Per questo, però, chiunque si candida a raccogliere e rappresentare persone ha un preciso dovere: chiarire le priorità sociali, politiche e di governo che si propone di sostenere per affrontare le principali questioni del nostro tempo.
1. Cosa si intende fare per combattere corruzione, illegalità, malaffare, organizzazioni criminali e mafie che operano in modo diffuso e in centri vitali per la vita istituzionale e democratica?
La recente sentenza di primo grado pronunciata dal Tribunale di Roma ha detto che per gli inquisiti della Capitale non si è trattato di Mafia. Ma le condanne per Carminati, Buzzi e c. sono state ugualmente dure e in molti casi sono andate oltre le stesse richieste del Pubblico Ministero. Si è perseguito un potere illegale e criminale costituito da politici, (im)prenditori, funzionari e dirigenti pubblici. Un potere illegale ramificato che ha sostenuto e travalicato Amministrazioni ed alleanze di Centrodestra e di Centrosinistra. Che ha utilizzato associazioni, cooperative sociali ed aziende si profit.
Molte altre indagini e processi sono in corso (Consip su tutti) e nessuno dei partiti che sono stati fin qui al governo risultano estranei ad un "sistema" infetto, da combattere e superare. Non risultano regioni immuni e sane. Non lo sono quelle più ricche, troppo spesso propagandisticamente presentate come "modelli" o esempio di "virtù" e di "capacità professionali": la Lombardia di Formigoni e Maroni, di Moratti e Sala; il Veneto di Galan e Zaia, di Orsoni e Zanonato; come il Piemonte di Cota e Rosso, di Chiamparino e Fassino; come l'Emilia Romagna di Errani e Bonaccini, di Guazzaloca e di Galletti, di Poletti e Merola.
2. Come si intende procedere per la conversione ecologica delle produzioni, della economia e della vita? L'Italia intera subisce i cambiamenti climatici denunciati nei grandi consessi internazionali. La causa è uno sviluppo irresponsabile ed insostenibile perpetrato per decenni a livello locale e mondiale: lo testimoniano ancora una volta in questa estate il grande caldo e la siccità, le intense piogge e le alluvioni, il forte inquinamento atmosferico e quello acustico, le contaminazioni nocive del suolo e delle acque.
E allora, su quali progetti energetici, urbanistici, infrastrutturali, di mobilità si vogliono investire le risorse pubbliche e si richiede di orientare quelle private?
Da dove si intendono reperire le necessarie ed indispensabili risorse finanziarie per risanare i siti, le industrie ed i luoghi inquinati; per mettere in sicurezza i cittadini ed i territori a rischio, per garantire manutenzioni ordinarie e straordinarie, mancate per via di progressivi tagli ai bilanci delle Istituzioni pubbliche e per "mancanza" di soldi?
È compatibile con questi obiettivi la scelta strategica di "ridurre le tasse"?
O, al contrario, è tempo di concentrare nuove grandi risorse nazionali e comunitarie (da reperire attraverso politiche fiscali progresive, concertate e finalizzate) a favore della salute pubblica, dei lavoratori e del popolo inquinato, verso produzioni e servizi eco compatibili e a discapito di quelle/i inquinanti, al fine di qualificare le Periferie e ridurre gli alti profitti e le grandi speculazioni immobiliari private?
Solo così può cambiare davvero la qualità dello sviluppo e della vita delle persone.
3. Con quali idee, interventi ed azioni si vogliono fronteggiare i processi migratori e di globalizzazione in corso?
Sono ragionevoli i progetti di libera circolazione delle merci e dei capitali contemporanei al riproporsi di muri e di frontiere per le persone?
Sono accettabili i Trattati internazionali tra Stati e Continenti a vantaggio di grandi Societa private e di Gruppi Multinazionali che comprimono i poteri democratici e partecipativi dei cittadini e delle Istituzioni nazionali e comunitarie?
Sono compatibili con i Diritti Universali degli individui il sostegno di regimi autoritari ed illiberali o le missioni militari in altri paesi e continenti per interrompere con la forza i movimenti di persone e popoli verso territori e paesi liberi da guerre, fame, povertà, inquinamento, eventi naturali catastrofici?
Si può continuare a parlare di migranti "economici", contrapponendo chi si muove alla ricerca di terre più fertili ed ospitali, ai "profughi" da guerre e regimi di terrore?
