Vincenzo Balzani, Sindaco!

L'intervista di Vincenzo Balzani su il Resto del Carlino

L’allargamento della tangenziale? «Una scelta miope». I problemi di traffico? «Più strade costruiamo, più macchine circoleranno». L’inquinamento? «Un rischio vero, mancano rilevazioni scientifiche». Vincenzo Balzani – professore emerito di Chimica dell’Alma Mater e ‘quasi’ Nobel nel 2016 – piccona il Passante di Mezzo e si schiera al fianco dei comitati di cittadini contrari all’opera.
Il docente, insieme al laboratorio ‘Energie per l’Italia’ – gruppo di accademici, esperti e ricercatori di varie discipline promosso dallo stesso Balzani – ha deciso di appoggiare il documento curato da Giovanni Nespoli, coordinatore dei comitati anti-Passante.
Balzani scrive che «la situazione dell’autotrasporto su gomma ha raggiunto limiti insopportabili» e per questo ritiene giusto «dare appoggio ai comitati per la mobilità sostenibile».
Non è proprio per ovviare al problema del traffico che si è scelto di allargare la tangenziale?
«Il punto è proprio l’opposto: andiamo già tutti in auto e se continuiamo a costruire strade più ampie ci andremo sempre di più. Anche a me piacerebbe una tangenziale meno intasata, sono il primo a dirlo, ma bisogna guardare un po’ più in là. Non è questione di costruire il Passante a 40 chilometri dalla città o più vicino, è l’idea in sé che resta una scelta miope».
Come dovremmo muoverci?
«La mobilità locale dovrebbe essere incentivata a usare mezzi alternativi: le biciclette, i trasporti pubblici, il treno. Questo è il vero bivio. Anche le merci: basta tir, mandiamole via ferrovia. Se ne parla da decenni, ma nulla cambia».
Tutto molto bello, ma non è una visione un po’ utopica, almeno in tempi brevi?
«So benissimo che il problema non si risolve in pochi mesi, però si può fare molto di più. In altre città, e non penso ad Amsterdam, basta fare un giro a Ferrara, c’è un traffico di bici molto superiore. Mi si dirà: ‘Bologna è fatta in modo diverso e il Comune sta facendo tanto’: vero, ma bisogna fare uno sforzo maggiore. La politica dovrebbe avere più coraggio».
Perché ritiene che ci sia un potenziale pericolo inquinamento?
«Nessuno ha misurato i livelli della tangenziale, ci sono solo tre centraline. Sarebbe giusto prima di tutto vedere quei dati. Ogni anno muoiono 84mila persone in modo prematuro a causa dell’inquinamento, vogliamo pensarci un attimo su o no? Altrimenti come facciamo a obbedire agli impegni di Parigi? Dobbiamo cominciare a consumare meno combustibili fossili».

Federico Del Prete, il Resto del Carlino, giovedì 25 gennaio