Il volantino di Legambiente Emilia Romagna per il presidio di sabato 9 marzo |
Ieri, di fronte all'ottavo giorno consecutivo di polveri PM10 oltre i livelli di accettabilità a Ferrara e Modena e con una situazione di costante inquinamento nelle altre provincie emiliane, il Caporeddatore de il Corriere di Bologna ha proposto giustamente "uno sforzo in più" per affrontare il "problema traffico".
"Il coordinamento delle Regioni del bacino padano - scrive Olivio Romanini - è stato un passo avanti ma" ...
Non ha prodotto risultati concreti e apprezzabili.
Possiamo constatarlo tutti noi, controllando i rilevamenti quotidiani sul sito di ARPAE o vivendo nelle periferie urbane.
Dunque, conclude l'autorevole giornalista, "per il prossimo anno servirà fantasia contro lo smog"!
Il Corriere della Sera informa: a Bologna nel 2019 "21 giorni (su 74) con sforamenti " (6 marzo 2019) |
"Serve uno sforzo in più" ... scrive il Caporedattore de il Corriere di Bologna (5 marzo 2019) |
In attesa delle risposte di Stefano Bonaccini e di Virginio Merola è il caso di ribadire che idee, progetti e indicazioni di conversione ecologica delle produzioni e della organizzazione della vita delle persone sono in campo. Alcune da decenni.
In ogni ambito della vita: dall'agro - industria alimentare all'energia.
Sarebbe interessante, ad esempio, una dettagliata informazione, rendicontazione e programmazione delle innovazioni introdotte nel riscaldamento e nel condizionamento dell'aria in tutti gli edifici, pubblici e privati, industriali, commerciali o residenziali.
Riflettiamo comunque ancora una volta, come sollecitato da il Corriere Bologna, sulla fonte primaria di inquinamento che è la mobilità.
A livello locale ed internazionale si è detto e ripetuto:
- ridurre la dipendenza dai mezzi di trasporti individuali inquinanti (auto ed autocarri che sono aumentati in misura incontrollata per le strade e le autostrade dell'intero Paese);
- realizzare un serio potenziamento della rete ferroviaria nazionale ed europea che contempli Alta Capacità per treni a lunga percorrenza e regionali, destinati ai pendolari, nonché alla movimentazione delle merci (qui prodotte o vendute) in maggiore sicurezza;
- completare un SFM ancora al palo perché privo di importanti stazioni, di mezzi moderni, di frequenze competitive e di servizio serale e notturno;
- assicurare la massima integrazione possibile tra treno, bus, auto, moto e bici (personali o condivise);
- promuovere la mobilità non inquinante attraverso percorsi ciclabili protetti e sicuri per gli spostamenti quotidiani di breve e media distanza (tanta parte di quella esistente).
Tutte azioni positive. Nuove Opere di interesse generale, che creano lavoro e benessere per le persone.
Dunque, più che "fantasia" ci vorrebbero volontà politica e risorse finanziarie!
Ma entrambe sono mancate. Tanto ai Governi nazionali, quanto alle Amministrazioni locali e regionali che si sono succeduti negli anni.
Gli uni e gli altri hanno progettato, realizzato e sottoscritto altro: nuove strade e corsie autostradali; Alta Vecocità ferroviaria che collega Milano, Firenze, Roma, Venezia, Rimini e Ancona.
Per il resto si sono persi decenni in studi e progetti poi abbandonati: il completamento della E45 e il Passante autostradale a Nord di Bologna.
Quel che è peggio, ancora in troppi continuano a procedere imperterriti (anche dopo il 4 marzo 2018).
Regione Emilia Romagna e Comune di Bologna sono fermi, ripetono stancamente e si mobilitano su vecchi progetti come il potenziamento urbano di A14 e Tangenziale (4, 6 ulteriori corsie), poi la terza corsia della A13 e la quarta corsia sulla A14. E ancora l'Autostrada Cispadana e la Bretella Campogalliano - Sassuolo.
