Michele Serra, su la Repubblica, ci invita a riflettere e a "fare passi in avanti".
Compito arduo per questa Europa, che costruisce muri illusori, tende a chiudersi in un nazionalismo senza speranza, investe in nuovi armamenti e missioni militari, finanzia e vende armi a regimi autoritari e militari, entra in competizione per avvantaggiare le industrie e le multinazionali "casalinghe".
Ma necessario ed urgente, se si vuole interrompere la spirale di paura, di guerre "infinite", di disintegrazione di un Progetto di unità, civiltà e speranza.
Occorrono mobilitazioni e politiche Comunitarie coraggiose: per la difesa comune e la sicurezza di tutti, per la pace ed il disarmo universale, per la cooperazione internazionale e per combattere la fame e le ingiustizie sociali nel mondo.
Ce lo ha ricordato, tante volte, anche Marco Pannella.
Si, "noi".
RispondiEliminaNoi italiani, noi francesi, noi spagnoli, noi, palestinesi, noi marocchini, noi egiziani, noi albanesi, noi serbi, noi tedeschi, noi turchi, noi russi, noi americani, noi curdi, ...
Raffa
noi cittadini del mondo.
... e però.
RispondiEliminaTra noi ci sono anche "loro".
Loro che si accordano con Erdogan, loro che contrattano con Al Sisi, loro che regalano miliardi per trattenere persone in campi profughi, loro che vendono armi a militari golpisti, ... loro che arrestano giornalisti liberi, loro che torturano Giulio Regeni, loro che incarcerano oppositori, loro che uccidono prigionieri politici, loro che autorizzano l'arresto dei parlamentari curdi, ... loro che opprimono popoli ...
Ecco io vedo così, "noi" e "loro".
Raffa
Ma forse si tratta solo di una avaria. La tragedia ed i morti restano.
RispondiEliminaGli interrogativi e gli obiettivi cambiano, la necessità di "fare" subito cose importanti che non vengono fatte, no.
Ad esempio, le manutenzioni ai mezzi troppo spesso trascurate, per realizzare profitti in nome del dio denaro.
W.Marchi