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"Unica grande opera, ricostruire il centro Italia terremotato". Norcia, 28 giugno 2019 |
Tre fatti concreti, tre esperienze precise dovrebbero indurre a valutare con capacità critica e propositiva i processi in corso nella vita politica locale, nazionale ed europea.
U come Umbria, E come Emilia.
UE come Unione Europea.
Osserviamo e riflettiamo.
1. Nella Regione al centro dell'Italia la gestione del terremoto del 2016 è motivo di diffusa protesta e ribellione.
La ricostruzione procede con tempi e modi che risultano ancora troppo simili a quelli del passato e distanti da ritmi, possibilità ed esigenze del nuovo millennio.
Paesi e Città spopolati, macerie che restano testimonianza della imprevidenza umana, container e casette di emergenza ai margini dei vecchi borghi, attività produttive, commerciali e turistiche che faticano a riprendere, "cantieri fermi" o lentissimi.
A Norcia e Preci (come ad Arquata del Tronto, Visso e Camerino nelle Marche o Amatrice nel Lazio) risulta difficile vedere un futuro e molte persone coraggiose continuano a lottare contro una politica ed un apparato burocratico che appaiono incapaci di mutare nonostante le ripetute "lezioni" della vita.
Nulla pare modificato. Come mostrano foto scattate e testimonianze raccolte la settimana scorsa.
"Tre Governi (Renzi, Gentiloni e Conte) e tre Commissari (Vasco Errani, Paola De Micheli e Piero Farabollini) solo promesse" denunciano cittadini di Norcia.
Intanto, il Governo regionale di Catiuscia Marini, PD, è stato recentemente scosso ed azzerato da vicende di corruzione e di mala amministrazione che confermano un sistema di interessi che coinvolge partiti storici, istituzioni pubbliche e private, manager e professionisti.
2. In Emilia Romagna i molti giovani e le persone di ogni ceto sociale ed età che chiedono misure forti e radicali per contrastare l'allarme climatico ed ambientale che tanti danni determina, non trovano risposte.
Agli alti livelli invernali di polveri (PM10 e PM2,5) segue l'allarme estivo di ARPAE per l'ozono.
Ma passano gli anni e le politiche del territorio e della mobilità non si adeguano.
Ancora e sempre si investe su strade ed autostrade e su nuovi quartieri residenziali, centri commerciali e supermercati, insediamenti industriali costruiti ex novo su terreni vergini.
La tanto evocata rigenerazione urbana, la conversione ecologica delle produzioni e della vita delle comunità, le reti di trasporto pubblico, la promozione di mezzi sicuri e non inquinanti, il verde urbano e la riforestazione restano scelte marginali, isolate, condizionate o subordinate. Negli ultimi decenni è stato così per il verde urbano e la fascia boscata (prevista dal PRG del 1985), per la rete ferroviaria regionale e per il SFM di Bologna (previsti dagli accordi TAV della linea Roma - Milano). Ma anziché una efficiente rete ferroviaria per pendolari e merci si è preferito investire sullo sviluppo del centralissimo Aeroporto Guglielmo Marconi e del suo collegamento con la Stazione Centrale FS mediante la rotaia sopraelevata del People Mover. Ed ora le Amministrazioni PD avviano il dibattito su 3 futuribili linee di tram.
Le critiche circostanziate e le richieste ragionevoli di comitati di cittadini e di associazioni ambientaliste di procedere con una moratoria sulle opere strategiche per le grandi infrastrutture urbane e della mobilità non vengono considerate, mentre le pretese di ASPI, delle potenti lobby delle imprese di costruzioni e delle grandi multinazionali dell'auto e del petrolio di potenziare tutte le infrastrutture viarie regionali trovano il cocciuto sostegno della Giunta Regionale di Bonaccini e Donini, di molti Enti Locali a guida PD e Centrosinistra, con l'avvallo immotivato del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti diretto da uomini del M5S, che si erano sempre espressi contro il Passante di Bologna, la nuova Cispadana e la Bretella Sassuolo - Campogalliano e che dicono di volere recedere dalle concessioni alle aziende del Gruppo Benetton dopo il crollo di Ponte Morandi.