Sabato prossimo, 9 marzo, Merola e Bonaccini, Confindustria e Costruttori, Legacoop e sindacalisti CGIL - CISL - UIL, saranno a Palazzo dei Congressi contro la resistenza di cittadini, ambientalisti, comitati e ora anche di partiti e Ministri del Governo Conte a fare partire i cantieri di queste "grandi opere".
Altro che "fantasia" o "sforzo in più": subito cemento & asfalto, per un futuro di autoveicoli, gas & petrolio!
Ancora e sempre un modello di crescita economica ed occupazionale fondato su investimenti pubblici e privati più che tradizionali, insostenibili.
Per cui stiamo già pagando un caro prezzo come Paese (considerando le procedure di infrazione comminate dalla Unione Europea) e da cui dovremmo uscire, quanto prima, per rispettare impegni internazionali assunti con le varie COP 21, 22, 23 ... ed evitare il surriscaldamento del Pianeta Terra, lo scioglimento dei ghiacciai, l'innalzamento dei mari, la siccità di interi continenti, i processi migratori ...
Per rimuovere questa pigrizia mentale di rappresentanti inadeguati al governo delle Istituzioni e contro gli interessi convergenti alla conservazione di un sistema che arricchisce pochi a scapito di molti è importante impegnarsi, proporre, confrontarsi, argomentare.
Le prossime settimane sono piene di iniziative e appuntamenti:
Sabato 9 marzo, alle 9,30, Legambiente Bologna ed Emilia Romagna danno appuntamento al Palazzo dei Congressi per un presidio che vuole OPERE NUOVE ad Emissione Zero nei trasporti (in occasione della manifestazione di Quelli del Si alle "grandi opere").
Venerdì 15 marzo, ore 9, Piazza Maggiore, SCIOPERO MONDIALE PER IL FUTURO con Fridays For Future
Sabato 16 marzo, ore 14,30, dal Cierrebi e dai Prati di Caprara il BOSCO CHE CAMMINA verso Palazzo d'Accursio.
Sabato 23 marzo, a Roma. MARCIA PER IL CLIMA, contro le "grandi opere" inutili.
La prima pagina de Il Resto del Carlino, Bologna: "Camera a Gas"! (5 marzo 2019) |
La pagina del Corriere di Bologna (5 marzo 2019) |
N.B.
Il mese della mobilitazione per un'ambiente più salubre e per un'aria più pulita si apre anche con la notizia (immagini sotto) di una "class action" di 80 cittadini della provincia di Bologna che chiedono "risarcimenti dovuti agli incolonnamenti continui sulla Tangenziale e alle merci che non arrivano" a causa dei "danni dallo stop del Governo" al Passante di Mezzo.
"L'iniziativa legale del comitato testimonia che la battaglia per le infrastrutture in regione e a Bologna è una battaglia popolare" osserva prontamente l'attuale Assessore regionale alla Mobilità, Raffaele Donini (ex segretario del PD bolognese).
E, in effetti, quella di Gianni Galli e Severino Ghini (animatori per anni delle mobilitazioni contro il Passante Autostradale a Nord di Bologna, sostenuto per oltre un decennio da Regione Emilia Romagna e Comune di Bologna) è una iniziativa che fa riflettere.
La strada delle "class action" potrebbe essere un interessante percorso anche per altri.
Chi continua a respirare smog ed è assordato dal rumore a causa di autostrade e superstrade fonti riconosciute di inquinamento, di danni sanitari e di decessi prematuri di parenti ed amici ed ha, fin qui, assistito con pazienza, con impotenza e con indignazione crescente alla sostanziale inazione ed alla totale irresponsabilità delle Autorità preposte alla "tutela della salute pubblica" e tenute al "principio di cautela" ed alla "prevenzione dei rischi" nell'esercizio del governo delle Comunità, forse ha un'arma pacifica in più, da verificare e discutere.
C'è da scommettere che Merola e Bonaccini, dopo l'iniziativa dei loro nemici - amici Galli & Ghini, non dormiranno sonni tranquilli.
