venerdì 23 novembre 2018

Un Bilancio 2019 senza responsabilità sociale e ambientale


"A Bilancio mancano le maschere anti smog"!
La critica/provocazione di cittadini davanti al Quartiere San Donato - San Vitale
(il Resto del Carlino, 19 novembre) 

















Non sono solo i giovani rivoluzionari a cambiare opinione una volta entrati nelle Assemblee elettive o nelle "stanze dei bottoni" con l'intento di cambiare il mondo.
Anche politici over 50 con alle spalle una lunga militanza di partito ed istituzionale si rimangiano la parola.
"Se vi va tutto bene, io non vado bene" aveva scritto e ripetuto nel 2011 Virginio Merola.
Poi, una volta eletto a Palazzo d'Accursio quell'approccio è stato abbandonato.
Lo hanno sperimentato i cittadini a cui "non tutto va bene" che vorrebbero trovare nel Sindaco di Bologna almeno un interlocutore attento, capace di ascoltare e di misurarsi con gli argomenti e le proposte alternative avanzate.
Una delusione. Maturata negli anni e confermata nelle ultime settimane.
Tanto dal modo con cui la Giunta comunale ha affrontato l'appuntamento della Istruttoria Pubblica sui Prati di Caprara, quanto dal modo con cui Sindaco ed Assessori hanno impostato il Bilancio 2019 e la presentazione nelle assemblee di Quartiere, iniziate lunedì sera a San Donato - San Vitale.

Il tratto unificante dei Loro discorsi è una orgogliosa rivendicazione della presunta "buona amministrazione" e delle scelte fatte negli ultimi anni: "abbiamo ridotto l'indebitamento", "non aumentato le tariffe", "reso attive le Aziende partecipate", "vendiamo quote delle Multiutility, senza perderne il controllo", "vogliamo mille nuove case per l'affitto (nel prossimo triennio)", "sollecitiamo infrastrutture (primo il Passante di Mezzo)", "sosteniamo uno stadio europeo", "pratichiamo il Bilancio partecipativo".
Ogni occasione è colta per amplificare messaggi rassicuranti ("una recente indagine fatta tra i bolognesi conclude che l'80% dei consultati sono soddisfatti dei servizi", "Bologna è in ottima posizione tra le città più verdi d'Italia") e per condurre lotta politica contro il Governo nazionale giallo-verde ("causa la manovra economica e il conseguente spread oltre quota 300, ci fanno perdere il valore delle quote Hera", "se bloccano il Passante di Mezzo colpiscono lo sviluppo, l'occupazione e non avremo neppure 130 ettari di verde").

La pagina del Corriere sul Bilancio 2019 (17 novembre)

























Merola, Valentina Orioli e Davide Conte non propongono alcuna riflessione sulle ragioni che motivano critiche diffuse: lo smog ed il rumore ; la crescita di vittime e morti premature a causa dell'inquinamento; il continuo consumo di suolo, con l'asfalto ed il cemento che occupano i pochi terreni vergini o agricoli; l'abbandono ed il degrado di vaste aree demaniali ed industriali, il permanere di tanti edifici vuoti e di case sfitte; la pluridecennale mancanza di risposte ad una domanda crescente di case popolari; le manutenzioni ridotte al minimo ed oltre, causa di disservizi e danni al patrimonio collettivo; un trasporto pubblico che non è all'altezza della domanda e delle trasformazioni urbane intervenute, con mancati collegamenti verso nuovi rioni (come il Lazzaretto) o poli di attrazione (come F.I.CO.), l'accresciuta dipendenza di cittadini dall'auto; l'aumento del traffico e delle vittime da incidenti sulla strada; la nascita di altri centri commerciali e supermercati, che colpiscono le piccole botteghe di vicinato e già lasciano intravvedere la rovina dei competitori più deboli o "socialmente responsabili"; la perdita di qualità della sanità pubblica a vantaggio di ambulatori e cliniche private; il declino delle scuole pubbliche a vantaggio di quelle private.
Gli amministratori del PD pare non vivano queste realtà.
Né si confrontano con le richieste propositive che il confronto pubblico ha già prodotto e proposto: più dati, indagini epidemiologiche ed informazioni ambientali e sanitarie per valutare con maggiore cognizione di causa gli investimenti prioritari; politiche attive di prevenzione e di tutela della salute pubblica; rilancio della pianificazione urbanistica partecipata; sviluppo del verde urbano e di boschi selvaggi (come già previsto dal PRG del 1985 o possibile con la riduzione delle aree militari); bonifica e rigenerazione di territori e costruzioni degradati; maggiori investimenti sulle reti e sui mezzi delle Ferrovie dello Stato (per pendolari, prodotti locali e merci), integrate ad un sistema TPER aggiornato e potenziato; interventi e manutenzioni per la sicurezza dei pedoni e dei ciclisti quotidiani.

