lunedì 11 settembre 2017

Con Làbas. Al tempo di Nogarin e Rossi, di Veltroni, Falcone e Montanari

La manifestazione di Bologna per "riaprire Làbas" (sabato 9 settembre)

















Altri morti. Questa volta a Livorno.
Per scelte sbagliate nella gestione del territorio, nello sviluppo delle città, nella organizzazione della vita delle persone.
Assurdo incolpare la natura, le piogge intense, il vento forte, gli uragani. Oppure il caldo, la siccità, gli incendi (dei giorni scorsi).
Gli uni e gli altri sono (anche e soprattutto) il prodotto delle azioni umane, di politiche industriali, energetiche, ambientali dissennate e irresponsabili. Perseguite per decenni, senza cultura dei "limiti", pensando che tutto è consentito, "controllabile".
Non è così.
Dobbiamo cambiare indirizzo. E' tempo di alternative. Possibili. Urgenti.
L'alleanza Renzi - Alfano, considerata da Casini e Galletti "uno sbocco naturale" delle prossime elezioni politiche, perché "l'asse PD - Centristi" è sperimentato e valido su scala locale (da Palermo a Bologna!) e garantisce "stabilità" al Paese, non è la soluzione.
Ne abbiamo continue conferme. Perché questa alleanza si muove entro ideologie e culture del passato, esaspera ulteriormente le ingiustizie ed i problemi sociali ed ambientali che abbiamo davanti, concentra ancor più potere in una parte limitata delle classi dominanti che ci hanno portato alle contraddizioni del presente.

Serve altro.
1. Istituzioni più autorevoli e dotate di maggiori risorse: finanziarie e partecipative, materiali e intellettuali. A partire dai Comuni, spesso costretti a mendicare e a svendere fette importanti di patrimonio pubblico a ricchi e/o potenti soggetti privati.
2. Investimenti poliennali ingenti diretti alla messa in sicurezza del territorio, per prevenire eventi naturali (sempre più frequenti) che mettono a rischio la vita degli individui e delle comunità. A partire dagli adeguamenti antisismici degli edifici pubblici e privati; dalle manutenzioni ordinarie e straordinarie di infrastrutture, parchi naturali e corsi d'acqua; dal contrasto all'abusivismo speculativo.
3. Progetti forti ed interventi consistenti di conversione pacifica ed ecologica delle produzioni, dei consumi e delle infrastrutture per la mobilità: meno armi ed armamenti; più sicurezza sul lavoro e nei processi produttivi; più prevenzione nelle emissioni inquinanti e rigenerazione naturalistica attraverso il rimboschimento del territorio; più energie rinnovabili; meno sprechi di materie prime e qualificazione del recupero; sistemi per la mobilità più efficienti e di minore impatto ambientale.

Queste priorità, qualora praticate, consentirebbero di valorizzare il Paese; darebbero nuove certezze, lavoro e diritti a cittadini ed imprese; migliorerebbero la vita e la sicurezza delle persone; qualificherebbero i bilanci pubblici e privati.
Consentirebbero di costruire un mondo nuovo, progetti più validi di vita comune per tutti, speranze di condivisione e di convivenza tra diversi.

E' lecito pensare che ad esse si ispirino tanti giovani e cittadini italiani?
Ad esempio moltissimi di quelli che sabato scorso hanno riempito il centro storico di Bologna per "riaprire Làbas"?
Giovani ribelli. Non solo e tanto per rivendicare uno spazio autonomo e riconosciuto per chi, quasi sempre, risulta invisibile a chi governa le istituzioni. Ma con l'obiettivo positivo e costruttivo di pensare e di volere una Città diversa: aperta, amica ed accogliente per studenti e precari, per donne e bambini, per nullatenenti e senzacasa, per produttori agricoli e massaie, per nonne e nonni, per i migranti e per il popolo inquinato delle periferie, ...
Con loro nuovi e vecchi intellettuali, artisti e professionisti, operai e sindacalisti, cittadini auto organizzati per esprimere critiche "contro" e proposte "per".
Simboli ed espressioni di un popolo in sofferenza. Forse confuso. Tuttavia colto, libero, attento e disponibile ad un impegno concreto e onesto.

Il concentramento in Piazza XX Settembre, prima della partenza del corteo

















Tra questi ci sono persone che lavorano per animare e/o dare forza a progetti politici e di governo alternativi alle attuali maggioranze politiche, locali e nazionale, incentrate su un PD che ha "dimenticato la battaglia per l'ecologia", come rileva lo stesso Walter Veltroni, "elementi caratterizzanti del suo stesso DNA".
In questo senso risultano meritevoli di interesse e di approfondimento le posizioni di Anna Falcone e Tomaso Montanari, che domani saranno presentate a Bologna, in Piazza San Francesco (ore 18).
Mentre risultano deprimenti i ripetuti battibecchi tra il Sindaco di Livorno ed il Presidente della Regione Toscana sulle responsabilità per il disastro e per i lutti di Livorno.
Filippo Nogarin ed Enrico Rossi ricordano, infatti, "i capponi di Renzo", nei Promessi Sposi di Alessandro Manzoni, dove i poveri polli, "compagni di sventura" in attesa di un comune destino, "s'ingegnavano a beccarsi" ...
E' lecito chiedere ad esponenti istituzionali espressione di movimenti e/o partiti che si candidano a governare le città, le regioni e l'Italia "per cambiare il Paese", la capacità di abbandonare povere giustificazioni e difese d'ufficio, per concentrarsi senza indugi su obiettivi sostanziosi, qualificanti e possibilmente comuni per costruire un Altro Mondo, giusto e possibile?