E qui, in Italia e in Europa, si possono conservare leggi e normative incompatibili con il rispetto delle persone e ricattatorie (come la Bossi - Fini) o pratiche incivili come quelle vissute nei Centri di Identificazione ed Espulsione, vecchi o nuovi, grandi o piccoli, che trattano migranti, spesso giovanissimi, come "numeri", ovvero come individui "speciali", pericolosi, da sopportare "pro tempore" e da rispedire quanto prima "a casa loro" senza preoccuparsi minimamente ed egoisticamente di ciò che questo significa in realtà? Senza provare a capire e a discutere se, in Italia, ci sono opportunità reciproche da cogliere e da proporre per una civile e più avanzata convivenza? Magari per progettare e sperimentare esperienze di vita migliori? Considerando, ad esempio, che ci sono territori, montani e non solo, dove lo spopolamento di indigeni procede da molti decenni con gravi conseguenze e danni per l'equilibrio naturale e socio economico e dove l'inserimento ed il lavoro di molte migliaia di persone sarebbe decisivo ed utile sotto ogni punto di vista?
Purtroppo, il governo dei processi migratori è prevalentemente (se non unicamente) nelle mani dei Ministri dell'Interno e di quello degli Esteri e della Difesa, anziché da Ministeri ed autorità di forte valenza sociale e culturale.
E' pensabile che la catena di comando resti nelle mani esclusive (e spesso isolate) di figure burocratiche o militari (come i Prefetti e i Comandi di Carabinieri) e non di Autorita elettive e rappresentative delle popolazioni (come i Sindaci ed i Presidenti di Regione)? Con gli effetti dirompenti e deleteri che si ripetono, prima e dopo l'esperienza umiliante di Gorino di Goro?
O qualcuno pensa davvero che la soluzione dei problemi stia nel competere con la Francia di Sarkosy, Hollande e, ora, Macron nel presidiare meglio militarmente e politicamente l'Africa? E nell'imporre all'Europa strategie ed azioni neo-coloniali, imperiali e di guerra?
Ecco, Giuliano Pisapia, come ogni altra personalità che intende candidarsi o fondare e federare nuovi soggetti politici, deve esplicitare come intende muoversi ed agire su questi fronti attuali e decisivi per il comune futuro e per la civile coesistenza di popoli e persone.
Diversamente, che significano parole come "cambiamento", "discontinuità", "governo", "unità" e "innovazione" pronunciate ripetutamente?
E ancora, cosa distingue il preteso "ritorno ai valori originali dell'Ulivo" rispetto alle "pratiche" note e ripetitive di classi dominanti in crisi, perché incapaci di prospettare futuro, prosperità, felicità alle comunità cui appartengono?
Oppure, un nuovo Centrosinistra o Sinistra-Centro (come pare suggerire Eugenio Scalfari nel sermone domenicale su la Repubblica) perché dovrebbe risultare più credibile rispetto al fallito Centrosinistra di Prodi e Veltroni, di D'Alema, Amato e Bersani?
Nessun dubbio che di fronte ai problemi di oggi tutti possono (anzi, debbono!) essere protagonisti di una fase nuova: nel solco della Costituzione, dei suoi principi e del suo ordinamento. Anche tra coloro che si sono schierati o hanno votato Si al referendum del 4 dicembre scorso, convinti che meglio sarebbe l'Italia con un Parlamento ad una sola Camera e con un sistema istituzionale aggiornato.
L'importante è intendersi sulle Comunità (nazionali e locali, continentali ed internazionale) che si vogliono costruire, su quanto si intende fare oggi, domani e dopodomani nella società e nelle Istituzioni per assicurare alle generazioni attuali e a quelle future pace, giustizia, libertà, lavoro, solidarietà e sicurezze che a tantissime persone ancora non sono riconosciute.
Molte altre indagini e processi sono in corso (Consip su tutti) e nessuno dei partiti che sono stati fin qui al governo risultano estranei ad un "sistema" infetto, da combattere e superare. Non risultano regioni immuni e sane. Non lo sono quelle più ricche, troppo spesso propagandisticamente presentate come "modelli" o esempio di "virtù" e di "capacità professionali": la Lombardia di Formigoni e Maroni, di Moratti e Sala; il Veneto di Galan e Zaia, di Orsoni e Zanonato; come il Piemonte di Cota e Rosso, di Chiamparino e Fassino; come l'Emilia Romagna di Errani e Bonaccini, di Guazzaloca e di Galletti, di Poletti e Merola.
