con le previsioni di crescita di poli della logistica, insediamenti industriali, commerciali e della grande distribuzione per ogni tipo di prodotto e per carburanti fossili ... Mentre nuove edificazioni residenziali e produttive sono oggetto di trattative e di accordi in grandi aree demaniali militari dismesse. Così l'ampliamento senza limiti di Fiera ed Aeroporto, ovvero l'autorizzazione di stadi e palasport, con costi che ricadono in buona parte sui bilanci pubblici e ambientali della Città. 

La seconda quando affronta la questione mobilità. Con due passaggi che non possono sfuggire. Uno: l'impegno a deliberare il Passante di Mezzo "tra novembre e dicembre"; il secondo "la revisione" del trasporto pubblico, integrandolo alle linee del tram" (che in buona parte ha ancora da essere progettato e finanziato). Non più alle linee ferroviarie ed al SFM atteso da decenni, come molti ancora pare pensino, anche all'interno della ampia maggioranza politica che Governa Bologna e la Regione (dai Verdi a Coalizione Civica e Coraggiosa). Non sono questioni di lana caprina: perché in questa prospettiva si potrebbe mettere una pietra tombale sul progetto di conversione del trasporto merci dalla gomma al ferro. Poi perché i tempi di attuazione risulterebbero tutti a vantaggio dell'asfalto e cemento (nel frattempo la Giunta Bonaccini - Corsini vuole le quarte corsie per A1 ed A14 e la terza per A13) e a scapito del potenziamento e ammodernamento di infrastrutture e mezzi su binari (elettrici). Del resto Matteo Lepore pare ragionare sul "Comune da combattimento" a intermittenza: condivisibile quando vuole il rispetto dei diritti del lavoro (la sicurezza ed i contratti nazionali anche in Emilia Romagna sono spesso negati!) e imprese regolari e caratterizzate dall'etica della Costituzione (mentre si radicano organizzazioni e soldi delle mafie!); inaccettabile quando tace su produzioni nocive alla salute dei lavoratori e dei cittadini oppure verso gruppi imprenditoriali nazionali e multinazionali che crescono e si arricchiscono a scapito dell'interesse generale e "rubando futuro" alle generazioni del nuovo millennio. Emblematica, a questo riguardo, anche la risposta del neo Sindaco sulla proroga ad HERA dei servizi idrici fino al 2027: "sono d'accordo con la decisione presa dalla Regione". In barba al referendum popolare sull'acqua pubblica ed alla carovana promossa dai Movimenti ambientalisti per queste settimane. 

Non è dunque questo il tempo di ritrarsi. O di delegare il presente ed il futuro a pochi eletti

Piuttosto è il momento del confronto rigoroso sulle scelte da compiere. Adesso, prima che sia troppo tardi. Ricordando tutti che i veri amici sono quelli che esercitano le capacità critiche e costruttive, non quelli che tacciono o restano in silenzio e contribuiscono a finire in vicoli stretti e ciechi.


Carlino Bologna dedica pagine ed articoli a "la corsa delle polemiche". Il Presidente dell'Osservatorio regionale per l'educazione alla sicurezza stradale snocciola dati interessanti e tesi ardite ...
(2 novembre 2021)

  

L'Assessora all'Urbanistica e all'Ambiente della Giunta Merola, ora alla Mobilità ed alle Infrastrutture ricerca un difficile equilibrio tra politiche del passato, del presente e del futuro ...
(3 novembre 2021)



Il Presidente dell'Automobile Club Bologna con un passato da dirigente DC e di Forza Italia, poi Presidente dell'Autodromo di Imola sostiene posizioni nette. non banali e scontate ... Depurate dalla propaganda di parte, comunque la meritevoli di lettura e risposte argomentate.
(5 novembre 2021)
 

Il nuovo Sindaco di Bologna cavalca la Città 30 e parla di "forestazione urbana" ... ma, intanto, sostiene la Regione sulla proroga ad HERA dei servizi idrici fino al 2027, si impegna entro l'anno alla delibera sblocca cantieri per il Passante di Mezzo e propone di "rivedere la rete del trasporto pubblico integrandola alle linee del tram" (non più al potenziamento di ferrovie e FSM) ...
(7 novembre 2021)
  

Per Matteo Lepore il "Comune da combattimento" vale per affermare sacrosanti diritti dei lavoratori e dei cittadini ... Meno per esigere la necessaria conversione ecologica, la difesa delle risorse naturali e la messa in sicurezza del territorio dai grandi gruppi economici privati ...
(7 novembre 2021)



Le ragazze e i giovani di Extinction Rebellion rappresentano con creatività e successo i pericoli che gravano sul comune futuro ... ed avanzano precise proposte per una svolta ecologica e democratica ...
(Bologna, via Indipendenza, 23 ottobre 2021)




4 commenti:

  1. Hai ragione. Riconoscero' il Sindaco da combattimento se Lepore a differenza dei sui predecessori porterà a Bologna gli investimenti necessari per realizzare il servizio ferroviario metropolitano di cui si parla da quando si propose l'Alta Velocità ferroviaria. Poi più nulla. Con tutti i nostri sindaci della provincia a battersi per nuove strade, corsie aggiuntive, ponti e gallerie..... sempre in cemento armato e asfalto. E senza mai seguire i controlli delle manutenzioni.
    Se oggi si vuole essere credibili nella lotta per l'ambiente a Bendinelli e industriali del settore auto bisogna rispondere inserendo la cura del ferro nei sistema della mobilità. Le ferrovie hanno infatti portata metropolitana e regionale, mentre il tram solo comunale.
    Ed il moltiplicarsi dei sistemi (vedi People Mover, di nuovo fermo) è incomprensibile dal punto di vista degli utenti.
    Ciao!

    RispondiElimina
  2. Il fatto è che ognuno procede per conto suo. Nei giorni scorsi ho letto che il capogruppo pd contro le code è gli ingorghi proponeva parcheggi scambiatori. Ma se quelli costruiti sono stati convertiti perché ritenuti inutili.....
    Si parlassero gli eletti. Almeno quelli dello stesso partito. Se di partiti possiamo ancora parlarare.
    Gio

    RispondiElimina
  3. COP 26 "e lo Stato che fa?
    Si costerna, s'indigna, s'impegna
    poi getta la spugna con gran dignità"
    cit. Don Raffaé De André

    RispondiElimina
  4. A volte purtroppo non ci si limita al bla - bla e quando si opera è anche peggio. Vogliamo parlare di people mover?
    Zorro

    RispondiElimina