Da via dell'Indipendenza arrivano altri manifestanti ... (sabato 9 settembre)

















La maglia della solidarietà

















Le parole di solidarietà di Alessandro Bergonzoni

















Il lungo corteo prende forma

















Giovani

























Donne

























Creatività ed ironia

























Coppie

























Famiglie

















Natura

























Amelia Frascaroli

























In via Rizzoli

























In Strada Maggiore

























La conclusione in Piazza Carducci

















9 commenti:

  1. Era un po che non avevo notizie di quel GUFO di VELTRONI.
    Sic

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    1. Si, pare che negli ultimi tempi molti gufi emettono parole comprensibili ai più.
      Non sarà che prima o poi ...
      Gianni

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  2. Tanta gente con Labas. Hanno praticato solidarietà e creato comunità. E hanno portato a casa ciò che sindacati o partiti non sanno fare.
    Tuttavia per gli obiettivi da perseguire (1-2-3 ed altri) occorre un governo nuovo.
    Montanari? Come dici tu, interessante. Ma insufficiente.
    Di Maio-Nogarin-Raggi? Inadeguati.
    Bersani-D'Alema-Rossi possono essere una Speranza? Sono da anni al governo di partiti, istituzioni locali, regionali e nazionali. Con quali risultati?
    Veltroni? Giuste osservazioni-critiche le sue su Repubblica, ma lui ha mai governato ciò che a parole pure sosteneva? Quanto al PD, Renzi risponde che ha già fatto molto per l'ecologia e che altro farà se gli insoddisfatti-critici collaborano.
    Insomma, la vedo dura. Perché anche a destra non vedo soluzioni credibili.
    Tra i Trumpisti de noartri o gli eredi del Cavaliere. A meno che non esca dagli altri innumerevoli impegni un Luca Cordero di Montezemolo, Presidente del Consiglio dei Ministri.
    Mario Cinico

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  3. Se il consenso si giudica dalla mobilitazione: ottimo Labas. Io non conosco bene le loro attività, ma è sicuramente un mio limite. Magari anche di chi non ha trovato precedentemente una soluzione (assicurata ad altri soggetti meno sicuramente meno rappresentativi).
    Quanto al futuro: vorrei verificare una alleanza tra il popolo della sinistra e il mondo grillino.
    Vale

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    1. Non mi pare una cattiva idea.
      Anche se, al momento ... C'è chi dice No!
      Gianni

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  4. Indubbiamente ci vorrebbero classi dirigenti migliori.
    Di governo e di opposizione, politiche e imprenditoriali.
    Dovendo accontentarci di Trump e Merkel, di Putin e El Sisi, di Nonno Silvio e dell'erede Renzi, dei prof. Monti e Fornero, dei giovani Agnelli e dei fratelli Benetton ... continueremo a provarci organizzandoci nella vita di ogni giorno e quando si voterà scegliendo di volta in volta se qualcuno merita fiducia.
    Raffa

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  5. La sfida di oggi (proposta da Labas, Montanari e non solo, naturalmente) sta nel cambiare i fini e l'organizzazione dello sviluppo sociale e produttivo.
    Crisi e proposte (le tue 1, 2, 3 e altre ancora) pongono a tutti il problema del dove reperire risorse, per quali priorità e per decisione di chi.
    Su questo va verificata la possibilità di capirsi di più tra i diversi (e spesso distanti) interlocutori (non sempre e solo definibili di centro, di destra o di sinistra) e possibilmente di raggiungere convergenze di scopo e, nel tempo, alleanze politiche. Penso che ci siano persone integre che pure partendo da posizioni e culture molto distanti possono fare un lungo tratto di strada insieme nell'interesse del paese e dell'Europa.
    Diverso è il discorso per una parte di chi ha esercitato per decenni potere nelle istituzioni o in imprese economiche e finanziarie (certi meccanismi hanno inglobato e cambiato principi, quasi senza consapevolezza).
    Per tutto questo, guai chiudersi in un recinto difensivo. Occorre battersi con coraggio, idee e pratiche coerenti in campo aperto.
    Ciao!

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  6. Per Labas una decina di avvisi di indagine giudiziaria.
    Per la Giustizia, i magistrati e gli avvocati il 90% dell'area e dei locali di Staveco (dove il Sindaco pareva intenzionato a mandare il Centro Sociale).
    Della serie abbandonati e bastonati!
    Sic

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