2. Come si intende procedere per la conversione ecologica delle produzioni, della economia e della vita? L'Italia intera subisce i cambiamenti climatici denunciati nei grandi consessi internazionali. La causa è uno sviluppo irresponsabile ed insostenibile perpetrato per decenni a livello locale e mondiale: lo testimoniano ancora una volta in questa estate il grande caldo e la siccità, le intense piogge e le alluvioni, il forte inquinamento atmosferico e quello acustico, le contaminazioni nocive del suolo e delle acque.
E allora, su quali progetti energetici, urbanistici, infrastrutturali, di mobilità si vogliono investire le risorse pubbliche e si richiede di orientare quelle private?
Da dove si intendono reperire le necessarie ed indispensabili risorse finanziarie per risanare i siti, le industrie ed i luoghi inquinati; per mettere in sicurezza i cittadini ed i territori a rischio, per garantire manutenzioni ordinarie e straordinarie, mancate per via di progressivi tagli ai bilanci delle Istituzioni pubbliche e per "mancanza" di soldi?
È compatibile con questi obiettivi la scelta strategica di "ridurre le tasse"?
O, al contrario, è tempo di concentrare nuove grandi risorse nazionali e comunitarie (da reperire attraverso politiche fiscali progresive, concertate e finalizzate) a favore della salute pubblica, dei lavoratori e del popolo inquinato, verso produzioni e servizi eco compatibili e a discapito di quelle/i inquinanti, al fine di qualificare le Periferie e ridurre gli alti profitti e le grandi speculazioni immobiliari private?
Solo così può cambiare davvero la qualità dello sviluppo e della vita delle persone.
3. Con quali idee, interventi ed azioni si vogliono fronteggiare i processi migratori e di globalizzazione in corso?
Sono ragionevoli i progetti di libera circolazione delle merci e dei capitali contemporanei al riproporsi di muri e di frontiere per le persone?
Sono accettabili i Trattati internazionali tra Stati e Continenti a vantaggio di grandi Societa private e di Gruppi Multinazionali che comprimono i poteri democratici e partecipativi dei cittadini e delle Istituzioni nazionali e comunitarie?
Sono compatibili con i Diritti Universali degli individui il sostegno di regimi autoritari ed illiberali o le missioni militari in altri paesi e continenti per interrompere con la forza i movimenti di persone e popoli verso territori e paesi liberi da guerre, fame, povertà, inquinamento, eventi naturali catastrofici?
Si può continuare a parlare di migranti "economici", contrapponendo chi si muove alla ricerca di terre più fertili ed ospitali, ai "profughi" da guerre e regimi di terrore?
E qui, in Italia e in Europa, si possono conservare leggi e normative incompatibili con il rispetto delle persone e ricattatorie (come la Bossi - Fini) o pratiche incivili come quelle vissute nei Centri di Identificazione ed Espulsione, vecchi o nuovi, grandi o piccoli, che trattano migranti, spesso giovanissimi, come "numeri", ovvero come individui "speciali", pericolosi, da sopportare "pro tempore" e da rispedire quanto prima "a casa loro" senza preoccuparsi minimamente ed egoisticamente di ciò che questo significa in realtà? Senza provare a capire e a discutere se, in Italia, ci sono opportunità reciproche da cogliere e da proporre per una civile e più avanzata convivenza? Magari per progettare e sperimentare esperienze di vita migliori? Considerando, ad esempio, che ci sono territori, montani e non solo, dove lo spopolamento di indigeni procede da molti decenni con gravi conseguenze e danni per l'equilibrio naturale e socio economico e dove l'inserimento ed il lavoro di molte migliaia di persone sarebbe decisivo ed utile sotto ogni punto di vista?
Purtroppo, il governo dei processi migratori è prevalentemente (se non unicamente) nelle mani dei Ministri dell'Interno e di quello degli Esteri e della Difesa, anziché da Ministeri ed autorità di forte valenza sociale e culturale.
E' pensabile che la catena di comando resti nelle mani esclusive (e spesso isolate) di figure burocratiche o militari (come i Prefetti e i Comandi di Carabinieri) e non di Autorita elettive e rappresentative delle popolazioni (come i Sindaci ed i Presidenti di Regione)? Con gli effetti dirompenti e deleteri che si ripetono, prima e dopo l'esperienza umiliante di Gorino di Goro?
O qualcuno pensa davvero che la soluzione dei problemi stia nel competere con la Francia di Sarkosy, Hollande e, ora, Macron nel presidiare meglio militarmente e politicamente l'Africa? E nell'imporre all'Europa strategie ed azioni neo-coloniali, imperiali e di guerra?