Ci sono anche cittadini "No Passante Nord" che ora chiedono risarcimenti ... per i ritardi nelle procedure per realizzare il Passante di Mezzo" (Corriere di Bologna, 6 marzo 2019) |
Il Carlino Bologna riporta "la voce dei cittadini" pro Asfalto&Cemento in Città (6 marzo 2019) |
E' difficile capire Class Action che antepongono il diritto a percorrere strade senza code a quello per tutelare l'ambiente e la salute delle persone.
RispondiEliminaMa secondo me l'iniziativa degli 80 cittadini è più che altro una pressione politica a sostegno di un PD isolato.
Mentre l'avvocato Gualandi incasserà la sua parcella.
Titti
Del commento di O.Ro. voglio riprendere il giudizio sui blocchi antismog, che descrive come recite. Si, recite. Tali sono: serve fare qualcosa e dunque stop ai diesel euro4; ma nessuna informazione preventiva e zero controlli. Gestite così servono a nulla. Infatti le polveri continuano ad essere misurate per 8-9 giorni consecutivi.
RispondiEliminaSulle iniziative contrapposte Si passante e No passante.
La chiamata di Merola ridimensionata al Palazzo dei C. rispetto al primo intento (tutti in piazza!) mi pare indice di preoccupazione (di un flop). Quella di Legambiente la trovo subalterna, perché non ci fosse stata la prima non avremmo avuto manco questa. Quasi non esistessero i problemi di Opere Utili.
Possibile?
http://www.sinistraitaliana-er.it/notizie/per-una-mobilita-sostenibile-per-lemilia-romagna
RispondiEliminaBisogna ricordare che la Società editrice del Corriere di Bologna è controllata da Confindustria Emilia-Romagna e che l'ex direttore di quella testata adesso è il portavoce di Merola, con uno stipendio di 154 mila euro all'anno di soldi pubblici.
RispondiEliminaE' sottinteso che quando dicono "sforzo in più" intendono più strade e, al massimo, presentano un progetto irrealizzabile di tram, che si dice sia già costato 1,2 milioni di euro di progettazione.
MC
Mi pare siamo d'accordo su un punto. Ci sono grandi opere buone (nel senso che gran parte della popolazione ne trarrebbe vantaggio) e grandi opere sbagliate (perché i profitti vanno a pochi).
RispondiEliminaPoi ci sono grandi opere sostenibili (nel senso che rendono competitivi mezzi meno inquinanti) e grandi opere insostenibili (perché obbligano all'uso dell'auto).
Usando questi criteri se ci fosse da pronunciarsi (ad esempio per un referendum, come propongono vari politici di sinistra e di destra) io sceglierei il si alla TAV (anche in Piemonte) e il no alle Autostrade (anche in Emilia).
Invece non capisco i partiti e quei cittadini che si dividono troppo ideologicamente sul si o sul no, a prescindere.
La Lega, FI, FdI e il PD per il si.
I 5Stelle e SI per il no.
Dove sbaglio?
Antonio
Tu dici che dovrebbero "tremare" per le responsabilità che non sanno assumere, "tremare" per i voti che potranno perdere, "tremare" per le class action che potrebbero subire....
RispondiEliminaQuesto se fossero persone coscienziose.
Temo invece che non tremeranno, perché oramai ogni limite è superato.
Merola non si ricandiderà e andrà felice in pensione.
Bonaccini studierà il modo e la maniera di non riproporsi in Regione. Il rischio di perdere è troppo forte e a lui, già diessino, poi bersaniano, quindi Renziano, infine zingarettiano.... non piace perdere.
Zorro
Per ora a tremare è Conte. I nodi irrisolti vengono al pettine e la maggioranza giallo verde si divide sulle scelte di sviluppo. Ora la TAV.
RispondiEliminaIn Emilia Romagna le Amministrazioni hanno condiviso con sindacati ed organizzazioni d'impresa le scelte delle principali infrastrutture : passante e cispadana, people mover e tram a Bologna, metropolitana in riviera adriatica.
Domani si misureranno i rapporti di forza .
Bonaccini concluderà il suo mandato con un consenso ancora più largo di quello che ha ricevuto nel 2014. Mentre Lega e grillini al rinnovo andranno divisi e si contenderanno la seconda e la terza posizione.
PD-mda