Per muovere passi in queste direzioni, il Bilancio 2019 e gli indirizzi 2019 -2021 sono occasioni clamorosamente sprecate.
Le presentazioni fatte fin qui mancano di contenuti forti e davvero innovativi.
Mantengono una impostazione vecchia di decenni: puramente contabile, che non include il nesso inscindibile con le risorse naturali ed ambientali del territorio.
Anche l'interessante operazione "buona eredità" che questa Amministrazione dice di volere lasciare alle generazioni future non include alcun Bilancio, Rendiconto e valutazione dei principali cespiti e patrimoni ambientali: qualità dell'aria, dell'acqua, del suolo, delle risorse naturali.

La Repubblica Bologna titola sulla vendita del Comune di azioni Hera (17 novembre) 

















Alcuni argomenti vengono evocati senza dare conseguenza e sostanza alle parole; obiettivi generali anche condivisibili sono privi di coerenze operative.
Ragioniamo su alcuni capitoli.
La "riduzione del debito" non si misura con le progressive perdite ambientali e patrimoniali (di beni comuni, di terreni ed edifici pubblici, di quote di Aziende e in Enti precedentemente municipali o partecipati con quote più alte).
Le "Periferie al centro" includono interventi che poco hanno a che fare con il riscatto di territori e persone in sofferenza. Gli esempi portati parlano chiaro: la nuova caserma dei carabinieri al Pilastro affronta il tema della protezione sociale di una comunità in termini di ordine pubblico e di presenza militare; la conversione del grande parcheggio di via Giuriolo in nuova sede degli archivi della Cineteca segna la definitiva rinuncia a perseguire il progetto "auto più bus" che sottendeva una "Bolognina libera dal traffico" di attraversamento (direzione i parcheggi di piazza VIII Agosto e dell'ex Manifattura Tabacchi, sotto il parco 11 Settembre).
La "ristrutturazione del Dall'Ara" appare una operazione di "messa in sicurezza dello stadio dal rischio sismico" alimentata soprattutto dagli interessi economici e speculativi della proprietà e del gruppo di imprese delle costruzioni alleate della famiglia Saputo (a cui il Comune concede una gestione centenaria del composito pacchetto di attività sportive e non, più 30 milioni di euro a fondo perduto).
Le "mille case in affitto" per soddisfare la domanda dei ceti popolari (assolutamente condivisibile e semmai in ritardo) non risolve il dubbio di chi teme operazioni speculative e/o di valorizzazione immobiliare su terreni pubblici oggi verdi (anziché progetti veri di rigenerazione e di recupero di edifici vuoti).
Il "Bilancio Partecipativo", che ancora una volta evidenzia l'interesse ed il protagonismo creativo di molti cittadini, è confinato ad occuparsi di meno di 1 milione di euro sui 700 milioni complessivi del Bilancio 2019.

Allo stato delle cose è difficile ipotizzare sostanziali correzioni.
Ma quel motto del 2011 è ancora vivo nella memoria e nella pratica di molti bolognesi e la lotta continua.

Una manifestazione sotto Palazzo d'Accursio per salvare il Bosco dei Prati di Caprara

















Alcuni "volontari del fare" in occasione di Puliamo il mondo 2018 ai Prati di Caprara

















In Tangenziale con le bici, contro il Passante di Mezzo, per uno sviluppo sostenibile  (giugno2017)

















Meno smog e rumore! La protesta ecologista in occasione del G7 Ambiente all'uscita di San Donato

















Italia Nostra al Baraccano motiva le ragioni dell'impegno per una Città sostenibile (13 novembre)

21 commenti:

  1. Si, anche dal mio punto di osservazione la dissociazione della politica e degli amministratori dalla città credo non abbia mai raggiunto i livelli attuali.
    Agli argomenti affrontati se ne potrebbero aggiungere altri. Uno per tutti, i rifiuti. Non siamo ancora ad un sistema omogeneo di raccolta. Si sperimenta ancora per strade e quartieri..... E mancano dati certi sul recupero di materia dalle raccolte differenziate. Poi ci sono gli speciali, prodotti dalle industrie.... Anche nel bolognese ci sono aziende indagate e vertenze locali per impianti nocivi.
    A Merola e c. vorrei anche chiedere: chi controlla Hera, i suoi processi, i suoi bilanci? E gli utili in quali tasche finiscono? Quali sono gli investimenti per il risparmio idrico ed energetico, per le energie rinnovabili?
    Giusto, i Bilanci non sono solo rendiconti economici che misurano ricavi e spese monetarie nell'anno....
    Fosse così, la parola e il voto andrebbe riservato a manager, economisti ed una cerchia ristretta di studiosi e professionisti.
    Possibile?