Ecco, Giuliano Pisapia, come ogni altra personalità che intende candidarsi o fondare e federare nuovi soggetti politici, deve esplicitare come intende muoversi ed agire su questi fronti attuali e decisivi per il comune futuro e per la civile coesistenza di popoli e persone.
Diversamente, che significano parole come "cambiamento", "discontinuità", "governo", "unità" e "innovazione" pronunciate ripetutamente?
E ancora, cosa distingue il preteso "ritorno ai valori originali dell'Ulivo" rispetto alle "pratiche" note e ripetitive di classi dominanti in crisi, perché incapaci di prospettare futuro, prosperità, felicità alle comunità cui appartengono?
Oppure, un nuovo Centrosinistra o Sinistra-Centro (come pare suggerire Eugenio Scalfari nel sermone domenicale su la Repubblica) perché dovrebbe risultare più credibile rispetto al fallito Centrosinistra di Prodi e Veltroni, di D'Alema, Amato e Bersani?
Nessun dubbio che di fronte ai problemi di oggi tutti possono (anzi, debbono!) essere protagonisti di una fase nuova: nel solco della Costituzione, dei suoi principi e del suo ordinamento. Anche tra coloro che si sono schierati o hanno votato Si al referendum del 4 dicembre scorso, convinti che meglio sarebbe l'Italia con un Parlamento ad una sola Camera e con un sistema istituzionale aggiornato.
L'importante è intendersi sulle Comunità (nazionali e locali, continentali ed internazionale) che si vogliono costruire, su quanto si intende fare oggi, domani e dopodomani nella società e nelle Istituzioni per assicurare alle generazioni attuali e a quelle future pace, giustizia, libertà, lavoro, solidarietà e sicurezze che a tantissime persone ancora non sono riconosciute.
È davvero difficile capire gli obiettivi di Insieme, Possibile, Art.1 Mdp, Sinistra Italiana, Montanari-Falcone ........
RispondiEliminaMi sembrano tutte diverse gradazioni di critiche al (re) sole PD.
Ma così si finisce per essere irrilevanti e l'alternativa saranno altri.
L.
Penso anch'io che, molto spesso, si porta a casa ciò che si merita.
EliminaA sinistra, più che altrove, sarebbe necessario riflettere e correggere errori.
Pochi si mostrano all'altezza. Anche se differenzierei responsabilità e progetti.
Apprezzo, ad esempio, quello di Falcone e Montanari. Mi pare più serio e ricco sul versante culturale, sociale e progettuale. Premesse indispensabili. Le considerazioni del post, valgono anche per loro.
Gianni
Domani è il 2 agosto.
RispondiEliminaVorrei aggiungere un quarto argomento ai 3 qui proposti e che condivido.
Da diversi decenni viene esercitato il segreto di Stato su notizie relative alle stragi e al terrorismo del secolo scorso, mentre le vittime non sono ancora state adeguatamente risarcite.
Perché tutto questo, nonostante i ripetuti impegni presi da uomini politici e di governo?
Per rispettare gli impegni che si propongono di fare compagni ed amici?
Pisapia come Bersani, Civati, Di Maio, Rnzi e tutti gli altri ........
Raffa
Bersani e Di Maio hanno storie e responsabilità personali e politiche decisamente diverse. Come gli altri ...
EliminaResta il fatto che oggi mi interessa soprattutto capire dove i vari interlocutori vogliono dirigersi ... Quale Paese e quali Comunità hanno in testa. Anche sul tema che tu poni e che personalmente considero parte di una grande battaglia nazionale ed internazionale: per rendere credibili, democratiche, trasparenti le Istituzioni.
Gianni
Va bene. Guardiamo avanti.
EliminaMa dubito che si possa costruire qualcosa di positivo con chi ha fatto parte del sistema di potere o lo ha accettato.
Raffa
Gli interrogativi e i suggerimenti alle forze di sinistra per affrontare la "questione morale", la "conversione ecologica" e il "dramma migranti" sono una saggia frustata a soggetti che antepongono parole vuote a lotte comprensibili ed atti di governo concreti.
RispondiEliminaQui però si elude un problema che a me pare divida non strumentalmente i vari Pisapia, Vendola o Fratoianni, Civati, Acerbo e Montanari. I possibili alleati per realizzare una alternativa vera nelle priorita' e nelle scelte istituzionali.
