Da cogliere.
Lo meritano i metalmeccanici italiani, la FIOM e Maurizio Landini.
Per quello che hanno fatto e che propongono.
Unire le forze per un'Italia, una Europa ed un mondo diversi, migliori.
Poi, discutiamo.
Si può fare, si deve fare, tutti, di più.
Insieme.
A livello nazionale ed internazionale.
Per ottenere risultati concreti. Anche parziali.
Per dare fiducia a chi l'ha persa.
Per conquistare chi è scettico.
Per dimostrare che alternative di società e di lavoro esistono e vanno costruite.
Decisivi sono la partecipazione, il confronto, la solidarietà e la cooperazione.
La Fiom e unions? I contratti di lavoro e la pace? Dai, torniamo al secolo scorso.
RispondiEliminaDomani c'è ben altro. Con Not in my name scopriremo da che parte stanno gli islamici: quanti si dissociano dal terrorismo dell'IS e quanti no.
Dunque, telecamere puntate li.
Mario C.
Mario C., è abbastanza facile essere profeti seguendo i "professionisti" della comunicazione (privata e pubblica) di questo sventurato paese ...
EliminaComunque, complimenti.
Gianni
Io vedo i sindacati come organizzazioni di conservazione.
RispondiEliminaDifendono i lavoratori per quel che fanno in questa società.
Producono armi?
Producono auto?
Producono acciaio?
Meglio che disoccupati.
Si contratta e basta.
E allora che serve di tanto in tanto manifestare?
Max
Max c'è del vero in quel che dici.
RispondiEliminaMa c'è anche altro nella storia e nella cultura dei lavoratori e del sindacato italiano.
Sicuramente da conoscere, recuperare e riproporre.
E' certo che per ottenere risultati di miglioramento della qualità di vita e di lavoro delle persone, oggi, occorre cambiare e non conservare il sistema economico e sociale.
Proviamoci.
Gianni