3. In Europa la richiesta di cambiamento espressa da larga parte dei popoli del Vecchio Continente con il voto del 26 maggio viene risolta senza affrontare alcun nodo strategico e di prospettiva, con un confronto politico ed istituzionale condotto attraverso trattative tra Capi di Stato e di Governo che bocciano la prima proposta "prendere o lasciare" concordata tra Merkel e Macron; per poi convenire (o rivendicare come ha fatto il Presidente del Consiglio italiano Giuseppe Conte) un assetto di cariche che porta alla presidenza della Commissione europea (al posto del lussemburghese J.C. Juncker) l'attuale Ministra della difesa tedesca Ursula Von der Leyen (popolare), alla presidenza della BCE (che resta ancora per qualche mese di Mario Draghi) l'attuale Presidente del FMI, la francese Christine Lagarde. Ed inoltre, il belga Charles Michel (liberale) alla presidenza del Consiglio europeo (attualmente ricoperta dal polacco Donald Tusk) e lo spagnolo Josep Borrell (socialista) Alto rappresentante per la politica estera (carica fino ad ora detenuta da Federica Mogherini).
In questo contesto un'Italia più isolata ed anomala rispetto alle forze che hanno maggiore potere politico all'interno dell'UE esce ridimensionata nelle nomine, ma salva rispetto alla minaccia di procedura di infrazione avviata sui conti del 2019.
Dunque Popolari e Socialisti, Liberali e Nazionalisti si confrontano e si combattono, si dividono e si ricompongono in mediazioni ed accordi sempre più fragili e privi di reali progetti di cambiamento.
Vengono, ancora una volta, elusi gli appelli di scienziati e di giovani ad agire subito con determinazione e coerenza per salvare il Pianeta dai mutamenti climatici che generano siccità, alluvioni, povertà, conflitti e processi migratori. Resistono e si riorganizzano i poteri economici e finanziari che ci hanno condotti alla crisi attuale, con le industrie e le produzioni clima alteranti. Continuano le competizioni economiche e fiscali tra gli Stati dell'Unione che sono fonte di precarietà del lavoro, di una folle corsa al ribasso dei diritti - doveri dei lavoratori e dei cittadini, di drastiche riduzioni dello stato sociale e dei servizi essenziali ed universali alle persone.
Possiamo e vogliamo procedere così?
O è giunto il tempo di farci carico della costruzione di una svolta netta, decisa, radicale: che rompa le cattive pratiche consolidate, di gruppi ristretti e selezionati di potere che decidono per la grande maggioranza dei cittadini e che ricostruisca percorsi partecipati di cooperazione e di liberazione delle persone dai bisogni essenziali per la vita di oggi e del futuro?
Molti fatti suggeriscono di interrompere le pratiche del tifo di parte e delle false contese, per ripartire nella costruzione di progetti ed alleanze per davvero strategici, nuovi ed alternativi.