Anche tra questi c'è chi pensa che nonostante tutto il PD resti l'interlocutore più naturale, c'è chi considera quello di Renzi un partito perso e a difesa del sistema, c'è chi ritiene che dipenderà dalla forza elettorale della sinistra unita, c'è chi vorrebbe privilegiare un confronto coi Cinque Stelle.
Credo che le due cose si tengano.
Da sempre un vecchio proverbio popolare ricorda: "dimmi con chi vai e ti dirò chi sei".
Ciao!
Credo di capire e condividere.
EliminaLa credibilità dei progetti politici è data da priorità, contenuti, comportamenti ed alleati.
Da approfondire (per tutti noi) la valutazione dei soggetti in campo. Non mi riferisco tanto al PD di Renzi.
Bensì alle diverse forze del Centrosinistra o dell'auspicato Sinistra-centro ...
E soprattutto del M5S, una forza relativamente giovane, con forti potenzialità e contraddizioni. Che in ogni caso, oggi, mi pare decisiva per costruire un futuro migliore per tutti ...
Molto dipenderà da come con essa ci si rapporta e dalla sua evoluzione ed esperienza ...
Gianni
Vedo un altro tema da dirimere. Le priorità dello stato sociale e del lavoro.
RispondiEliminaIl PD ha privatizzato e precarizzato.
Per via delle alleanze obbligate o per convinzioni profonde?
Qui vedo in parte lo scontro tra il vecchio Bersani e il giovane Renzi.
Anna
Si, in parte.
EliminaPerché mi pare che la direzione di marcia, con Renzi, si sia solo accentuata. Il PD (ed anche i suoi Ministri e Bersani tra questi) avessero già intrapreso un percorso di segno neoliberista e "blairiano" ... Un "riformismo debole", più attento alla "crescita" che alla "qualità", alla economia ed ai denari che all'ambiente ed alle persone.
Poi, negli ultimi tempi, le interessanti riflessioni e critiche di Bersani, D'Alema ed altri ... Ma anche tante contraddizioni e rivendicazioni.
Il tempo ed il confronto politico, sociale e culturale ci diranno ...
Personalmente credo occorra massima chiarezza: innovazione, determinazione ed apertura per costruire una alternativa profonda. Che unisca tutte le forze che vogliono cambiare le pratiche di potere, più che la Costituzione (Principi e ordinamento).
Gianni
Non ho capito se della Sinistra di Pisapia fanno parte anche Merola e De Maria. Sicuramente ne sapete più di me?
RispondiEliminas.
No, come te. Più o meno.
EliminaOnestamente non saprei rispondere.
A dicembre, a Bologna, iniziativa congiunta dei tre.
Poi i due PD scrivono Insieme, mentre Pisapia e Bersani con Speranza avviano Insieme ...
Ma appunto: "per quali obiettivi"?
Gianni
I problemi del Paese e della Sinistra coincidono, almeno per chi pensa alla politica come partecipazione dei cittadini comuni per dare, insieme, soluzioni ai problemi sociali e alla sinistra come la parte politica che si propone di associare lavoratori ed emarginati e di migliorare le loro vite..
RispondiEliminaGiusto capire le ragioni della lunga crisi e possibili risposte.
Oltre a quelle già segnalate l'attualità ne indica due, probabilmente specifiche.
1. Nessuno dei Governi che si sono succeduti in ben 37 anni ha portato alla luce le verità su Ustica e Stazione di Bologna. Perché?
2. Di cooperative si parla più per lo sfruttamento di lavoratori che per la loro emancipazione. Dalla logistica alle costruzioni. Perché?
Come dice il PD Bolognesi "qualcuno ha tradito"?
Nik
In Sicilia Pisapia &Tabacci stanno con Micari & Orlando, PD di Renzi e Alfano & Castiglione.
RispondiEliminaMdp no. Un passo avanti. Ma Bersani intervistato su La7 dice che l'alleanza con politici di centrodestra non si può certo fare prima del voto .... Significa che semmai dopo si?
Ecco perché fossi una siciliana avrei riserve a votare anche per qualcuno che si presenta a sinistra, distinto, per poi valutare ....
Penso che sinistra e destra siano alternativi sempre sulle cose da fare nella società come nelle istituzioni. Ad esempio in Sicilia in particolare sull'accoglienza o no dei migranti, sulla lotta o no alla mafia ed alla corruzione, sui diritti e la dignità o del lavoro, su MUOS, sulla tutela del territorio e sulla lotta all'abusivismo ....
Raffa
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