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    1. E' compito della Politica e di Istituzioni pubbliche ben strutturate ed efficienti orientare e costruire, attraverso la più ampia partecipazione dei cittadini, scelte eco-compatibili nella organizzazione delle Comunità.
      Politiche di riduzione degli imballaggi e dei "rifiuti", di recupero di materie e "risorse" dagli "scarti" dei prodotti e dei consumi, di corretto e sicuro smaltimento dei residui sono oramai da molti decenni al centro dell'attenzione di Governi, Amministrazioni, produttori, aziende e consumatori.
      Come le scelte strategiche per la gestione e l'uso di risorse limitate e importanti come l'acqua, l'aria, il suolo e l'energia.
      In proposito le classi dirigenti locali e nazionali che fin qui si sono alternate non si sono mostrate all'altezza.
      Le grandi contraddizioni ambientali e sociali che si manifestano oggi lo stanno a dimostrare. Urgono innovazioni!
      Gianni

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  2. Parliamo pure del Bilancio del Comune di Bologna, ma non dimentichiamo che questo è particolarmente condizionato dalle politiche nazionali. Dove le scelte di questo governo sono effettivamente pericolose e improvvide. Perché sommano maggiori spese assistenziali a sfide alle regole europee. Ha senso continuare la lotta contro le amministrazioni locali e tacere sul Bilancio nazionale di Conte - Salvini -Di Maio?
    PD-mda

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    1. Oppure potremmo parlare del bilancio nazionale lasciato dai governi Monti-Letta-Renzi-Gentiloni, tutti gioiosamente sostenuti dal PD: +15 miliardi di debito pubblico (dal 116% al 131% sul PIL) e PIL fermo ai livelli del 2011, il tutto in cambio di una macelleria sociale senza precedenti e di un aumento disastroso delle famiglie in povertà assoluta e relativa.

      Geniale, vero? Ma sarà senz'altro colpa di Conte, Salvini e Di Maio.

      Luca

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    2. Alle critiche alle politiche delle Amministrazioni locali credo occorra rispondere stando al merito: in questo caso al Bilancio 2019 del Comune di Bologna e agli indirizzi indicati da Merola e Giunta per il prossimo triennio.
      Che ne pensi PD-mda?
      Quanto al Documento Economico e Finanziario del Governo, che certamente incide sulle politiche dell'intero Paese e degli stessi Enti Locali, nessun problema a discuterne e sottoporlo ad adeguate e puntuali valutazioni. Semplicemente non mi pare ancora definito e soggetto a sviluppi, tutt'altro che irrilevanti per un giudizio obiettivo.
      Ma non voglio eludere il tema ed allo stato penso questo: mi sembrano importanti misure concrete di giustizia sociale e di riconoscimento della dignità delle persone e del lavoro (reddito di cittadinanza e quota cento per maturare la pensione); trovo, invece, assolutamente inadeguati gli investimenti per le grandi opere di messa in sicurezza del territorio nazionale dai rischi idrogeologici e sismici come per la conversione ecologica delle produzioni e dell'organizzazione della vita delle persone (che dovrebbero essere all'interno di piani pluriennali di intervento); credo, inoltre, si debba fare molto di più sul versante della riduzione dell'evasione e della elusione fiscale, dell'impegno contro il lavoro nero e illegale, contro gli sprechi, la corruzione e le illegalità. Per questo anche le grandi infrastrutture progettate vanno selezionate e definite nelle priorità (meno nuove strade ed autostrade, più ferrovie e trasporti pubblici eco-compatibili per pendolari e mobilità nelle città).
      Per questo considero anche il confronto presente e prossimo in Europa un momento importante di ulteriore messa a punto e di correzione delle politiche nazionali, comunitarie e locali.
      Gianni

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  3. Quindi "se tutto va bene, lui non va bene"
    Sic

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  4. L'uno per mille al bilancio partecipativo e trenta volte tanto a Saputo per ristrutturare uno stadio che gli lasciamo pure in concessione per 99 anni. Una concezione dell'interesse pubblico alquanto bizzarra, a voler essere gentili.