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Norcia, il portale della Chiesa di San Benedetto |
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L'interno sventrato e la canonica della Chiesa di San Benedetto (venerdì 28 giugno 2019) |
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Le impalcature che sorreggono il Duomo di Norcia |
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Su un palazzo di Piazza san Benedetto, cuore della Città, è appeso uno striscione di protesta ... (28 giugno 2019) |
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Nella stessa piazza sopra un negozio chiuso (28 giugno) |
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Lungo Corso Sertorio alcuni negozi hanno riaperto ... |
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... non tutti! Molti sono de-localizzati fuori Porta Ascolana |
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Sui balconi, restano le denunce di cittadini e comitati ... (28 giugno) |
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... e l'invito ad una manifestazione |
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In fondo al Corso, altri Palazzi storici transennati e l'impalcatura che sorregge Porta Romana |
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Nelle strette vie del centro storico ... case crollate e "zone rosse" (28 giugno 2019) |
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Striscioni ed appelli |
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Uno scorcio di Piazza Garibaldi con una piccola chiesa crollata e ricoperta. Poi una scritta ... |
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... sul lato di fronte la Chiesa di San Francesco, sorretta da imponenti impalcature |
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... e all'angolo con via Dante, altre forti scritte (28 giugno 2019) |
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Fuori le vecchie mura, si sono trasferite molte delle tipiche attività commerciali... |
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Prefabbricati in legno occupano il primo tratto della strada per Ascoli Piceno |
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Poco oltre, l'Ospedale civile: struttura inagibile, è in funzione all'interno di container ... |
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A fianco, un'altra "zona rossa" che include un gruppo di case popolari ... |
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Dall'esterno si colgono ancora le grosse crepe ed i muri crollati (venerdì 28 giugno 2019) |
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Sullo stesso terrazzo, sono state costruite le nuove scuole e gli asili |
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Targhe indicano i contributi europei e locali, pubblici e privati ... |
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Nella piana a sud, verso Savelli, centinaia di casette e parcheggi in terreni precedentemente agricoli e coltivati ... |
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Sul Piano Grande di Castelluccio: un pastore, il suo gregge e un cane (27 giugno 2019) |
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Resistono le coltivazioni, nonostante le ferite e i crolli del Vecchio Borgo ... |
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All'unico incrocio, le indicazioni ... Ma la strada per Visso non è percorribile |
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Pure la fioritura è in ritardo ... (27 giugno 2019) |
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Tuttavia, gli effetti cromatici sono già straordinari e meritano un viaggio |
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Struggenti i crolli e le macerie a Castelluccio di Norcia |
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Case sventrate e cumuli di materiali ai lati della strada ... (27 giugno 2019) |
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Vista dall'alto: i container si alternano ai pochi edifici che hanno retto il sisma |
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I resti di un ristorante che godeva di bella vista sul Piano Grande. Alcuni locali hanno riaperto, in nuove strutture, poco più in basso |
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Valicata Forcola di Presta, Arquata del Tronto propone immagini simili ... (27 giugno 2019) |
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Macerie ancora da rimuovere, case abbandonate, roulotte in strada ... |
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Le casette prefabbricate in una piana a valle (giovedì 27 giugno) |
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La casa cantoniera inagibile sulla Salaria al km. 167,840 ... |
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L'ingresso a Visso, nell'alta Valnerina, è già indice delle ferite che permangono (26 giugno 2019) |
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L'intero centro storico è "zona rossa", transennata ed inaccessibile |
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Dal campo sportivo uno sguardo su edifici, chiesa e campanile puntellati da tiranti |
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Edifici distrutti e diffuso "pericolo di crolli" |
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Camerino, Porta Boncompagni sorretta da impalcature di legno ricorda la recente visita di Papa Francesco |
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Il centro storico deserto, all'inizio di via Roma |
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Gli alti e spopolati palazzi |
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I segni del terremoto nelle travi che cingono i palazzi e nelle finestre puntellate |
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L'ordinanza del Sindaco che dichiara l'inagibilità |
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Palazzi messi in sicurezza con travi di legno e ferro |
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Il cuore della Città: Piazza Cavour e Palazzo Arcivescovile deserti |
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Il presidio dell'Esercito Italiano e l'unica passante incontrata (28 giugno 2019) |
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Il Duomo: porta segni evidenti della scossa |
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La significativa scritta su un portone di via Roma (28 giugno 2019) |
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Il Resto del Carlino di domenica 30 giugno: la conferma del Si del Ministro Danilo Toninelli all'allargamento di A14 e Tangenziale di Bologna |
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L'incalzare del neo Vice Presidente della Regione Emilia Romagna Raffaele Donini al Governo "per fare" il Passante |
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La sostanza dell'intesa di "asfalto, cemento e inquinamento" secondo il Resto del Carlino (30 giugno 2019) |
U come Umbria. L'incapacità di affrontare con la dovuta energia la messa in sicurezza di un territorio già più volte colpito dai terremoti si paga anche elettoralmente.