    Luca

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    1. Si, "parole svuotate" di sostanza (bilancio partecipativo) e "priorità da cambiare" (la salute e l'ambiente sono la priorità, come lo sport per tutti e non per il business o gli affari).
      Gianni

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  5. Bilancio partecipativo: trovo discutibile che vengano messi in gara progetti che hanno aspetti ludici insieme a progetti che sono vitali per la sicurezza delle zone proponenti. Anche se questa volta non è andata così (vedi l'illuminazione e il marciapiede per via Pallavicini che l'ha spuntata su nuovi giochi per bambini da inserire nei parchetti attorno) il rischio é che vengano preferiti elementi accessori a mere necessità di tutela. Queste ultime devono rientrare nel bilancio del comune a pieno titolo e non sperare di vincere alla lotteria per essere realizzate.

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    1. Concordo. Conto che il Consiglio Comunale ne tenga conto. Anche se l'esperienza del Bilancio Partecipativo 2017, non lo dimostra. A presto ulteriori verifiche.
      Gianni

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  6. Il Sindaco di Bologna dice:"Ultimo, ma non ultimo: la partecipazione e la collaborazione dei cittadini. Questo è il nostro vero punto di forza a Bologna…".

    Per par condicio si legga: http://www.ilmanifestobologna.it/wp/2018/11/la-crisi-della-sinistra-e-il-ruolo-dei-cittadini-la-partecipazione-bolognese-e-una-risposta-al-populismo-prima-parte/

    Ryan

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    1. Si. Il professor Rodolfo Lewanski propone esperienze e considerazioni assai interessanti. Infine evidenzia le contraddizioni profonde di Merola: che ha proposto (il 4 marzo 2014) esperienze di "partecipazione deliberativa", senza mai praticarla nei 4 anni in cui ha fatto il Sindaco.
      Forse è anche per questo che quattro anni dopo ...
      Gianni

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    2. Sono per considerare il BP un piccolissimo passo avanti.
      Altri dovranno seguire. Lo riconosce lo stesso Sindaco.
      Anche il PUMS è un passo nella direzione auspicata, con 3 miliardi in dieci anni. Oltre l'asfalto si promuovono rotaie e due ruote.
      Attendiamo i fatti.
      g.17

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  7. Ascolto in radio, vedo in tv e leggo sui quotidiani il disastro che uscirebbe da un paese senza le grandi infrastrutture progettate. Messe tutte in un mazzo, come fossero tutte insieme da prendere o da lasciare.
    Ma come si può procedere in questo modo?
    Prendiamo un esempio che mi è più semplice e vicino, quello di Bologna Città Metropolitana.
    Per 13 anni si è sostenuto il Passante Nord. Poi quelli che lo hanno a lungo progettato (con quali costi?) rivendicato e sostenuto (Regione e Comune capoluogo in testa) ci hanno rinunciato (dicendo che avevano ragione quelli che lo avversavano per ragioni di merito e non di schieramento politico) ed hanno indicato il Passante di Mezzo (già respinto in passato dalle Giunte di sinistra).
    Intanto però sono passati decenni e altre grandi opere che erano in progetto e nella Pianificazione degli Enti Locali (vedi Provincia e Comini) non sono stati finanziati e realizzati: vedi ferrovie e SFM (mancano ancora stazioni, Passante di Attraversamento in Stazione Centrale FS per la Vignola - Portomaggiore, motrici e carrozze a sufficienza per rispettare l'impegno di frequenza ogni 15').

    Ecco perché Bonaccini e compagnia cantante sono oggi risibili.
    Ho l'impressione che vogliano anche scatenare una campagna elettorale (lunga fino al 2020) contro il Governo nazionale (come a Torino, senza distinguere destra, centro e sinistra oppure padroni, operai, artigiani e pendolari), "pro fare tutto" indistintamente (più sviluppo e lavori, senza ragionare nel merito) per provare a unire disperati vari (imprenditori, progettisti, lavoratori senza prospettive certe) e, così, salvarsi dal giudizio dei più (opinione pubblica ed elettori).
    Attenti. Così facendo continuerebbero a sbagliare.
    Che fare? Differenzino le cose buone e necessarie da quelle inutili, inquinanti e costose. Molti apprezzerebbero. Non siamo persone senza testa e interessi razionali.
    Stiano sereni e avvertiti!
    Carlo

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    1. In effetti ancora nell'estate - autunno 2015 Presidente di Regione e Sindaco di Bologna assicuravano che i cantieri per il Passante a Nord sarebbero partiti entro pochi mesi. Poi, vi hanno rinunciato: rilevando tutte le (giuste!) contraddizioni (da molti già indicate) rispetto ad una mobilità sostenibile e ad uno sviluppo eco-compatibile.
      Il recupero del vecchissimo (riadattato) progetto di Autostrade per l'Italia di allargare A14 - Tangenziale è però stata una scelta insostenibile, sbagliata ed inaccettabile. Dalla padella alla brace!
      Furba? Semmai cinica, perché accorpa l'idea di ASPI di eludere una gara d'appalto europea (intervenendo su un'opera "esistente") con quella di Amministratori che sfruttano un soggetto terzo e privato (appunto Autostrade SpA) "per fare" opere pubbliche cittadine (anche) utili e (purtroppo) irresponsabilmente mai realizzate (come il verde e la Fascia boscata).
      Trovo davvero incredibile che (nell'Europa di oggi) il PD ed il Centrosinistra pensino di impostare su questo le campagne elettorali per il 2019 (o il 2020).
      Gianni

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  8. Trovo giusto parlare non solo di Bilancio economico, ma anche di Bilancio ambientale e sociale. Le istituzioni tutte (enti locali, regioni e ministeri) non sono aziende che debbono misurarsi solo con gli utili, dando per scontato che si debbono calare le tasse.
    Ho altre due considerazioni.
    1. Il Bilancio deve includere tutte le scelte sul territorio necessarie per qualificare la vita delle comunità locali.
    Invece troppo spesso si scarica (o si delega) altri (privati o enti partecipati). L'ultimo esempio letto è quello che lega piccole opere (marciapiedi, ciclabili, giardini, aree verdi) a società autostrade qualora realizzerà il Passante di Mezzo. Ma perché? Messa così si configura come un ricatto: avrete marciapiedi, ciclabili verde ... in quanto accetteremo l'opera madre (le 16 corsie cittadine). Non va bene. Gli interventi locali e nazionali vanno distinti (quelli a dimensione locale nel Bilancio del Comune e l'A14 in quelli del Governo) .
    2. Tra le entrate dei Comuni c'è la tassa di soggiorno. Che aumenta. Furbi?Perchè la paga chi viene da fuori (i non bolognesi). Ma questo ci succederà quando saremo noi ad andare a Napoli (o Trieste o Torino). Dunque come si può dire che non aumentano le imposte a carico dei cittadini?
    L.

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    1. Concordo e aggiungo una considerazione.
      Se ho ben capito l'aumento della tassa di soggiorno ha anche un segno di classe: l'aumento è inversamente proporzionale al costo delle stanze in cui si alloggia.
      C'è materia su cui riflettere ...
      Gianni

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  9. Quanto scritto qui è abbastanza critico nei confronti della Giunta Merola:
    Per muovere passi in queste direzioni, il Bilancio 2019 e gli indirizzi 2019 -2021 sono occasioni clamorosamente sprecate.
    Le presentazioni fatte fin qui mancano di contenuti forti e davvero innovativi.
    Mantengono una impostazione vecchia di decenni: puramente contabile, che non include il nesso inscindibile con le risorse naturali ed ambientali del territorio.
    Anche l'interessante operazione "buona eredità" che questa Amministrazione dice di volere lasciare alle generazioni future non include alcun Bilancio, Rendiconto e valutazione dei principali cespiti e patrimoni ambientali: qualità dell'aria, dell'acqua, del suolo, delle risorse naturali.

    Al contrario le dichiarazioni del presidente di Legambiente Bologna Claudio Delucca mi sembrano riconoscere un valore positivo sulle politiche per una mobilità sostenibile presentate dal Sindaco Metropolitano e dagli Assessori Priolo e Monesi. E Bologna non si presenta male anche nel Rapporto annuale sulle città italiane.

    Qual è la verità? Questo blog incontentabile oppure il Cigno benevolo?
    R.

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  10. Scrive il RdC di questa mattina che Merola richiama Alberani, presidente IACP, per dichiarazioni fatte ieri sul fabbisogno abitativo e sulle quote immigrati.
    Poi conferma le mille case popolari per l'affitto in più per i prossimi 3 anni senza consumo di suolo ..... Ma allora tutte le case in costruzione su aree verdi sono per nuovi ricchi o per persone che se le possono comprare provenienti da fuori Bologna? Perché altrimenti viene da chiedere che fine fanno le abitazioni in cui ancora oggi risiedono .......
    VR

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  11. Bilanci, case e infrastrutture, le "madamin" torinesi stanno arrivando anche a Bologna, dice il Corriere!
    Servono "case e infrastrutture" secondo ANCE.
    Una "class action" pro Passante in Mezzo secondo Galli-Ghini.
    "Il governo? Crei lavoro" secondo Legacoop.
    L'establishment cerca la rivincita o, forse, la riperdita...............
    La parola ai cittadini.
    Ciao!

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