RispondiEliminaE come Emilia. La tendenza a volere fare tutto (più Stadio, più FIco, più Aeroporto, più Passanti, più tav, più tram) senza concludere quanto già previsto (chiusura centro storico, SFM) rischia di accrescere il malcontento.
UE come Unione europea. Non vedo anch'io passi avanti. Ma tu hai dimenticato l'elezione di David Sassoli?!
Antonio
No. Semmai ho anticipato lo scritto, rispetto alla elezione del Presidente del Parlamento.
EliminaDavid Sassoli, sicuramente persona stimabile (secondo classificato alle primarie del Centrosinistra per il Sindaco di Roma del 2013, dopo Marino e prima di Gentiloni).
Tuttavia, espressione di una convergenza politica tra socialisti, popolari e liberali alternativa a verdi, sinistre e nazionalisti che mi pare confermi sostanzialmente il blocco di potere che ha diretto la UE nel corso degli ultimi decenni. Nessuna novità di rilievo.
Avanti cosi?
Gianni
No.
EliminaNon dirmi però che alla Presidenza del Parlamento avresti preferito un candidato di popolari, liberali, conservatori e nazionalisti ....
Ed anche alla Commissione Timmermans era preferibile alla signora Ursula VDL. O no?
Quanto a U. ed E.R. un conto è leggere i pericoli, altro è non contrastarli.
Antonio
Non so se il tutto è voluto, ma segnalo che Emilia e Umbria saranno le prossime regioni ad andare al voto.
RispondiEliminaCapisco che le vicende del terremoto (quello umbro, ma anche quello nella pianura modenese e ferrarese), del malgoverno (quello umbro, ma anche quello emiliano con le ultime inchieste reggiane) e di governanti sempre più distanti dai problemi della vita quotidiana (lavoro precario, servizi carenti) possa incidere sulla partecipazione (in primis) e sulle preferenze dei votanti.
Ma chiedo che significherà cambiare in queste situazioni?
Altri leghisti al potere? Confidare ancora nel rinascimento di questi scarsi amministratori di centrosinistra?
Davvero non saprei.
In Europa sono state elette due donne. Una novità. Che apprezzo. Tolta questa, non vedo fatti nuovi. Semmai una maggiore difficoltà a seguire una meta prestabilita. Troppa frammentazione e assenza di partiti transnazionali.
Oramai anche i popolari e i socialisti raccolgono anime contrapposte al loro interno: vedi Merkel e Orban o Timmerman e Corbyn.
Mi pare originale anche l'elezione di un Presidente del Parlamento (il Pd Sassoli) che nel suo paese è minoranza e rappresenta meno del 25% degli elettori.
Non è anche questo un indice del declino della rappresentanza?
L.
Considerazioni condivisibili.
EliminaPer Umbria ed Emilia credo bisognerebbe andare decisamente oltre una asfittica alternativa PD - Lega. Che, allo stato delle cose, si configura come uno scontro tra "continuità" e "cambio nella conservazione".
Se questa fosse l'alternanza possibile, non vedo un futuro all'altezza delle grandi sfide che abbiamo di fronte.
Si impongono infatti - qui come altrove - innovazioni profonde e radicali nel segno della sostenibilità sociale ed ambientale.
E questa è la partita aperta anche in Europa e nel mondo.
La scelta dei partiti socialisti, popolari e liberali della UE di candidare ed eleggere David Sassoli Presidente del Parlamento è sicuramente parte della lotta politica di questa fase tra classi dirigenti e "partiti storici" e movimenti o forze politiche che si oppongono al sistema dominante (su posizioni sostanzialmente diverse quando non opposte).
E' parte di questo conflitto l'obiettivo di indebolire e rimuovere, in Italia, quello che tanti (e per molti versi giustamente) considerano "l'anomalo" Governo Conte-Di Maio-Salvini.
Gianni
Mi rifiuto di pensare che nell'Europa del 2020-30 e di Greta si possa costruire un passante stradale a 16 corsie in mezzo a una città.
RispondiEliminaPenso che alfine una gigantesca risata seppellirà tutti i responsabili.
Da Bonaccini a Galletti a Toninelli.
Meglio sarebbe con i lavori ancora da avviare.
Triste sarebbe con il manufatto realizzato.
C'è ancora tempo per fermarsi!
Hanno ragione gli umbri: investiamo nella ricostruzione !
Ale
Credo che il tuo sia un giusto "rifiuto".
EliminaLa scelta del Passante di Mezzo non è condivisibile e va contrastata sino in fondo. Altre sono le opere strategiche per una mobilità ed uno sviluppo sostenibile nel mondo di oggi.
Purtroppo contrastare le lobby dominanti, del PIL e della conservazione non è facile. I loro mezzi di propaganda, di ricatto e di convincimento sono vari e spregiudicati. E spesso efficaci. Soprattutto per politici senza esperienza e fragili.
Tuttavia è bene resistere e proporre le alternative che più convincono. La vicenda del "Passante Nord" insegna ed occorre ricordare che il Sindaco Merola solo pochi mesi prima del cambio di progetto aveva annunciato "una prossima apertura dei cantieri" nella bassa bolognese.
Gianni
Ma come? Cambiamento mancato? Qui si vuol dire che Conte e Gentiloni e Renzi e Letta, Monti e Berlusconi sono paragonabili?
RispondiEliminaNon mi convince. Vedo belle differenze. Alcune grandi. La chiusura dei porti alle ONG, per esempio. Rivendicata e teorizzata. Mai come ora. Poi l'uso delle armi per difesa personale e del patrimonio. Anticamera di far west all'italiana.
E dopo un anno questi cambiamenti hanno creato un clima di intolleranza che non mi sento proprio di considerare analogo a quello del passato.
Poi è vero che nelle aree terremotate o inquinate i problemi restano gli stessi e le novità promesse da questo governo sono state smentite da un andazzo deludente.
Quanto all'Europa. Anche qui qualcosa sta cambiando. Sveglia! Vincono Orban e Salvini. Avanzano i Verdi tedeschi. Perde Tsipras e vince il centrodestra greco. Ed oggi Corbin chiede un referendum contro la Brexit.
Detto poco?
PD-mda
Io parlerei di cambiamenti nella continuità: servizi sempre più scadenti a costi sempre più alti. Quasi tutti parlano di ridurre le tasse ma intanto aumentano le tariffe.
RispondiEliminaOggi a Bologna aumentano i biglietti dei bus: da 1.50 a 2.00 euri.
Va mo' la!
Non solo UE. Con ciò che qui si è voluto intendere.
RispondiEliminaAnche MA.
M come Marche.
A come Abruzzo.
Perché questa volta ad essere colpita e tutta la costa adriatica. Oltre alla emiliana Milano Marittima, la Riviera del Conero (Numana e Marcelli) e Pescara.
Se i governatori di Centrosinistra e di Centrodestra delle due Regioni e il Governo Salvini-DiMaio-Conte ci sono, battano un colpo!
Al di la delle solite polemiche di basso livello.
Mario C.
A ben guardare tutto il paese è da ricostruire e tutto il sistema è da cambiare.
RispondiEliminaContinuiamo a spendere grandi risorse per riparare i danni prodotti da una crescita senza logica (se non il profitto per una parte assai ridotta di cittadini).
Scienziati, studiosi, ambientalisti, "gretini" hanno ragione. Ma ancora troppo pochi politici, imprenditori, manager traggono ragionevoli conseguenze.
Sta a noi ribellarci.
Ciao!
Salve signora signore
RispondiEliminaSono il rappresentante di un GRUPPO composto da operatori
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